-Capitolo 1

Era una gelida sera d'inverno, fuori c'era una tempesta, pioveva fortissimo e, qualche volta c'era dei tuoni che facevano tremare la carrozza che si stava dirigendo alla Pandora.

Al suo interno c'erano cinque uomini della Pandora ( tutti contraenti legali ) e una ragazza, non molto alta, con capelli neri- tendenti al viola spettinati e lunghi, occhi neri come il cielo di quella notte e, anche se non c'era luce nella stanza, la sua pelle era talmente chiara da poterla vedere e, sembrava appartenere o a un fantasma o a un cadavere.

Quando la carrozza si fermò proprio davanti a un edificio enorme e lussuregiante, i cinque uomini scesero.

“Muoviti a scendere” dissero gelidamente alla ragazza che scese guardando per terra, poi alzò la testa e, guardo la sede di Pandora come se volesse darle fuoco.

“Avanti, cammina” disse un'altro spingendola in avanti. Per poco cadde, quando riuscì a ristabilire l'equilibrio fece una smorfia di dolore. Si era rotta una caviglia, ma non ci badava più di tanto, sapeva che nel giro di una notte si sarebbe rimessa a nuovo.

Entrarono nell'edificio e, chi era nell'atrio si voltò a fissare, non i cinque membri della Pandora, ma la ragazzina che, indossava un mantello scarlatto, tutto rovinato per via di una battaglia e, aveva il viso pieno di lividi viola e tagli che ormai si erano rimarginati.

All'imprvviso, da dietro un'angolo, comparve un ragazzo sui vent'anni, con capelli castano e occhi color terra nascosti da un paglio di occhiali, indossava la divisa di Pandora.

“Ci siete riusciti veramente allora!” disse sorpreso, guardando la ragazzina che fissava tutti con odio.

“Certo! Dubitavi delle nostre parole?” disse uno dei cinque che aveva catturato la ragazzina.

“O-Ovvio che no!” disse impacciato Reim. “Bene, ora lasciate il resto a me” aggiunse sistemandosi gli occhiali.

I cinque annuirono e se ne andarono.

La ragazzina li seguì con gli occhi e, quando non fu' più possibile vederli fissò Reim.

“Bene, seguimi” disse egli e si incamminò.

Lei lo seguì, non riusciva stare al passo del ragazzo, anche se lui andava piano, zoppicava in un modo talmente ovvio e, quando faceva un passo sentiva una fitta nascere dalla caviglia e diffondersi fino alla coscia.

Giunsero davanti a una porta e Reim bussò, solo quando si sentì un “avanti” aprì la porta e la varcò con a seguito la ragazza.

Tutti la fissarono, ovviamente.

All'interno della stanza c'erano Xerxes Break ( in divisa della Pandora ), Gilbert Nightray, Oz Vessalius, il suo Chain, Alice- B-Rabbit e, Sharon Ransworth.

“Allora era vero che hanno catturato una Baskerville” mormorò Oz sorpreso.

Reim annuì sistemandosi di nuovo gli occhiali.

“Che piacevole sorpresa!” disse felice Xerxes “E sentiamo, come ti chiami?” domandò alla ragazzina.

Lei borbottò un nome ma, nessuno lo capì.

“Scusa, non abbiamo sentito, lo puoi ripetere ad alta voce?” chiese cortese Sharon. In realtà quella non era una domanda ma, una minaccia. Se la Baskerville si sarebbe rifiutata avrebbe assaggiato il ventaglio della nobile.

“Axel” rispose fissando tutt'altra parte tranne che i volti delle persone.

“Bene Axel, siediti” la invitò Sharon a sedersi al tavolino dove era seduta anche lei.

Axel titubante fissò la nobile con occhi sgranati, e dopo che Sharon le ebbe sorriso in un modo da convincere che non poteva decidere di rimanere dov'era, si incammino, e si sedette sulla sedia proprio davanti alla nobile.

Reim chiuse la porta e, si avvicinò al divano dovera seduto il suo amico Break.

“Che ti è successo?” chiese Oz ossevando i lividi e le ferite di Axel.

“Che mi son fatta?” chiese lei sarcastica guardando trucemente il Vessalius.

“Mmmh... Lascia che ti racconti di come io, Lotty, Lily e Fang ci siamo scontrati contro cinque uomini della Pandora e, io per salvare Lily e Lotty sia stata lanciata di qua e di là, manco fossi una palla e, di come, dopo che i miei amici si siano riusciti a mettere in salvo, quei bastardi di Pandora abbiano voluto divertirsi an'altro po', picchiando a sangua freddo una ragazzina di tredici anni, il cui suo chain era gravemente ferito e, non poteva lottare e, lei, cioè, io, ero disarmata, impotente, con una caviglia rotta e senza energia per stare in piedi” si fermò per riprendere fiato. “Allora, la trama è interessante?” chiese di nuovo sarcastica ad Oz.

Lui deglutì.

