23/10/2013
5 recensioniNon importa La pioggia inizia a cadere su di voi. Una lieve pioggerella fredda che vi rinfresca i corpi accaldati per il clima torrido dell’arena. Johanna guarda le gocce che cadono con aria sospetta, Rotella e Lampadina impassibili, d’altronde lei è impazzita e lui ha un coltello nella schiena, è plausibile. Tu, invece, Blight, sei felice di questa “tortura” che, però, sembra tutt’altro. Ti riporta alla mente vecchi ricordi, che credevi svaniti per lasciare il posto alle morti atroci nell’arena. Sembra come quando, da ragazzo, correvi tra le strade del Sette. Tornavi a casa dal tuo turno di lavoro nel bosco e avevi rifiutato di portare quel vecchio ombrello sgangherato che i tuoi poggiavano sulla porta sperando lo prendessi. “Tanto non pioverà” urlavi e poi uscivi da casa. La verità è che sarebbe stato solo un peso in più, ma non importa. Poi, come previsto dai tuoi, iniziava il temporale e tu correvi a casa passando per le vie sterrate che collegavano casa tua alla piccola piazza. Non ti curavi neanche dei passanti, se c’erano. Se li urtavi, alzavi la mano, come per ammettere la tua colpa, sorridevi loro e poi riprendevi a correre. Arrivavi a casa e quando tua madre ti apriva, dopo esserti sorbito un quarto d’ora di predica, ti accucciavi davanti al camino acceso per scaldarti. Improvvisamente, la pioggerella è sostituita da un temporale rosso. Rosso sangue. Lampadina guarda stranita ciò che le circonda e tu lasci cadere Rotella, che sostenevi con il braccio e inizi a correre, come se fossi tornato a quelle giornate piovose nelle quali scappavi a casa. Non importa che tu sia in un’arena, invece che nel Sette, che quella da cui scappi non sia un’innocente temporale, ma una pioggia di sangue o che siano passati decenni da quando eri ragazzo. Ti limiti a fuggire. Johanna ti urla contro, come fa sempre, ma tu non te ne curi; loro sono come i passanti che ignoravi, non importa che siano i tuoi alleati e che in questo momento tu li stia lasciando morire. Johanna, così minuta, non riuscirà a trascinare i tributi del Tre, ma non t’importa. La visibilità e talmente scarsa che non li ritroveresti mai, anche se le imprecazioni della tua compagna di distretto si sentono ancora e potresti usarle come guida. Continui a correre, aspettando di trovarti… Cosa? Una zona della foresta dove non piove? Il caminetto di casa e tua madre, ormai defunta, che ti sgrida? Ma ciò che ti aspetta, in realtà, è solo un muro invisibile che ti scaraventa indietro di qualche metro. Poi niente. Ma, in fondo, che sei morto, non importa.
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Allora, non so se qualcuno ha presente chi è Blight, o se solo io ricordo la sua esistenza.
Comunque è scritto nell'introduzione, Maple non ha abbastanza forza di volontà per riscriverlo qui.
Questa flash faceva inizialmente parte di una raccolta sui personaggi poco cagati di Hunger Games, ma ho visto che c'e n'è anche un'altra, quindi ho rinunciato, ma questo capitolo era già scritto e Maple odia gli sprechi, quindi eccolo qui.
Non ho molto da dire, se volete fare una piccola povera autrice incompresa felice, recensite, se volete che vi ami, passate qui lol