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Autore: emotionaustin    30/10/2013    14 recensioni
Prima stagione. :
28 Maggio 1998.
Nasce alle ore 12:00 la piccola Paris Josephina Mahone.
Eccola lì, quella dannata sorella, quella sorella che non volevo, quella sorella che già odiavo prima che nascesse.
Perchè provavo odio nei suoi confronti? perchè ora che era nata lei tutte le attenzioni, che prima avevano su di me, sarebbero state su di lei.
-Austin, amore di mamma.- la voce dolce di mia madre mi chiamò in quella stanza di ospedale. - Vieni a vedere la sorellina.- continuò lei accennando un sorriso.
Mi avvicinai a mia madre e, appoggiando le manine sul letto, mi alzai in punta di piedi per vedere quel piccolo essere tra le braccia di mia madre, feci una faccia schifata per quanto fosse adorabile, io lo ero di più. - Piccolo, vuoi prendere la sorellina in braccio?- mi richiamò di nuovo quella dolce voce. - No.- indietreggiai - Non voglio.- incrociai le braccia al petto e vidi la mamma sospirare per poi sorridere a quell'essere che aveva tra le braccia.
Avevo solo tre anni e lei qualche ora di vita, ma già la odiavo e so che l'avrei odiata per il resto della vita.
_________________________
"Il passato mi fece diventare un criminale" - seconda stagione.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Paris POV

Mi ero ritrovata in cucina difronte ad Alex che mangiava come un affamato le mie crepes e io che ridevo come una pazza a vederlo tutto pieno di nutella.
Era pomeriggio ed era passato a mangiare le crepes che gli avevo conservato.
Faceva delle facce davvero buffe mentre mangiava e io stavo davvero per morire dal ridere.
Era l'unico che con piccoli gesti mi faceva dimenticare la tristezza.
Era il migliore amico di Austin ma anche il mio, una cosa in comune con Austin.

-Bhè allora?- dissi io, lui mi guardò confuso e alzai gli occhi sbuffando
-Mi copri per questa stasera e mi dai il documento falso? - dissi io, lui mi guardò preoccupato - Se Austin lo scopre ci uccide.- sussurrò lui per non farsi sentire da Austin che stava sopra nella sua stanza - Se stai zitto Austin non saprà nulla.- sussurrai io , lui mi guardo per poi riprendere la sua crepes - che scusa userai?- disse lui, ci pensai un pò sopra, ero nella merda più totale, non avevo nessuna scusa, sono un genio o no?
-Non posso usare la scusa che vado a dormire da Jazmin, Austin non ci crederebbe, sa che non voglio vedere Justin.- dissi sospirando -Bhè e allora?- disse lui

Iniziai a pensarci un attimo e mi venne una bella idea..- Dico a mamma che vado a chiarire con Justin e..- -Austin non ti manda- -Austin non comanda- dissi sul tempo
Lui annuì e sospirò - vabbè tu pensa, io vado a prepararti il documento falso, tu attenta.- mi baciò la guancia ed andò via.
Mi misi a pensare fissando un punto indefinito nella stanza, dovevo trovare una scusa adatta o forse c'è l'avevo, avrei potuto dire che andavo a dormire da Marie, una ragazza con cui avevo legato a scuola.
L'avrei chiamata più tardi per chiedere se poteva coprirmi.
Dovevo organizzarmi per bene, nessuno avrebbe rovinato questa serata.

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La puzza d'alcol riempì le mie narici appena entrata in quella discoteca. Il controllore ci fece passare dopo aver controllato i documenti. Mi sentivo strana, non ero mai entrata in discoteca ma appena fui li dentro sentii l'adrenalina alle stelle.
Avevo voglia di scatenarmi e dimenticare, dimenticare tutto..
Austin e le violenze passate
Justin e il tradimento
Io e Marie ci buttammo tra la folla di ragazzi e ragazze, ballavamo tutti tra di noi.
Dopo che avevo parlato con Marie le chiesi se sarebbe voluta venire con me, infondo andare da sola non era una buona idea e lei era di ottima compagnia. Era una ragazza davvero simpatica e schietta.
Ci scatenavamo tra la folla quando una donna ci chiese  di seguirla, io e Marie ci guardammo confuse ma prese dalla curiosità seguimmo quella donna. Ci portò in un angolo del locale dove stava una porta con delle camere e nel centro un lungo corridoio bianco. Mi fermai nel corridoio - Mi scusi ma dove ci stai portando? - chiesi confusa, la donna si voltò sorridendoci e potei notare i suoi occhi grandi, un sorriso meraviglioso e una lunga chioma di capelli biondi e mossi - Siete delle belle ragazze, avete un bel fisico e lo sapete muovere.- disse lei osservando entrambe dalla testa ai piedi
-Come si chiama?.- disse Marie, lei sorrise e ..- Britney, Britney Spears, piacere. Sono la proprietaria del locale - disse sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -ho bisogno di ragazze come voi sul cubo, le ragazze che dovevano venire non sono arrivate e non so come fare.- disse sospirando.

rimasi un pò scioccata da quella proposta, infondo volevo cambiare e sarebbe stato per una sola sera quindi.. - io ci sto!- esclamò Marie. Ci pensai un pò e mordendomi il labbro -Anche io!- sorrisi a Britney.
-Bene, venite in camerino a cambiarvi!- disse la donna con un tono di felicità. Camminammo per un altro metro ed entrammo a cambiarci.
Per questa sera la ragazzina innocente sarebbe sparita del tutto.