“Aspetta” disse calmo Gil “Stai diendo che cinque uomini della Pandora ti hanno... picchiata, anche quando non eri una minaccia?” chiese sorpreso e disgustato dalle azioni di quei cinque uomini.

“Esatto! Dieci punti al Nightray! E non mi chiedere come faccio a sapere che sei un Nightray, non ci vuole un genio per capirlo” disse la Baskerville.

“Dovrò parlarare con quei cinque” disse nervoso Reim, pulendosi gli occhiali.

“Allora... Se sei una Baskerville saprai anche le loro intezioni” disse Alice, fissando Axel.

“Certo!” disse lei sorridendo ad Alice “Ed adesso ti asetti che parlerò, come una brava bambina, dicendovi ogni singolo nostro segreto e, magari che vi conduca anche da loro... Nei tuoi sogni, bellezza” Alice ringhiò ad Axel, che la fissò con un ghigno sulle labbra e, Sharon fissò sorpresa la Baskerville.

In fondo anche Axel era una ragazza. Allora dov'era tutta quella grazia, eleganza e gentilezza tipica di una fanciulla?

Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì e, entrò il duca Rufus Barma.

“Rufus-sama” Reim s'inchinò.

“Uh! Guardate, il Duca Ciuffetto è venuto qui per parlare con la Baskerville, proprio come i topolini con il formaggio!” ridacchiò Break.

Rufus lo incenerì con lo sguardo e, dopo aver aperto il suo ventaglio e messo in modo da nascondere metà viso, fissò Axel.

“Interessante” mormorò, come se solo fissandola avesse capito che tipo di persona era la ragazzina, e in effeti era così. A Rufus bastava guardare una persona per capirne la personalità e, le sue probabili mosse.

“La prego di smetterla di fissarmi, duca, non sono un fenomeno da baraccone” disse seccata Axel.

“Porta più rispetto per le persone che sono al di sopra di te e, sappi che il tuo destino lo sceglieremo noi quattro duchi, quindi ti conviene essere più gentile e collaboratrice” disse il Barma.

“Oooooh... Ma certo! E adesso m'inchino anche” il sarcasmo di Axel si faceva sempre più affilato.

“Bene, fa come vuoi. Io ti ho avvisata” detto questo il duca uscì dalla stanza sbattendo la porta.

“Chissà che voleva dire il duca Barma con 'il tou destino le sceglieremo noi quattro duchi'” penesò ad alta voce Oz.

E mezz'ora dopo lo scoprirono.

La porta della stanza si aprì di nuovo, questa volta ad entrare furono tutti i quattro duchi, il duca Oscar Vessalius, il duca Nightray,la duchessa Sheryl Ranswort scortata dal duca Rufus Barma.

Rimasero tutti sorpresi dalla presenza di tutti e quattro.

Sharon svegliò Axel, che dormiva con la testa appogiata al tavolo, con un calcetto sotto al tavolo, ma disgraziatamente, colpì la caviglia rotta.

“Porca loca! Perchè l'hai fatto?” chiese Axel con le lacrime agli occhi per il dolore.

Sharon fece segno di stare zitta e indicò i duchi.

Axel li fissò e, la sua espressione si modificò dal “disperata per il dolore” al “Oh cazzo!”.

“Oh cielo!” mormorò.

“A quanto pare era vero quello che dicevi Rufus. Non sa le buone maniere” disse gelido il duca Nightray.

La Baskerville alzò gli occhi al cielo.

“Potremmo sapere perchè siete tutti quanti qui?” chiese cortese Xerxes.

“Dopo una riunione fatta per discutere su questa giovane ragazza...” iniziò la duchessa Rainsworth.

“...Abbiamo deciso che sarebbe meglio che rimanesse sotto la supervisione di noi quattro, o almeno di uno” terminò la frase Oscar.

“Lasciarla qui alla Pandora, con solo i dipendenti sarebbe troppo rischioso” spiegò il Nightray.

“Perciò...?” chiese Oz.

“Perciò abbiamo deciso che uno di noi quattro la terrà sotto stretta sorveglianza, questo vuol dire che la dovrà portare con sè” rispose Oscar.

A tutti era strano che Rufus non avesse parlato, infatti...

“Per l'appunto, da adesso sei la mia cameriera personale” disse Rufus, estraendo il su ventaglio.

L'espressione sul volto di tutti ( tranne dei duchi ) era del tipo “COSA?!”, ma di quello di Axel era ancora di più, tipo “Ti prego, fa che stia scherzando o mi butto dal balcone!”.

Purtroppo il duca non stava scherzando.

“Ora, muoviti a venire qui, riporteremo a casa Sheryl e, dopodichè andremo alla mia villa, ho mucchio di cose da fare” detto questo il duca Barma fece una complicatissima mossa per girare la carrozzina e, uscì, seguito da una zoppicante e seccata Axel.





Il secondo capitolo tra due giorni, il primo di novembre
zeze3000