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Autore: alenefos    29/10/2013    2 recensioni
Chiedere aiuto a Philia è l'ultima delle cose che Xelloss vorrebbe fare, ma delle volte, bisogna fare buon viso a cattivo gioco...o la situazione è molto, molto più complessa di ciò che appare?
Una storia romantica ed avventurosa per questa coppia scombinata!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Philia Ul Copt, Xelloss Metallium
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! E’ da tantissimo che non pubblico qualcosa e così ho deciso di iniziare a scrivere una storia che mi gira in testa da un po’! La serie di Slayers è da sempre una delle mie preferite e spero che possiate divertirvi seguendo questa avventura che vedrà insieme i miei beniamini Xelloss e Philia!
Spero di ricevere commenti (sono bene accetti anche consigli e critiche) e pareri!
Un bacio e
Buona Lettura!

CAPITOLO 1: LA RICHIESTA

Chiedere aiuto a lei era l’ultima cosa che Xelloss si auspicava. Abbassarsi ad implorare la sua collaborazione era davvero snervante. Ma era necessario, per non dire indispensabile.
Certo, dal loro ultimo incontro era passato un po’ di tempo. Neanche troppo, giusto un anno.
Ma per Xelloss era stato un anno a dir poco rivoluzionario.
La sua esistenza era profondamente cambiata. O forse, era lui che non era più lo stesso.

Materializzatosi in cima ad un albero, vide in lontananza il piccolo paese sperduto tra le colline, ora nere per la notte priva di luna.
Cercò con lo sguardo l’ultimo stabile in fondo a tutte le case. Era una graziosa abitazione a due piani.
In basso era situato un negozietto stracolmo di vasi ti terracotta di tutte le dimensioni.
Subito sopra c’erano le camere.
Xelloss sparì per ricomparire accanto ad una finestra della casa.
Sparì ancora e si materializzò nella stanza che era, sin da subito, il suo obbiettivo.

Nel buio, i suoi occhi color ametista si dischiusero osservando ogni singolo angolo con la stessa capacità con la quale un gatto ispeziona la notte.
Per un demone come lui, era un gioco da ragazzi.
Nell’oscurità, distinse la figura della ragazza che dormiva nel suo letto.
La osservò un po’, con molta attenzione. Improvvisamente scomparve per materializzarsi in maniera fulminea su di lei. Le chiuse la bocca con la mano e con il braccio bloccò la sua reazione.
Philia si  svegliò si soprassalto, spaventata.
Si dimenò non riuscendo a rendersi conto della situazione e non vedendo il volto del suo aggressore.
Poi, ne udì la voce.
<< Sta calma! Sono io, Philia! >>.
Gli occhi di lei si spalancarono nel buio.
La voce che aveva sentito era, per lei, inconfondibile.
La ragazza, ex vestale dei draghi di fuoco, era di nuovo in presenza di quell’essere che per tanto tempo aveva ritenuto spregevole, meschino, vigliacco. Colui che aveva ucciso milioni di suoi simili durante l’antica guerra tra demoni e draghi.
Con lentezza, Xelloss tolse la mano dalla bocca di lei.
Si aspettava una qualche reazione isterica e forsennata. Si aspettava che lei estraesse, da qualche posto ignoto, la solita gigantesca mazza chiodata, come era solita fare ogni volta che si sentiva in pericolo o in imbarazzo.
Ma non fu così.
Xelloss scese lentamente dal letto a restò in piedi a fissare, nel buio, la ragazza che lo guardava esterrefatta.
Muovendo appena lo sguardo sulla candela poggiata sul comodino, il demone la accese, e vide finalmente e chiaramente la giovane.
Philia era seduta al centro del grande letto e si stringeva al petto la coperta.
Era ancora più bella dell’ultima volta che l’aveva vista. O forse, era quella lieve fiamma della candela che la illuminava segnando i tratti del viso di lei, come tracce su una tela.
Riprese il suo solito atteggiamento “burlone” e sghignazzo un << Ciao! >>.
Un lampo…e si ritrovò dritta sulla faccia la pesante e lucente mazza chiodata di Philia.
La ragazza era riuscita a stupirlo. Quella fanciulla restava imprevedibile, più di chiunque al mondo!

<< Cosa ci fai qui, schifosissimo insetto ripugnante?! >> Urlò lei piena di rabbia e spavento.
<< Anche io sono felice di vederti! >> Rantolò lui.

