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Autore: maple    22/10/2013    3 recensioni
[Maysilee Donner centric, again ]
Una volta un'anziana del Giacimento, dopo averla vista attraversare quest'ultimo mentre sarebbe dovuta essere stata a scuola, le parlò del Karma, il concetto secondo il quale se fai del bene ne ricevi e, lo stesso, se fai del male. L'aveva ignorata, credendo che le dicesse quelle cose per intimorirla. Mentre ora è fermamente convinta che avrebbe dovuto ascoltarla, forse così non sarebbe costretta a letto dal dolore lancinante, che da anni l'accompagna.
What if? assurdo, prodotto dalla mente perversa di una povera fangirl
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Madge Undersee, Maysilee Donner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ispirato a ciò che mi ha detto una vecchietta, dopo avermi visto nel parco alle undici di mattina


Karma

Maysilee Donner, qualunque cosa facesse, finiva sempre nei guai. Era una ragazza impulsiva, prima agiva e poi, forse, si fermava a riflettere.
Ricorda quasi sorridendo le marachelle architettate quando era un'adolescente, le giornate passate all'ombra di un Faggio nel prato con Hans a parlare, scherzare e ciondolare, mentre il resto del Distretto lo passava sui libri, o nelle miniere; i piccoli furti agli altri negozianti o al mercato, perché loro erano ricchi, ma mai abbastanza per potersi permettere qualche lusso; i turni al negozio coperti da Calliope - sua sorella gemella - mentre lei oltrepassava la recinzione per poi andare al lago con alcuni amici.
Si contorce nel letto, il mal di testa atroce non la abbandona neanche per un istante. Si chiede in continuazione se sia una punizione per l'adolescenza buttata al vento: una volta un'anziana del Giacimento, dopo averla vista attraversare quest'ultimo mentre sarebbe dovuta essere stata a scuola, le parlò del Karma, il concetto secondo il quale se fai del bene ne ricevi e, lo stesso, se fai del male. L'aveva ignorata, credendo che le dicesse quelle cose per intimorirla. Mentre ora è fermamente convinta che avrebbe dovuto ascoltarla, forse così non sarebbe costretta a letto dal dolore lancinante, che da anni l'accompagna.

Calliope aveva sempre fatto qualsiasi cosa per aiutare la sorella. In effetti era merito suo se, la maggior parte delle volte, non veniva punita.
- No, no e ancora no! - Le aveva urlato la prima volta che la gemella le aveva chiesto aiuto. Voleva saltare la scuola, per dirigersi verso un laghetto oltre la recinzione con dei ragazzi del Giacimento che appena conosceva. Calliope lo faceva per il suo bene, non voleva finisse sulla cattiva strada, le voleva bene e non lo avrebbe permesso.
L'altra aveva provato a convincerla, ma era irremovibile. Quindi, alla fine, aveva rinunciato al suo aiuto, e i genitori l'avevano scoperta facilmente.
Callie aveva spifferato tutto, credendo che così, la volta successiva, avrebbe rifiutato, ma non era accaduto. Aveva disubbidito nuovamente alle poche regole impostale dai genitori; e lo aveva fatto ancora, ancora e ancora, finché tenere il conto era diventato pressoché impossibile.
Sperava che Maysilee cambiasse, ma si sà, il lupo perde il pelo, ma non il vizio.


Un'altra fitta, più intensa delle altre. Lee, urla, sperando che le domestiche del Giacimento che ha assunto le portino una dose di morfamina. Una di quelle si presenta alla porta della lussuosa camera da letto, con lo sguardo rivolto verso il tappeto che adorna il pavimento.
- Mi dispiace, signora Undersee, le scorte sono terminate - La domestica chiude immediatamente le porta, sa che a breve la sua datrice di lavoro griderà finché non otterrà ciò che vuole, è sempre vissuta in città, non sa cosa si prova a non avere niente, pensa mentre si allontana, riprendendo a spolverare il soggiorno.
E le urla, come era ovvio, seguono.
Maysilee si alza dal comodo materasso e comincia a frugare in qualsiasi armadio, cassetto e mobile dove la sua preziosa scorta di morfamina potrebbe essere nascosta, ma, come le aveva detto la donna del Giacimento, non è rimasta nemmeno una fiala, dentro quella casa.
La donna si accascia a terra, scoppiando in lacrime; è diventata una drogata, ha bisogno di un farmaco, per poter andare avanti.

