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Autore: LittleCatnip    18/10/2013    5 recensioni
Tre prove.
Due ragazzi.
Un serial killer. E un segreto.
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Cosa succederebbe se un killer sfidasse un ragazzo che non vede l'ora di diventare detective? E cosa succederebbe se gli portasse via il suo bene più prezioso? Tra segreti, avventura e amore, Shawn e Aima si affronteranno.
[Dal capitolo 5]
"... e per chi non l'avesse ancora capito, il gioco inizia ORA." Quando le campane scandirono i dodici rintocchi della mezzanotte si levò a pochi metri da me un urlo carico di terrore che mi fece gelare il sangue nelle vene.
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[Dal capitolo 18]
Sentivo il mio cuore scoppiarmi dentro al petto e batter sempre più forte, mentre piccole goccioline di sudore scorrevano lentamente lungo la mia schiena. Il monaco misterioso estrasse qualcosa dalla tunica e lo lanciò verso di noi. L’oggetto misterioso rotolò fino ai nostri piedi e non riuscii a trattenere un’imprecazione.
L’oggetto in questione era un teschio.
Umano.
Cominciammo a correre.
*le recensioni sono ben accette (:*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un’attesa notizia
 




Shawn scese dal treno e si avviò verso la fine del binario 7, al sottopassaggio. Unendosi  alla folla di studenti che come lui si recavano alla St. Hylson High School, non poté fare a meno di pensare a quanta gente potesse ospitare la stazione Cross’s Over, la più grande di tutta la contea.
Non si accorse di essere uscito dalla stazione, né che qualcuno lo stesse chiamando, finché quel qualcuno non lo trattenne per lo zaino, facendogli perdere l’equilibrio. Shawn rimase in piedi per miracolo e si girò: due occhi ambrati lo fissavano allegri e un sorriso gli sciolse il cuore.
“Sei sordo per caso? È da un sacco di tempo che ti cerco di chiamarti.” Disse Maggie.
“Scusami, hai ragione.”
Shawn la attirò verso di sé e la baciò. Lei ricambiò il bacio con dolcezza, mordicchiandogli il labbro; per tutta risposta cominciò a farle il solletico e Shawn e lei si allontanò di scatto, ridendo come una bambina. In quei momenti, Shawn capiva quanto fosse bella e pura. Si era innamorato di lei la prima che l’aveva vista e dopo 8 mesi di amicizia si erano messi insieme. Il giorno del 16esimo compleanno di lei.
A Shawn piaceva tutto di lei, anche i suoi difetti. Gli piacevano i lunghi ricci castani, soffici e profumati, i grandi occhi ambrati, gli occhi di una cerbiatta, le lentiggini, ballerine sul naso e sugli zigomi, le labbra piene e soffici, ciliegie scarlatte, mature e succose. Arrivava a un metro e ottanta in altezza e il suo fisico non passava mai inosservato, ovunque andasse, tutti si giravano a guardarla. C’era anche qualcos’altro che a Shawn piaceva, ma che non tutti potevano vedere: la sua spensieratezza, di una persona che dà sempre il massimo e che sorride sempre, in ogni momento, come se possa essere l’ultimo della sua vita.
Camminarono mano nella mano sulla 24esima che li avrebbe portati a scuola. Era una strada stretta e a senso unico, la più breve per arrivare alla stazione e anche la meno trafficata; passava qualche autobus e di tanto in tanto anche qualche macchina. Sulla parte sinistra non c’era il marciapiede, ma i ragazzi camminarono lo stesso sulla strada. La rete lasciava intravedere la stazione e i binari, sempre stracolmi di pendolari. Delle villette costeggiavano il lato destro e il sole sorto da poco tingeva il cielo di arancione, dando ai grattacieli metallici mille sfumature.
Parlarono del più e del meno, ridendo e scherzando e dopo una decina di minuti si ritrovarono davanti alla loro scuola. L’edificio austero e imponente svettava davanti a loro, in forte contrasto con la risate e le frivolezze degli studenti che chiacchieravano o ripassavano la lezione del giorno. Passarono anche davanti alla Vecchia Quercia, un albero secolare sotto il quale gli studenti si riposavano seduti sull’erba, riparati dalla sua ombra nelle calde giornate di maggio. Superarono la fontana, alta 3 metri, e anche l’angolo dei ‘Fumatori Incalliti’ dove persino i professori prestavano gli accendini ai ragazzi. Salutarono anche conoscenti e amici, soffermandosi di tanto in tanto a scambiare due parole, finché non si ritrovarono sotto il portico dell’ingresso principale.
