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Autore: Rohan    20/10/2013    2 recensioni
Gohan è morto contro Omega Shenron. In mancanza di senzu è stato portato in ospedale, ma non ce l'ha fatta, e Videl è rimasta da sola con il suo dolore.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per dirti ciao



 
Magari un giorno avremo un posto
anche nascosto oppur distante
dalle tante astanterie
in cui riposano gli amori ormai in disuso,
quelli non storici, di cui nessuno parlerà.
 
Magari un giorno ci rincontreremo, amore mio, in un posto diverso da dove ci siamo lasciati, ovvero l’ospedale. Un posto in cui si rincontrano tutte le coppie che si sono amate davvero, ma di cui nessuno parlerà, perché troppo riservate e vere per mettersi in mostra come altre.

E rivela il tuo sorriso in una stella, se vorrai... per stasera andrebbe bene anche così.


E ti prego, voglio rivedere il tuo sorriso oggi, andrebbe bene anche se lo prestassi ad una stella. L’importante è che lo veda, perché così non posso andare avanti.

E non servirà più a niente la felicità,
più a niente anche la fantasia
mi accontenterò del tempo andato...
 
E da quando te ne sei andato non sento più la felicità… anzi, non mi serve! Non riesco ad essere felice e non voglio esserlo, così come non riesco più ad avere la fantasia che sempre mi caratterizzava quando stavo con te. Ormai mi accontento solo dei ricordi, dei nostri ricordi.

 
Soffierà nel vento una lacrima
che tornerà da te...
per dirti ciao, ciao!
mio piccolo ricordo in cui
nascosi anni di felicità, ciao
e guardami affrontare questa vita
come fossi ancora qui.


Una piccola lacrima, mentre guardo il cielo, scappa ribelle dai miei occhi, e il vento la porta via con sé. Spero arrivi a te Gohan, anche solo per dirti ciao. Per salutarti. Ricordo ancora la prima volta in cui ci siamo incontrati. Eri un ragazzo timido ed impacciato, non che la situazione sia cambiata molto con gli anni, ma con il tempo sei diventato anche molto più sicuro di te, diventando un uomo forte, intelligente e valoroso. Ricordo anche la prima volta che ti salutai. Non mi stavi molto simpatico all’inizio, e la prima volta in cui ti diedi il buongiorno fu solo per avere la conferma che tu fossi Great Saiyaman. Quello è uno dei ricordi che tengo più cari dentro di me, perché, grazie a quella scoperta, noi due siamo diventati amici, e da lì la situazione si è evoluta fino a formare una nostra famiglia. Adesso ti prego, tesoro, guardami da lassù, veglia su di me e sulla piccola Pan come facevi quando eri ancora qui tra di noi.

Magari un giorno l’universo accoglierà la mia richiesta
e ci riporterà vicini
tra l’aldilà e il mio nido di città c’è molta differenza
anche se provo a non vederla.

Magari, un giorno, il mio desiderio più grande si avvererà, e torneremo vicini, insieme. Ricordo bene il giorno in cui mi chiedesti di sposarti… avevi balbettato tutta la frase e le tue gote si erano tinte di un delizioso color cremisi. Avrei tanto voluto farti una foto in quel momento, per avere sempre con me l’immagine di quel timido ragazzo che mi stava cambiando la vita, con quelle parole dette in modo tremendamente dolce ed impacciato. Ricordo bene, anche, il momento in cui mi rivelasti che il tuo desiderio più grande era quello di vivere con me sui Paoz… solo perché quello era il luogo dove noi due ci eravamo innamorati, dove il nostro legame si era rafforzato, dove mi avevi insegnato a volare facendomi battere il cuore e dove, infine, ci eravamo scambiati il primo bacio dichiarando così, finalmente, i nostri sentimenti. Adesso, però, quella grande casa piena di ricordi e piena di te, mi sembra così opprimente che non sono riuscita più a starci dentro e ho deciso di trasferirmi, con il disappunto di tutti, nella nostra vecchia casa, quella in città che condividevamo quando eravamo due universitari. Purtroppo c’è moltissima differenza tra questa casa e il luogo dove ti trovi tu, provo a non vederla perché vorrei averti qui accanto a me, ancora, ma non posso negare l’evidenza.

E giro il mondo, e chiamerò il tuo nome per millenni
e ti rivelerai quando non lo vorrò più
e non adesso qui, su questo letto
in cui, tragico, mi accorgo
che il tuo odore sta svanendo lento.


