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Autore: emily silente    27/10/2013    1 recensioni
Danaè è una ballerina del teatro di Storybrooke, anche se ballare non le piace
Emrick è il compositore del teatro: è lui che consiglia ai proprietari le opere da mettere in scena: Nessuno, però lo ha mai visto in faccia: comunica solo attraverso mail per inviare spartiti e direttive. Tutta la città si chiede da sempre come mai il talentuoso compositore non esca mai. L'ipotesi più accreditata fa soffrire Emrick di agorafobia.
Ma la verità è ben diversa.
Questa è la storia di Danaè ed Emrick a Storybrooke, anche conosciuti come Christine ed Erick, il fantasma dell'Opera.
Con accenni RedCricket,Rumbelle,Snowing e altre!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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" Ed ecco a voi, signore e signori, il figlio del diavolo, il cadavere vivente."

La folla si ritrasse spaventata al sentire quelle parole. L'uomo che prima aveva parlato, uno zingaro di nome Javert, aprì la gabbia situata in mezzo al palco proclamando a gran voce:

" Cadevere vivente, demone delle tenebre....esci dalla tua gabbia e mostrati a noi!"

La folla si zittì, mentre aspettavano con ansia di veder uscire il mostro. Biancaneve,ancora bambina, si coprì gli occhi spaventata: aveva paura di cosa potesse uscire dalla gabbia. La sua sorpresa fu però enorme quando dalla gabbia vide uscire un bambino che avevo più o meno la sua età.

" Figlio del diavolo,-disse allora l'uomo-inginocchiati!" il bambino eseguì l'ordine più in fretta che potè mentre l'uomo lo frustava senza pietà.

" Sua madre era una strega,-continuò l'uomo-mentre suo padre Satana in persona." La folla iniziò a rumoreggiare.

" Credete che abbia il diritto di vivere?" I 'no' e i 'a morte il figlio del diavolo' non si fecero attendere. Come ogni sera, Erik si preparò a subire un'infinita tortura.

" Vi prego, andiamo via." Disse una terrorizzata Biancaneve. Cora la guardò sorpresa.

" Ma come, pensavo ti stessi divertendo-disse la donna-non ti piace lo spettacolo?" La bambina scosse la testa.

" Non è così che una persona si dovrebbe divertire. ciò che fanno a quel povero bambino...è semplicemente sbagliato." Cora scosse la testa 'Questa bambina è debole come il padre' si disse mentalmente. Le prese la mano e la trascinò fuori dal tendone.

" Vieni Biancaneve, magari qui fuori troviamo qualcosa di più divertente." La bimba annuì felice, prenedendo la mano della donna. Prima di andarsene, però, si voltò un'ultima volta verso quel bambino. Desiderò per lui che fosse libero, come lo era lei.

***************

" Ehi Emma, sono a casa." Emma alzò lo sguardo dal libro, alzando la mano per salutare Mary Margaret.

" Che leggi?"

" Oh, niente, è per Henry, mi ha ordinato di leggere una storia del suo libro, " Il Fantasma dell'opera", anche se ogni tanto compaiono dei personaggi di cui non conosco nemmeno il nome, o chi siano, cosa abbiano fatto precedentemente, isomma sono talmente tanti..."

" Nel libro di Henry c'è davvero la storia del fantasma?-Gli occhi della maestra di illuminarono come quando un bambino vede i regali la mattina di Natale- È una delle mie storie preferite!" strillò eccitata. Emma la guardò spaventata dalla sua esuberanza.

" Ehm, ok. Hanno fatto anche un film con quello che fa "Questa è Sparta!", vero?" Questa era sicuramente la cosa più sbagliata che potesse dire. Gli occhi di Mary Margaret passarono da illuminati per la gioia a roventi per la rabbia in un nanosecondo.

" Oh no Emma, non dirmi che sei anche tu sei una fan di Butlerface?" La ragazza scosse la testa

" Mary Margaret, chi è Butlerface?"

" Gerard Butler, ovviamente. Davvero, non capisco come qualcuno possa apprezzarlo come fantasma. Innanzitutto la sua deformità sembra più una scottatura di terzo grado. Secondo, ma dai, lo hai sentito cantare?!? Sembra il mio aspirapolvere. Il fantasma dovrebbe avere una voce delicata ma potente allo stesso tempo. E poi non farmi parlare di Christine perché se non non finiremo più. Non che Emy Rossum..."

" Ok, grazie Mary Margaret, credo di aver capito. Non vedrò mai quel film in vita mia se è tanto brutto."

