I'M SORRY


Ventotto Ottobre,per molti è un giorno come un altro,per me l'inizio di una nuova vita.
Mi è difficile negare che per giorni ho odiato mia madre per avermi portato alla Timberline.
Continuavo ad urlare - Non sono pazza - ma,alla fine capii .
Mia madre mi aveva salvato la vita.
Forse,se qualcuno mi avesse detto che a 18 anni sarei entrata in rehab mi sarei data una regolata.


Decisi di alzarmi da quel letto tanto comodo ed accogliente per dirigermi in cucina dove mi avrebbe aspettato un abbondante colazione.
Misi sul fuoco due bacon e delle uova ma soprattutto il mio amato caffè.
DRIIINNN
Sentii suonare alla porta,che strano:non aspettavo nessuno.
Andai ad aprire e mi comparve davanti un postino .
Non era il solito postino che ogni mattina mi consegnava la posta,questo aveva il volto basso,quasi come se fosse in imbarazzo.
-Dovrebbe firmare qui signorina....Lovato -disse e senza esitazione firmai,lui mi consegnó un pacco con una lettera allegata.
-...Grazie - dissi sorpresa.
Entrai in casa ed aprii il pacco.
Sopra ad esso una dedica " A Dem ".
Solo una persona mi chiamava così...Joe..
Il pacco era suo.
Non sapevo bene se aprirlo o meno,tantomeno in quel giorno.
Andai in cucina,avrei pensato dopo al pacco.
Quasi mi dimenticai di esso.
Tornai in soggiorno e decisi di aprirlo.
All'interno del pacco c'era una lettera e una scatola di ferro .
Aprì la lettera .
" Dem,
sono giá passato tre anni.
Ora sei forte,hai vinto la tua guerra..
Ricordo ancora quel sabato,era il 30 Ottobre 2010,ero in soggiorno e guardavo la TV.
Poco dopo arrivó Nick che mi disse di te e del rehab.
Tu potrai anche non credermi ma,a quelle parole il mondo mi cadde addosso.
Rimasi per giorni chiuso in camera a piangere.
Poi nel buio della mia solitudine capii che dovevo sfogarmi in qualche modo e l'unica cosa che riusciva a farlo,tranne parlare con te, era la musica.
Per mesi restai concavo sulla finestra di casa mia con carta,penna e una chitarra e scrissi l'unico album che mi rispecchiasse veramente.
Fra le canzoni dell'album ce n'è una in particolare che mi è stato difficile scrivere ,e ancor più difficile è stato cantarla ed evitare di piangere.
Comunque,allegata a questa lettera,credo trovrai una scatola di ferro.
Dentro ci sono tutte le foto,le lettere,i braccialetti che ci siamo scambiati durante gli anni.
Ci tengo che sia tu a conservalmi e mangari un giorno ai tuoi figli racconterai di ció che eravamo.
Bhè,cara Dem.....Addio

Tuo Joseph
P.S.
Spero che un giorno tu possa perdonarmi .... "

Perchè? Ecco tutto ciò che riesco a dire .Perchè ora ?
Ora arriva con questa lettera .
Cosa vuole da me?
Sono passati tre anni.
DRINN
Di nuovo quel campanello.
Mi alzo ed apro.
Il postino ? Ma ....
Se questo è il postino,quello di prima chi era ?
-Signorina Lovato ?! - disse insistente,credo di essermi imbambolata
-Mi scusi - dissi rientrando in casa.
Posai la posta in cucina e tornai in soggiorno.
Aprii la scatola,alla fine di essa c'era un foglio accartocciato.
Capii subito di cosa si trattava,il testo di I'm Sorry.
Quel foglio doveva essere stato accartocciato molte volte e Joe doveva averci pianto sopra molte volte.
Poi mi colpì una nota sull'estremità del foglio " Please Demi " .
D'altronde non mi chiedeva molto,infondo sapevo di aver sbagliato.
Lui voleva una pausa e io gli ho chiuso da porta in faccia.
Forse dovevamo riprovarci...
L'unica cosa che non capivo era il perchè non mi avesse parlato sabato,quando avevamo cenato insieme.
Decisi di chiamare Joe,mi doveva parecchie spiegazioni.
Ricordavo ancora il numero a memoria.
Dopo attimi impassabili rispose...
-Pronto ?! - disse
-...Joe?! Devo parlar..aspetta un attimo hanno suonato il campanello-
Non ebbi nemmeno il tempo di finire che sentii il campanello suonare.
Andai ad aprire...
Mi apparve un ragazzo con un mazzo di rose davanti al volto.
-Eri tu il postino che mi ha portato il pacco ?!- dissi mettendo le rose in un vaso
-Giá....- disse Joe sull' uscio della porta
-Che fai ?! Entra ..- dissi ridendo
-Vuoi in caffè ?- chiesi
-Sai che odio il caffè ma,per te faró uno sforzo ...-disse seguendomi il cucina.
-Con zucchero o se.....- prima che potessi finire quella frase trovai le mie labbra sulle sue.
Quelle labbra erano una droga.
Joe iniziò a fare spazio sulla mia schiena con le sue mani ma,io mi staccai...
-Scusa...- disse lui uscendo di casa
-Joseph,riproviamoci.Io ti AMO - urlai
-Sai che amo quando mi chiami Joseph...-




ANGOLO AUTRICE :
Care pimpe ,
eccovi un one-shot su Jemi.
Spero vi sia piaciuto.
#Tori