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Erano ormai le cinque del mattino, per tutta la sera ci eravamo scatenate sul cubo con tutti i ragazzi che ci sbavavano dietro. Quell'enorme discoteca era ormai vuota, stavano solo donne che pulivano. C' erano state date dei felponi che ci coprivano fin sopra le ginocchia e stavo seduta con Marie sul cubo aspettando Britney che si era offerta di accompagnarci a casa, voleva anche pagarci ma avevamo rifiutato perchè infondo ci eravamo divertite.

Britney arrivò e ci fece segno di uscire dietro il locale, di sicuro aveva parcheggiato lì la sua auto per portarci a casa.
Mentre camminavamo si fermò vicino ad un tavalo vecchio messo fuori da quel locale, tirò fuorì una bustina di erba con delle cartine.. -Volete?- disse , io e Marie ci scambiammo uno sguardo di desiderio ma anche di preoccupazione.
Desiderio di provare.
Paura di essere scoperte.
Mandai a fanculo la paura e io e Marie annuimmo. Britney ci diede una canna ciascuna in mano, ci spiegò come fare e dopo che l'accese la portai alle labbra aspirando il fumo in bocca. Iniziai a tossire e lo stesso Marie.. dopo il secondo e terzo tirò ci abituammo fino a finirla.
Ridevamo senza motivo e mi sentivo libera e leggera , come se non avessi nessun problema.  Stavo davvero bene.
Britney ci riportò a casa , c'eravamo scambiate i numeri di telefono, adoravamo gia' quella donna. Arrivate a casa andammo subito a dormire, eravamo davvero stanche.


Austin POV.
Era Domenica mattina e mamma non lavorava, mi ero appena alzato dal letto e stavo facendo colazione con lei in cucina, Paris era andata a dormire da una sua amica, forse per distrarsi un pò.
Finita la colazione, come ogni mattina di quell'estate, andai a buttarmi sul divano a guardare la tv. Stavo guardando " Geordie Shore " non capivo con quale coraggio facevano certi tipi di programmi, cioè.. facevano le troie e gli stronzi davanti tutto il mondo, ma i loro genitori non si vergognavano?
E mentre ero immerso nei miei pensieri negativi di quel programma sentì suonare il mio telefono, era Robert , lo presi e risposi
-Pronto Brò.- dissi io
-Pronto Cart, ti va di andare a prendere qualcosa da mangiare insieme? - disse lui
-Certo, solito posto? - dissi io. -Si che dobbiamo parlare- disse lui
-Ok arrivo a tra poco.- staccai il telefono e andai in camera a cambiarmi velocemente per poi uscire di casa. Raggiunsi il bar a piedi visto che non era molto lontano da casa mia.Andavo spesso con i ragazzi in quel bar, era il nostro luogo di ritrovo.Entrai e vidi Robert che fece segno di sedermi vicino a lui, come se non lo sapessi. Appena seduto lo trovai che si stava strafogando di cornetti - Vuoi?.- disse lui, cercai di non ridere. - No, già mangiato.- sorrisi. Aspettai che finisse di mangiare per chiedergli cosa volesse e infatti.. -Come mai mi hai chiamato?.- dissi io , lui mi guardò per un attimo per poi distogliere lo sguardo -Non voglio girarci intorno quindi te lo dico subito.- io annuii aspettando che continuasse. - Ieri sera con i ragazzi eravamo in discoteca e abbiamo visto tua sorella in un completino abbanstanza provocante che ballava su un cubo insieme a Marie, la sorella di Cristal.- quelle paroli mi fecero scattare una rabbia bestiale dentro, in quel momento se Paris sarebbe stata vicino me sarebbe morta davanti a tutti. Mi alzai di scatto
-Dove vai?- disse Robert guardandomi confuso. - A prendere Paris.- Dissi tutto nervoso, uscì di corsa da quel bar e andai a prendere la macchina a casa. Mentre guidavo avevo acceso la musica a mille per cercare di calmarmi accellerando sempre di più. Arrivato difronte casa di Marie feci qualche respiro profondo per calmarmi prima di scendere.
Dovevo fargli credere che ero calmo, tranquillo, come se non sapessi niente. Scesi dall'auto e andai a suonare al gran portone di quella casa, dopo qualche secondo venne ad aprirmi Cristal che mi salutò invitandomi ad entrare ma rifiutai e chiesi se poteva dire a Paris che ero andata a prenderla. Appena scese le scali notai le punte bagnate dei capelli e gli abiti profumati, si era appena cambiata, mi sorrise e per stare al gioco sorrisi di ricambio

-Non doveva venire a prendermi mamma?.- disse con quell'aria così innocente e angelica, che poi così innocente non era. - Ciao anche a te sorellina.- dissi alzando gli occhi al cielo, la vidi sorridere, per un momento dimenticai tutto, non potevo farla star male ma, solo punendola, avrebbe imparato a rispettare.
- Andiamo.- dissi calmo, lei salutò le due sorelle e poi mi raggiunse in Auto.
Appena misi in moto le tirai uno schiaffo che la lasciò immobile, notai un rossore sulla sua guancia.
Iniziai a guidare - O confessi cosa hai fatto ieri sera o ti farò più male di quello che ho in mente.- dissi lanciandogli uno sguardo che l'aveva terrorizzata . Presi una strada che non portava a casa.. per punirla non doveva vedermi nessuno.

 

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la fine della storia è vicina.

molto vicina

 

   
 
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