21/10/2013
0 recensioniFototessere e lettere: nettare agli occhi,
Mi tocchi la vita e con abili schiocchi
Di dita mi prendi per mano per sempre.
Per sempre, ma dove? Nemmeno le stelle.
Perseidi mi vagano perse nel ventre
Di questa mirabile volta celeste.
Silente si sente nell'aria l'effetto
Di questo brevissimo giorno perfetto.
Fotografi le staccionate e i lampioni,
Si abbinano bene ai tramonti e ai lamponi,
Frattanto raccolgo generici fiori
Di campo che tanto lo so che li adori.
Dileggia albeggiando la Notte Mattina,
Che arriva assetata e discioglie la brina.
Accorro veloce e Mattina non beve,
Li colgo per te questi fiori di neve.
Riposa cresciuta la pasta al di sotto
Di teli di seta e piastrelle di cotto.
Le lepri e le volpi diventano bianche
Ed il Vento qui regna suonando le piante.
Dirige l'orchestra e discute col Gelo:
"Tu, Vento, sì forte ti dici, sincero?
Dal freddo io faccio tremar le persone!"
"Oh Gelo, io uguale, ma dall'emozione."
Rimane agghiacciato da tale risposta,
Si sposta e il suo posto lo cede. Si posta
Con garbo, educata, elegante l'erede:
E' lei, Primavera, che il mondo rivede:
Corregge, costella, coinvolge e convince
Le cose e le stelle ed Amore poi vince.
Mi stendo leggero su un prato di nuvole,
Sono più forte perché sono debole.
Mi tocchi la vita e con abili schiocchi
Di dita mi prendi per mano per sempre.
Per sempre, ma dove? Nemmeno le stelle.
Perseidi mi vagano perse nel ventre
Di questa mirabile volta celeste.
Silente si sente nell'aria l'effetto
Di questo brevissimo giorno perfetto.
Fotografi le staccionate e i lampioni,
Si abbinano bene ai tramonti e ai lamponi,
Frattanto raccolgo generici fiori
Di campo che tanto lo so che li adori.
Dileggia albeggiando la Notte Mattina,
Che arriva assetata e discioglie la brina.
Accorro veloce e Mattina non beve,
Li colgo per te questi fiori di neve.
Riposa cresciuta la pasta al di sotto
Di teli di seta e piastrelle di cotto.
Le lepri e le volpi diventano bianche
Ed il Vento qui regna suonando le piante.
Dirige l'orchestra e discute col Gelo:
"Tu, Vento, sì forte ti dici, sincero?
Dal freddo io faccio tremar le persone!"
"Oh Gelo, io uguale, ma dall'emozione."
Rimane agghiacciato da tale risposta,
Si sposta e il suo posto lo cede. Si posta
Con garbo, educata, elegante l'erede:
E' lei, Primavera, che il mondo rivede:
Corregge, costella, coinvolge e convince
Le cose e le stelle ed Amore poi vince.
Mi stendo leggero su un prato di nuvole,
Sono più forte perché sono debole.