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Autore: FoxTheSilverWolf    22/10/2013    1 recensioni
"Lo sviluppo della razza umana sembrava aver raggiunto l’apice, così come sembrava che mai nessuno sarebbe riuscito a spodestarli dalla loro posizione di “Dominatori del pianeta”.
Consumavano tutto, come il fuoco.
E come il fuoco si esaurirono. Senza preavviso, lasciando nient’altro che terra bruciata sotto di sè."
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapete qual’è la parte più difficile del raccontare? Cominciare. Cominciare è sempre difficile. Non puoi cominciare qualcosa che è già scritto, al limite puoi continuare. Per cominciare devi partire dal nulla, da qualcosa di inesistente. Al massimo puoi cancellare, e a quel punto, ricominciare.

Prima che tutto ciò che è successo “cominciasse”, la terra che ci ospita era notevolmente differente da quella che conosciamo ora. Gli uomini popolavano quasi tutto il mondo. Lo avevano reso “a misura d’uomo”, come si potrebbe dire: al posto del verde c’erano il grigio e il nero, c’erano grandi costruzioni poligonali al posto di irregolari alberi. Nell’aria non vi erano profumi, solo smog.

Lo sviluppo della razza umana sembrava aver raggiunto l’apice, così come sembrava che mai nessuno sarebbe riuscito a spodestarli dalla loro posizione di “Dominatori del pianeta”. La loro storia si era sostituita alla storia del pianeta: le loro gesta venivano tramandate da millenni, trascurando tutto ciò che conviveva con gli uomini. I paesaggi naturali ormai erano solo un mito leggendario, tramandato dall’abile mano di qualche artigiano, di qualche pittore, di qualche scultore. Ma più il tempo passava, più gli uomini prendevano il sopravvento su tutto. Consumavano tutto, come il fuoco.

E come il fuoco si esaurirono. Senza preavviso, lasciando nient’altro che terra bruciata sotto di sè. Da quel poco che sappiamo, furono le armi a proclamare la fine dell’era di dominio dell’uomo. Gli uomini volevano sempre di più, e non avendo più da dove prendere, cominciarono a contendersi territori e risorse. Le battaglie si inasprirono, finchè le armi non misero fine a tutto questo. Il tutto avvenne in fretta: nel giro di pochi giorni, del passato degli uomini non era più rimasto niente.

I primi tempi furono duri per tutti. Degli uomini, come già detto, non era rimasto quasi niente. Degli altri, non si può dire che ne siano rimasti illesi. Le costruzioni caddero, e il terreno fu arido per qualche tempo. Quando ogni speranza sembrava persa, però, ecco che accade l’imprevedibile: un salto. I pochi esseri viventi che erano rimasti in vita, esposti alle radiazioni, “accelerarono” il normale processo evolutivo, e nel giro di pochi anni il mondo era pronto per essere nuovamente popolato.

Anche i pochi uomini sopravvissuti cambiarono, e persero il nome di uomini. Sebbene usciti abbastanza “integri” dal processo, subirono, nè più nè meno, il naturale processo di adattamento alla zona circostante. Così la nuova specie era pronta per rientrare nei normali ordini naturali: non più una specie “che adatta”, ma una specie che si “adatta” a sua volta.

Nessuno ha dato a questa nuova razza un nome. Anni dopo, quando riscoprirono le antiche lingue e impararono a parlarle fluentemente, scoprirono l’eredità intellettuale dei loro antenati, e si definirono a loro volta, sebbene erroneamente, uomini.

Nell’arco di un millennio sembrò essere giunto al termine quel ciclo accelerato di evoluzione che aveva destinato il mondo a diventare un posto totalmente diverso, a ricominciare di nuovo. Vi era finalmente una chiara differenziazione tra Specie, e poi tra Razze nello specifico. Buffo fu come il fato reagì al disastro: i vari esseri viventi si adattarono al nuovo e ancora più selvaggio ambiente in modi… “Anomali”.

Ognuno assunse caratteristiche di un’altra specie e le fece proprie. Qualche specie ottenne un organismo più reattivo e flessibile, altri una nuova struttura secondo le nuove necessità richieste dall’ambiente circostante. A volte succedeva che delle specie, durante questo processo di “scambio”, legassero tra di loro e assumessero tratti prevalentemente dal nuovo “parente”. Tra questi vi erano i lupi e gli uomini.

Il lupo beneficiò al massimo dell’uomo. Il suo organismo divenne molto più resistente, la sua struttura ossea più flessibile e resistente, la sua mente oltrepassò i confini. Così il lupo lasciò posto all’Argenlupo. La differenza tra queste due razze va oltre al colore del pelo, divenuto ormai argenteo e candido, senza più sfumature di colori sul beige. Tutte le caratteristiche prima elencate fecero sì che l’Argenlupo, grazie alla sua intelligenza pari a quella di un uomo, potesse organizzarsi meglio in branchi, adattarsi meglio all’ambiente circostante, cacciare con più efficacia. Tutti questi fattori determinarono l’eliminazione del vecchio Canis Lupus.

