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Autore: 5secsofcalum    24/10/2013    0 recensioni
In quel preciso istante anche lui voltò il viso verso di me e il mio cuore perse un battito. La pelle ambrata e quegli occhi scuri erano esattamente come quelli del mio Tom, gli stessi che mi facevano ridere quando ero triste, gli stessi che mi mancavano da un anno e che non avrei più rivisto, se non nei miei sogni… o meglio incubi.
"Non so cosa significa amare, ma so cos'è il rispetto."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Urlo cercando di farmi sentire dal ragazzo davanti a me che tiene con decisione il manubrio della sua nuovissima vespa blu. .
Già lui è il mio migliore amico, quello che c’è sempre per me e che vuole regalarmi il più bel giorno della mia vita per i miei 16 anni. Lo stringo forte, più che posso e appoggio la testa sulla sua schiena mentre mi limito a guardare con un sorriso stampato in viso, le auto che sfrecciano affianco a noi. Chiudo gli occhi e inspiro appieno l’aria di Cardiff, pensando a quanto Tom sia importante per me. All’improvviso una forte scossa mi porta a staccare la testa dalla schiena del mio amico e faccio appena in tempo a realizzare cosa sta succedendo che ci ritroviamo entrambi a terra privi di sensi e il battito cardiaco che viene sempre meno.
Dopo una settimana e mezzo circa di coma, il mio corpo aveva ricominciato a vivere normalmente e adesso, a distanza di un anno dall’incidente, me l’ero cavata soltanto con una cicatrice insignificante vicino al petto. Ma.. Tom? Lui mi ha salvata, non volendo, ma l’ha fatto, e adesso continua a proteggermi dall’alto. Tom, il mio migliore amico Tom, non ce l’ha fatta ed è morto sul colpo. Era esattamente un anno che non vedevo più quegli occhioni scuri e quel sorriso così luminoso. E la mia vita dopo un anno era completamente cambiata. Avevo lasciato Cardiff e mi ero trasferita in quella che in molti scambiano per la capitale della grande isola australiana. E’ sempre stato un sogno di Tom venire a vivere qui a Sidney, così avevo fatto le valigie e preso il primo volo disponibile.  Nonostante fossero mesi che avevo traslocato, non avevo ancora conosciuto nessuno e per di più a breve avrei dovuto iniziare scuola. Avevo però capito che era ora di rifarmi una vita e andare avanti, con Tom sempre nel mio cuore. Infatti avevo imparato a vivere con il suo ricordo nel petto, e anche se non potevo averlo fisicamente vicino a me, mi andava bene e da ormai molto tempo non soffrivo più. Tranne la notte. Le notti le passavo spesso insonni o tormentate dal ricordo dell’incidente e del mio Tom.
Mi sedetti immediatamente sul letto con la fronte e il cuscino bagnati di sudore e il respiro accelerato dopo aver rivissuto quell’incubo per la milionesima volta come capitava da un anno a questa parte ogni notte. Le lacrime cominciarono a scorrere senza sosta sul mio volto. Questa volta però non c’era Tom ad asciugarmi le guance come ogni volta che piangevo. Ero sola, fottutamente abbandonata a me stessa e speravo che anche quella notte passasse calmandomi con qualche bevanda calda.
 
 
 
 
. Mi giro verso la ragazza che mi ha appena nominato e le rispondo affermativamente chiedendomi mentalmente cosa voglia da me e come faccia a sapere chi sono. Come se mi avesse letto nel pensiero continua presentandosi . Dopo avermi sorriso dolcemente, mi aveva preso sotto braccio e cominciato a descrivere per filo e per segno tutti i ragazzi che ci capitavano sott’occhio, mentre questi mi squadravano da capo a piedi. La spontaneità di Juliet mi aveva davvero colpito e, il fatto che mi avesse presa e continuava a parlarmi come se fossimo ormai amiche di vecchia data, mi aveva un po’ tirato su di morale. Girando casualmente lo sguardo, esso venne catturato immediatamente da un ragazzo seduto sul muretto del recinto poco distante da noi. Era un ragazzo come tanti ma il solo fatto che stava lì da solo a fumare e fosse completamente vestito di nero, lo rendeva diverso dagli altri.  Juliet smise di parlare per qualche secondo e, seguendo il mio sguardo, vide chi stavo osservando da alcuni minuti. I suoi occhi si spalancarono leggermente.
. Il tono allarmato che aveva usato non mi aveva toccato per niente, dopotutto non mi importava gran che di quel ragazzo, stavo solo cercando di associarlo a qualcuno, dato che aveva un’aria abbastanza conosciuta.
. Dissi alla ragazza che mi trascinava al suo fianco, cercando di sviare il discorso e non mettermi nei casini già da subito. mi rispose con un sorrisone a 32 denti continuò prendendomi in giro. A quanto pare il mio “buonumore” non era passato inosservato. Sbuffai alzando gli occhi al cielo mentre mi giravo un’ultima volta verso il ragazzo misterioso prima di varcare definitivamente la porta principale dell’istituto. Proprio in quel preciso istante anche lui voltò il viso verso di me e il mio cuore perse un battito. La pelle ambrata e quegli occhi scuri erano esattamente come quelli del mio Tom, gli stessi che mi facevano ridere quando ero triste, gli stessi che mi mancavano da un anno e che non avrei più rivisto, se non nei miei sogni… o meglio incubi.


Ciao a tutti!
Questa storia mi è venuta in mente in sogno e così ho deciso di pubblicarla. In realtà non ne sono del tutto convinta e ho scritto davvero poco.. però volevo almeno sapere se l'introduzione vi è piaciuta. Questa storia è incentrata su una sola persona dei 5sos che credo abbiate capito chi sia nell'ultimo pezzo.
Penso che quei quattro idioti siano la cosa più bella che mi sia mai capitata e ci tenevo a farla leggere a qualcuno quindi.. hope you enjoyed it lol
Ringrazio tutte le persone che leggeranno questo primo pezzo! ADIOOSS

 
  
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