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Autore: LilyGlover    16/04/2008    1 recensioni
E' giunto il momento per questo triste ragazzo di dichiarare un tradimento alla sua ragazza. La ama più di ogni altra cosa, ma ha commesso un errore fatale. Lei è in camera sua e sta suonando un Preludio al violoncello...
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Preludio
Preludio

Guardo la porta di legno chiaro dalle venature leggermente più scure, l'entrata della tua camera, mentre il cuore sembra battere talmente forte da esplodermi in petto. Solo ora, in questo momento critico, mi rendo conto di quanto abbia significato questa porta per me. Tutte le volte che ho aspettato sull'uscio mentre tu ti preparavi per uscire, tutte le volte che, appena mi vedevi appostato lì, mi abbracciavi con foga e mi baciavi con passione, tutte le volte in cui attendevo che finissi di esercitarti a suonare e continuavo nervosamente a guardarmi in quel piccolo specchio dalla cornice circolare appeso nell'ingresso, temendo di avere anche un solo capello fuori posto.
E' vero quello che dicono: ti rendi conto di quanto una cosa fosse importante solo quando l'hai persa.
E io sto perdendo ormai tutto di ciò che vedo; sto per dare l'addio a queste mura, a questa dolce musica che arriva da camera tua, alla voce allegra di tua madre tutte le volte che mi vede, al profumo di pane caldo che mi preparate sempre quando vengo a mangiare qua.
Una vocina dentro di me sussurra: "Non devi dirglielo! In questo modo la perderai per sempre!"... Ma ormai ti ho già persa, mia dolcissima fanciulla dagli occhi verdi. Ti ho persa quel sabato sera, due settimane fa, quando, dopo una nostra discussione, sono salito sul motorino di quella ragazza appena conosciuta in discoteca e sono scappato con lei, immergendo poi il mio viso nella sua massa di capelli dorati, perdendomi tra le lenzuola color panna del suo letto.
A che scopo? Non c'era niente tra me e lei. Solo voglia di sesso e piacere, ma nulla di paragonabile all'amore passionale che tu provi per me... e che io ho sempre ricambiato. E continuo tuttora ad amarti più della mia stessa vita. Ma non voglio illuderti che io sia un santo, non voglio tenerti nascosto un attimo in più il mio terribile errore. Sono due settimane che, tutte le volte che ti vedo, un vuoto incredibile mi assale lo stomaco e un groppo alla gola mi accompagna perennemente. Senso di colpa, tremendo senso di colpa.
Non devo aspettare più.
Busso a quella porta di legno chiaro.
"Avanti" risponde la tua candida voce.
Appoggio la mia mano ruvida sulla maniglia e la piego lentamente, aprendo quanto basta per lasciarmi entrare.
Mi sorridi in modo tremendamente tenero.
Beatrice, ti prego. Non fare così, non devi sciogliermi in questo modo. Non sai quanto sia difficile per me confessarti quello che mi rode da due settimane...
"
Ciao!" esclami.
Appoggi delicatamente il violoncello alla scrivania, ti alzi dalla sedia con grazia e saltelli verso di me.
Vuoi baciarmi, lo so. Non sai quanto darei, mio tesoro, per poter toccare le tue labbra un'ultima volta...
Mi scanso lentamente e tu ti blocchi a mezz'aria, protesa verso di me.
La tua espressione da pura felicità tramuta in dura preoccupazione.
Ti allontani e mi fissi, le dolci iridi verdi socchiuse.
"Cosa succede?" domandi a fil di voce.
Apro la bocca, ma non riesco a produrre alcun suono.
Vedo i tuoi piccoli pugni stringersi.
Devo farlo...
"
"Bea... sono uno stronzo tremendo. Ti amo, ma non merito di averti."
Ora sei sbalordita, incredibilmente sbalordita. La tua bocca è semichiusa...
Deglutisco.
Voglio abbracciarti, amore mio, voglio tornare a un po' di tempo fa, quando io ero tutto per te.
Ma ormai devo continuare. Non sono un vigliacco.
"Quel sabato di due settimane fa sono stato con un'altra."
Ora i tuoi grandi occhi sono spalancati e con i denti ti mordicchi il labbro inferiore.
Quante volte, tesoro mio, ti ho vista fare quel gesto...sempre, quando sei nervosa...
Non dici niente. Abbassi lo sguardo e cominci a tremare. I pugni continuano ad essere serrati, le braccia stese lungo i fianchi.
Voglio stringerti fra le mie braccia...voglio sentire il tuo profumo...voglio avvertire ancora un brivido ad ogni tuo contatto...
...ma non posso.
Ti volti di scatto, senza degnarmi di uno sguardo.
Afferri con delicatezza il violoncello, le mani ancora tremanti, e ti siedi.
Apri il libro degli spartiti alla pagina che ti interessa.
"Preludio".
Quante volte, tesoro mio, ho sentito nominare quel Preludio di Bach... Ma non mi avevi mai permesso di ascoltarlo... Ti vergognavi, non lasciavi che nessuno, al di fuori del tuo insegnasse, ascoltasse...avevi addirittura insonorizzato la tua camera...
Com'è possibile che proprio in questo momento io meriti di sentirlo?
Infine prendi l'archetto e lo appoggi con delicatezza alle corde.
Chiudi gli occhi e una lacrima silenziosa ti attraversa il viso mentre cominci a suonare.



********************************

Mmm... che dire?
Triste, triste.
Per questa one-shot sono stata ispirata dalla tristezza che abita continuamente il fondo del mio cuore e mi accompagna.
E, naturalmente, dal magnifico Preludio per violoncello di Bach.
Chiunque avesse voglia di sentirlo vada qui ------>   http://www.youtube.com/watch?v=S6yuR8efotI
Vi prego di lasciare almeno una piccola recensione *-*
Grazie in anticipo!
1bacio
 =Lily=



 
  
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