L’uomo non fu da meno, anche se con qualche problema in più. I sensi degli uomini si affinarono a tal punto da divenire paragonabili a pochi altri. Le orecchie dei canidi permettevano loro di trovare con precisione l’origine di un suono, e l’olfatto più sviluppato permetteva loro di trovare più in fretta le prede. Divennero temibili predatori, con l’aiuto di utensili che sopperivano alla mancanza di caratteristiche d‘“attacco”, quali artigli o simili. La loro dieta divenne prevalentemente carnivora, modificandone la dentatura. Si adattarono alla vita dei boschi, e assunsero, sempre dai lupi, l’utilizzo della coda, che conferiva loro maggiore stabilità in luoghi più difficili da raggiungere, come i rami degli alberi. Tuttavia, il loro organismo ne risentì.

Infatti il nuovo uomo non era ancora una specie completa. Aveva ormai raggiunto una parentela con la famiglia dei canidi, ma ciò costò loro la mancanza di una stabilità a livello organico. I residui delle armi che distrussero il mondo un millennio prima avevano ancora effetti mutageni sul loro corpo. Potevano tranquillamente vivere all’aperto, ma l’assunzione di grandi quantità di piante provocava in loro instabilità, e spesso morte. Inoltre le carni di pochissimi animali rimanevano quasi inaccessibili per il loro organismo. Una via di mezzo era la carne dello stesso Argenlupo, che tuttavia in pochissimi tra gli uomini possono affermare di aver mangiato.

Nonostante tutto, uomini e lupi continuarono a vivere in armonia per più di 500 anni. Entrambe le specie si organizzarono in modo differente: gli Argenlupi si stabilirono in formazioni naturali in grandi branchi, regolamentati da leggi tramandate di padre in figlio mediante un sistema di comunicazione ancora inaccessibile agli uomini. Questi ultimi, invece, si stabilirono in edifici edificati in spiazzi disponibili dei boschi, dove conducono una vita tranquilla e semplice, fatta di caccia e di tradizioni.

Questo fino a che non accadde qualcosa che non potevamo immaginare.

In 1500 anni di cambiamenti ne accaddero di tutti i colori. Avvenne che, tra lupi e uomini, cominciassero a comparire da una parte e dall’altra esseri con codice genetico “ibrido”: fin dalla nascita, qualche lupo era più simile agli uomini, e viceversa. Ciò fece sì che alcuni di loro, simili in questo, riuscissero a “legare” l’uno con l’altro. Con il tempo questo legame divenne particolarmente forte, al punto tale da far dipendere la vita di uno dall’altro. Il perchè sia successo ciò ci è ancora ignoto; tuttavia sapere che da una parte e dall’altra vi erano i presupposti per potersi avvicinare gli uni agli altri ci ha permesso di avviare una sorta di collaborazione per mantenere in vita entrambe le specie.

Tornando a noi, una volta che si scoprì ciò, si iniziò a stabilire dei ruoli tra i legati. I lupi cominciarono a fungere da guide, poichè più esperti nella caccia vivendo di questa da millenni e più leali per natura degli stessi uomini. Gli uomini invece divennero guidati, assumendo senza problemi questo titolo essendo predisposti all’apprendimento. Furono gli stessi uomini a scoprire che, provando il fisico di alcuni di questi guidati, vi era la possibilità di predisporre il loro fisico e i loro sensi ad ascoltare e comprendere ciò che i lupi dicevano.

Guida e guidato erano e sono riconoscibili da alcuni tratti che condividono l’uno con l’altro. Generalmente entrambi sono particolarmente abili nella caccia e hanno lo stesso colore di occhi. Psicologicamente hanno profili e attitudini simili. Ciò non vuol dire che sono identici come comportamento, in quanto quest’ultimo dipende dall’esperienza vissuta e non dalle proprie attitudini.

In poco tempo si cominciò a raccogliere, secondo, per l’appunto, la predisposizione nel cacciare, i guidati e a sottoporli a vari riti nel tempo. Questi riti, di cui almeno per ora non parlerò nel dettaglio, permettevano ai guidati di avvicinarsi alle proprie guide.

Inizialmente il loro obiettivo era solo avvicinarsi alle guide e comprenderle. Tuttavia, con il passare del tempo, cominciarono ad entrare a far parte di quel gruppo persone ambiziose ed arroganti, il cui unico scopo era dimostrarsi superiori agli altri, portare se stessi all’estremo, fino a diventare loro stessi guide, fallendo nella gran parte dei casi.

Ciò fece sì che le guide cominciassero a distaccarsi dagli uomini. Tra i lupi cominciò a circolare l’idea che essere guida equivaleva ad avere una vita molto breve, in quanto i guidati, per raggiungere i propri obiettivi, spesso morivano precocemente, portandosi appresso anche i corrispondenti lupi.

Qui comincia la nostra vera e propria storia.

Continua...



Finalmente sono approdato su una piattaforma più aperta di quella dove mi trovavo prima ^^ So che non è usanza inserire un commento dopo, ma volevo solamente portare all'attenzione un paio di cose. Prima di tutto, dovete sapere che i capitoli finora resi pubblici di questo racconto sono molto più brevi di quanto sono qui, proprio per questioni di spazio. La piattaforma di tumblr da uno spazio molto stretto su cui scrivere, e non me la sento di propinare mura di testo ai miei lettori ogni volta. Per questa volta mi sono limitato ad uno sterile e scorretto "copia e incolla", per cui nel passaggio tra una parte e l'altra potrebbe esserci qualche ripetizione.

  
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