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Autore: telesette    23/10/2013    1 recensioni
Entrambi non sapevano per quanto tempo sarebbero rimasti così.
Lo stesso Pikachu, rosso per l'imbarazzo, fece finta di niente voltando lo sguardo da tuttaltra parte.
Mentre continuavano a baciarsi, entrambi si dimenticarono persino di essere appoggiati contro un basso muretto che dava sulla spiaggia. Entrambi dunque, sporgendosi un po' troppo per via delle effusioni crescenti tra loro, finirono per scivolare oltre il parapetto e si ritrovarono ad atterrare goffamente sulla sabbia sottostante...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Pikachu | Coppie: Ash/Misty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme. 
 
Ciao Gina!

***

Restiamo insieme

( immagini tratte da internet )

 

 

 

- Misty, ma... Ma che ti prende ?!?

Ash non riusciva assolutamente a capire.
Tutto era cominciato con una domanda della ragazza, circa un nuovo importante torneo cui Ash intendeva partecipare ad ogni costo. Avendogli chiesto se era davvero intenzionato a raggiungere il luogo della competizione, tristemente noto come l'Isola dei Pokémon Spettro, Misty pareva preoccupata che Ash non si rendesse conto del pericolo.
Difatti la risposta del ragazzo non lasciava alcun dubbio.
Testardo ed ostinato come sempre, pure sapendo che quasi tutti coloro che approdavano sull'isola difficilmente erano poi in grado di fare ritorno, Ash era deciso a correre qualsiasi rischio... fregandosene, come al solito, di tutto il resto.
Che stupido!
E dire che Misty era stata oltremodo chiara, lasciando intendere più di una volta quanto tenesse a lui, ma evidentemente Ash era ancora troppo un "bambino" per comprendere appieno i suoi sentimenti. Poiché aveva già deciso, non c'era modo di fargli cambiare idea: Ash si sarebbe recato comunque su quell'isola, anche da solo, e dunque non aveva senso umiliarsi ad implorare quella sua grossa testaccia dura; subito dopo aver sentito la sua risposta infatti, non senza una profonda tristezza negli occhi, Misty gli voltò le spalle e fece per andarsene.

- Misty, insomma, mi vuoi spiegare...
- Vai al diavolo !!!

Ash rimase allibito.
Non tanto per la risposta dell'altra, o per il tono della sua voce, bensì per le grosse gocce luccicanti che le scendevano lungo le guance.
Misty stava piangendo!

- Misty - mormorò il ragazzo sgomento.
- Oh, Ash - gemette lei, mordendosi il labbro inferiore. - Sei uno stupido, sei solo uno stupido, e la più stupida sono io che mi preoccupo di uno zuccone come te!
- Ma io, veramente...

Prima che Ash potesse anche solo balbettare qualche patetica giustificazione, Misty si scostò da lui con un violento strattone e gli urlò in faccia tutto il suo disprezzo.

- Per te è più imporante un torneo della tua vita - osservò.
- Ma... Ma cosa dici ?!?
- Lo sai a cosa mi riferisco - proseguì lei imperterrita. - L'isola dei Pokémon Spettro è un luogo dal quale persino i marinai più esperti stentano ad andarne via sani e salvi; per inseguire uno stramaledetto trofeo, tu vorresti andare laggiù e rischiare di non tornare vivo; sei solamente uno... uno sciocco moccioso egoista!

Misty fece per andarsene, piantandolo lì come un idiota, tuttavia Ash non era certo così stupido da lasciarla andar via senza prima chiarire la situazione. Non ci voleva certamente un genio, per indovinare la causa di quelle lacrime, e Ash si ritrovò così a trattenere l'amica per le spalle e a far sì che costei lo guardasse negli occhi.

- Misty, io... Mi dispiace, non pensavo... Non credevo di farti piangere così...
- E quando mai ti sei fermato a riflettere per qualcosa - sottolineò lei impetosa, singhiozzando amaramente in preda alla collera. - Ti sei mai chiesto che cosa provano gli altri per te... o anche solo chiederti che cosa provo IO ?!?
- Ma io...
- Sempre così: mai una volta che ti sforzi di capire un po' di più i sentimenti delle persone; per te esistono solo le lotte dei pokémon, le sfide da affrontare, e nient'altro; ma se ti dovesse succedere qualcosa, non pensare che me ne importi... Non voglio saperne niente di te, NIENTE !!!
- Allora perché stai piangendo?
- Stupido, non piango per te, e comunque non sono... mmmphhh!

Accadde tutto così in fretta.
Prima che Misty se ne rendesse conto, Ash aveva già annullato la distanza che lo separava dalle sue labbra.
Lui stesso non avrebbe saputo dire "come", né tantomeno "perché", semplicemente si era lasciato guidare dall'istinto.
Certo, in circostanze normali, non si sarebbe mai permesso di baciarla così ( anche perché lei lo avrebbe ucciso sicuramente! ) e ciononostante era successo.
Quel moto impulsivo, trascendendo completamente pudore e razionalità, attraversò tutto il suo corpo come una specie di fulmine a ciel sereno. Ash abbracciò Misty e, senza smettere di baciarla, la carezzò dolcemente per le guance. 
Lei, dal canto suo, non reagì... o meglio, non reagì come lui si aspettava che reagisse.
Né schiaffi né pugni.
Solo il dolce sapore della sua pelle soffice e profumata, l'odore salmastro dei rossi capelli, e il lieve respiro che gli solleticava appena le narici.
Entrambi non sapevano per quanto tempo sarebbero rimasti così.
Lo stesso Pikachu, rosso per l'imbarazzo, fece finta di niente voltando lo sguardo da tuttaltra parte.
Mentre continuavano a baciarsi, i due si dimenticarono persino di essere appoggiati contro un basso muretto che dava sulla spiaggia. Per questo dunque, sporgendosi un po' troppo per via delle effusioni crescenti tra loro, finirono per scivolare oltre il parapetto e si ritrovarono ad atterrare goffamente sulla sabbia sottostante.

- Ti sei fatta male? - domandò Ash preoccupato.

Lei fece cenno di no, carezzandogli il volto con un sorriso timido e felice allo stesso tempo.
Ash era tesissimo, col cuore che gli batteva a mille, e tuttavia non poteva negare quanto fosse felice di essere lì con lei.
D'improvviso si sentì in colpa, pensando a quanto male le avesse fatto inconsciamente, e dentro di sé si ripromise di non fare mai più nulla che potesse darle dispiacere.

- Perdonami - sussurrò. - Non parteciperò a quel torneo, non voglio che tu soffra ancora per...
- Ssst - rispose lei, premendogli piano la punta dell'indice contro le labbra. - Le lotte e le sfide sono tutto per te, ormai ti conosco bene: non potresti mai rinunciare a ciò che ti rende felice!
- Ma sei tu che mi rendi felice - ammise l'altro, comprendendo finalmente i suoi sentimenti per lei.
- Allora restiamo insieme - concluse Misty. - Se hai così tanta voglia di fare il "matto", e se nonostante questo non riesco a smettere di volerti bene, vuol dire che siamo matti tutti e due!

Ash sorrise.
E nella rossa luce del sole al tramonto, stretti teneramente l'uno all'altra, i due continuarono a scambiarsi dolci baci appassionati uno dopo l'altro.

- Pika-pika...

Il caro piccolo Pikachu si passò la coda sugli occhi, onde evitare la tentazione di sbirciare, ma si capiva lontano un miglio che anche lui era commosso e felice per loro.

FINE

   
 
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