Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: topstiel    18/10/2013    2 recensioni
[AU, Smith!Dean/Future!Castiel]
Dean odia il suo lavoro e vuole girare il mondo.
Castiel odia la sua vita e vorrebbe studiare le stelle.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Più verdi dei prati del Garrison;


Una cosa a cui Dean Smith Winchester non è abituato, è frequentare bar. Sopratutto in un triste giovedì sera come quello.

La sua presenza nel piccolo e rumoroso locale, però, è perfettamente giustificata dalla terribile giornata trascorsa a lavoro (alle sue orecchie tale parola, ormai, suona più come "Inferno"); a iniziare dalla scottatura che si è procurato alle dita stirando una camicia con troppa fretta, proseguendo con il sale al posto dello zucchero nel caffè, la ramanzina ricevuta da suo padre, o meglio dire, il suo capo, per il ritardo in un ufficio, sotto lo sguardo ghignante e divertito di Gabriel, e per concludersi con un calo di stipendio e un cliente scorbutico e insopportabile di nome Zacchariah. O qualcosa del genere.

La vita di Dean non è di certo così disorganizzata e disastrata come la giornata che, lentamente, sta giungendo al termine. Halle-fottuta-lujah.

Nel frattempo, è indaffarato ad osservare la sua birra con sguardo annoiato, una mano gli sostiene il capo e l'altra disegna ghirigori e linee immaginarie sulla fredda superficie del boccale, ancora completamente pieno. Sbuffa e, probabilmente, è la centesima volta che lo fa, in quella serata. 

La sua cravatta rossa è leggermente allentata e tirata dietro, oltre alla sua spalla, mentre la sua costosa giacca giace sulle ginocchia, così come la sua borsa in pelle è abbandonata contro lo sgabello su cui è seduto. Essa contiene tutto il lavoro dei suoi diversi mesi in ufficio, fogli pieni di firme e cifre e frasi troppo lunghe. La mano che fino a quel momento si trovava sotto il suo mento, slitta tra i suoi capelli, che di solito sono perfettamente pettinati e tirati all'indietro con un po' di gel, dandogli un tipico aspetto da lavoratore modello americano. Alle ragazze piace.

Dopo aver allontanato il boccale da sé con l'ennesimo amaro sospiro, decide che reprimere la sua frustrazione nell'alchool non è decisamente una buona idea né per la sua persona, tanto meno per il suo lavoro e, una voce nella sua mente, che gli ricorda appena quella di suo fratello, concorda con lui. 
E' allora riceve uno sguardo dalla barista, il quale può essere interpretato come Giornataccia? ma anche come Passiamo la notte insieme perché hai davvero l'aspetto di un poveraccio che ha bisogno di una sveltina. Dean decide di ignorarla. 
Non che lui sia il tipo che non sa godersi i piaceri della vita, anzi, se c'è una persona capace di gestire a suo favore delle semplici nottate occasionali, quello è lui.

Estrae, quindi, il portafogli da una tasca delle propria giacca e, dopo aver controllato i prezzi esposti aldilà del bancone, fa tintinnare qualche moneta sulla superficie in legno, attirando l'attenzione della donna. Quest'ultima si sofferma ad osservarlo, inarcando un sopracciglio alla vista del bicchiere ancora pieno, e Dean si limita a scrollare le spalle e salutarla con un cenno di due dita. Prima di uscire, dà una veloce occhiata al resto del bar, una nube di fumo si estende per il soffitto e, tra il brusio dei clienti che conversano animatamente alimentati dalle loro bevande amare, è udibile una vecchia canzone rock.

Al di fuori del locale, un lampione illumina con scarsi risultati la via. Da qualche parte, la sirena di una vettura della polizia suona con insistenza, dissolvendosi in lontananza.
Sioux Falls vive freneticamente, un canto ubriaco al sapore di cognac si espande da un vicolo, ma l'intera città sembra aver perso di vista quella stretta strada, ignorandola.

Dean calcia un frammento di mattone, una mano in tasca e l'altra occupata a tenere la sua preziosa borsa, che fa dondolare pigramente, mentre osserva la sua ombra a malapena proiettata sul lercio marciapiede. Tieni gli occhi fissi lì, quasi disgustato al pensiero che le sue scarpe stiano veramente pestando il bassofondo della città. Storce le labbra e si passa per un breve istante la lingua su di esse, piccolo tic che va ad indicare il suo nervosismo.

