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Autore: Lulumiao    18/10/2013    7 recensioni
Raccolta che, come dice il titolo, ha come argomento principale l'amore. Scriverò principalmente di coppie Femslash, sia umanizzate sia versione pony, ma non escludo delle future coppie Het. Vi prego di non avanzare richieste sulle coppie che volete vedere nelle storie, mi trovo bene solo con coppie che mi piacciono. Perciò scordatevi Rainbow Dash x Twilight Sparkle XD. Le recensioni sono sempre gradite, buona lettura!
I personaggi e i luoghi presenti in questa fanfiction appartengono a Hasbro.
EDIT 07/02/14: aggiunto un pezzo nel primo capitolo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera! Primo capitolo della raccolta romantica che voglio cominciare su My Little Pony: l’Amicizia è Magica. Questo è un Twilight x Applejack, spero che vi piaccia! Buona lettura, aspetto le vostre recensioni :)

Personaggi: Twilight Sparkle, Applejack, Spike
Generi: Fluff, Romantico, Slice of life
Lunghezza: One shot (987 parole)
Tipo di coppia: Femslash: Twilight x Applejack
Note: AU, Lime
Avvertimenti: Humanized ponies
Rating giallo (allusioni sessuali, ma nulla di esplicito)
 
 
La torta
 
La porta sbatté, catturando l’attenzione di Twilight Sparkle. La ragazza si voltò e vide che la sua compagna Applejack era appena rientrata in casa. Applejack chiuse la porta, si tolse il cappello da cowgirl e frenò la gioia di Spike, il loro cagnolino, che le era appena saltato addosso felice di riaverla a casa.
«Ciao, zuccherino!» esclamò Applejack, rivolta a Twilight.
«Ciao, tesoro» salutò Twilight sorridendo dalla cucina. «Sono solo le sei, come mai sei già a casa?».
«Oh, oggi alla fattoria non c’era molto da fare… Big Mac ha sbrigato anche gran parte del mio lavoro, ho davvero un fratello fantastico…» intanto si avvicinava alla cucina. Solo allora notò l’attività che stava svolgendo la sua ragazza. Guardò prima Twilight, poi ciò che aveva in mano, poi di nuovo Twilight, con uno sguardo a metà tra lo spaventato e lo stupito. E anche un po’ disperato.
 Non era possibile che Twilight stesse facendo proprio quella cosa. «Twilight… tesoro… Cosa fai?».
Twilight la guardò male. «Sto cucinando… a te cosa sembra?».
L’espressione di Applejack si incupì ancora di più. «Stai cucinando… un dolce?».
Twilight le rispose con tono di sfida: «Sì, sto cucinando un dolce, quindi? Qualche problema? Non sono bravissima con i dolci, ma posso sempre migliorare…».
«Uhm, be’, sì, certo, puoi migliorare, uh, sicuramente» biascicò Applejack. «Allora mentre tu, ehm, cucini, io vado a farmi la doccia… A dopo!» disse, fuggendo dalla cucina come se la teglia tra le mani di Twilight fosse radioattiva.
 
Twilight Sparkle, per quanto fosse la donna più intelligente e veloce nell’apprendimento (aveva imparato a leggere a quattro anni) che Applejack conoscesse, era una frana in cucina, specialmente con i dolci. Se la cavava meglio con altri piatti, ma i dolci proprio non le riuscivano. Un paio di volte aveva provato a sfornare dei pasticcini e una crostata alla marmellata di albicocche, ma entrambe le volte il cibo era finito dritto nella spazzatura. Per quanto seguisse la ricetta con l’estrema attenzione che le era propria, non riusciva mai ad ottenere dei risultati soddisfacenti. Era per questo che ogni volta che Twilight si trovava nei pressi del ricettario Applejack pregava che non lo aprisse sul capitolo dei dessert. Ma ormai la frittata era fatta, Twilight stava infornando la sua creazione ed Applejack poteva solo sperare di non rimanerci secca.
 
