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Autore: Chemical Lady    14/04/2008    4 recensioni
Aprì gli occhi, non riconosceva il posto in cui si trovava. Li richiuse, stropicciandosi le palpebre e provò a riaprirli, ma niente. Il posto era stranamente cupo, nuvoloso, e quella che sembrava neve cadeva fine dalle grande nuvole grigie. Gerard si fermò, alzando il viso al cielo. Non era neve, era cenere…A distrarlo dai suoi pensieri fu un rumore dietro a una roccia, per la precisione un singhiozzo. Si avvicinò e accovacciata per terra vide la cosa più bella sulla quale avesse mai appoggiato gli occhi: una ragazza, avvolta in un vestito rosso scuro e nero....non vi dico altro, eccetto... WELCOME TO THE BLACK PARADE!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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the black parede will never die...

Ciao a tutti ecco una storia priva di senso. Tutto è nato da un sogno che o fatto recentemente e ho trasformato il mio sogno in quello di Gerard. Non credo sarà una storia particolarmente lunga, al massimo una decina di capitolo! è talmente fuori di testa che spero piaccia!

Discriminate: Gerard Way e gli altre MCR non mi appartengono e non scrivo ne a scopo lucro ne per screditarli!

Questa è la risposta ai commenti lasciati per l’ultimo capitolo di I’ll Never Hurt You, Honey ci tenevo a rispondervi:

ElfoMikey: ebbene si quella storia è finita ma credo che questa non te la farà rimpiangere! Si sono di Modena, di Pescarola, sotto il comune di Prignano (tanto non lo conosce mai nessuno il mio povero paesello…) però vado a scuola a Pavullo, anche tu sei di Modena vero? Siamo compaesane! Un bacione bello grande e bello affettuoso, lasciami un commentino mi raccomando! Tv1kdB XD !!!!

Ex_90: grazie per avere commentato, sono contenta ti sia piaciuta però devo farti una domanda… cosa è netlog? Non ne ho idea quindi non saprei come aggiungerti (a cosa poi…) quindi ti sarei molto grata se tu mi informassi, mi piacciono queste cose! Bacioni grandi e grossi, dimmi che ne pensi di questa!

My Chemical Vavvy: ciao anche a te! Grazie per avere commentato, ti sono riconoscente! Detto questo ti fo una brutta notizia: questa non è una Frerard mi dispiace ma spero ti piacerà comunque (comunque in futuro ci sarà sempre posto per una Frerard!) dimmi comunque cosa ne pensi, ci tengo! Bacini!!!

Detto questo vi lascio alla lettura, un bacio a tutte!!

 

 

 

 

 

The Black Parade

will never die

 

Prologo: it’s just a dream?

 

Aprì gli occhi, non riconosceva il posto in cui si trovava. Li richiuse, stropicciandosi le palpebra e provò a riaprirli, ma niente.

Il posto era stranamente cupo, nuvoloso,  e quella che sembrava neve cadeva fine dalle grande nuvole grigie.

Gerard si fermò, alzando il viso al cielo.

Non era neve, era cenere…

Allungò una mano davanti a se come per catturare un fiocco di fuliggine ma quella era così sottile che si sgretolò nelle sue mani. Rimase impressionato da quell’area semideserta in cui aleggiava un gran silenzio.

Si incamminò lungo la strada scoscesa, non si ricordava nemmeno come ci era arrivato in quella landa desolata. Cercò di ricordare ma niente, forse aveva bevuto troppo? No, lui non beveva da anni, perché ritornare a ubriacarsi proprio ora?

Che fosse uno scherzo idiota?

Si era la cosa più sensata di tutte.

Ma infondo in quel luogo nulla era sensato. Si guardò nuovamente attorno cercando di orientarsi, quel luogo era così strano ma anche così famigliare…

“forse dovrei mettermi fermo in un luogo e aspettare…” disse sottovoce riflettendo.

