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Autore: Ema Penniman    17/10/2013    2 recensioni
Dean e Cas in una versione leggermente rivisitata della 4x20 The Rapture
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Titolo: I'd like to do things I've never done before
Autrice: Ema Penniman
RatingVerde 
Genere: Angt, generale, introspettivo.
Pairing: Destiel. 
Fandom: Supernatural

Disclaimer: Né i personaggi né il contesto mi appartiene.




Dean continuava a guardare Jimmy mangiare quel suo dannatissimo panino.

Non poteva crederci.

Castiel era andato.

Vaporizzato. Tornato ai piani alti.

E al posto suo c’era questo tipo. Che aveva l’aspetto di Castiel, ma non era lui. Non lo sarebbe mai stato. Nemmeno in un milione di anni.

“Mangia piano. Mi fai venire l’ansia” lo rimproverò il maggiore dei Winchester con un’espressione interdetta.

“Ho fame” rispose Jimmy guardando il cacciatore.

Ecco. Quello sguardo. Non era il suo. Era troppo umano.

Non era l’occhiata interrogativa che gli rivolgeva l’angelo quando gli diceva qualcosa. Quello sguardo carico di incertezze e pura sincerità che traspariva dagli occhi di Castiel, ma non da quelli di Jimmy.

Gli occhi azzurri dell’uomo erano consapevoli. Consapevoli di dove si trovava. Di cosa stesse facendo e di che corpo stesse occupando.

Si chiamava Jimmy Novak, non che il nome fosse così importante per Dean, era sposato con una donna ed avevano una figlia.

Dean non poteva davvero crederci. Non avrebbe voluto. Non poteva essere. Il suo Cas. Il suo angelo non era più lì a vegliare su di lui.

L’ultima volta che l’aveva visto era stato quando si era introdotto nel suo sogno. E cosa diamine avrebbe voluto dirgli prima di essere rapito dagli arcangeli?

“Allora che facciamo?” gli chiese Sam rassegnato al casino che era la loro vita.

“Quel tizio ha una famiglia. Lo mettiamo su un autobus e lo mandiamo a casa!” sbraitò Dean. Era sbagliato, lo sapeva, ma non riusciva a sopportarne la vista. Non era più il suo Cas e non poteva certo accettarlo.

Proprio ora, che le cose tra loro due erano iniziate a girare per il verso giusto.

Sam continuava a parlare, ma l’unica cosa a cui Dean riusciva a pensare in quel momento era a quel dannato angelo e a come ormai era andato via, praticamente per sempre.

“Il nostro lavoro è aiutare le persone. Noi le riportiamo alle loro famiglie” disse con voce ferma ed autoritaria. Non lo pensava, però era vero. E anche se Jimmy in quel momento non era esattamente nella lista delle persone che avrebbe sicuramente aiutato, era pur sempre un povero cristo che aveva avuto fede in Dio e per un po’ era stato il suo Castiel. Quindi in quel momento doveva sparire dalla sua vista.

“Se noi vogliamo interrogare quest’uomo- continuò Sam –puoi scommetterci che vorranno farlo anche i demoni” e con questo suo fratello vinse. Perché non avrebbe mai condannato il corpo che era stato di Cas. Per nessuna ragione.

E così eccoli di nuovo lì. In una camera di motel. Che condividevano tranquillamente con l’ex contenitore di un angelo.

“Jimmy” iniziò Dean, seduto sul letto e tenendo gli occhi bassi. Sam era andato a fare solo-lui-sapeva-cosa- e l’aveva lasciato con quel tizio “dimmi una cosa. Sei sicuro che Castiel non sia dentro di te, da qualche parte?”

Jimmy lo scrutò per qualche secondo. Era la stessa espressione che usava l’angelo, però non era quella. Il cacciatore non sapeva esattamente come spiegarlo, ma quella sul viso Jimmy era diversa da quella di Castiel.

L’uomo assottigliò gli occhi guardando Dean “No. Grazie a Dio se ne è andato definitivamente” scese un lungo silenzio.

