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Autore: Just a Shapeshifter    16/10/2013    11 recensioni
Ne era rimasto affascinato, aveva provato vari videogiochi, é vero...
Ma lui aveva qualcosa in più, quello strano videogioco tratto da una leggenda metropolitana...
Genere: Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il silo... l'immenso silo che aveva sfottuto ogni volta. Si trovava nel mezzo della foresta, ed immancabilmente trovava lo Slender Man sempre li, sempre più vicino...
Duncan non avrebbe mai corso questo rischio, ma doveva andare sul sicuro, li c'era sempre una pagina. Sempre.
Riprese a correre, oramai le gambe non le sentiva più, figurarsi il battito del cuore o il fiatone, che si faceva sempre più marcato... correva, e l'alone della torcia che aveva in mano illuminava di qua e di la, il fascio di luce puntava prima la strada, poi gli alberi, ed intorno a se: non voleva trovarselo nei paraggi, non voleva in alcun modo trovarselo davanti. Deglutì, cercando di mandare via quella fastidiosa sensazione di freddo nella gola, mista a fiatone.
Dava fastidio, estremamente fastidio: era come quando si mangiava una cicca alla menta e poi si correva a bere acqua da un torrente ghiacciato in pieno inverno... l'aveva fatto Duncan, pagando una penitenza, una sorta di sfida. L'avevano sfidato in uno dei loro stupidi giochi. Aveva masticato due cicche alla menta per poi sputarle e bersi un bel sorso di acqua di sorgente, ritrovandosi con la gola praticamente ghiacciata, così ghiacciata da non sentirla più. Questo provava ora, in minor quantità ma era comunque fastidioso, tutto quel fastidio era dovuto alla corsa estenuante, ai ripetuti infarti e agli sbalzi di temperatura concessi gentilmente dal bellissimo manichino in smoking...
“MA PERCHÉ NON TE NE STAI IN UNA BELLA VETRINA A SFILARE COME TUTTI I BRAVI MANICHINI?!” Aveva urlato il verde di fronte all'ennesima apparizione dello Slender, facendo uno scatto di lato e correndo su per un altro sentiero.
Giocavano a guardie e ladri, ad una stupida ed insensata lotta. Duncan lottava per entrare nel cerchio immaginario che lo Slender aveva creato intorno al silo. L'aveva vista la pagina, l'aveva vista circa quattro volte, ma non poteva prenderla.
La sua nemesi aveva sviluppato una strategia diversa? O forse si stava solo divertendo con lui, fatto sta che mentre Duncan correva, compiendo così un perimetro nettamente superiore, allo Slender bastava teletrasportarsi da un luogo all'altro senza fatica, ostacolandogli la successiva pagina, facendolo andare su tutte le furie.
Ringhiava oramai Duncan, oramai provava odio e rabbia per quella sottospecie di manichino con i poteri psichici più che paura... certo, quella c'era ma in minore quantità. Duncan doveva prendere la pagina, lui doveva escogitare un piano per riuscire a prenderla...
Corse, cambiò direzione un paio di volte, ma alla fine si ritrovava sempre a girare in tondo ed ad essere ostacolato ogni cinque secondi dalla nemesi. “Oh andiamo! LEVATI!” Esclamò esasperato il punk, sbiancando appena lui gli apparì proprio davanti. Sentì la testa girare e la vista annebbiarsi: “Non guardarlo!” gli urlò la mente, facendolo rinsavire e correre via, lontano dal silo... eppure doveva tornarci, quella pagina gli serviva e sinceramente non aveva voglia di correre da tutt'altra parte, riuscire a prendere le altre pagine per poi tornare senza farsi uccidere e prendere pure quella... questo gesto equivaleva quasi ad andare in Antartide, prendere un pinguino e portarlo in Kenya, lasciandolo in mezzo ai leoni e dicendogli di cavarsela da solo e di sopravvivere per un anno...
Detto in breve, non poteva lasciarsi nessuna pagina alle spalle: si trovava? Doveva prendersela subito e correre via...

