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Autore: Scintilla    15/04/2008    6 recensioni
8 momenti nelle vita di Kurapika. 8 tappe nel suo cammino verso il paradiso. O verso l'inferno.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sprofondando nelle fiamme

Sprofondando nelle fiamme

 

 

 

Sbagliato

Kurapika incontrò molte persone all’esame per diventare Hunter.

Aveva vissuto la sua giovinezza da solo, senza dover dipendere da nessuno, con il compito di sopravvivere in modo consono che non lasciava spazio a null’altro; non aveva mai osservato da vicino dei coetanei, e ciò che vide lo stupì.

La maggior parte di loro era pura e innocente, con la mente bianca di un bambino, con il cuore libero da doveri infrangibili.

Fu nell’osservare quei sorrisi ebeti, quella allegria infantile, quella ingenua fiducia nel futuro, che si chiese se erano degli stupidi loro o se era lui che stava sbagliando qualcosa.

 

Giusto

Era stata una scelta molto importante andare a cercare Killua nella residenza degli Zaoldyeck, ma non per le difficoltà, né perché gli era costato parecchio tempo.

Kurapika ne era stato felice perché aveva provato che il suo cuore batteva ancora in modo umano.

Se fosse stato solo un vendicatore, con nient’altro nella vita a parte quegli omicidi promessi, con l’anima corrotta dalla pazza sete di morte, non sarebbe andato.

Invece non aveva solo il desiderio di infliggere lo spietato castigo, ma anche degli amici, dei sentimenti, una vita che, mentre compiva il sanguinario dovere, sarebbe rimasta ad aspettarlo con pazienza. 

 

Paura

All’inizio era un’immagine confusa nelle sue meditazioni, la Brigata imprigionata dalle sue lucide vendicatrici implacabili catene.

Poi tintinnii metallici e gelido ferro avevano iniziato a perseguitarlo senza tregua.

Una sera aveva fatto un sogno, nel quale lui sanguinava copioso stretto dalle proprie catene, prigioniero come molte ombre senza viso.

Gli anelli di metallo che li avvolgevano erano i suoi, ma parevano davvero troppo simili alla tela di un ragno.

Il giorno dopo materializzò la sua prima catena. Il sogno gli riapparve in testa proprio in quel momento, ma la sua gioia non fu frenata da quel brivido freddo sulla schiena.

 

Speranza

Kurapika sorrise. Aveva trovato un indizio, una traccia, un filo legato agli occhi scarlatti. L’intenso desiderio di toccare quelle preziose gemme gelatinose si accese come un incendio in lui, tingendosi con pericolose sfumature di impazienza.

I muscoli si contrassero impercettibilmente, le pupille dietro le lenti a contatto si arrossarono, le catene vibrarono irrequiete. Solo Seinritzu lo guardò con una strana espressione (lei sapeva, il battito del cuore non si può nascondere dietro maschere).

La possibilità di recuperare gli occhi del suo popolo si stava concretizzando, passando dal totalmente inconcepibile al plausibile. Ma questa speranza lo lasciò più sconcertato che felice.

 

Innocente

-Da quando assumiamo i bambini?-

Questa è la domanda che si sente rivolgere da ogni dipendente di casa Nostrado. Tutti, nessuno escluso, lo considerano un debole ragazzino assunto per pura fortuna.

E lui non ha interesse a smentire questa impressione.

Quando si sveglia da un altro incubo sulla sua infanzia, si guarda allo specchio.

-È tutto a posto.- mormora  –E il mio desiderio è puro.-

Se qualcuno avesse provato a vedere oltre il viso effeminato, gli occhi fasulli, le mani pulite, l’aspetto innocuo, il linguaggio forbito, l’indistruttibile calma, la giovane età, avrebbe capito che Kurapika non era poi così innocente.

 

Colpevole

Kurapika si lascia cadere per terra, sopraffatto dall’odore violento del sangue, che si insinua dentro di lui così prepotente da farlo quasi svenire, così intenso che quasi lo avverte in bocca, con il suo detestabile sapore metallico.

Ha voglia di urlare e lasciarsi affogare nel nulla per non pensare più.

La sua vendetta ha mietuto la prima vittima, dopo anni di rancore, di allenamento, di speranza, di paura, di incubi, di solitudine, di vita persa.

Ha ucciso per la prima ma non ultima volta. Il pensiero che quell’incubo si ripeterà, gli stringe lo stomaco così forte che crede di vomitare.

 

Paradiso

Le sue mani sono pulite, come se non fossero mai state macchiate. Il cuore palpita calmo, quasi non fosse imprigionato da letali catene.

Il Ragno è schiacciato, la sua anima è ancora integra e lucida. La vendetta gli è stata rubata: dovrebbe essere arrabbiato, invece è felice (anche se non può ammetterlo).

Il peggio è passato, ora deve solo procurarsi gli occhi scarlatti. Andrà tutto bene. È un vendicatore con la coscienza pulita.

La mente vola verso un nuovo futuro che, tanto improbabile fino al giorno prima, ora pare a portata di mano.

Ride. Il sapore della libertà è dolce.

 

Inferno

La pelle brucia come metallo fuso, l’aria scende nella gola solida e velenosa, l’anima trema dentro il corpo.

Le catene, che lo legano ai due Ragni, non sono mai state tanto pesanti.

Dovrebbe essere felice, ma il sangue ( quel sangue nemico odiato in modo disumano) sulle mani è davvero fastidioso.

Cerca di pulirsi, ma riesce solo ad allungare le sporche macchie rosse.

Kurapika apprende (con angoscia) che il sangue dei morti pesa in eterno sulla pelle.

Il suo cuore, prigioniero, è soltanto una perla nella macabra collana di vendetta.

A ogni battito il metallo cigola in una lenta agonia.  

 

 

 

 

 

 

Qualche precisazione su questa fic:

-il titolo trae ispirazione da “Going down in flames”, titolo di una canzone dei 3 Doors Down. Non ho mai ascoltato la canzone, ma la frase mi era rimasta impressa. So bene che “sprofondando nelle fiamme” non è la traduzione, ma per arrivare a questo titolo ho fatto diverse variazioni del nome della canzone, da “andando in fiamme” a “cadendo giù nelle fiamme” fino ad arrivare a questo, che si scosta dalla canzone di partenza.

-partecipa alla mia sfida 2opposti

-è composta da 8 drabble di 100 parole esatte

-le drabble sono in ordine cronologico

-le prime quattro sono al passato e le ultime quattro al presente

-le prime quattro hanno prima l’aggettivo negativo e poi quello positivo, le ultime quattro l’incontrario

-c’è un senso dietro questi accorgimenti

-non dovrebbe essercene bisogno, ma per sicurezza: i momenti scelti per le drabble. L’inizio dell’esame degli Hunter, quando vanno a cercare Killua nella residenza degli Zaoldyeck, il suo allenamento nen, quando viene assunto dai Nostrado, i primi tempi come guardia del corpo, quando uccide Uborghin, quando crede che la Brigata sia stata distrutta (in particolare quando si incontra con i suoi amici nel parco e ride), quando delira dopo aver ucciso anche Pakunoda.

-vi prego, ditemi che è IC

 

 

Strange inside, fanfictions by Asmesia alias Scintilla

 

 

  
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