Flash su un paio di occhi blu con espressione interrogativa, sfioramenti veloci di mani e l’ombra di un paio d’ali popolavano la mente di Dean Winchester “Cosa ricordi esattamente di lui?” domandò con tono di voce incolore.

“Beh- iniziò Jimmy –in realtà non tanto. Quando Castiel è entrato in me non sentivo poi molto. Ero incatenato, senza possibilità di muovermi. Ricordo Sam, Ruby perché era arrabbiato con loro. E poi te, Dean. Mi ricordo tutto di te” il cacciatore aggrottò le sopracciglia osservando Jimmy “Che significa che ricordi tutto di me?” chiese con una nota di aspettativa nella voce.

“La mente di Castiel, e non so se di mente si può parlare… perché gli angeli sono parecchio strani, era piena di tue immagini. Non so se fossero reali o meno, ma non riuscivo a vedere attraverso i miei occhi e poiché, i suoi pensieri su di te erano così vividi riuscivo a vederli- disse Jimmy ridacchiando –sai, credo che tu gli piacessi o qualcosa del genere”

La mascella di Dean per poco non rotolò per terra.

“Non sono esattamente sicuro- continuò Jimmy senza curarsi della reazione del Winchester –te l’ho detto, gli angeli sono abbastanza strani.  Sentiva di avere una sintonia, o qualsiasi cosa fosse, con la tua anima, visto e considerato che l’ha praticamente presa in mano, se così possiamo dire” Dean si portò istintivamente una mano su bicipite, proprio dove c’era l’impronta della mano dell’angelo.

Il suo angelo era appena sparito.

Non poteva essere davvero successo. Almeno non in quel momento. Non con così tanti affari lasciati in sospeso.

“Cosa gli è successo?”

Jimmy sbuffò “Te l’ho già detto. Ad un certo punto sono spuntati degli angeli ed io ero di nuovo libero, senza Castiel. Non so altro”

Dean sospirò lasciandosi cadere sul letto. Non poteva stare male per un angelo. Lui, che era solo un uomo e aveva cose ben più importanti a cui pensare, come la rottura dei sigilli. Doveva dimenticarsene e continuare a vivere la sua vita come aveva sempre fatto. Non c’era nessun bisogno di preoccuparsi per Castiel. Lui era un fottutissimo angelo e sapeva badare a se stesso.

Nel giro di qualche minuto riuscì ad addormentarsi finchè quel maledetto di suo fratello non lo svegliò “Jimmy se n’è andato” e Dean alzò gli occhi al cielo. Perché era mai possibile che tutte le sfighe capitassero a lui?

~*~~*~

Poi il demone premette il grilletto ed il proiettile finì dritto nello stomaco di Jimmy.

Dean non comprese la situazione finchè non gli arrivò il primo pugno da parte del demone che lo teneva bloccato. Quella non era decisamente la sua giornata.

L’unica cosa che riuscì a registrare fu la figlia di Jimmy che, con tutta la tranquillità di questo mondo, faceva fuori un demone con un fascio di luce. E poi guardava dritto nei suoi occhi e Dean la vide.

Quell’espressione leggermente assente e con una nota interrogativa.

La bambina lo guardò per un secondo, ma a lui bastò per decretare che era lui. Il suo angelo. Il corpo di Claire, dopo aver ucciso tutti i demoni, si avvicinò a Jimmy agonizzante a terra. Lo prese dolcemente per i capelli, ma l’altro lo supplicò di lasciare la bambina.

Dean non riusciva a muovere un passo.

Pensava di averlo perso per sempre e ora se lo ritrovava a meno di due passi senza nemmeno potersi avvicinare. Il suo angelo. Nel corpo di una bambina. Non poteva finire così.

Dal corpicino di Claire scaturì una luce accecante e subito dopo Jimmy non c’era più.

Lo sguardo di Castiel si posò sul suo per un tempo infinito, prima che l’angelo si alzasse e raggiungesse i due cacciatori. Si voltò per qualche secondo guardando Amelia e Claire per poi voltarsi nuovamente continuando a camminare.

