Manco da tantissimo su EFP e mi scuso. Spero che questa piccola descrizione dei pensieri di Damon basti a farmi perdonare.

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Cambia Tutto.

«Ok, dov’è lei? Chiamala. Falla venire.»
Entro in casa già stufo delle parole di Jeremy. Certo, lo so che non ha ancora aperto bocca.
«È questo il problema. Non posso chiamarla davvero. Nessuno può.»
Odio le spiegazioni vaghe.
Non capisco cos’abbia di sbagliato questo ragazzo. Allargo le braccia, smarrito.
«Ho mentito a tutti per mesi interi» dice finalmente. Ma qualcosa mi dice che non voglio sapere che cosa mi ha nascosto.
«E non posso continuare a mentire mentre tutti aspettano che lei arrivi e salvi la situazione.»
«Non parlo la lingua dei pazzi, Jer. Dovrai tradurre per me» lo incito lanciandogli uno sguardo del tipo “sono stufo di ascoltarti”.
«Pensaci, Damon: ero morto.»
Evviva i ricordi felici.
«Non sarei dovuto tornare indietro.»
«Sì, esattamente. La bellezza della magia di Bonnie, che è proprio quello di cui abbiamo bisogno.» Non so se gli sfugga qualcosa della situazione “Stefan non ricorda nulla”.
«Non mi stai ascoltando.»
Ti sto ascoltando e mi stai stufando.
«La magia trova un equilibrio. Non dovrei essere qui.»
Non dovrebbe essere qui. Era morto. Bonnie l’ha riportato in vita. La magia trova sempre un equilibrio.
No. Non sta per dire proprio quello.
«No» sussurro sotto shock. Che cosa mi aspettavo?
«Non puoi semplicemente riportare in vita qualcuno. C’è sempre un prezzo da pagare.»
«Non dirlo, Jeremy. Non t’azzardare.»
Se lo dice ad alta voce diventerà reale. È solo un incubo.
«Non è venuta al funerale di suo padre, Damon.»
Non è da Bonnie fregarsene di qualcuno che ama. Allora perché non è qui?
Un pugno, dritto nello stomaco. Ed è quello di Bonnie Bennett.
«Nessuno le ha parlato per tutta l’estate.»
Non può dirlo. Non può farlo diventare reale.
«Dillo e tutto, nella vita di Elena, andrà a rotoli. Hai capito? Cambia tutto.»
Cambia tutto.
«Non farlo.»
Non farlo, Jeremy.
«Bonnie è morta.»
Questo non era un pugno. Era peggio. Questo era lo stomaco che parava le parole senza senso di quella testa bacata di Jeremy Gilbert.
No.
Era il rumore di un cuore che smette di battere. Un cuore che aveva cessato di pompare sangue già da tempo, ma che solo ora è morto. Solo ora è tutto vero. Solo ora Bonnie è morta.
«Maledizione, Jeremy!» Sto impazzendo. «Ti rendi conto di quello che hai appena fatto?»
Ti rendi conto che ora è morta davvero?
«Perché mai l’hai detto?!»
«Mi dispiace.»
O lo ammazzo o lo abbraccio.
«La gente deve sapere.»
La gente deve sapere di aver perso Bonnie Bennett. Deve sapere che è morta per salvare il ragazzo che amava. Deve sapere che d’ora in poi cambia tutto.
Lo abbraccio. Forte. Come una volta ero solito abbracciare Stefan. Come Elena ha fatto tante volte con me. Come io ho fatto con Bonnie.
Bonnie è morta. Ed è tutto vero adesso.




 

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Spero di non essere stata pesante con le frecciatine/battutine pensate di Damon. Il suo personaggio è un po' complicato e non mi offendo se mi dite che i pensieri probabilmente erano di tutt'altro genere.
Vorrei davvero scrivere la versione di come Bonnie ha visto questa scena. Nel caso lo facessi, la troverete qui.

PS: vi invito sul blog dove sto scrivendo la mia originale "I Ricordi Restano". Vi aspetto, e spero che vi piaccia.