Andare da Satan City ai Paoz è quasi come girare il mondo. La distanza è tantissima, eppure, in questo momento ho bisogno di sentimi accanto a te, quindi volo verso quella casa che abbiamo condiviso da sposati su quel posto tanto speciale per noi. Quando arrivo, la prima cosa che faccio è buttarmi nel letto, piangendo e singhiozzando, mentre abbraccio il cuscino dove appoggiavi la testa tu. Il mio cuore perde un battito e sgrano gli occhi quando mi accorgo che il tuo odore si sta facendo sempre più flebile. Questo no, non posso accettarlo. Lo stringo con più forza cercando di respirare ancora il tuo profumo, quello per cui andavo matta, ma anche qui non posso negare l’evidenza. Il tuo odore sta svanendo lento anche su questo letto.
 
Soffierà nel vento una lacrima
che tornerà da te...
per dirti ciao, ciao!
mio piccolo ricordo in cui
nascosi anni di felicità, ciao
e guarda con orgoglio chi sostiene
anche le guerre che non può.

 
Fuori comincia ad alzarsi un forte vento che fa spalancare la finestra della nostra camera da letto. Mentre inzuppo il tuo cuscino di lacrime, una folata rapisce una delle mie lacrime mentre sussurro un flebile ciao. Spero ancora che le mie lacrime, che oggi il vento ha deciso di portare con sé, possano arrivare a te e mandarti il mio piccolo messaggio. Quella parola che sembra insignificante, per me è molto importante. Era la prima cosa che ti dicevo quando tornavi a casa da lavoro, prima di baciarti sotto lo sguardo disgustato di nostra figlia che non voleva accettare che i suoi genitori si lasciassero andare in manifestazioni amorose ancora a quest’età, ed è anche stata l’ultima parola che ti ho detto quando sei andato via da me. Da quando tu hai perso la vita qui hanno ripreso tutti ad allenarsi, anche Pan! Tutti si sentono in dovere di mantenere la pace su questo pianeta, proprio come facevi tu. Una della tue ultime frasi mi fa piangere ancora di più, ripensandola.
È colpa mia Videl, in questi anni non mi sono allenato abbastanza e ho finito con il deludervi. Avevo promesso di proteggerti e proteggere la bambina da tutti i mali del mondo, ma non ce l’ho fatta. Spero mi perdonerai se non ho fatto fronte a questa mia promessa, non avrei mai creduto che potesse finire in questo modo, ma evidentemente il destino ha deciso così. Ti prego di scusarmi…
A quelle parole non potei trattenere le lacrime e ti mollai uno schiaffo, per poi abbracciarti. Sono sempre stata troppo impulsiva, ed era una cosa che mi ripetevi sempre, eppure quella volta non mi rimproverasti. Mi sorridesti solamente e ti lasciasti cullare dal mio abbraccio. Mi sussurrasti ancora una volta che mi amavi e ti scusasti ancora prima che quel maledetto “Bip” segnasse la fine dei battiti del tuo cuore. Adesso, da lassù, so che guarderai con orgoglio tutti coloro che hanno ricominciato ad allenarsi nel tuo nome, cercando di sostenere la guerra per la pace. So che lo farai…

E senza pace dentro al petto,
so che non posso fare tutto..
ma se tornassi farei tutto e basta.
E guardo fisso quella porta,
perchè se entrassi un'altra volta
vorrebbe dire che anche io son morto già


Mi alzo, senza lasciare il tuo cuscino, e chiudo la finestra asciugandomi impacciatamente le lacrime. Odiavi vedermi piangere, ma se da lassù mi stai guardando in questo momento, ti prego, dammi un segnale. Non c’è più pace dentro di me se non ti ho accanto, e mi fa male sapere che tutti i nostri progetti sono andati in fumo. Tutte le tue strambe fantasie… quante cose avevi proposto nella tua giovane vita, ed io, sciocca, avevo sempre posticipato tutto, non pensando a questo tragico finale del nostro amore. Giuro che se potessi tornare indietro farei tutto ciò che hai proposto, così da poter farti andare via senza rimpianti. Fisso la porta della nostra camera, e spero di vederti tornare a casa tutto trafelato per il viaggio e la stanchezza. Così come quando tornavi da me e ti buttavi tra le mie braccia che ti coccolavano dolcemente per farti passare la fatica di quella dura giornata. Sorrido lievemente. Se ti vedessi entrare, vorrebbe dire che anch’io sono passata a miglior vita, e se non fosse per Pan, ti assicuro che sarebbe la cosa che più vorrei al mondo. Così da poterti abbracciare ancora e passare l’eternità con te, amore mio.
 
e tornerei da te, per dirti ciao, ciao!
mio piccolo miracolo
sceso dal cielo per amare me.