Con i pensieri altrove (i quali comprendono la testa di Zacchariah su un piatto d'argento), non fa caso alla figura che ste avanzando, lenta e ansante, dalla parte opposta. Non fa caso al netto cambiamento che sta per avvenire nella sua vita, fino a quando le loro spalle si scontrano, e la borsa di Dean finisce a terra, così come l'estraneo. 

"Scusami-- Potresti gentilmente--!" esclama all'istante con sdegno. 
Lo sconosciuto tossicchia appena, si stringe della giacca verde e si raggomitola su sé stesso, portandosi le gambe contro il petto. Farfuglia qualcosa, e quando Dean si china per raccogliere la fatica di mesi e mesi di lavoro, lo sente chiaramente mormorare con un filo di voce rauca e tremante: "Ti porterò i soldi, Fergus, dammi altro tempo." 

Oh, Dean mima con le labbra e fa per alzarsi ed andarsene a casa con un passo più svelto, dove può farsi un bagno caldo e darsi finalmente un po' di pace, magari chiamare Sam e raccontargli con voce isterica la propria giornata, ricevere qualche Andrà tutto bene e terminare la nottata con il solito Coglione sbottato da suo fratello con tono divertito. 
Ma Dean Winchester, anima tormentata quale è, nota una chiazza rossa divagarsi dalla spalla del giovane e va in panico.
"Cristo," sussurra e inizia subito a frugarsi nelle tasche in cerca del cellulare. "Chiamo il 911." afferma, e il ferito allunga una mano verso di lui e lo afferra per il braccio, avvicinandoselo e scuotendo con insistenza il capo. "Lo sapranno, poi lo sapranno." continua a borbottare stremato. La sua voce è profonda e risuona della via.

Dean non è stupido e, dopo un momento, capisce a cosa si riferisce lo sconosciuto e, nonostante sa che dovrebbe, da bravo cittadino, non curarsi di un tale dettaglio ed apprestarsi a chiamare un medico per il bene di tutti, impreca ed osserva il numero digitato sul telefono. Quindi, dopo aver sbottato un Al diavolo!, si china sulle ginocchia e si sporge per controllare la ferita dello sconosciuto, mentre una voce nella sua testa, che, nuovamente, va a ricordargli quella di Sam, continua a consigliargli di chiamare una fottuta ambulanza e di dimenticarsi di quel drogato, più spaventato all'idea di finire in carcere che di morire. 

La mano che prima si trovava sul suo braccio, scorre a tentoni prima sul petto di Dean, poi sul suo viso, posandovisi sopra tremante. Finalmente il ragazzo apre gli occhi, e sulle sue labbra si forma un sorriso accennato. "Un angelo." afferma con così tanta speranza nella voce, tenendosi premuta la sinistra sulla ferita alla base del braccio. Trema mentre osserva il suo salvatore; dietro di lui un lampione lo illumina, facendo sembrare la tiepida luce intorno a Dean, un'aura di Grazia.

Dean lo ignora, si morde il labbro inferiore e, dopo aver esitato per un momento, si sfila la cravatta e si appresta ad avvolgerla attorno alla ferita dell'altro, in modo da fermare a malo modo la perdita di sangue.
"Angelo," continua a mormorare il ragazzo dai capelli scuri, tenendo gli occhi fissi su di lui. "Un angelo è venuto a salvarmi dalla Perdizione."

"Riesci ad alzarti?" domanda Dean dopo aver roteato gli occhi, scostandosi la mano dello sconosciuto dalla guancia nel modo più gentile possibile. Come unica risposta riceve un grugnito seguito da un accenno del capo e, un momento dopo, i due sono in piedi, le mani di Dean intente a tenerlo in equilibrio.

Questo giorno non potrebbe andare peggio, pensa il Winchester mentre si appresta a prendere le chiavi della sua auto, una Pirus grigia, e, senza tante storie, fa sedere il ragazzo nei sedili posteriori. Un breve Cosa diavolo sto combinando?! gli passa per i pensieri, ma svanisce, proprio com'è apparso, quando l'altro parla. "Megan. Portami da Meg."
Frustrato dal vedere il suo salvatore, il suo angelo, guardarlo confuso, Castiel, perché è così che si chiama, stringe i pugni e cerca di fare un respiro profondo, l'acuto dolore continua a pungerlo e infastidirlo sulla spalla. "Davanti al Sandover Bridge."
"E' dove lavoro io." dice solo Dean, prima di mettere in moto la macchina.

