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Autore: Haruyoshi    26/10/2013    3 recensioni
Non ho più intenzione di rifiutare una proposta del genere,non farò due volte l'errore di negarmi a questo desiderio,perché non voglio altro e non ho bisogno di altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Tornare qui non mi farà bene,lo so,ma eccomi. La superficie cristallina del lago riflette come uno specchio i rami degli alberi che si prolungano nel cielo. È grigio. Prendo un sospiro nel tentativo di reinserire dentro i polmoni l'aria dei boschi,è come riprendere a respirare dopo un'apnea che è durata mesi. L'odore del muschio mi riempie le narici e mi sommerge di nostalgia; riesco ad intravedere radici di erba saetta sotto la pellicola trasparente dell'acqua,mi sembra un paradosso che in tutto quello che è successo sia ancora li,immune a tutti gli avvenimenti che hanno alterato la vita di tutti. Ricordo di aver pensato qualcosa del genere anche quando è morto mio padre,mi sembrava impossibile che tutto continuasse a scorrere,senza far caso a nulla,ma adesso è diverso,si tratta di qualcosa che interessa tutti,i distretti che ora non ci saranno più, gli abitanti di capitol city,me,peeta e ... gale. È cambiato tutto in una manciata di mesi che mi hanno del tutto trasformata: osservo il mio riflesso,di sfouggita nello specchio limpido; non so dire cosa sia effettivamente cambiato,ma mi accorgo che il mio sguardo,la mia espressione non è più in grado di rimanere indifferente,è dura,fredda ma non impassibile come una volta,sembra raccontare ciò che ho SSO meglio di come io stessa saprei fare, e mi scoccia,dato che non avrei mai l'intenzione di farlo. Mi rendo conto che mi piacerebbe scordare tutto, Effie e quella sua ridicola pettinatura, il suo stupido mogano,mia madre che non è mai stata in grado di reagire e il sorriso dolce ed ipocrita di Peeta. E Prim. Sento le lacrime stuzzicarmi gli occhi,ma non cedo,non ancora. Concedo un ultimo sguardo alla distesa incolore ed indugio sul fondo. Vorrei solo tornare a quel maledetto giorno e rispondergli di si,di scappare insieme e lasciarci tutto e tutti alle spalle,perchè nell' arena ciò che ho capito è che ho bisogno di lui,di lui e nessun altro per vivere. E so che Prim non avrebbe avuto bisogno della mia protezione perche non sono stata in grado di proteggerla. Sento una morsa stringermi lo stomaco,un groppo in gola mentre il sorriso della mia amata sorellina mi di disegna in mente. Tanto valeva concedermi un momento di egoismo e realizzare il mio unico desiderio,e fuggire. Fuggire con Gale. Adesso invece mi sento intrappolata in un presente dove non ho ne mia sorella ne il mio pseudo-amico-cugino e qualcosa che non so definire,con una montagna di aspettative che gravano sulle mie spalle, e penso con rimpianto che non sarà mai come prima. Anche venire qui,senza la presenza di Gale non ha senso. Ora che ci penso,restare in vita,qui,senza la presenza di Gale,ed adesso che mia sorella non c'è più non ha senso. La verità è questa e mi fa male realizzarla solo adesso:non riesco a vedermi proiettata in un prossimo futuro dove sono costretta a guardarlo affianco a qualcun altra, incastrata vicino al ragazzo del pane, obbligata a osservarlo da lontano. Non ha senso. Non ha senso. Percepisco le lacrime calde a contatto con le guance,amare quando si fanno strada sulle labbra Non mi interessa,sono sola e posso sfogarmi,versare tutte quelle che ho trattenuto finora. Sono stufa di preoccuparmi per gli altri,ormai che mi rimane? Non mi va,sono stufa. Non voglio vivere così,come ghiandaia imitatrice in eterno,in questo nuovo paese che si sta formando. Non ho speranze nemmeno in merito. Mi sento attraversare da un idea