I fiori e il sole sono la sola bellezza che renda tollerabile la vita.
                                                                                     (Virgilio Brocchi)
 
 
 
 
-Sei il sole che illumina la mia vita… no, così non va bene. Ehm, sei la luce che rischiara le mie giornate… no, neanche così va bene.- mormorò sconsolato il ragazzo dai capelli verdi.
Stringeva nervosamente un girasole tra le mani, se fosse stata una rosa avrebbe avuto parecchie ferite da disinfettare ed incerottare.
Non gli era mai importato di uscirsene con una frase fatta, in fondo l’importante è esprimere ciò che provi, aveva sempre pensato.
Eppure, mentre la osservava, non poteva fare a meno di pensare che esprimere i suoi sentimenti con una frase fatta fosse quanto di più irrispettoso potesse esserci.
Era bellissima, seduta lì, con la schiena poggiata sul tronco dell’albero, mentre leggeva uno dei soliti libri sulla meccanica (a detta di molti era strano che una ragazza si interessasse ad argomenti così… logici, ma lui non ci aveva mai visto niente di strano, del resto a lui piacevano i fiori), lo sguardo sempre attento ad ogni minima lettera, volto ad apprendere ogni singolo concetto e pronto ad assimilare ogni nozione contenuta in quel tomo.
La trovava perfetta, sotto ogni suo aspetto: quando le dita sottili si poggiavano su una pagina per girarla, quando i suoi lunghi capelli biondi venivano leggermente mossi dal vento, quando i suoi occhi azzurri come il cielo brillavano dal desiderio di sapere.
Cercò di mantenere la calma, cominciò a respirare profondamente per tenere a freno i battiti del cuore che stava minacciando di schizzargli fuori dal petto a velocità folle.
-C-ciao Cosmo.- sobbalzò con urlo quando sentì la voce soave della biondina chiamarlo.
Era lì, accanto a lui, a fissarlo con le gote imporporate, ma quand’era arrivata?
-Oh… ciao Tails.- ricambiò il saluto con una mano ancora stretta sul petto per tenere il muscolo cardiaco a freno.
Che dirle adesso? Non si era preparato a quell’evenienza, non aveva un discorso pronto e non era mai stato bravo ad improvvisare, come giustificare poi il fiore che teneva in mano?
Prese a grattarsi nervosamente la chioma ordinata nel tentativo di non apparire troppo imbarazzato, sperando che lei non prendesse per maleducazione il suo silenzio, sarebbe stata una grandissima figuraccia.
D’altro canto lei non avrebbe mai pensato questo di lui.
Tails aveva una cotta fin troppo evidente per Cosmo, ma era troppo timida per confessarglielo; da parte sua il verde era perdutamente innamorato della biondina, ma non aveva mai pensato che lei potesse ricambiare, perciò tra i due non era ancora accaduto nulla, con grande sorpresa dei loro amici (Sonic in realtà scoppiava sempre a ridere quando ci pensava a quella loro situazione).
-Se ti ho disturbato, me ne vado subito.- disse lei disponibile, non si sarebbe mai permessa di dargli fastidio.
Fu quando la vide voltarsi che smise di pensare.
-Aspetta!- in un attimo la sua esitazione sembrava sparita; l’afferrò gentilmente per il polso e la fece voltare per poi porgerle il fiore.
Era certo di essere rosso in viso, ma era anche certo che il suo rossore non fosse paragonabile a quello sul volto i lei.
Era carina comunque, se non di più.
-T-tieni.- fu tutto quello che riuscì a dirle.
Osservò bene il suo volto, memorizzando ogni particolare di quel candido viso, i capelli biondi che le ricadevano sul viso, poi, le davano quasi un tocco magico, come il sole si stesse manifestando attraverso di lei.
Infine si guardarono negli occhi: azzurro mare in azzurro cielo, un istante che durò un’eternità.
In quel momento sentirono come un impulso, non sapevano perché, ma sentivano di doverlo fare: si avvicinarono timidamente fino a quando le loro labbra non si unirono in un tocco timido e gentile.
Tails e Cosmo si erano scambiati il loro primo bacio.
A volte non c’è bisogno di parole, se è la persona giusta, può bastare un solo sguardo, sincero e profondo, per capire.