Posarono gli zaini carichi di libri a terra e Maggie si sedette sul muretto. Shawn le mise le mani attorno ai fianchi e per un lungo istante si guardarono negli occhi, fino a quando lei non parlò.
“Shawn, per caso c’è qualcosa che ti preoccupa? Stamattina sei così pensieroso, anzi, del tutto assente.”
Shawn non poté fare a meno di darle ragione. “Sai, stamattina, mentre facevo colazione leggevo il giornale e ho scoperto una cosa che mi lascia alquanto perplesso.”
“Sarebbe a dire?”
“Sicuramente avrai sentito parlare del cadavere trovato senza testa nei bagni pubblici della 41esima est. Ebbene,gira voce che Aima si aggiri in città e che questo omicidio, insieme a un altro un po’ meno recente, possano essere opera sua.”
“Aima? E chi sarebbe? Un serial killer? Andiamo, Shawn, non vorrai mica lanciarti al suo inseguimento, spero.” Rispose Maggie con disappunto.
“Tu non lo conosci semplicemente perché non leggi i giornali …”
“Certo che li leggo! È solo che non mi considero un aspirante detective come qualcuno di mia conoscenza” ribatté.
Ancora una volta aveva colto nel segno. Shawn era un appassionato di libri gialli, thriller, horror e polizieschi e seguiva con molto interesse i casi che leggeva sui giornali o che ascoltava in televisione. Suo nonno, un famoso detective privato ormai in pensione, gli aveva insegnato tutti i trucchi del mestiere, tanto da definirlo ‘Il miglior detective di sempre. Dopo suo nonno, si intende’. E scoprire chi fosse Aima era uno dei sogni segreti che Shawn coltivava da quando era bambino. Un giorno si era persino presentato alla centrale di polizia, chiedendo di poter lavorare, ma fu cacciato malamente, perché era ancora troppo giovane. Ci aveva riprovato anche quest’anno, ma i risultati che ottenne, furono gli stessi. Avrebbe dovuto finire gli studi, e forse avrebbero potuto fare qualcosa per lui. E Shawn era più deciso che mai a finire la scuola e a diventare maggiorenne. In fondo avrebbe dovuto aspettare solo un anno.
 Era normale quindi, che fosse tanto preso da una notizia del genere, mentre gli altri ne erano terrorizzati.
“Aima è un pericoloso serial killer che qualche anno fa ha seminato il terrore non solo qui, a St. Hylton, ma anche in altre città del paese. Rapisce la gente e lascia istruzioni ai parenti o alla polizia e loro devono cercare di salvare le vittime, prima che lui le uccida. Nessuno fin’ora è riuscito a batterlo, è troppo astuto. Ha commesso ben 12 omicidi, uno a poca distanza dall’altro. Le forze dell’ordine stavano letteralmente impazzendo.” Spiegò Shawn.
“E come uccideva le sue vittime? E perché si pensa che sia tornato? Perché se è tornato, vuol dire che se ne era andato …” chiese Maggie, sempre più curiosa.
Shawn fece un lungo respiro e prese fiato prima di cominciare a parlare. Detestava doversi ripetere.
“Come ho detto prima, le rapiva e dopo qualche ora si metteva in contatto con la persona da sfidare e la poneva davanti un enigma. La soluzione era la chiave per aiutare i rapiti, ma purtroppo quasi nessuno riusciva a risolverli, o li risolveva troppo tardi. Ed era in quel momento che Aima ti mandava un filmato, dove  uccideva le sue vittime, chi con un coltello, chi mutilandole, chi bruciate mentre ancora respiravano ed erano coscienti. Quando la polizia riusciva a scoprire da dove provenisse il segnale, era troppo tardi.”
Fece una pausa. Maggie lo stava guardando, seria, senza alcun segno di emozione in volto.