***

Poco più tardi, seduti al tavolo della cucina, davanti ad una fumante tazza di caffè, Xellos spiegò il motivo della sua visita.
<< Da quando abbiamo sconfitto Dark Star, abbiamo diviso le nostre strade. Ma per me sono iniziati i problemi! >> Esordì Xelloss mentre sorseggiava il suo thè.
Philia, avvolta un una ingombrante vestaglia rossa, lo guardava curiosa.
<< Da un anno… >> continuò << I miei poteri stanno subendo delle mutazioni, ed il più delle volte, non rispondono al mio volere, mettendomi nei guai. Anche gli incantesimi più semplici mi sfuggono, e in alcuni casi non riesco neanche ad evocarli. Capirai che per uno che fa il mio lavoro… >>
<< Il tuo non è un lavoro! >> Lo interruppe Philia << Tu giri a piede libero sterminando e distruggendo. Quello non è un lavoro! >> Ribadì.
Temendo la mazza chiodata di lei, che solitamente era agganciata alla giarrettiera della ragazza, Xelloss continuò con cautela:
<< Dicevo…insomma…per dirla in breve…da quando io e te abbiamo unito i poteri per attaccare Dark Star nello scontro finale, il mio potenziale ha subito dei contraccolpi. Non sono più come prima >>.
<< Non sei più un demone? >> Chiese lei scettica.
<< Certo che lo sono! Ma non come prima. Ed ho incontrato problemi su problemi dal momento che né il mio capo, né altri della mia stirpe, riescono ad aiutarmi…e la cosa li ha mandati su tutte le furie. E poi sono diventato completamente inaffidabile! Non potendo controllare i miei poteri, non posso portare a termine delle missioni >> Concluse lui secco.
<< E perché sei qui? >> Chiese lei.
<< Non trovando risposte tra i miei simili, ho deciso di cercare tra i maghi. Ho incontrato così una vecchietta che vive come un’eremita su una montagna che sovrasta un paesino non molto lontano da Sailoon, dove regna la nostra vecchia conoscenza, Amelia. Ebbene, questa vecchina è molto potende, ed ha capito che la fonte del cambiamento…sei tu! >>
<< Io? Cosa c’entro io? >>
<< Da quando ho fuso i miei poteri con te è iniziato quest’incubo! Quindi sono venuto qui per chiederti di partire con me! Se mi segui, questa potente maga potrà realizzare un incantesimo che possa sciogliere la linea di fusione che ci lega e che mi sta distruggendo le giornate! >>.
<< Ma sei impazzito? Io non posso lasciare mica tutto! >>
<< Avanti! Philia ma ti rendi conto che ci ho messo un anno a capire che il problema è stata quella fusione e che questo è l’unico modo per risolvere?! >>
<< Xelloss, magari tu non hai impegni né doveri, ma io ho un bambino a cui badare!!! >>.
Xelloss si raggelò.
<< Bam…bambino? >> Chiese balbettante.
<< Certo! >> Confermò lei.
<< Io…ecco…non avevo idea…non potevo immaginare che una petulante, manesca e sgraziata ragazza come te potesse trovare un marito disposto a sopportarla! >>.
Diretta e luminosa come una saetta, la mazza chiodata guizzò da sotto la vestaglia di Philia x scagliarsi con veemenza su Xelloss.
<< Senti, scarafaggio, sei venuto qui per insultarmi o ti serve il mio aiuto? >>
<< Scusa ma la notizia è scioccante! Ma non eri una vestale? >> Chiese sconvolto.
<< Ex vestale! E comunque non è mio! E non sono sposata! >>
<< Eh? >>
<< E’ Valgarv! >> Disse lei.
<< Valgarv? Il drago? >> Rispose Xelloss esterrefatto << Lo stesso Valgarv che abbiamo distrutto e che… >>
<< E che era rinato… >> Philia completò la frase << Si, lui >>.
<< Lo hai tenuto? >>
<< L’ho allevato! Lui non mi appartiene >>. Rispose la ragazza mentre si alzava dal tavolo e si dirigeva in una piccola stanza accanto a quella nella quale Xelloss l’aveva trovata.
Il ragazzo la seguì in silenzio e si affacciò con lei nella piccola stanza.
In una culla, un bimbo dell’età di un anno, dormiva placido.
<< E così, lo hai cresciuto… >> Mormorò Xelloss.
<< Si. Capisci perché non ti posso seguire? >> Bisbiglio lei.
<< Si ma…così io non potrò mai tornare come prima! Se non mi aiuti…non so cosa fare! >>.
Philia chiuse la porta della stanza e ritornò in cucina, seguita da Xelloss.
Si sedette al tavolo e lo guardò dritto negli occhi ametista.
Xelloss si sentì addosso quello sguardo cristallino che un demone come lui difficilmente sopportava.
<< Se vengo con te… per quanto tempo staremo via? >> Chiese seria.
<< Tre mesi >>. Rispose Xelloss.
<< Come so che non è una trappola? >>
<< Mi hai colpito ben due volte con la tua mazza chiodata…in passato non accadeva. Non riesco a prevedere neanche sciocchezze simili! Sono orribilmente vulnerabile! >> La voce di Xelloss era piena di rabbia e frustrazione.
Poi seguì un silenzio imbarazzante.
Per la prima volta, Xelloss era costretto a pendere dalle labbra di Philia.
<< Sai… >> Esordì lei << …Che Jiras e Armace, sono venuti con me in questo piccolo paesino…e mi aiutano con l’attività… >>
<< Si…gli ex scagnozzi di Valgarv… >> Commentò Xelloss.
<< Proprio loro! Magari possono sostituirmi e…e a malincuore dovrò chiedergli di badare al piccolo Valgarv…se è davvero necessario che io venga con te >>.
Lo sguardo di Xelloss guizzò per la sorpresa.
<< Ma appena avremo finito, mi riporterai qui, incolume! >> Concluse lei.
Xellos la guadò con aria seria.
<< Si! >>


 
  
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