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Autore: Paolo Ciraolo    26/10/2013    2 recensioni
Purtroppo la profezia si avverò molto presto, infatti, a una delle feste cui i tre amici parteciparono, Lidia mentre rideva e scherzava con altri amici tra conti, duchi e marchesi, fu avvicinata da un principe alto e fiero che, richiamando affabilmente la sua attenzione, le donò un’orchidea bianca non senza essersi prima presentato come il principe Polì. Lidia dapprima restò incantata, ma quando si ricordò della profezia, abbandonò precipitosamente la festa e gli invitati. Con i suoi due amici tornò nella sua reggia con le lacrime agli occhi. La voglia di rimanere viva e godersi le meraviglie della sua terra, i suoi amici, le feste dei castelli e tutto quanto intorno a lei, era più forte del destino che la voleva in cielo insieme ai suoi genitori.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Il desiderio di Lidia.

 
Tanto tempo fa  viveva in un mondo oltre l’immaginazione, una principessa di nome Lidia.
La deliziosa principessa,  viveva in un castello con due amici inseparabili, uno gnomo di nome York e un folletto che si faceva chiamare New. I due cari amici avevano in custodia la piccola principessa Lidia e facevano per lei qualsiasi cosa come cucinare, lavare e stirare; si ben servita, per Lidia non rimaneva altro che sognare. In particolar modo vi era una distesa che era adiacente al suo stupendo castello, dove Lidia si sedeva ogni sera e fino a tarda notte, rivolgeva lo sguardo nella brillantissima volta celeste, esprimendo un suo speciale desiderio.
Nel preciso momento che la nostra principessa incominciava a esprimere questo particolare sogno, uno sconvolgimento si scatenava nei cieli stellati. Infatti miriadi di stelle cadenti, lune e asteroidi ascendevano nelle profondità degli universi. Le stesse stelle diventavano cento volte più luminose e grandi. Lidia entrava in comunione totale col creato; tutti i suoi sentimenti, sogni e desideri, lambivano il cuore pulsante dello spazio profondo.
Suo padre e sua madre vivevano in un’altra dimensione e Lidia ogni notte stringeva la mano alla sua amatissima mamma e al suo papà. Lidia solo per qualche istante, vedeva il loro volti, i loro grandi occhi, sinceri e profondi che la facevano commuovere.
A tarda notte, quelle visioni scomparivano, i suoi genitori andavano via e tutto il cielo stellato tornava a essere quello di sempre.
Lo gnomo York e il folletto New, sapevano benissimo quale miracolo accadeva affinché ella si potesse ogni notte ricongiungere con i suoi genitori, ma avevano deciso di non rivelarlo alla loro principessa.
 
Tempo passò e lo gnomo e il folletto con Lidia, parteciparono a tutte le feste dei castelli di quel maestoso reame. Tuttavia Lidia a qualsiasi ora ritornasse al suo castello, anche a notte inoltrata, non aveva perso il desiderio di accovacciarsi in modo appartato nella sua distesa, per rivedere i suoi genitori come faceva da sempre tutte le sere.
Purtroppo una brutta notte, mentre Lidia si sedeva come di solito nel suo giaciglio incantevole, la visione dei suoi genitori che avveniva puntualmente ogni notte, quella sera fatalmente non accadde. Anche per tutte le altre notti la nostra principessa non ebbe più l’immensa fortuna di rivedere i suoi genitori. Lo gnomo e il folletto poterono notare che Lidia si chiuse in se stessa, evitando persino la loro compagnia. I due amici ritennero giunto il momento di rivelarle un segreto che fino allora lei non conosceva per nulla.
"Dolce Lidia, io e York ti dobbiamo parlare" - fece New accorato.
"Ditemi pure miei cari amici, se dovete"- fece Lidia tristissima e con una lacrima che gli rigava il volto.
"Quando eri ancora piccola, lo scheletro con la falce decise, senza fartelo sapere, che era giunta l’ora di portarsi in cielo i tuoi genitori. Noi due che viviamo nel mondo fatato, gli abbiamo chiesto una grazia per te, che potessi vederli ogni sera dalla tua distesa. Egli ci rispose di sì, ma solo per un periodo stabilito, al termine del quale
avresti incontrato, a una festa, un principe che ti avrebbe regalato un’orchidea bianca. Al compimento di questo evento anche tu, Lidia, avresti dovuto raggiungere i tuoi genitori in cielo".
"E questo è inevitabile vero?"- domandò Lidia che provava un immenso dispiacere a lasciare la terra e con essa i suoi due inseparabili amici.
Si Lidia.- risposero loro afflitti e con le lacrime agli occhi.
Purtroppo la profezia si avverò molto presto. I tre amici furono invitati ad una festa; quella stessa sera Lidia fu avvicinata da un principe alto e fiero che, richiamando affabilmente la sua attenzione, le donò un’orchidea bianca non senza essersi prima presentato come il principe Paolino. Lidia dapprima restò incantata, ma quando si ricordò della profezia, abbandonò precipitosamente la festa e gli invitati. Con i suoi due amici tornò nella sua reggia con le lacrime agli occhi. La voglia di rimanere viva e godersi le meraviglie della sua terra, i suoi amici, le feste dei castelli e tutto quanto intorno a lei, era più forte del destino che la voleva in cielo insieme ai suoi genitori.
Quella stessa notte si recò nella distesa, ma anche questa volta le stelle comete, gli astri e tutte le lune non ascesero in cielo come tutte le altre sere; solo una grande luce si manifestò dall’alto verso di lei.
La giovane ragazza si ritrovò insieme ai suoi amatissimi genitori.
“Mamma, Papà, Voi!”. - Esclamò felice.
“Noi si! Finalmente insieme, adorata figlia nostra.” -
“Vi amo tantissimo.” -
I tre si abbracciarono ma invece di essere su nei cieli stellati, per miracolo erano in un ala del loro castello ancora assorti in una luce meravigliosa.
 
 
 
Il principe Paolino era un angelo e New e York lo avevano pregato di fare andare loro su nei cieli stellati al posto di Lidia, quindi se poteva  egli riunire i genitori con la loro figliola, come in effetti fece. Lidia riconoscente ai suoi due amici per il loro grandissimo gesto d’amore, andò a trovarli ogni notte così come faceva per i suoi genitori. Il principe Paolino s’innamorò della principessa Lidia. Un bel giorno i due si sposarono e  vissero felici e contenti.
 
   
 
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