“Cas, aspetta- disse Dean non sapendo esattamente cosa fare –cosa dovevi dirmi?”

Castiel lo osservò con quel suo sguardo da angelo “Ho imparato la lezione quando sono stato via, Dean. Servo il paradiso e non servo gli uomini. E soprattutto non servo te” e in quel momento la mascella del
maggiore dei Winchester sarebbe rotolata via se non fosse stata attaccata alla faccia.

L’angelo si voltò ed imboccò la via della porta con la sua camminata solenne.

~*~~*~

Non appena chiuso Sam dentro la camera blindata di Bobby, Dean si abbandonò sul letto della sua stanza totalmente sconcertato.

Da una parte c’era suo fratello al quale non bastavano le droghe umane, ma aveva dovuto sperimentare quelle demoniache. Dall’altra c’era Cas. O meglio. Lo stronzo che era tornato.

Dean si passò una mano sul viso e si sedette sul letto con le mani unite.

“Cas, so che puoi sentirmi- mormorò -Quindi se hai finito i tuoi complessi da prima donna sarebbe bello se facessimo una chiacchierata che non venisse ascoltata da tutta Radio Angel” disse il cacciatore aprendo gli occhi ed osservando la stanza.

Sospirò rassegnato quando non trovò lo stupido angelo ad aspettarlo.

Si rigettò sul letto affondando la faccia nel cuscino. Prima o poi avrebbe strappato via tutte le piume da quelle ali.

“Dean” chiamò la voce rauca che aveva imparato a riconoscere. Immediatamente si catapultò in piedi stando di fronte all’angelo. Si guardarono per qualche secondo senza dire nulla. Ma il Winchester sapeva bene che Cas sarebbe potuto rimanere lì a fissarlo come un pesce lesso per ore, quindi decise di interrompere quel silenzio.

“Cosa diamine intendevi dire?” Castiel inclinò la testa di lato e lo guardò in quel suo modo che gli era mancato. Con quel punto di domanda al posto della faccia.

“Tutta quella storia che non servi gli umani” specificò Dean. Cas si riscosse “Ci sono cose Dean, che è meglio non domandarsi” rispose solennemente. Come al solito.

Il cacciatore sospirò e poggiò la fronte contro la sua “Perché è sempre tutto così complicato con te?”

Castiel lo fissò direttamente negli occhi. Così vicini e blu e fece una cosa che Dean non si sarebbe mai aspettato che facesse. Strofinò il naso con il suo. Con un gesto che sembrava naturale per lui. Semplice.

“E’ diverso” se né uscì l’angelo. Questa volta fu il momento di Dean di aggrottare le sopracciglia. “Da quando sono di nuovo nel corpo di Jimmy mi sembra di non riuscire a controllore niente” ammise Cas, precludendo al Winchester la visione di quelle due pozze blu, serrando le palpebre.

Lo stomaco di Dean si strinse involontariamente.

“Vorrei fare delle cose che non avrei mai voluto fare prima” continuò l’angelo, cercando di mantenere… cosa? Aveva sentito bene? La voce di Cas stava tremando?

“Cosa vorresti fare?” domandò in un sussurro il cacciatore.

Castiel continuò a tenere gli occhi serrati e portò una mano sul petto dell’altro. Cas, non appena, la sua mano toccò i pettorali del cacciatore, spalancò gli occhi specchiandosi in quelli di Dean.

Il Winchester non ci rifletté e istintivamente avvicinò la bocca a quella dell’angelo che però sparì in un battito d’ali.

Dean si ritrovò solo nella stanza ancora in piedi e con il fantasma della mano di Castiel sul suo petto.






Spazietto di Ema 

Salve a tutti :D è in assoluto la mia prima fic Destiel, quindi vi prego, siate clementi. Questa idea mi è venuto qualche giorno fa mentre riguardavo la quarta stagione. Ho pensato. Chissà com'era triste Dean che il suo angioletto preferito è sparito. E così è nata questa schifezza :D
Mi farebbe tanto piacere che mi faceste sapere cosa ne pensate.
Ciao :D
   
 
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