- Ho deciso di aiutarti - Maysilee aveva immediatamente volto il capo verso la sorella che, dopo essere entrata nella camera dove i genitori l'avevano chiusa, le aveva parlato, per la prima volta, dopo giorni.
-C- cosa? - Aveva balbettato, incredula. Sapeva che sua sorella odiava il suo comportamento e, piuttosto che continuare a trattarla come una sconosciuta, aveva deciso di andare contro i suoi principi.
- Sei mia sorella, dovresti mettere la testa a posto, ma ti conosco e so che non lo farai. Ti voglio bene e non voglio perderti. Sarò la tua spalla, ti coprirò, qualsiasi cosa tu faccia. Ti lascerò rovinare la tua vita, se è questo quello che vuoi che faccia. -


Un rumore assordante giunge alle orecchie della signora Undersee. Un rumore reale, non frutto della sua mente, come se una bomba fosse appena caduta a pochi metri da loro. Stanno bombardando il Distretto Dodici.
Madge, sua figlia, apre la porta con una spallata e inizia a urlarle di scappare, di raggiungere i boschi. Maysilee, resta a terra, spaesata e porta le mani sulle orecchie. Troppi rumori, il terreno sobbalza e lei è come paralizzata.
- Mamma, per favore - La figlia inizia a implorarla, mentre le lacrime iniziano a solcarle il viso, cerca di sollevarla di peso, ma la donna a terra non accenna a spostarsi.
Maysilee alza il viso e guarda la figlia che, improvvisamente, sembra Calliope. E questo particolare, a darle la forza necessaria per alzarsi.

Calliope aveva mantenuto la promessa, da quel giorno.
Per quanto odiasse il comportamento della sorella, non aveva smesso neanche per un attimo di sostenerla, perché erano sorelle e questo era quello che dovevano fare.
La mietitura della Seconda Edizione della memoria era arrivata e le due gemelle Donner, nella fila delle sedicenni, speravano che, almeno per quell'anno nessuna di loro due fosse estratta.
Avevano trattenuto trattenuto il fiato tenendosi per mano, mentre la Capitolina pescava i nomi dei futuri Tributi.
Sue Bolley, del Giacimento.
Haymitch Abernathy, un conoscente di Maysilee, anch'esso proveniente dalla parte povera del Distretto.
Maysilee Donner.
Entrambe erano rimaste sconcertate. I figli dei commercianti non venivano mai estratti, ma le eccezioni esistevano. L'accompagnatrice la individuò, ordinando poi ai pacificatori di scortarla fino al palco, visto che la ragazza non accennava a muoversi. Calliope abbracciò velocemente la sorella, mormorandole "scusa", poi corse in contro alle guardie.


Le due Undersee corrono verso l'uscita, sperando di riuscire a raggiungere il bosco, dove Gale Hawthorne sta radunando i superstiti.
Madge posa la mano sul pomello della porta, quando una bomba colpisce il tetto della casa, facendolo crollare.
Il buio, poi una voce familiare.
- Scusa, ma questa volta non ho potuto fare niente per aiutarti.





Here is Maple :D
Premetto che è la mia prima oneshot nel fandom, solitamente scrivo drabble, o al massimo flash fic e anche che non l'ho scritta su word, quindi non avevo il correttore automatico,
ergo segnalatemi eventuali errori, se ne trovate.
Che dire, Maysilee è uno dei miei personaggi preferiti anche se non si sà praticamente niente di lei, anzi, forse è proprio per questo che mi piace.
Non ha nemmeno un carattere Canon, voglio dire, io l'ho fatta versione bad girl lol
Ora vi starete chiedendo, ma Maysilee non è morta nell'arena? Sì, ma in questa storia Calliope, la sorella, è morta al suo posto, ma non preoccupatevi, la Trollins l'ha fatta fuori lo stesso.
Chi mi conosce resterà sorpreso, visto che non c'è neanche un accenno lla Haysille, ma non sapevo come metterlo.
  
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