 

Il sole filtra con prepotenza dalle tapparelle, proiettando uno sfondo di strisce d'ombra sul corpo seminudo di Castiel, intendo a leccare l'estremità di una cartina per terminare il suo primo spinello mattutino. 

L'odore di tabacco e caffè è insinuato nello spoglio appartamento, e il ragazzo non si cura nemmeno di spalancare le finestre per far aerare il posto. Se solo osasse farlo, oh, verrebbe esposto al mondo di fuori. Agli onesti lavoratori con i loro larghi impermeabili, le loro cravatte annodate perfettamente e le loro valigette riempite di fogli. Alle persone come l'angelo che l'ha salvato la notte precedente, una leggera fitta alla spalla continua a tenergli vicino il ricordo. 

Castiel non è nulla di simile. Inclina il capo ad un lato e tiene la sigaretta appena rollata tra le labbra, vagamente storte in una smorfia. Si accende un fiammifero, sfregando la punta rossa del legnetto contro la scatola, producendo in tal modo uno schiocco seguito dalla piccola fiamma che si innalza e va a bruciare la cartina. Fa un profondo inspiro e socchiude gli occhi.

Il caos della tipica mattina di una grande città giunge alle sue orecchie nonostante le finestre chiuse e, i continui rombi di motori e clackson che suonano con insistenza, tengono lontani i pensieri fissi. Disordine e confusione. Castiel può identificarsi bene in quest'ultime parole. 

Mentre la cenere finisce per terra e il fumo va a oscurare il soffitto, Castiel si sporge verso la fonte di luce e, con due dita, divide due tapparelle per scrutare meglio la trafficata strada. Si gratta pigramente una gamba con il piede opposto, rigorosamente nudo, e sbadiglia dopo aver trasferito lo spinello nella mano libera. 

E' una cosa che fa spesso; osserva con curiosità l'intera Sioux Falls che scorre sotto la sua dimora, e a volte si chiede cosa sia andato storto. Perché lui non è presente in quella folla di uomini di società in trench e con lo sguardo sicuro sul viso. Perché lui si muove nella notte, e le sue mani stringono soldi sporchi e i suoi occhi sono cerchiati da profonde occhiaie. Perché è una vergogna per la sua famiglia, che lo crede lì per motivi di studio, mentre le somme che gli arrivano una volta al mese finiscono nelle tasche di spacciatori e tali dall'aspetto poco raccomandabile.

La scorsa notte, una volta arrivato a destinazione, ovvero davanti al tetro palazzo in cui tiene il suo appartamento, Castiel è rimasto a guardare l'uomo che l'ha soccorso con occhi socchiusi e iniettati di dolore. E' una cosa che odia, farsi aiutare dagli altri, e sopratutto da sconosciuti e angeli con il viso pieno di lentiggini e gli occhi più verdi dei prati dei Garrison angelici.
La sua vicina lo ha accolto nel suo appartamento e, sbuffando, ha preso ago e filo. Non è la prima volta.

Il suo sguardo si posa sul grattacielo sulla strada opposta e un piccolo sorriso si increspa sulle sue labbra.






Note d'autrice.
Cosa ha intenzione di fare Castiel? Perché Dean sembra una donnina isterica? Quale passato nasconde Cas? Perché scrivo così da schifo? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!!!1!!111!!1!11!

Yep, un'altra fanfiction. Yep, un'altra AU. Yep, Smith!Dean e Future!Cas.
In verità ne avevo iniziata una tempo fa, ma l'ho elimitata per la poca voglia di scrivere.
Ad ogni caso, non so nemmeno quanto frequentemente sarò in grado di aggiornare, con la scuola e tutto il resto. Sob, la vita di una fangirl indaffarata è difficile.

Gradirei sapere cosa ne pensate, anche perché questo periodo ho un pessimo blocco dello scrittore e tutto ciò che scrivo mi sembra merda. Doppio sob.


Peace out, bitches.
Toppy.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: topstiel