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Autore: Nessie00    17/10/2013    3 recensioni
Si conoscevano da appena trentatré minuti. Tempo di stringersi la mano ed entrare nel palchetto del teatro. Non proprio amici, solo conoscenti. Per quanto ci si possa conoscere attraverso web-cam e chat. Di loro non sappiamo i nomi, perciò li chiameremo A e B. Il primo un critico d'arte, il secondo uno sceneggiatore. Entrambi convinti che ieri non fosse affar di oggi, e che domani fosse ancora troppo incerto per preoccuparsene.
Oneshot Gay.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si conoscevano da appena trentatré minuti. Tempo di stringersi la mano ed entrare nel palchetto del teatro. Non proprio amici, solo conoscenti. Per quanto ci si possa conoscere attraverso web-cam e chat. Di loro non sappiamo i nomi, perciò li chiameremo A e B.
Per far felici i nostri lettori daremo loro anche una certa descrizione fisica, per non lasciare che la fantasia li porti troppo lontano.
A era quel tipo di uomo che sembrava essersi appena svegliato. Ma sembrava anche che durante il sonno gli avessero fatto chissà quali capolavori ai capelli. Viso con tratti maturi, barba incolta, e i capelli castani sparati da tutte le parti con grande arte.
“Uno spreco” lo avrebbero definito le donne vedendolo passare e sapendo quali fossero i suoi gusti. Queste, incrociando il suo sguardo, erano solite scuotere la chioma e battere le ciglia, sperando di attirare la sua attenzione. Ma quando andavano a re-incontrare i suoi occhi azzurri li vedevano persi in chissà quale pensiero, del tutto noncuranti dell’appena manifestazione di evidente malizia di cui si erano tanto preoccupate. Era, per farla breve, gay.
B era invece quella parte della coppia più sbadata, se mai ci fosse stata una coppia, insomma. Capelli riccissimi e occhiali neri da vista, la bottiglia d’acqua sempre posta nella rigorosa borsa nera di pelle. Sembrava quel tipo di adolescente che durante le ore di scuola si nasconde dietro ai libri per non attirare l’attenzione, mentre si succhia via il sangue dalle dita appena punte da una delle numerose spille , con i loghi dei suoi gruppi preferiti, poste lungo la tracolla.
Il primo un critico d'arte, il secondo uno sceneggiatore. Entrambi convinti che ieri non fosse affar di oggi, e che domani fosse ancora troppo incerto per preoccuparsene.
Questi due tipi, i cui caratteri sembrano visti e rivisti, collaboravano insieme da alcune settimane. Avevano passato le serate prendendo caffè davanti al computer scambiandosi notizie e messaggi, e provando l'uno totale disinteresse nell’altro.
Ma torniamo ora alla scena in cui li abbiamo lasciati. A e B si stringono la mano, si presentano e ritirano i biglietti. Una donna apre la porta dietro la quale c’è il palchetto a loro riservato, battendo le ciglia e facendo di proposito cadere le chiavi a terra per potersi piegare a raccoglierle, come da manuale. Ma, come sempre, la risposta di A non è quella desiderata, e la donna lo ritrova a commentare i pomoli d’oro delle porte stile ‘800 che decorano il corridoio.
Lo spettacolo avrà inizio tra 10 minuti
A e B si siedono, trovando entrambi incredibilmente stretto l'ambiente a loro dedicato.
Uno spazio appena sufficiente ad una coppietta di ragazzi in gita scolastica che inizieranno a sussurrarsi parole dolci a spettacolo iniziato, seduti proprio nella saletta accanto alla loro.
"Prima lei."
"Si figuri, prima lei."

Lo spettacolo sta per aver inizio, preghiamo il pubblico di incoraggiare gli attori con un grande applauso.
A e B si guardano, si sorridono, e tornano a guardare il palco, entrambi notando un'atmosfera imbarazzante nell'aria.
Non pensano allo spettacolo o a ciò che faranno di lì a poco, ma si concentrano solo sul far in modo che le loro mani si sfiorino, facendo risultare il gesto la più pura casualità e cercando di fare un passo in più nello spazio dell'altro, senza essere troppo bruschi e rischiare di trovarsi schiacciati nella porta.
Per i primi centoquarantaquattro minuti si avvicinano sempre di più, senza rendersene conto, l'uno cedendo il proprio spazio personale all'altro.
B, quello più vicino al palco fa un grosso respiro e si volta, trovandosi a pochi centimetri dalle labbra scolpite di A.
Mentre Romeo e Giulietta si scambiano promesse d'amore, le labbra di A e B si toccano. Non si accarezzano l'un l'altra ma rimangono così, ferme, incapaci di muoversi. Gli occhi guizzano da un particolare all'altro del volto, le mani cercano contatto senza muoversi veramente, ma solo estendendosi il più possibile in una direzione senza però staccare il palmo dai jeans.
A infila una mano coraggiosa sotto la maglietta di B.
B glielo lascia fare, sporgendosi ancora di più in una posizione del tutto innaturale del corpo.
Le labbra cominciano a muoversi, così come la mano di A.
Si mordono, quasi a strapparsi. Emanano respiri, si vogliono. Per trentatré minuti non si staccano più, fanno gesti confusi, piccoli e rapidi per non destare sospetti.
Sporgendosi ancora di più B sposta la sedia, che scricchiola e produce un rumore fastidioso. A e B si staccano, si guardano, si sorridono e tornano allo spettacolo.
Minuti dopo il sipario si chiude, le luci si accendono, A e B si stringono la mano e all'uscita si dirigono l'uno a destra e l'altro a sinistra e come tutto è iniziato, tutto finisce.
A guarda  le chiamate del cellulare. B si mette le cuffiette nelle orecchie. Si lasciano così, senza dirsi niente, senza commentare l'accaduto.
"Allora ragazzi come si è svolta la scena delle promesse tra i due amanti?" chiede la professoressa agli alunni.
"Di quali amanti parla, prof? Romeo e Giulietta o i due froci di merda che stavano scopando nel palchetto accanto al nostro?"

"Allora A... Come ti è sembrata questa interpretazione di Romeo e Giulietta?"
"Allora B... Ispirazione per il prossimo spettacolo?"

"Ottima direi... Ne scriverò una bella critica..
"Si, sto già pensando ad una nuova sceneggiatura"

"Ah e quante righe?"
"Ah e come lo chiamerai?"

"Trentatré"
 
Fine.

Angolo Autrice:
Ok, questa è la mia prima "ff" di sempre, come se si potesse chiamare così. Una one-shot perchè mi viene ispirazione per queste cose che riempiono solo poche righe e perchè mi stufo molto spesso di varie attività. So che è molto corta. ok.
Non so se avete intuito ma non sono molta pratica di ff gay, per questo lavoro devo solo ringraziare BombStewart , una mia compagna di classe che mi ha ossessionata  con questo tipo di storie ahahaha. Abbiamo infatti deciso di scrivere una ff originale a quattro mani :D
Ok, solo per scrivere. Ccciae  <3
  
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