Avere il suo profumo addosso non l’aiutava, anzi, gli faceva tornare tutto alla mente.

Keegan chiuse gli occhi, annusando l’aria attorno a lui: l’odore di Troian era ovunque e rendeva i ricordi di quel pomeriggio meravigliosamente nitidi.
L’aveva baciata.
Sorrise, e per un attimo gli sembrò di sentire la risata della ragazza. Aprì gli occhi, di scatto, quasi aspettandosi di vederla comparire lì, nel buio del suo appartamento. Scosse la testa, rendendosi conto dell’assurdità di quel pensiero, ma non smise di sorridere.
Era felice, glielo si leggeva negli occhi – in quei due occhi azzurri che, nell’oscurità della notte, brillavano in modo quasi innaturale e sembrava  fossero anche più belli del solito. No, non era felice: era innamorato e quel bacio lo sognava da settimane, o forse di più.
Lo sognava fin dalla prima volta che l’aveva vista, quel giorno alle audizioni. Lei aveva addosso un vestito a fiori e i capelli sciolti le ricadevano in tanti fitti boccoli sulla schiena che l’abito lasciava leggermente scoperta. Keegan, pur non conoscendola ancora, aveva avuto una voglia morbosa di spostarglieli dietro l’orecchio. 
Non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso – c’era qualcosa in quel viso bellissimo che non mostrava la minima traccia di trucco che lo obbligava a tenere il suo sguardo fisso su di lei.
L’aveva sentita parlare con una ragazza bionda che non era bella neanche la metà di quanto era bella lei: sperava di essere scelta per quel ruolo per il quale aveva appena fatto il provino. E, mentre tornava a casa,  Keegan si trovò a sperare esattamente la stessa cosa.
Ed ora l’aveva baciata. Si era sentito quasi imbarazzato, mentre avvicinava le sue labbra a quelle di Troian.
Ricordava ogni istante – d’altronde, come avrebbe potuto dimenticare? Non era stato affatto difficile recitare la parte di Toby Cavanaugh che baciava per la prima volta Spencer Hastings.
Quel pensiero gli arrivò alla mente prima che lui se ne rendesse conto. Disarmato da quella verità, vulnerabile, solo, si sentì crollare il mondo addosso. Non era stato lui, Keegan, a baciare Troian: era stato Toby a baciare Spencer.
La felicità di qualche minuto prima fu sostituita da una sensazione di vuoto allo stomaco; gli mancava l’aria. Non poteva sopportarlo.  Senza nemmeno pensarci si alzò dal letto, diretto verso la cucina; non si prese nemmeno la briga di prendere un bicchiere: bevve direttamente dalla bottiglia di whisky.
In quel momento, gli sembrò l’unica cosa da fare.
Ubriaco, si lasciò cadere sul divano e fu inghiottito quasi immediatamente da un sonno senza sogni;  una sola lacrima solitaria scendeva da quegli stessi occhi che solo qualche istante prima erano stati luminosi e pieni d’amore.


A qualche chilometro di distanza Troian, in camicia da notte, aveva appena aperto la porta del suo appartamento a un bel ragazzo dagli occhi scuri. Lo baciò dolcemente.
Poi prese per mano Patrick, diretta verso la camera da letto.