Da lontano però scorse la sagoma di una città, lontana ma riconoscibile, avvolta da un fitto mantello di nebbia che lasciava visibili appena le sagome spettrali degli edifici e le cime dei palazzi.

Ennesima ipotesi: ma gli avevano sciolto qualcosa nell’acqua e si ritrovava in qualche paradiso chimico?

Effettivamente qualcosa di chimico c’era… però… no era solo una sua impressione di certo, era impossibile che fosse così… solo che…

A distrarlo dai suoi pensieri fu un rumore dietro a una roccia, per la precisione un singhiozzo. Si avvicinò e accovacciata per terra vide la cosa più bella sulla quale avesse mai appoggiato gli occhi: una ragazza, avvolta in un vestito rosso scuro e nero.

Aveva la mani, tinte di smalto nero, al viso, e i lunghi capelli platino ricadevano lungo la schiena e le nascondevano il volto.

perché te ne sei andato mio signore…” continuava a ripetere sotto voce, mentre le spalle erano scosse dai tremiti. Era in ginocchio, sopra ai sassi e Gerard non potè fare a meno di chiedersi come ci riuscisse.

Il vestito lungo, stile ottocentesco, era largo nella gonna rossa con del tulle nero sotto, e la vita e il petto erano stretti in un corsetto rosso, con sopra del pizzo nero, lasciando scoperta la scollatura, le spalle e parte della schiena dalla pelle diafana. Al collo non portava nulla, ne gioielli ne altro, eccetto un piccolo diadema fra i capelli, fatto di pietre nere e diamanti. Alla mani sinistra portava un anello, di quelli da fidanzamento, e sicuramente stava piangendo il fidanzato o morto o che l’aveva lasciata li.

Gerard la guardò attentamente, come si poteva lasciare una creatura di così rara bellezza e indubbia fragilità?

Non riuscì a resistere oltre, e si avvicinò lentamente come per non spaventarla. Lei, uditi gli anfibi di Gerard scricchiolare alzò il viso su di lui e lo guardò attentamente.

Gerard si raggelò dentro a quei grandi occhi grigi, e per alcuni minuti regnò il silenzio, poi lei si alzò e sorridendo gli corse incontro gettandogli le braccia al collo.

“Lo sapevo che sareste tornato, mio signore…” disse stringendolo forte a se mentre Gerard tentava di capirci qualcosa.

Arrossì appena, trovarsi con al collo una ragazza che avrà avuto si e no dieci anni meno di lui lo lasciò un attimo sorpreso e vagamente contento “Ma ci conosciamo?” chiese guardandola mentre lei si staccava dal suo collo. Avrebbe preferito che lei rimanesse li abbracciata a lui, ma almeno prima preferiva sapere che era.

Lei gli prese le mani e si allungò verso di lui per baciarlo ma quando ormai Gerard sentiva il suo respiro caldo sul viso sei si ritrasse rapidamente, guardandogli le mani.

Gli toccò la fede, che brillava del suo giallo oro.

“vi siete sposato durante la vostra assenza a quando vedo” disse ferita lasciandogli le mani e allontanandosi di qualche passo “e avete anche cambiato i vostri capelli…”
Gerard non ci capiva più niente “sinceramente, io non credo di averti mai vista in vita mia…” disse lui mentre la ragazza si sedeva di spalle, su una roccia.

Oddio era riuscito a farla piangere ancora, oh no…

ma come non vi ricordate di me, mio signore? Io sono la vostra promessa sposa!” disse lei affondando di nuovo il viso nelle mani “Non vi piaccio più, forse?”

Gerard ci rimase, perdonatemi il termine, di merda.