" Brava! Guardati il musical di Andrew Lloyd Webber. Ti consiglio l'originale." Detto questo le sorrise lasciandola alla sua lettura.

'Bene. Ora ho scoperto che Mary Margaret, che in realtà è Biancaneve che in realtà è mia madre, è una fangirl ossesionata.' pensò Emma continuando a leggere il libro.

 

**************

Danaè e Mel si cambiarono velocemente. Per Mel le prove erano state estenuanti: la madre non le aveva lasciato un attimo di respiro, ma alla fine era riuscita ad eseguire tutto il suo pezzo perfettamenete, senza errori e sbavature. Per Danaè invece scoprire che in meno di due settimane avrebbe dovuto debuttare come solista al posto di Francesca le aveva provocato un piccolo shock.

" Danaè?" La voce di Mel la riscosse dai suoi pensieri.

" Si'"

" Ti dispiacerebbe andare da sola dal signor Gold per pagare l'affitto? Ti accompagnerei volentieri ma non riesco quasi a muovermi." Danaè osservò l'amica: i capelli biondi, di solito raccolti ordinatamente in uno chignon, ora le cadevano lungo le spalle. Gli occhi azzurri erano velati dalla stanchezza e combattevano contro le palpebre per restare aperti.

" Stai tranquilla, prima ballerina. Ci vado da sola dal signor Gold. Tu vai a casa a riposarti, oggi Mme Lantin ti ha massacrata." Mel annuì sollevata e si avvicinò all'amica per darle un bacio sulla guancia.

" Danaè, ti adoro!"

***************

Sulle strade di Storybrooke iniziava a calare la sera. Danaè affrettò il passo. Non voleva restare troppo fuori, esposta all'aria della notte. Se la sua voce si fosse danneggiata il uo maestro l'avrebbe sicuramente ripresa, e non sarebbe potuta andare is scena. Svoltò a sinistra e imboccò la strada che portava al negozio del signor Gold. Arrivata davanti prese un sospiro ed entrò. Come al solito l'odore di antico che impregnava quelle mura investì la ragazza. Come al solito si guardò intorno e rabbrividì: molte di quelle cose incutevano timore, come ad esempio le due marionette attaccate sul mobile vicino all'ingresso. Ad un tratto però fu attratta da una cosa che non aveva mai notato prima: era una carrillon a forma di scimmietta, che suonava i piatti. Mossa dalla curiosità si avvicinò all'oggetto, sfiorandolo delicatamente, come si farebbe con una cosa preziosa. Aveva la sensazione di aver già visto quel carillon, ma dove? Toccò con mano leggera la manovella che azionava la musica. Una dolce melodia si disperse per il negozio.

I remember there was mist...
Swirling mist upon a vast glassy lake...

' Danaè, che cosa ti salta in mente? Cantare nel negozio di Gold?!?' Eppure non riusciva a smettere di cantare. Dove aveva sentito quella musica? Perché era tutto così straordinariamente familiare?

There were candles all around, and on the lake there was a boat...

In un sogno? Si, sicuramente era così. Si ricordava di un sogno del genere: si ricordava una barca, delle candele...e anche di un uomo....

And in the boat there was a man...

" Bellissimo pezzo, vero dearie?" Danaè si voltò spaventata, trovandosi faccia a faccia con Gold.

" Sai, questo carrillon deve avere una storia triste alle spalle:-disse l'uomo avvicinandosi all'oggetto- si vede chiaramente che è stato riparato. Qua per esempio si vede la differenza di colore." Danaè non era per niente tranquilla. Il signor Gold la metteva in soggezione.

" Signor Gold, sono venuta qua per pagarle l'affitto. " disse decisa. L'uomo la guardò interrogativamente.

" Signorina Traevox,l'affitto scade tra una settimana."

" Lo so, ma tra due settimane c'è la prima dello spettacolo ed io e la mia coinquilina non saremmo in grado di portarglielo." L'uomo annuì prendendo la busta che la ragazza gli consegnava.

" Sa signorina, ha proprio una bella voce...mai pensato di cantare?" Danaè arrossì e,ringraziando per il complimemto, uscì più in fretta che potè dal negozio. Il signor Gold osservò la ragazza scomparire dalla sua vista.

" Mi sa che qualcuno inizierà a darti problemi Regina..." l'uomo si mise poi a ridere, pensando alla faccia che avrebbe fatto il sindaco sentendo la ragazza cantare quella canzone.