folle. Non è nel mio stile,ma che mi importa? Riesco a proiettare fugaci ricordi di Prim e di mio padre,di Cinna,Finnick e Rue mentre mi avvicino alla riva del lago. L'acqua è gelida,è adatta a spegnere per sempre una ragazza in fiamme. Un passo. In fondo tutto questo serviva a proteggerla e non ha avuto un esito positivo. Secondo passo. Tanto non riesco più a sperare. Terzo. Abbandonarmi alla corrente sarà più dolce. Quarto. L'acqua mi arriva ormai alla vita e mi fa rabbrividire,ma sono decisa ad ignorare la sensazione. Quinto. La corrente mi spinge avanti. Sesto. Mi sembra di risentire la voce di Prim mentre mi chiama Settimo. Tutte le persone che amo che tendono la mano verso di me e mi invitano ad avvicinarsi. Ottavo. Mio padre che mi insegna a tendere la corda dell'arco Nono. Rue che canta con la sua vocina leggera Decimo. Prim che sorride. Undicesimo. Ormai l'acqua mi arriva fin sotto il collo,e la corrente è forte. Impetuosa. L'immagine di Gale si presenta non richiesta nella mia mente,facendomi esitare. Ma è sciocco da parte mia. Eppure pensare a lui mi fa ancora più male. Sono comunque troppo avanti per tornare indietro. Lancio un ultima occhiata ai miei boschi,mentre una sfilza di ricordi mi attraversa facendomi rabbrividire. Sento chiamarmi in lontananza,mentre guardo il cielo,grigio,pronta ad andarmene. Ho tutta l'intenzione di ignorare quel grido,non mi importa cosa vogliono adesso,che se ne trovino un'altra di ghiandaia imitatrice,io non sono più disposta a recitare quel ruolo. Dodicesimo. Qui fa freddissimo e l'acqua mi avvolge in una morsa strettissima,gelida. Un nuovo grido mi lascia perplessa, è più vicino stavolta. In questa voce c'è qualcosa che mi riporta indietro,che mi riempie per qualche strano motivo di nuova voglia di vivere me sento il panico per l'acqua crescermi nel petto. Guardo verso la riva,socchiudendo gli occhi per mettere a fuoco un ragazzo. È più alto di Peeta,e meno robusto. -Galee- mi ritrovo ad urlare,quasi senza accorgermene mentre la corrente mi trascina via,sottraendomi alla sua vista,ma si sta già tuffando. Chi sarebbero gli innamorati sventurati,eh Peeta? La prima cosa che vedo quando mi sveglio sono un paio di occhi color tempesta,grigi,simili ai miei. Ho freddo e sono fradicia,ma non sto affogando,sono sdraiata su un manto di foglie secche,e sono avvolta da un sottile strato di stoffa bianco. La camicia di Gale. Basta il suo sorriso sollevato a scaldarmi. Quando mi chiede spiegazioni non mi trattengo. E non mi trattengo perchè sono nei boschi,di nuovo insieme a lui. Perché nei boschi ho il diritto di essere Katniss e non la stupida ghiandaia che tutti pretendono che io sia. Ho la possibilità di essere la sua Catnip,e non voglio essere nessun altro. Gli dico che non ci sto a vivere in questo modo,che non ho niente a cui aggrapparmi ed alla fine glielo dico. Gli dico anche che mi infastidisce il pensiero di vederlo sposarsi con una sconosciuta e non mi importa nemmeno di quello che penserà di me,ho voglia di essere egoista dopo tutto questo tempo,e il mio tentativo di suicidio mi ha dato il coraggio o forse la stupidità necessaria per non preoccuparmi di nessuna conseguenza. Cosa ho da perdere in fondo? Vedo i suoi occhi spalancarsi e illuminarsi,poi i suoi tratti si distendono e mi sorride. Quando mi dice:-potremmo scappare sai.... potremmo...- non gli permetto di finire la frase e lo tiro verso di me con un bacio. Non ho più intenzione di rifiutare una proposta del genere,non farò due volte l'errore di negarmi a questo desiderio,perché non voglio altro e non ho bisogno di altro. Non del ragazzo del pane e delle sue storie improbabili. Solo dei boschi e di Gale.
  
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