La prima cosa che farei rivedendoti, sarebbe di dirti ciao. Quella parola che ha significato molto per me, mio piccolo miracolo sceso dal cielo per amarmi. Perché tu sei stato davvero il mio miracolo. Tu sei stato l’unico ragazzo che mi abbia amato davvero, sembravi un angelo sceso dal cielo solo per me, e quando ti dicevo questa cosa prima arrossivi e poi ridevi per mascherare l’imbarazzo. Hai sempre fatto così, ed era uno degli aspetti che mi inteneriva di più di te. Non ho mai amato nessuno come te, e non amerò mai nessun altro. Tu sei stato e sempre sarai l’unico uomo della mia vita, perché grazie a te sono riuscita a mettere da parte quella maschera di freddezza che portavo con tutti e far salire a galla il lato dolce e sensibile. Sì, mi sarò rammollita, ma sono contenta di essere rammollita grazie a te, angelo mio.

Ciao... e cadono i ricordi
e cade tutto l'universo e tu stai lì.
La vita come tu te la ricordi,
un giorno se ne andò con te
 
Mentre cammino per casa, tenendo tra le braccia il tuo cuscino, mi ritrovo tra le mani una foto che racchiude uno dei momenti più importanti della nostra vita. Siamo in ospedale, ma quella volta non sembrava così tenebroso come l’ultima volta che ci sono stata. Io sono stirata su un lettino e tu sei seduto accanto a me e mi cingi con un braccio le spalle, mentre guardi la piccola Pan, appena nata, tra le mie braccia. Sorridiamo tutti e due… siamo felici. È stato uno dei momenti più belli della mia vita, e ricordo, come se stesse accadendo ora, le lacrime di gioia che hai versato vedendomi con quel batuffoletto rosa tra le braccia. Mi dicesti che eravamo le cose più importanti della tua vita e che ti avevamo cambiato in meglio, ma in realtà sei stato tu a cambiare in meglio me, non il contrario. La foto mi cade dalle le mani mentre mi accascio in ginocchio rivedendoti lì, davanti alla porta dell’ingresso di casa. Così è finita anche per me? Sei venuto a prendermi, vero Gohan?
Non rimpiango nulla… la mia vita, come tu la ricordavi, era andata già via con te. Adesso, non aveva più senso. Mi dispiace solo per Pan, ma da lassù veglieremo su di lei. Mi asciugo le lacrime con i palmi delle mani e vengo verso di te, che tieni le braccia aperte in attesa di un abbraccio. Non me lo faccio nemmeno dire che affondo la testa sul tuo petto, riassaporando il tuo odore, e ti cingo i fianchi con le mie esili braccia mentre tu mi circondi il collo con le tue, forti e muscolose.
Alzo il viso e i nostri sguardi si incontrano. «Ciao…» ti sussurro prima di darti un piccolo bacio a fior di labbra e lasciarmi guidare da te, nel luogo dove riposano tutti gli amori eterni.






Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :)
Era da un po' che mi frullava in testa quest'idea, e ho deciso di provare. Forse questo non è uno dei generi di cui so scrivere...
Non ho mai trattato tematiche tristi, e spero di non aver fatto un disastro... in caso contrario, scusatemi ç_ç
Ho voluta scriverla oggi perché è un giorno molto importante, in un certo senso.
Esattamente un anno fa ho scoperto questo sito, ma una giornata così bella è cominciata proprio male...
Va be', oggi sono proprio con il morale a terra, infatti non aggiornerò nemmeno la mia raccolta... pardon ç_ç
Spero che questa Song-fic, vi piaccia almeno un pochino ino, ino :3 Ah, e ovviamente la canzone è di Tiziano Ferro, e il titolo è 'Per dirti ciao' :D
Beh... spero di sentirvi presto... Ciao e buona domenica :)


                                                                         -GohanGohan♫

 
  
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