“tu… sposa… mia?” chiese sconnettendo il cervello “deve esserci un errore… mi spieghi chi sei tu? Ma soprattutto chi sono io perché non ci capisco più nulla quindi mi servono delucidazioni” addirittura pensava di essersi dimenticato di se, Gerard Way, cantante dei My Chemical Romance…

“io sono Eryn” disse lei voltandosi verso di lui con ancora i segni del trucco colato che le enfatizzavano gli occhi rossi “voi mi avete scelta come vostra sposa, e voi siete Gerard” Gee tirò un sospiro di sollievo che però durò poco viste le ultime parole pronunciate dalla ragazza “il signore della Parata Nera…”

“il signore della Parata Nera?” era ovvio che si trovava davanti a una fan particolarmente isterica, ormai.

si certo… voi regnate su questo mondo” disse lei confusa “avete per caso smarrito il senno?”

“smarrito il che?” Gerard si portò una mano alle tempie “smettila di darmi del lei i fa sentire vecchio”
“ma non posso marcarvi di rispetto” disse lei continuando a guardarlo ferita “allora avete trovato una sposa più bella di me?”

Dire che LynnZ era più bella di lei era una bestemmia “non più bella di te si certo…” disse Gerard quasi senza rendersene conto “hai un telefono, vorrei avvertire Mikey, o Frank affinché non si preoccupino…”

un… cosa?” chiese lei perplessa “Frank comunque è qui nella zona, stava facendo un giro per vedere se c’erano nuove anime da raccogliere…”

Gerard ci rinunciò a capire, e avvicinandosi le scostò una ciocca quasi bianca dal viso, sorridendole “mi dispiace di non ricordare una tale bellezza” Dio come era banale, ci stava provando come un liceale!

Lei sorrise un po’ rincuorata dal tocco leggero delle dita di Gerard fra i suoi capelli, poi con un fil di voce chiese “posso abbracciarvi per favore?”

Gerard annuì lentamente e la ragazza gli rimise le braccia al collo stringendolo a se, mentre Gerard la stringeva un vita, annusando il suo profumo di miele. Una ragazza che valeva la pena di chiamare Honey, finalmente.

anche se non vi ricordate, io mi ricordo di voi, e mi siete mancato tanto…”

Gerard non potè replicare perché si ritrovò strappato via dalle braccia della ragazza, che lanciò un flebile grido sorpreso, e scaraventato a terra, con la lama di una spada a tre centimetri dal naso.

Guardò la figura che lo aveva lanciato e riconobbe Frank che lo guardava basito.

“i-io…” prese a balbettare mentre cercava di rimettere la spada nel fodero, ma non ci riusciva, gli tremavano le mani “chiedo perdono!” disse riuscendo a rinfoderare la spada e gettandosi in ginocchio “Non mi avevo riconosciuto e siccome voi stesso mi avete incaricato di proteggere la madama da tutti i possibili corteggiatori io l’ho protetta, ma voi potete toccare e io… io vi chiedo di essere ucciso rapidamente”

Si, erano uno sporloquo alla Frank, non c’era dubbi.

“alzati, imbecille” disse Gerard mettendosi a posto la giacca e togliendosi la polvere dai pantaloni “ma che ti sei messo?” chiese poi guardandolo: indossava la divisa da parata, quella che di solito portavano a suonare.

Decisamente era una cosa anomala, Frank detestava quella divisa…

Frank dal canto suo si guardò attentamente poi disse “voi mi avete incaricato di vestirmi così…”

ma cosa è questa mania di parlare e dare del voi? Una nuova moda?”

Frank scambiò uno sguardo con Eryn e quella disse “ha perduto la memoria”

Frank rimase un attimo confuso, come se gli fosse caduto in testa un delfino dal cielo poi disse “è meglio chiamare Raymond, lui saprà che fare….

 

 

 

 

Note di fine capitolo…

E allora che ne dite? Eh? La continuo?

Ditemelo in tanti per favore, ci tengo a saperlo.

Questa storia è dedicata alla mia cara amica ElfoMikey, che ha sempre commentato le mie storie e l ringrazio davvero di cuore e all’Arianna, una mia compagna di classe che adora in modo davvero tutto suo il Porcellino Amoroso (ovvero il modo in cui chiamiamo Gerard Way)

A presto, Chemical Lady!!

 

 

 

 

  
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