“Buon Natale a tutti ragazzi!”

La voce di Gohan echeggiò in tutta la classe, il tono era il solito: allegro e gentile, sembrava veramente al settimo cielo quel giorno. Finalmente le vacanze natalizie erano arrivate anche dove il Saiyan studiava e tutti si stavano scambiando gli ultimi auguri prima di tornare dalle proprie famiglie per gioire di quei magici momenti insieme.

“Auguri Gohan”
Erasa si avvicinò al ragazzo porgendogli i suoi auguri più sinceri: aveva sempre avuto un debole per quel corvino dolce e generoso, ma anche impacciato e misterioso e non poteva fare a meno di ammirarlo per tutte le qualità che possedeva.

Lui le rivolse un sorriso splendente e la biondina per poco non svenne ammirando la sincerità di quello sguardo raggiante; come poteva resistere a quei due occhi neri e profondi? Ancora si chiedeva perchè non si era fatta avanti con lui...

“Ehi Erasa, ti va ti venire in centro con me? Magari ci prendiamo qualcosa”
Lei esitò un attimo credendo di non aver capito bene il messaggio che le era stato appena recapitato: Gohan, il ragazzo più ammirato dell'intera Orange Star, l'aveva invitata ad uscire con lui quel giorno? Quella era veramente un'occasione da non lasciarsi scappare per nessuna ragione al mondo e certamente non sarebbe stata Erasa a farla sfumare.

“Certamente!”
Gohan sorrise nuovamente porgendole la mano ed Erasa si avvinghiò al suo braccio trascinandolo in strada, ma quando arrivarono fuori un bellissimo spettacolo colse loro e rimasero veramente senza parole: un bellissimo e candidissimo manto bianco aveva ricoperto Satan City e leggiadri fiocchi di neve cadevano dal limpido cielo per posarsi al suolo e su tutto quello che incontravano, inclusi i due ragazzi, che ammiravano con occhi incantati quel miracolo della natura.

“Che bello, non ho mai visto nulla di simile?”
Gli occhi del corvino presero a brillare di luce propria a quella vista: quel nero si fece ancora più intenso e una strana luce rendeva ancora più magico il suo volto non ancora segnato dal passare del tempo. Erasa prese a fissare quel giovane senza capire veramente le sue parole: lui viveva sui Monti Paoz e aveva visto ciò che di più bello la natura donava e come poteva dire che la neve che cadeva sulla città era un così ammaliante spettacolo? Alle volte era veramente un ragazzo molto strano, ma era anche questa sua caratteristica che lo rendeva magico agli occhi cristallini della biondina.

“Andiamo Gohan?”

Lui ritornò alla realtà e dopo averle rivolto uno sguardo d'intesa annuì energicamente, iniziarono a passeggiare per le strade dell'ex Orange City e vederla nel vivo dei suoi festeggiamenti natalizi la rendeva ancora più bella. Arrivarono fino ad un bar poco lontano dalla scuola, ma l'attenzione di Erasa fu attratta da una gioielleria accanto ad esso e come per magia si immobilizzò ammirandone tutto il contenuto: era sempre stata una ragazza amante della bellezza e dei particolari e non appena vedeva qualcosa che emanava luce non poteva fare a meno di fermarsi per captarne i pregi e i difetti.

“Gohan vieni qua! Guarda quell'anello: è una meraviglia”
Il Saiyan però non era molto preso da tutto quello luccichio, ma in confronto una leggera sensazione di fame lo stava assalendo leggermente, ma era in imbarazzo per riferirlo all'amica, quindi cercò di dissimulare.

“Ehm si, una meraviglia ma ecco...”

Non fece in tempo a finire la frase perchè il suo stomaco prese a brontolare e quel rumore arrivò dritto alle orecchie di lei, che per poco no iniziò a ridergli in faccia. Gohan invece divenne paonazzo e cercò in tutti i modi di scusarsi, ma con il risultato di iniziare a dire parole e versi senza alcun nesso logico.

“Ahahaha non dire niente, andiamo a mangiare”
Erasa sorrise e capendo a pieno l'imbarazzo dell'amico lo trascinò nel bar accanto per poter mettere qualcosa nello stomaco, così come quello del Saiyan richiedeva, ma se solo lei avesse saputo prima del grande appetito del bel corvino...

“Gohan ma quanto...? Ah”
La terrestre non si sarebbe mai immaginata che il Saiyan mangiasse talmente tanto e quindi non riuscì a trattenersi dal ridere, ma dentro di lei era sconcertata per tutta quell'immensa quantità di cibo che il giovane stava ingerendo: bello, misterioso, pasticcione e pozzo senza fondo... qualcos'altro?

Avevano preso un delizioso dolce ricoperto di cioccolato e ad essere sinceri era veramente squisito, ma addirittura riprenderlo più volte! Lei era una ragazza per bene e rimase quasi scioccata quando vide il Saiyan ingozzarsi di quella bontà al cioccolato e sporcarsi le labbra di una tinta marrone e puntini bianchi: era veramente buffo in quel momento ed Erasa si lasciò scappare una risatina che attirò l'attenzione del brunetto.

“Ah?”
Il giovane aveva ancora la bocca piena quando alzò lo sguardo verso l'amica e cercò di spiccicare qualche parola con il risultato di essere veramente incomprensibile e altamente comico.

“Mangia a bocca chiusa scimmione!”
Quel piccolo rimprovero giocoso fece arrossire nuovamente Gohan, che dopo aver ingoiato il boccone cercò delle scuse ragionevoli

“S-scusa Erasa, n-non l'ho fatto apposta”

Lei trattenne a stento una nuova risata e si avvicinò all'amico con un fazzolettino in mano per pulirgli le labbra piene di zucchero e residui di dolce, si avvicinò talmente tanto che riuscì a percepire l'aumentare del battito cardiaco di Gohan e il suo corpo che aumentava di temperatura.

“Non fa niente Gohan, scusami ma adesso devo andare, buon Natale scimmione”
Dicendo quelle parole prese un po' di zucchero a velo sul suo dito e lo soffiò sul volto del Saiyan, era bello vedere le sua strana reazione imbambolata, ma raggiunse l'apice della sua timidezza quando Erasa, prima di uscire dal locale, gli diede un bacio a media distanza tra la guancia e le labbra e poi sorrise amorevolmente dirigendosi all'uscita.

Gohan rimase ancora qualche minuto seduto al tavolo, rossissimo in volto e con il cuore che non si degnava di riprendere a battere normalmente, era meravigliato, ma allo stesso tempo provava uno strano piacere che lo invadeva da dentro: si, era confuso e molto anche.

“A-auguri anche a te Erasa...”

Lo disse sorridendo, mentre con la mano si sfiorava la parte del volte che lei gli aveva baciato mentre qualche granello di zucchero a velo continuava a troneggiare sul naso e le labbra.