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Autore: Free_to_dream    23/10/2013    1 recensioni
"La vita è breve e bisogna viverla al meglio!" queste le parole che vuole insegnare questa favola inventata da me.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La principessa Fiordaliso era sempre stata una ragazza perfetta, non si faceva mancare mai nulla, lavorava sempre come una dannata per mantenere le cose nel proprio ordine. Era precisa, veloce e molto efficiente. Non si fermava mai, se aveva qualcosa da fare rinunciava ad un momento di relax pur di metterla a termine. La chiamavano la “Principessa tuttofare”. Il suo difetto però era che non riusciva a godersi il suo tempo libero perché non amava perdere tempo. Aveva molti servi nel suo castello ma con il lavoro che c’era da fare non bastavano mai e ne assumeva sempre un’infinità. Calcolava sempre il tempo che le rimaneva e quando rare volte capitava che non c’era molto da fare, impazziva. Il popolo la adorava, ma erano dispiaciuti nel vedere la principessa sempre indaffarata e mai tranquilla e serena. Un giorno andò a bussare al suo castello una vecchietta che le chiese gentilmente un po’ del suo tempo per parlarle della sua campagna contro gli animali abbandonati ma la principessa, che in quel momento aveva molto da fare, le rispose bruscamente che non aveva tempo e le chiuse la porta in faccia. Dopo aver fatto ciò la principessa si rese conto di essere stata troppo dura e riaprì la porta immediatamente per scusarsi, ma la vecchietta non c’era più.“Tanto meglio!” pensò la principessa, con tutto quello che aveva da fare era un bene che fosse andata via, anche se si sentiva ancora in colpa. In realtà non sapeva che la vecchietta era una strega e offesa, le fece un incantesimo. Tirò fuori dalla sua sacca una clessidra e fece in modo che i granelli di sabbia che scendevano fossero collegati al battito del cuore della principessa in modo che lei sarebbe stata costretta a controllare sempre che non finissero altrimenti sarebbe morta. E così la principessa fu condannata a passare il resto della sua vita stando sempre attenta che il tempo della clessidra non terminasse ma prima che l’ultimo granello di sabbia avrebbe toccato terra sarebbe stata costretta a rigirarla per non terminare anche il suo tempo di vita. La sua vita perciò dipendeva da quella clessidra che diventò la sua compagna fissa. Se la portava dappertutto, la notte non riusciva nemmeno a riposare bene perché stava sempre all’erta con il timore che il tempo le sfuggisse di mano. Nessuno poteva toccare la sua preziosa clessidra, se avesse beccato qualcuno soltanto avvicinarsi l’avrebbe punito. Ma un giorno un giovane servo decise di sfidare la sorte e con molta fatica, senza essere visto da nessuno, approfittò di un momento in cui la principessa era fuori dal castello per rubarla e nasconderla. Non ce la faceva più a vederla così stressata e così decise di darle una lezione. Quando la principessa tornò a momenti non fece un infarto. “D-d-dov’è la mia clessidra?” esclamò riuscendo a parlare appena a causa dello shock! “Non posso vivere senza la mia clessidra!” e rivolgendosi ai servi esclamò “Trovatela immediatamente e se non salta fuori sarete tutti puniti!” Il giovane servo dopo aver sentito queste parole si sentì in colpa per tutti i suoi colleghi ma era ancora deciso a dare la lezione alla principessa. I poveri servi cercarono tutto il giorno e tutta la notte, esausti. Avevano sospeso tutti i  lavori per cercare la clessidra e anche la principessa non pensò ai propri doveri pur di cercare la cosa che più teneva al mondo. Stremata e senza più forze si lasciò cadere per terra e subito i servi la soccorsero e la portarono a letto dove rimase per parecchi giorni, disperata e ormai giunta quasi alla pazzia. Il giovane servo, disperato per aver ridotto così la principessa decise di andare a confessarsi. Prima di entrare però aspettò che tutti i servi che si prendevano cura della principessa portandole da mangiare e delle bevande calde per tirarla su, uscissero dalla stanza. C’era un servo però che le rimase accanto e la portò fuori a fare una passeggiata e così decise di aspettare che tornasse. La principessa però cadde per terra e perse i sensi, era sempre più debole e sentiva che la vita la stava abbandonando. Quasi tutti i granelli di sabbia erano scesi ormai e la principessa stava per morire, perché solamente lei poteva girarla e ritornare a vivere. Così il giovane servo, disperato si precipitò nella stanza della principessa, era pronto persino a ricevere la sua punizione per quello che aveva fatto perché sapeva di meritarsela. E così prese la clessidra che era ormai quasi vuota e corse dalla principessa. Si mise accanto a lei e con le lacrime agli occhi confessò quello che aveva fatto e le spiegò che l’aveva fatto per il suo bene e non pensava che fosse una cosa seria. Dopo essersi sfogato le diede la clessidra e si inginocchiò pronto a ricevere la sua punizione. Ma la principessa con le ultime forse che le restavano gli disse:” Mio caro servo, non ti giustifico per quello che hai fatto, perché hai messo a rischio la vita della tua principessa. Ma confesso che in questi giorni mi hai liberato di un peso. Per tutta la vita sono stata dipendente dal tempo, credevo sempre di non averne abbastanza e ho sempre trattato male tutti voi facendovi lavorare sempre senza un po’ di riposo e ora che stavo per morire vi siete occupati di me e mi avete dedicato il vostro tempo per farlo trascorrere a me al meglio. Non vi sarò mai grati abbastanza. Perciò ho deciso che non voglio più girare la clessidra, ho sprecato abbastanza tutto il mio e il vostro tempo e ho deciso di regalarlo a voi. Perciò addio amici miei, me ne andrò e così mi libererò per sempre da questa maledizione!”
“NOO!” gridò il giovane servo che avrebbe preferito con tutto il cuore che la principessa lo punisse piuttosto di farla morire. E così quando l’ultimo granello cadde la principessa esalò l’ultimo respiro e morì. Tutti i servi che le erano accanto piansero la sua morte. Il giovane servo preso dalla disperazione prese la clessidra e la ruppe. Non voleva più vedere quell’oggetto maledetto che aveva provocato la morte della principessa e pianse disperato. All’improvviso apparve davanti a lui una vecchietta che gli disse: “Non piangere. La principessa ormai è libera dalla sua maledizione, ha capito di aver usato male il suo tempo e ha imparato a goderselo di più. La vita è breve e dobbiamo viverla al meglio perciò non disperare per lei ora è libera e felice!”
“Ma è morta!” disse il giovane disperato. 
“Si deve morire per rinascere!” “La principessa è più viva che mai!” e detto questo sparì lasciando il giovane servo solo e confuso.
Quando tornò nella stanza della principessa non riuscì a credere ai suoi occhi. Era viva, seduta sul letto e sorrideva ai servi che la abbracciavano ed esultavano con lei. Così si avvicinò timoroso e le implorò di punirlo, sentiva che anche se era viva doveva pagare per quello che aveva fatto. Ma la principessa era troppo di buonumore e per ringraziare tutti quelli che le erano stati vicini organizzò una festa e decise che da quel momento in poi si sarebbe concessa più riposo e più tempo per se e per i servi donò più ore di riposo e addirittura due giorni interi. 

  
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