20/10/2013
1 recensioniL’ultimo pensiero.
Corro, in preda al panico. Posso leggere sui volti di ognuno la disperazione tipica dell’animale. L’istinto prende il sopravvento sull’amore, sulla ragione, sull’altruismo quando in gioco c’è la sopravvivenza. Il dolore alle gambe, che dovrebbero essere distrutte dalla corsa frenetica, è attutito dall’adrenalina, ma so comunque che sono allo stremo delle mie forze.
Ad un certo punto, un rumore diverso dalle urla e dai ringhi mi fa tornare lucido. È Peeta. Tra un respiro affannato e l’altro, mugola il nome di Katniss,facendosi forza con il nome della donna che amava, e da cui è amato. Mi giro: è proprio dietro di me, gli ibridi sono a meno di un metro di distanza dalle sue gambe. In un lampo capisco che non ce la farà.
Il mio corpo decide prima della mia mente. Mi fermo, lascio che mi superi e lo spingo verso Cressida. “Peeta, corri!” gli urlo, prima di accorgermi che ora dietro di me non c’è nessuno. Gli altri devono già essere morti. Ed è solo ora che prendo pienamente coscienza del mio gesto.
Tra poco farò la loro stessa fine.
Perché non riuscirò a trattenere gli ibridi per molto. Presto saranno troppi. Ne uccido uno, due, tre. Il quarto lo colpisco solo di striscio sulla gamba, ed è già troppo tardi. I suoi denti mi squarciano la gamba. Urlo dal dolore, mentre un altro mi strappa la pelle dalla schiena e un altro mi morde il collo.
Poi, un attimo prima che tutto diventi fuoco, penso ad Annie. Addio, penso. Scusa se non tornerò.
L’ultima immagine che mi attraversa la mente è una visione di Katniss e Peeta, che giocano insieme a due bambini.
Poi, più nulla.
Okay, l’ho scritta nel giro di mezz’ora, a causa di un’immagine distruggifeelings.
Non siate troppo cattivi :’)
Amo Finnick, e Annie, e le storie drammatiche, ed è solo la seconda flashfic che pubblico (e in generale, la seconda ff), in più era nata come una drabble, quindi capisco che non sia un granchè c:
Grazie mille se vorrete recensire :’)