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Autore: LevyMc    17/10/2013    7 recensioni
«Gajeel... Ti rendi conto di essere ridicolo?!» Lo provocarono un po' tutti i membri della Gilda, ridendo del nuovo "accessorio" che aveva iniziato a portare dal giorno prima.
«State zitti! Azzardatevi a dire qualcosa e vi ammazzo tutti!!» Gridava lui in risposta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Gajeel... Ti rendi conto di essere ridicolo?!» Lo provocarono un po' tutti i membri della Gilda, ridendo del nuovo "accessorio"
che aveva iniziato a portare dal giorno prima.
«State zitti! Azzardatevi a dire qualcosa e vi ammazzo tutti!!» Gridava lui in risposta.

Era tutto iniziato la mattina precedente. Era molto presto e la Gilda era praticamente deserta.
A Gajeel non andava a genio l'idea di restare a poltrire là dentro e così andò ad allenarsi all'aperto.
Stava distruggendo degli enormi macigni usando solo la forza dei pugni. 
Si muoveva rapidamente ed ogni colpo era sempre più potente e distruttivo. 
Prese a colpire ogni cosa con foga, sempre più forte, più veloce.
Prima che se ne rendesse conto erano passate ore ed il sole era alto nel cielo. L'aria era umida e calda.
Enormi gocce di sudore gli imperlavano la fronte, ma non si fermava neppure per asciugarle.
I suoi lunghi capelli neri volavano in tutte le direzioni ad ogni suo movimento.
Presto iniziarono ad appiccicarglisi anche sul viso, disturbando il suo allenamento. 
Sbuffò contrariato e cercò di scuoterseli via dalla faccia, ma senza grandi risultati.
«Dovresti legarli.»
Si fermò all'istante nell'udire quella voce flebile e delicata.
Ancor prima di girarsi lui sapeva già di chi si trattava: Levy.
Vide la piccola maga delle lettere avvicinarsi, con un libro in mano.
«Ho sentito dei rumori e sono venuta a controllare, non sapevo ci fossi tu, non volevo disturbarti...»
Borbottò lei, con il capo chino, in segno di scuse.
Lui si limitò a scuotere la testa leggermente, come a dire che non serviva scusarsi.
Si fissarono per un paio di istanti, senza dire altro.
Ad un tratto Levy si avvicinò ancora di più, si sciolse i capelli che teneva fermi con la solita fascia gialla e poi 
fece segno a Gajeel di sedersi in terra. Lui, senza fare domande, obbedì, un po' confuso.
Lei prese a pettinargli i lunghi capelli con le mani sottili e, delicatamente, li legò in una coda bassa con il nastro che si era 
tolta poco prima. 
«Ecco. Così non ti daranno fastidio quando ti alleni, no?» Domandò lei, sorridente. 
Poi, sottovoce, aggiunse. «Non c'è mica una regola che ti impone di vestirti solo di grigio, no?»
Gajeel si alzò in piedi, la squadrò per un attimo e poi le diede una piccola pacca sulla testa, ridacchiando.
«E brava la piccoletta!» Si limitò ad esclamare, prima di andarsene via dopo aver accennato un saluto.
Andò a specchiarsi nelle limpide acque di un ruscello lì vicino.
Aveva un'aria a dir poco ridicola.
La fascia non solo era di un giallo brillante come il sole, ma era anche decorata con qualche fiorellino e non serve 
un genio della moda per capire che sulla sua imponente figura burbera... Beh, quella fascia faceva letteralmente a cazzotti.
Eppure a lui piacque e si sorprese a sorridere al suo riflesso, come uno sciocco.
Diede un pugno all'acqua, facendo così disperdere l'immagine, poi sparì tra le fronde degli alberi.
La giovane maga, dall'altra parte, non aveva granché dato importanza alla cosa, infatti era tornata a 
leggere il suo libro, come se nulla fosse.

La sorpresa arrivò il giorno dopo, quando Gajeel si presentò alla Gilda indossando ancora quella fascia gialla con i fiori. 
Levy era la più sbalordita. Poi lo stupore si trasformò in imbarazzo.
Lui stava indossando la sua fascia. Stava indossando una fascia con i fiorellini!
E questo solo perché gliel'aveva data lei...? Scosse la testa e si diede della sciocca per aver pensato ciò.
Non passò molto che i più coraggiosi iniziarono a prendere in giro il Dragon Slayer per quel suo adorabile accessorio. 
Nessuno pareva essersi accorto di chi fosse in realtà il vero proprietario. 
Beh, non proprio nessuno. Jet e Droy stavano in un angolino a piangersi addosso, per cui loro dovevano aver capito tutto. 
Ed anche Lucy, che se ne stava a ridacchiare con aria sognante. Chissà cosa pensava.
All'improvviso Gajeel sbottò, furente. «State zitti! Azzardatevi a dire qualcosa e vi ammazzo tutti!!»
Levy si sentiva in colpa, confusa ed anche amareggiata. 
Immaginava che adesso lui se la sarebbe tolta, quella fascia, e che l'avrebbe come minimo buttata in terra.
Invece accadde l'impensabile. Gajeel si sedette pesantemente su una sedia, guardò torvo tutti quelli che si erano fatti beffe di lui 
e aggiunse: «Non mi sembra ci sia alcuna regola che mi obbliga a vestirmi solo di grigio!» 
Poi abbassò lo sguardo, le guance un tantino arrossate.
Con la coda dell'occhio, furtivamente, controllò la reazione di Levy. Oh, di certo l'aveva sorpresa. 
La piccola maga gli sorrideva complice, anch'essa con le gote arrossate. 
Fu solo allora che Gajeel si accorse di una cosa. Levy, quella mattina, indossava una fascia nuova. 
Una fascia grigia come il ferro.

  
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