***********

Dall'altra parte della città,intanto, il compositore del teatro aspettava, impazientemente per usare un eufemismo, l'arrivo di una persona. Continuava a camminare avanti e indietro, sperando che questo facesse passare i minuti. Dopo un po' sentì il campanello suonare. 'Finalmente' pensò.

" Farhad, sei tu?" chiese per assicurarsi che non fosse un'altra visita inaspettata come quella del sindaco.

"No,sono tuo nonno vestito da DragQueen...certo che sono io!" Emrick si fiondò subito verso la porta.

" Si può sapere come mai ci hai messo tutto questo tempo?!? " Gli chiese il musicista aggredendolo.

" E tu ti sei mai chiesto perchè io sia il tuo unico amico?" Gli rispose Farhad prendendolo in giro.

" Attento,Persiano,potresti fare una brutta fine."

" Uh, ora si che sono spaventato. Comunque,-dise continuando-, pensavo che volessi questa..."detto questo fece comparire teatralmente qualcosa dalla borsa che portava. Il compositore sbarrò gli occhi, sorpreso.

" Come hai fatto? Voglio dire, quello deve essere uno dei posti più sorvegliati di tutta la città...e poi lui...com'è possibile che non se ne sia accorto?" Farhad si guardò la mano con aria falsamente modesta.

" Sai, quando il signor Gold è distratto da giovani cantanti interessate a strani carrillon, diventa assai facile prenedergli cose sotto il suo naso."

" Vuoi dire che Chris...voglio dire Danaè era lì con lui, da sola? Non doveva andarci con la piccola Lantin?" Emrick ora era furioso. Avrebbe fatto un discorsetto ad Antoinette, per dirle come Mel doveva comportarsi con Danaè.

" Ehi, non prenedertela con Melanie. Se tu avessi oggi avessi visto cosa le ha fatto patire sua madre, non saresti qua a prendertela con lei! Alla fine delle prove riusciva a stento a camminare! Dio Emrick, il mondo non gira tutto intorno a Danaè!" Farhad aveva ragione, e il musicista lo sapeva bene. Non aveva nessun diritto a parlare così di Mel, daltronde era sempre lei che confortava Danaè quando lui non poteva.

" Lo so Farhad. Ma oggi è stata una giornata dura...ma scusa, come facevi tu a sapere cosa faceva o non faceva Melanie Lantin?" Il Persiano si grattò subito la testa imbarazzato.

" Oh ehm, sai che sono io che per la maggior parte delle volte parlo con i proprietari del teatro quando non lo fai tu...e...passavo di li...e mi hanno chiesto se volevo vedere le prove e...." Emrick non ci poteva credere....Farhad, un tempo Nadir e capo della polizia persiana, nel loro vecchio mondo,aveva una cotta per Melanie Lantin.

" Oh mio Dio Farahad, non pensavo che fossi un tale romantico! Sono davvero commosso dalla tua devozione verso la piccola Lantin." disse Emrick prendendolo in giro.

" Fai lo spiritoso. Comunque, lieto di esserti stato d'aiuto, e prego per quella,-disse indicando l'oggetto che aveva dato poco prima al musicista-,non mi è costata nessuna fatica prenderla e sono sicuro che se Gold mi beccasse non mi farebbe perseguire penalmente." Il Persiano fece per avviarsi verso la porta ma Emrick lo fermò.

" Farhad, grazie." L'uomo gli sorrise e si incamminò nell'oscurità.

************

Gold aveva appena finito di rimettere a posto il negozio quando si accorse che qualcosa non andava: si avvicinò al bancone e fremò di rabbia. Prese la busta che era al posto dell'articolo mancante e la aprì

Caro signor Gold, la ringrazio per averla conservata. Dentro la busta troverete i soldi che vi devo per riprendermela.... Sinceramente vostro O.G.

L'uomo prese i soldi da dentro la busta, mentre accartocciava la lettere. Sapeva benissimo chi poteva essere stato, anche se non riusciva a spiegarsi come avesse fatto. Insomma, lui era Rumplestiltskin maledizione, nessuno lo derubava passando impunito. Il problema, però, era che non era stato propriamente derubato: in fondo il ladro gli aveva lasciato i soldi per comprare la maschera e,teoricamente, questo non era rubare.

'Maledetto fantasma!' pensò l'uomo maledicendolo mentalmente

***************

Nel mentre l'uomo oggetto delle maledizioni di Gold era nel bagno di casa sua. Osservò il volto figurato memtre veniva coperto dalla maschera che gli aveva portato Farha

" Finalmente,-disse l'uomo sussurrando,-il mio viso è di nuovo completo. Ora posso incontrarti Christine."

  
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