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Autore: Iruka    14/04/2008    2 recensioni
Un incontro improviso in una realtà quasi impossibile farà nascere strani pensieri ad Allen... Basata sulla song di Natasha Bedingfield
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lavi, I wanna have otur babies!

mmm mmm m m m m
Gonna button my lip So the truth dont slip
mmm mmm m m m m m
Gotta beep out what I really wanna shout
Woops Did I say it out loud, did you find out
I wanna have your babies
Get serious like crazy
I wanna have your babies
I see 'em springin up like daisies

 

Aveva da tempo deciso di prendersi una pausa. I mille impegni, le missioni, le follie di Komui…non gli lasciavano il tempo di vivere la sua vita. O meglio la LORO vita. Quando era stata l’ultima volta che lui e Lavi avevano passeggiato tranquilli per la città? Da quanto tempo non si sedevano alla mensa per mangiare insieme e magari prendere in giro Kanda? Tanto…forse troppo…

Ed ora ecco là. Passeggiava tranquillo per la strada, volgendo lo sguardo verso le vetrine o verso quei passanti che lo salutavano con rispetto per la divisa. Troppo vistosa forse. Non potevi passare inosservato se eri un Esorcista. Si fermò guardando un locale grazioso, i tavolini fuori erano protetti dalla strada da una recinzione in legno sulla quale si arrampicavano fiori di gelsomino, sui tavolini una tovaglia bianca con i bordi di pizzo e al centro un vasetto di fiori rosa e bianchi.

-Desidera qualcosa?-gli chiese una cameriera del locale con un vassoio in mano: stava sparecchiando un tavolino e l’aveva visto così titubante che gli aveva rivolto la parola.

Allen ci pensò su. –Sì…vorrei un caffè.

-Certo! Si accomodi pure qua fuori, la servo subito!

Il giovane esorcista si sedette a un tavolino nell’angolo, circondato dall’odore dei gelsomini; gli altri ospiti del locale lo guardavano ammirati: non capitava tutti i giorni di prendere il caffè nello stesso locale di un esorcista! Poco dopo tornò la ragazza con una tazza fumante.

-Ecco a lei!

-Grazie!-la ringraziò sorridente Allen e la ragazza non potè fare a meno di arrossire.

Dopo averlo zuccherat abbondantemente ne bevve un sorso: si sentì meglio. Si rilassò sulla sedia e gustò la bevanda scura in santa pace. Da molto tempo non prendeva un thè con Lavi nella sua stanza… La stessa cameriera che l’aveva servito portò un piatto con alcuni pasticcini a un tavolo nel lato opposto a dov’era il nostro esorcista. Un’idea gli balenò per la mente.

-Mi scusi signorina!-la chiamò Allen, la ragazza si avvicinò a lui.

-Mi dica.

-E’ possibile portare via un vassoio piccolino di pasticcini?

 

Ora era molto più felice, dopo il caffè e stringendo nella mano quel sacchetto che conteneva la cosa più bella che gli fosse venuta in mente. Ora si fermava volentieri ad osservare con più cura le vetrine e andava in giro col sorriso sulle labbra. Mentre era fermo ad ammirare le abilità di un artista di strada notò una madre con un bambino: la donna guardava la vetrina di un atelier di moda e il bambino guardava nella sua direzione. Dire ‘guardare’ è dir poco. Il bambino stava letteralmente fissando Allen.

-Vieni tesoro?-lo chiamò la madre tirandolo per la mano, ma il bambino, come se niente fosse, lasciò la donna e si avvicinò ad Allen.

Il giovane osservava il bimbo divertito e quando gli si fermò davanti puntando i suoi occhi scuri in quelli di Allen, quest’ultimo gli sorrise.

-Ciao!-lo salutò inginocchiandosi. Il bambino arrossì imbarazzato. –Come ti chiami?

-Elian…-rispose con voce timida.

-Che bel nome! Io mi chiamo Allen!-si strinsero la mano. –Dimmi sei da solo?

Elian scosse la testa poi indicò la donna che osservava la scena da lontano. Allen la salutò con un cenno della mano.

-Ma tu sei davvero un Esorcista?-gli chiese Elian.

Allen sorrise. –Certamente!!

Il bambino era ammirato. –Anche il mio babbo lo è…E quando sarò grande lo sarò anch’io e difenderò la mamma e tutta la città!!!

-Vorrà dire che ci vedremo di nuovo, quando sarai esorcista!

Elian annuì.

-Tesoro, dobbiamo andare. Si è fatto tardi!-la madre si avvicinò al figlio e lo prese per mano.

-Ascolta la mamma e vai a casa-Allen gli fece l’occhiolino, si alzò e se ne andò.

 

Tornando all’ordine, strani pensieri giravano nella sua mente. Possibile che quel bambino avesse risvegliato in lui idee bislacche? Si immaginava in una casa in aperta campagna, tre bambini correvano per i campi, rotolandosi per terra e facendo le capriole; lui era seduto in un portico a guardarli sorridendo, i capelli scompigliati dalla gentile brezza di primavera, un senso materno che gli nasceva dal profondo e invadeva tutto il suo corpo compreso quel sorriso dolce che gli ornava il volto. Una mano strinse la sua, Allen la guardò: sapeva a chi apparteneva. Alzò lo sguardo e incrociò quello di Lavi.

Si ridestò da quei pensieri accorgendosi di percorrere un corridoio dell’Ordine. Come c’era arrivato? Ma soprattutto: perché aveva immaginato quella scena e quell’istinto materno? Passò davanti alla biblioteca, la porta spalancata, ma fece qualche passo indietro perché aveva visto il diretto interessato. Lavi stava leggendo un pesante libro impolverato. Entrò stringendo il sacchetto del locale.

-Ciao Lavi…-lo salutò. Il rossino alzò lo sguardo dal libro e sorrise.

-Ciao Allen!!! Dove sei stato? In città? Ti cercava disperatamente Komui!

-Appunto per questo me ne sono andato…

Lavi rise. –Cosa mi hai portato?

-Ehm… Sono dei pasticcini…Li ho presi in un locale…

-WOW!!!!-esclamò facendo girare tutti i presenti. –Ops! Forse è meglio se ce ne andiamo…

Uscirono nel parco dove Lavi finalmente scartò avido il pacchetto e assaggiò un bignè al cioccolato.

-Ma è buonissimo!!!!! Grazie Allen!!

-Di niente…

-Cosa ti prende?

Allen ci aveva pensato per tutto il tempo e la soluzione gli sembrava abbastanza semplice da capire anche se era impossibile da realizzare…

-Allora?-lo incalzò Lavi

-Senti… Lo so che detto così è assurdo, ma…

-Mi spaventi così!

-…Come reagiresti se dicessi che voglio avere dei bambini da te?

-COSA?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!

 

I wanna have your babies
Get serious like crazy
I wanna have your babies
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