“Slendy, slendy, slendy... posso per favore prendere la tua paginetta bella bella? Prometto che ne avrò cura e...” In risposta ricevette un altro attacco di cuore da parte dello smilzo, che lo fece sobbalzare ed allontanare di altri passi... oramai quel gioco da inseguimento con morte certa si era trasformato in un “Prendiamoci gioco di Duncan e facciamolo impazzire, tanto lui é stupido.”
“Tsk, io ti prometto che la tratterò bene e tu cerchi di uccidermi! Stupido idiota.” Sibilò il punk, cercandolo con lo sguardo, senza trovarlo da nessuna parte. La torcia illuminò la pagina, ed il moro riuscì a capire di quale si trattasse:

“Can't run.”

“Aaaaah.” Il punk sogghignò lievemente, capendo tutto. “Ecco perché fai il prezioso, mi stai mettendo alla prova... non puoi correre ma puoi teletrasportarti, e ti stai in qualche modo vantando di questo tuo potere... patetico Slendy, davvero patetico.” Lo stava davvero sfidando? A quanto pare si, e lui non si faceva vivo.
“Codardo.” Il verde ghignò, facendo un paio di passi avanti, fregandosene della nemesi che ora come ora si stava dimostrando un coniglio, avanzando verso la pagina, che si faceva sempre piú chiara e vicina... Si, era veramente il disegno che spiegava al giocatore che lo Slender Man aveva si le gambe, ma era in qualche modo incapacitato, non poteva usarle e allora aveva sviluppato questo potere di governare lo spazio, la dimensione... la nemesi del Marcio aveva il potere di trasportare il proprio corpo da un posto all'altro, facendoti prendere infarti su infarti. Ma non poteva camminare, il che era un vantaggio ed uno svantaggio...
Ma ora non bisognava pensare a questo, ora si doveva solo iniziare a correre e afferrare la pagina. Un sorriso vittorioso s'impossessò del volto di Duncan che finalmente potette posare mano su quel foglio di carta e guardare il disegno, il quale sembrava fatto dalla mano di un bambino, come tutti i precedenti:

Don't look...or it takes you.”

“Follows”

“Always watches. No eyes.”

“Can't run.”

Quattro. Quattro pagine. Era a metà, lo Slender non gli dava tregua e quella scrittura sembrava tanto quella di un bambino. Il cellulare non emetteva alcuna vibrazione, e la torcia non dava segni di cedimento, così il punk si concesse un paio di minuti per riprendere fiato ed esaminare le pagine. Quelle quattro pagine...

“4 of 8 pages collected.”

Brutta idea...
Il telefono in realtà aveva esalato l'ultimo respiro pochi istanti prima, andando in corto e spegnendosi. La torcia iniziò ad emettere deboli variazioni di luce, poi sempre più forti, arrivando ad accendersi e spegnersi di tanto in tanto, ma Duncan sembrava quasi rapito da quelle pagine, che solo quando si ritrovò a terra con lo Slender a pochi centimetri da lui rinsavì, sgranando gli occhi.
Lo Slender Man era davanti a lui. Lo Slender Man poteva ucciderlo da un momento all'altro. Scosse la testa, distogliendo lo sguardo dal suo bianco volto e scattando in piedi, sentì una fitta di dolore al polpaccio ferito, ma non ci fece caso. Ora erano entrati nel vivo del gioco, ora doveva scappare.
E così fece, riuscì miracolosamente ad alzarsi e a riordinare i pensieri, mentre si tuffava in una corsa senza una meta, mentre cercava il più possibile di prendere le distanze da Lui.


Angolo di M:
Buonasera :3 mi scuso per il ritardo -again- ma non e colpa mia...
É LA SCUOLA D: CATTIVA SCUOLA, CATTIVA!
Comunque, la storia si avvicina alla fine, -se, siamo solo a metà, é vero... but I'm crazy :3 É impossibile decifrare la mia mente ^0^- quindi dirò solo che la storia mano a mano si avvicina al finale...
Ehm... non lanciatemi pomodori TTOTT
Hi <3

~M

  
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