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Autore: mikeychan    23/10/2013    5 recensioni
Leo e Raph... soft one-shot per la mia carissima amica LadyZaphira.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Leonardo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Leonardo fissava il cielo notturno e stellato di una fredda notte di novembre, osservando la sottile falce di luna nella parte più nerastra di quella coperta blu. New York brillava ancora all'orizzonte, ma le strade sottostanti all'alto edificio che accoglieva la tartaruga erano completamente buie e desolate.
Per la verità, all'azzurro poco importava tutto questo. In quel momento, egli desiderava semplicemente trovare un po' di pace nel suo cuore confuso. Voleva davvero esplorarsi per sapere cosa era la strana sensazione sconosciuta aggrappata al suo stomaco. Non era dolorosa, ma semplicemente strana. 
Leonardo si strinse le ginocchia al petto, mentre un alito di vento scosse le fasce della sua maschera. Chiudendo gli occhi, egli cercò di ignorare le parole di Donatello circa Raphael. Il focoso era molto malato... a causa di una ferita...
L'azzurro sentì il pizzicare caratteristico delle lacrime, dapprima nel naso. La sensazione di calore sulle sue guance si scontrò con il freddo urbano, permettendogli di piangere. Lui davvero odiava che Shredder avesse ferito il fianco destro di Raphael, in una lotta molto veloce, accaduta durante un litigio fra il rosso e l'azzurro. Litigavano per le stesse cose... 

Non sei il leader! Non puoi comandarmi! Ti odio! Non voglio ascoltarti! Va via...

La stessa discussione che aveva giocato sulla loro guardia, abbassandola stupidamente. Shredder era comparso dal nulla, come avesse teso un'imboscata sul vecchio tetto dove mesi addietro avevano sconfitto il nemico numero uno con la caduta di un serbatoio d'acqua sulla zucca. E cosa avrebbero potuto fare le due tartarughe diciassettenni se non sfoderare le armi? 
Lottarono sotto una pioggia battente spaventosa, ignorando le fredde membra stirate dall'adrenalina. Shredder era accompagnato da una trentina di Foot Ninja e per niente al mondo avrebbe perso l'occasione di far fuori due dei suoi nemici rettili. 
Leonardo era stato quello più attaccato dalle schiere nemiche: i suoi muscoli presentavano tagli e contusioni più o meno profondi. Ma... Raphael, sebbene odiasse le parole che aveva urlato al fratello, non ci pensò su due volte quando il pericoloso guanto con doppie lame di Shredder si alzò dietro la testa di Leo. Si gettò con tutta la forza possibile fra Leo e Saki, mordendo le labbra quando un nauseante squarcio si abbatté sul suo fianco sinistro...


