Alle volte risultava davvero piacevole passare del tempo insieme a lei. Fu questo che pensò Garu quando lui e Pucca uscirono dal cinema.
   Nel primo pomeriggio, la ragazzina si era presentata a casa sua per invitarlo a vedere un film. Garu stava già rispondendo di no come al solito, quando lei gli aveva mostrato due biglietti per un cult del kung fu che stavano riproponendo sul grande schermo in versione rimasterizzata. L’occasione era ghiotta, ma andare al cinema con Pucca significava sopportare le sue effusioni affettuose, che magari lo avrebbero distratto, e soprattutto subire i suoi baci umidicci e invadenti. Indeciso sul da farsi, Garu l’aveva guardata con sospetto, ponderando se non fosse invece meglio andare a vedere quel film insieme ad Abyo. Ma Pucca gli aveva sorriso con tanta dolcezza e con tanta aspettativa negli occhi che, nonostante tutto, alla fine lui non aveva saputo dirle di no. A patto, comunque, che lei non lo avrebbe importunato con tutte le sue fantasie romantiche almeno fino a che lo spettacolo non fosse terminato.
   Pucca era stata di parola e Garu aveva così potuto godersi il film in pace, uscendo dal cinema con l’umore decisamente alto. Si scoprì persino ben disposto nei confronti di quella che tutti credevano essere la sua fidanzatina, tanto che, forse, avrebbe sopportato senza protestare troppo le sue smancerie. Quando passarono davanti ad un chioschetto di zucchero filato e lui la sentì esclamare e la vide saltellare in quella direzione, la seguì senza riuscire a trattenere un sorriso intenerito. E mentre lei era tutta concentrata sulla grossa nuvola rosa che il commerciante aveva avvolto attorno allo stecco di legno che le stava porgendo, il ninja rovistò nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori diverse monete. Anticipò così Pucca nel saldare il conto e, già che c’era, prese dello zucchero filato anche per sé. Quel gesto fece breccia nel cuore della ragazzina, poco abituata a ricevere attenzioni del genere da parte sua.
   Istintivamente, si avviticchiò al suo braccio e sentì Garu irrigidirsi, ma non sottrarsi alla sua presa. Lo scrutò timidamente da sotto in su e si accorse che, rosso in viso, stava volgendo lo sguardo corrucciato e imbarazzato altrove, assaggiando al contempo lo zucchero filato. Ridacchiando allegra, Pucca diede un piccolo morso al proprio e richiamò la sua attenzione. Il ninja si volse ingenuamente nella sua direzione e la ragazzina si alzò repentinamente sulla punta dei piedi per dargli un bacio, finendo come sempre per coglierlo di sorpresa. Ma le labbra di entrambi, rese appiccicaticce dal dolciume, finirono col rimanere unite fra loro più di quanto fosse nelle intenzioni della stessa Pucca.
   Quando riuscirono a liberarsi da quel bacio colloso, si fissarono per qualche attimo con stupore. Infine, Garu grugnì tutto il proprio imbarazzo, nascondendosi nuovamente dietro allo zucchero filato, e Pucca, invece, ridacchiò ancora, stringendosi maggiormente al suo braccio e pensando che il destino aveva voluto premiarla per l’essere stata buona durante la visione del film a cui il suo grande amore teneva tanto.