“Il 14 giugno del 2004 mandò un video alla polizia, mostrando il suo vero volto. Fu visibile solo per pochi secondi, poi il video fu cancellato e di lui se ne persero le tracce. La polizia, persino i servizi segreti lo cercarono, setacciando palmo a palmo il paese, ma nessuno lo trovò e presto venne dimenticato, credendolo morto o nascosto in qualche altro paese. Fino ad oggi.”
“Quindi … tu credi che dietro agli omicidi ci possa essere dietro lui?” chiese Maggie con una punta di paura nella voce.
“Sì.” Rispose Shawn con fermezza.
“E come fai ad esserne sicuro? Insomma, tutti sono capaci di uccidere, o no?” domandò timidamente.
“Sono sicuro per un semplice motivo: in tutti i luoghi dove sono stati ritrovati i cadaveri delle vittime, è presente anche l’impronta di una mano scarlatta, fatta con il sangue delle vittime. La polizia ha trovato anche tracce di DNA differenti da quelli dei cadaveri, ma il nostro assassino non è registrato in nessun archivio e robe simili. È come se si trattasse di un fantasma.” Shawn fece un’altra pausa e riordinò in pensieri.
“ Credo anche che dovremmo essere molto cauti, specialmente adesso che lo sappiamo. Non sappiamo quali siano le sue vere intenzioni, né perché la sete di sangue in lui sia tornata. Sappiamo solo, che vuole uccidere, e che non passerà molto tempo, prima che colpisca ancora.” Prese ancora fiato. “ Per questo, ti pregherei di non andare in giro da sola, a meno che non sia di vitale importanza.”
Shawn si pentì subito di aver pronunciato quelle parole e desiderò di non avere mai detto una cosa del genere. Maggie non era una fifona, né tantomeno una codarda, anzi, era molto coraggiosa, ma era dolce e sensibile. E incapace di mentire. L’ impassibilità che aveva sfoggiato sul suo viso mentre Shawn raccontava quello che sapeva sul serial killer svanì e le sue vere emozioni tornarono a galla. Fissava Shawn con gli occhi sgranati e cercò di mascherare un brivido, che la percorse da capo a piedi. Shawn però la conosceva bene e la strinse forte a sé, rassicurandola. Le disse che le sarebbe sempre stato vicino e che non aveva nulla da temere.
“Ascolta Principessa” le disse. Le piaceva chiamarla così, in fondo lui era il suo Principe Azzurro, nonché primo fidanzato. “Non sto dicendo che non devi avere paura, ma semplicemente che devi stare con gli occhi ben aperti.” Le sussurrò all’orecchio.
“Lo so.” Rispose Maggie, sussurrando a sua volta, con il mento appoggiato sulla sua spalla e le braccia attorno al suo collo. “So benissimo che avere un ninja come ragazzo si sarebbe dimostrato utile prima o poi.
Shawn rise, sollevato. Aveva dimenticato che aveva raggiunto il grado più altro nella disciplina del ninjitsu e che poteva mettere a tappeto un avversario con pochissime mosse. Suo nonno aveva voluto che cominciasse a praticare la dura disciplina fin dalla tenera età e Shawn aveva raggiunto risultati sorprendenti.  
In quel momento la campanella suonò, richiamando l’attenzione degli altri studenti, che iniziarono a entrare di malavoglia. Shawn aiutò a far scendere Maggie dal muretto e le porse lo zaino, sorridendo. Lei ricambiò il sorriso, si mise lo zaino in spalla e aspettò Shawn per entrare. Lui le mise un braccio attorno alla vita e le diede un bacio sulla tempia, gustando il suo profumo di cocco e vaniglia. Salirono insieme le scale e arrivati al terzo piano si fermarono. Si scambiarono un ultimo sguardo carico di amore ed affetto e si diressero ognuno verso la propria classe.  
 
 



Salveeeee
Allora … qui incontriamo i nostri due protagonisti :3
Shawn e Maggie *-* ho passato tantissimo a immaginarli e a definire i loro caratteri e nel corso della storia ne vedranno delle belle XD
Comunque, fatemi sapete cosa ne pensate del capitolo e se avete qualche suggerimento o dubbio, non esitate a chiedere
Un bacio :*
L.C.
  
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