Leonardo continuava a ripensare a quella notte, di oltre una settimana fa. Il ricordo vivido era così doloroso, soprattutto perché, aveva scoperto che ogni qualvolta che si trovava a pochi passi dal suo fratello testa calda, l'atmosfera cambiava intorno. In qualche modo, brividi caldi e batticuore erano piuttosto intensi. La coda dell'azzurro si dibatteva ferocemente, in pura eccitazione... la stessa che gonfiava il suo spacco intimo formicolante.
Sentendo tutte queste sensazioni, più delle farfalle nello stomaco, Leo era costretto ad allontanarsi per evitare di ritrovarsi completamente rosso di passione o con il membro all'infuori.
Le lacrime dell'azzurro continuavano a cadere senza sosta, bagnando la maschera, rendendola molto più scura. La notte era così scura e solitaria... ma, non sarebbe stata così ancora a lungo. Un paio di mani smeraldo calde si appoggiarono sul volto gelido dell'azzurro, strofinando dolcemente le lacrime nuove e vecchie, con estrema dolcezza.
Con un sobbalzo intenso, gli occhi arrossati di Leo si aprirono, voltandosi verso la tartaruga al suo fianco, che lo guardava dolcemente e con una coperta di lana addosso.
-R... Raph...- mormorò confuso l'azzurro, in un sussurro.
Il focoso, solo con la maschera lo zittì con l'indice sulle labbra, costringendolo lentamente ad accoccolarsi contro i suoi pettorali caldi. Leonardo lasciò fare e ben presto, la calda coperta lo privò del freddo della notte. L'avambraccio sinistro del leader ebbe la sensazione di abrasione: capì che si trattava delle bende pulite che avvolgevano il torace di Raphael, sino ai fianchi. 
Il ricordo tornò rabbioso nella mente, sebbene Leonardo avesse provato a ignorarlo.
Raph guardò la luna, con un sorriso sul volto. Sembrava molto calmo e rilassato.
-Raph, che ci fai qui?- chiese debolmente l'altro, sentendosi piccolo come un bambino: -Non devi prendere freddo-.
-Sai che non sono uno che segue gli ordini, neppure di Don-.
Leo sorrise, alzando lo stesso sguardo tenuto abbassato per cancellare in qualche modo il rossore sulle guance: -Come ti senti?-.
-Bene, a dire il vero. Non ne potevo più di rimanere al letto, soprattutto perché volevo sapere dove fossi-.
Leo sbatté incredulo le palpebre: -D... dove ero? A... avevo bisogno di riflettere...-.
-Su cosa? Smettila di tormentarti sul passato. Mi farei uccidere per te- rispose il focoso, senza mai guardarlo.
Leonardo chiuse ancora gli occhi, spostando la testa più sotto il collo dell'altro. Le parole di Raph erano molto diverse dal solito. Non era un tono che usava con gli altri.
-Io...- continuò Leo, senza chiare idee: -Io dovevo...-.
-Leo...- sospirò Raph, prendendogli il viso nella mano, per guardarlo: -Non credere sia stupido. Non essere cieco-.
-A... a cosa ti riferisci?- replicò Leonardo, ormai magnetizzato nello sguardo d'oro dell'altro.
Senza più giri di parole, Raph premette le sue labbra su quelle dell'altro, baciandolo con passione. Leonardo spalancò gli occhi, stupito perché tutto ciò che aveva dolorosamente seppellito era risalito a galla, nel suo cuore. Le emozioni sconosciute verso Raph e solo per Raph erano cresciute abnormemente.
L'azzurro si rese conto che il quel bacio sensuale, Raph gli stava dicendo qualcosa. Preferì ascoltare e permise alla sua lingua di accarezzare ed esplorare l'altra. Le loro bocche si muovevano in sintonia perfetta, mormorando parole silenziose. 
Leonardo aveva capito cosa provava per Raph.
Si staccarono, mentre un filo si saliva li unì ancora un po', sulle punte delle lingue. Le loro labbra brillarono, con il sapore scambiato. Leonardo chinò lo sguardo, mentre Raphael lo abbracciò strettamente.
-Quando mi sono svegliato, mi sono sentito solo. Avevo bisogno di te... avevo bisogno di dirti che non sono niente se tu non ci sei, Leo...-.
-M... mi dispiace, Raph...- Leo riuscì a dire, sospirando.
-Io ti amo, Leo- continuò il focoso: -So che mi hai evitato perché anche tu provi lo stesso... e sei stato confuso-.
L'azzurro, come colpito in profondità, alzò gli occhi lustri, deglutendo il residuo del sapore forte di Raphael, nella sua bocca. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma nulla. Le sue parole erano morte in gola.
Raph lo guardava, in attesa: -Non mentirci ancora...-.
Leonardo chiuse gli occhi e li riaprì, stringendo il corpo del fratello a sé: -Sì... ti amo, Raph... ma, ho avuto troppa paura. Come di perderti...-.
-Nessuno mi separerà da te- sussurrò Raph, nell'orecchio di Leo.
L'azzurro sorrise, mentre la coperta cadde sul cemento, come un letto improvvisato. Raphael aveva uno sguardo morbido e molto lentamente coricò l'altro in terra, montandogli su. Per quanto il maggiore sapesse cosa aveva intenzione di fare l'altro, non si sottrasse, ma allargò semplicemente le gambe solo per un maggior accesso. Voleva dimostrare che Leonardo Hamato era innamorato follemente di Raphael Hamato.
La muscolatura del focoso acquisì una leggera sfumatura di bianco della luna, evidenziando i muscoli scolpiti perfettamente, centimetro per centimetro. Leonardo seguì i movimenti fraterni, quando quelle mani forti iniziarono ad accarezzare sensualmente ogni muscolo dell'altro. L'azzurro gemette appena, quando una sensazione di caldo gli salì in contemporanea alle carezze sui suoi fianchi. 
Raphael appoggiò il suo inguine sull'altro, chinandosi per creare una scia bagnata con la lingua dalla clavicola sino alla guancia destra, per poi spostarsi in un bacio approfondito. Le mani sapienti del focoso rimossero tutta l'attrezzatura ninja di Leo, arrestandosi sull'interno delle cosce. Lo spacco intimo era cresciuto e questo significava che il caro Leo stava godendo.
-Ti diverti, Leo?- chiese maliziosamente Raph, strusciando quel punto con dolcezza.
-Ti che dici?- rispose divertito l'altro, lasciando che il caldo membro palpitante scivolasse fuori.
Raph fece lo stesso con il suo e sollevando appena il bacino di Leonardo, gli spostò la coda, giocherellandone con la punta. Leonardo era consapevole che di lì a poco avrebbe sofferto un po', ma egli desiderava ardentemente che accadesse.
Raphael infilò il suo membro nell'apertura anale dell'altro, spingendo con estrema delicatezza. Leonardo gemette un po', mentre piccole lacrime crebbero agli angoli dei suoi occhi, ma il sorriso si allargò enormemente.
Leonardo avvolse le sue gambe intorno al guscio, per incitare le spinte che avvennero in un crescendo. Nel puro piacere, Raph permise che Leonardo prendesse il dominio come maschio alpha e riservasse lo stesso trattamento.
A differenza di quello che aveva pensato il focoso, Leo si chinò solo per inghiottire il membro caldo, assaporando il seme del piacere del compagno. Successivamente, permise al membro di scivolare nella grinzosa apertura anale sotto la coda del rosso, per spingere e godere della vista del fratello sudato e sorridente.
-Mi perdoni, Raph? Per quello che ti ho detto?- chiese Leo, con voce morbida e sensuale.
Raph ignorò una leggera fitta al fianco, tirando l'altro al petto, per baciarlo: -Puoi scommetterci. E anche tu, Leo... mio caro Fearless...-.
-Ti amo, Raph...-.
Leonardo si sedette, con le zone inferiori un po' doloranti, tirando Raph in un abbraccio. Quest'ultimo usò la coperta per scaldarsi e godersi ancora la giovane notte, fra fratelli, compagni e ninja...

The End
  
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