Anche il cagnolino Spike aveva capito che quando la sua adorata padrona amante dei libri decideva di mettersi ai fornelli c’era da preoccuparsi: era abbastanza intelligente da dedurlo dal comportamento agitato di Applejack ogni volta che Twilight apriva il forno (anche solo per pulirlo). Quando questi eventi culinari accadevano, Spike andava a rifugiarsi sotto il letto e rimaneva lì finché la puzza di bruciato non era andata via o finché non fossero cessati i pianti di frustrazione di Twilight, disperata per la sua incapacità in cucina. Per fortuna in quelle occasioni non toccava a Spike l’imbarazzo di consolare Twilight, ma toccava a Applejack: la bionda, nonostante fosse poco abile con le parole, riusciva sempre a strappare un sorriso alla fidanzata, dicendole che sarebbe andato meglio il tentativo successivo e che in fondo si trattava solo di uno stupido piatto bruciato; c’erano problemi peggiori nella vita e ovviamente Twilight le dava ragione. Inoltre Spike sapeva bene quanto le due ragazze si amassero ed era impossibile che litigassero seriamente, nonostante i dubbi di Applejack di fronte ai cibi preparati da Twilight.
 
Uscita dalla doccia e indossato il pigiama, Applejack tornò in cucina, trovando Twilight concentrata nella lettura di un romanzo di Daring Do. Le si avvicinò, sperando che non fosse arrabbiata per il suo scarso entusiasmo per i suoi tentativi culinari. Applejack le baciò la fronte e l’altra posò il libro sul ripiano della cucina, abbracciando lentamente la sua ragazza. Le posò la testa sulla spalla e disse: «Hai paura che la torta sia immangiabile come l’ultima volta, vero?».
Applejack non voleva ferirla, ma l’onestà era la sua migliore virtù e non voleva raccontarle bugie. Perciò rispose, accarezzandole i capelli blu: «Be’, dico solo che non dovresti intraprendere queste avventure con il forno da sola… Lo sai che non sei proprio la migliore chef del mondo…».
Twilight sospirò. «Sì, ma volevo solo provare… Questa volta mi sono impegnata seriamente, sono certa che sarà buona… Sai, è una torta alle mele, la tua preferita».
Applejack sorrise e le posò un bacio tra i capelli, intenerita. In fondo quella straordinaria ragazza meritava fiducia. «Sì, è la mia preferita e spero davvero che ti sia riuscita bene». Continuarono a coccolarsi fino allo scatto del timer del forno.
 
«Bene, assaggiamo!» esclamò Twilight posando la torta sulla tavola apparecchiata. Avevano appena finito di cenare (tutto preparato da Applejack) e stavano per mangiare la torta alle mele. Twilight entusiasta, Applejack estremamente dubbiosa. La ragazza dai capelli blu tagliò una fetta per lei e una per la fidanzata, posandole nei rispettivi piatti. Piena di aspettative la infilzò con la forchetta, pensando che in fondo aveva un aspetto decente. La portò alla bocca e… corse al secchio dell’immondizia per sputarla, mentre Applejack faceva lo stesso.
Si pulirono la bocca, si fissarono e Twilight disse scoraggiata: «Applejack, come è possibile che io sappia fare complicati calcoli matematici e non riesca a cucinare una torta?!?». Era sul punto di scoppiare a piangere e Applejack la strinse tra le braccia, consolandola. Odiava vederla triste. «Su, calmati, non puoi saper fare tutto, zuccherino. Ci sono cose peggiori del non saper cucinare!». Dopo qualche secondo di pausa le venne un’idea: «Ehi, se vuoi domani ti insegno come si prepara una torta coi fiocchi… Magari se vedi qualcuno farlo impari più facilmente…».
Twilight alzò il volto e, anche se aveva ancora gli occhi lucidi, sorrise. «Grazie, tesoro. Ti amo».
«Figurati, dolcezza, per te farei qualunque cosa… Anch’io ti amo». Posò le proprie labbra su quelle della compagna, trasmettendole tutto l’amore che provava. Poi la prese in braccio, portandola a letto: fortunatamente c’erano cose che sapeva fare molto meglio delle torte.
 
  
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