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Autore: Blooming    01/11/2013    4 recensioni
Sam e Dean sono due ragazzi, hanno rispettivamente diciassette e ventuno anni.
Sono già bravissimi cacciatori e seguono il padre nella caccia al mostro che uccise la madre anni prima. Durante il loro viaggio si fermano in una cittadina dove fanno conoscenza di una coetanea di Sam, timida e impacciata ma coraggiosa e follemente innamorata del più grande dei fratelli Winchester.
Genere: Fluff, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Impala, John Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi fa piacere vederti! '
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Cause baby we were born to live fast and die young,
Born to be bad, have fun,
Honey, you and me can be one,
Just believe, come on.
(Never let me go; Lana del Rey)
 

L’Impala frenò davanti alla casa della ragazza che scese dando un bacio al guidatore
“Ciao Dean.” Sorrise dolce “Grazie.”
Dean sorrise dolce
“Ci vediamo.” Fece rombare il motore
“Salutami Sam e ringrazia tuo padre per averci lasciato la macchina!” dopo di che si allontanò e entrò in casa
Dean rimase avanti alla casa abbastanza a lungo da sentire le urla e le grida dei genitori, l’aveva riportata indietro molto più tardi del previsto, erano già le 2. Sentì che la ragazza urlava ai genitori e diceva che li odiava. Sentendosi in colpa partì a malincuore verso il motel.
Parcheggiò davanti la porta ed entrò silenzioso cercando di non fare rumore ma sia John che Sam erano svegli, Sam leggeva un libro mentre John guardava distrattamente la tv e sorrise al figlio maggiore.
Dean senza dire una parola posò le chiavi della macchina sul tavolino e andò nel bagno per poi uscire subito e andare verso il frigobar
“C’è rimasto qualcosa da mangiare?”
“No.” Disse Sam
“Come no?” lo guardò sgranando gli occhi
“No. Io e papà ci siamo mangiati tutto.” Girò pagina del libro “Com’è andata con Anamaria?”
“Alla grande!” sorrise richiudendo lo sportello
John lo guardava
“Cosa avete fatto?” chiese il padre insistendo
“Niente.”
“Dean!” odiava quando gli si mentiva
Dean sbuffò
“Abbiamo fatto sesso. Perché te lo sto dicendo non lo so.”
“Ha diciassette anni!” urlò John
“Ah! Ecco perché non te lo volevo dire.” Sbuffò Dean tornando in bagno a cambiarsi
“Dai papà calmati!” intervenne Sam in aiuto del fratello
“No che non mi calmo, perché in ogni posto che va deve stare con una ragazza? Cosa le hai detto? Tanto tra due giorni siamo di nuovo in strada. Alla ricerca di qualche mostro, perché devi illudere così le ragazze?”
Dean uscì di nuovo
“Non ho illuso nessuno. È stata lei…” sbuffò “Lasciami in pace.”
Questa volta Dean non riusciva a lasciar perdere il padre invadente e arrabbiato
“Certo, sono sempre le altre. Tu non sei mai, non ti rendi conto che avresti potuto creare problemi?”
“Vaffanculo! Veramente papà, lasciami in pace! Ho già i miei problemi, non crearmene altri!” uscì dalla porta e John lo seguì
“E ora dove vai?”
“A prendere da bere al distributore!”
John ritornò in camera
“Perché devi essere così duro con lui? Non avrebbe fatto niente che lei non volesse, sono sicuro che sono stati prudenti…” Sam cercò di difendere l’adorato fratello
“Non lo faccio perché non mi fido di lui ma per la ragazza che si potrebbe illudere, sai com’è fatto Dean. Noi andiamo via tra due giorni e quella ragazza cosa farà? Se si è innamorata di lui…” si passò una mano tra i capelli
“Potremmo fermarci. Almeno questa volta, per qualche giorno in più.” Propose Sam
Ma John lo fulminò con lo sguardo, il meno stavano in una città meglio era. Dean tornò in camera e guardò il padre, entrambi non riuscivano a rimanere arrabbiati per troppo tempo
“Scusa pa’…” disse passandosi tra le mani la lattina
John lo abbracciò
“Non litighiamo più, d’accordo?”
 

Anamaria venne chiusa in camera sua per tutto il sabato, una punizione per essere uscita senza permesso e per essere tornata tardi. Aveva passato la mattina e il pomeriggio a studiare per la scuola e ad odiare i genitori, poi verso sera sentì genitori uscire di casa, prendere la macchina e andarsene. Aspettò qualche minuto e poi uscì silenziosa e andò verso il motel nella speranza di poter parlare con Dean, come amici, aveva capito che tra loro non sarebbe successo niente dopo quella sera.
La cosa la rendeva un po’ malinconica ma non rimpiangeva la scelta fatta.
Camminò per qualche kilometro e poi arrivò al motel, non sapeva cosa fare e dopo aver chiesto la camera all’uomo della reception andò verso la porta. Aspettò qualche secondo e poi si decise a bussare, aspettò circa un minuto nel quale pensò di scappare ma poi la porta si aprì
“Si?” chiese John
“Scusi, credo di aver sbagliato camera…” stava per andarsene quando venne fermata da John
“Tu sei Anamaria vero?” disse “Entra, i miei figli mi hanno parlato di te.”
La ragazza sorrise timida ed oltrepassò la soglia e sorrise a Sam che continuava il libro
“Ciao!” il ragazzo fece squillare la voce “Come mai sei qui?” chiese
“Cercavo Dean a dir la verità…” arrossì sentendosi osservata
John cominciò a sistemare alla bella e meglio la stanza
“È andato a prendere qualcosa da mangiare.” Disse “Dovevate vedervi?”
“N-no.” Balbettò la ragazza “Volevo solo parlagli.” Abbassò gli occhi e frugò nella borsa e tirò fuori la collana con il ciondolo che Sam gli aveva regalato anni fa per natale “Ha dimenticato questo ieri sera…” lo mise tra le mani di Sam
Sam sorrise
“Allora ieri siete andati al cinema?” chiese per fare conversazione e fece sedere la ragazza al piccolo tavolino
“Sì.” Arrossì, Anamaria si guardò attorno e si sentì oppressa dalla situazione “Meglio che vada. Puoi dire a Dean che vado alla casa di Joshua e chiedigli se vuole raggiungermi lì, rimarrò fino a mezzanotte.” Sam rimase perplesso ma poi comprese la ragazza che uscì salutando e ringraziando John per la breve ospitalità
Camminò fino alla vecchia baracca del cacciatore e con un enorme sospiro entrò. Si guardò intorno e sorrise sollevata, fino a qualche giorno fa avrebbe pensato che quella leggenda fosse vera, ma ora si sentiva più sicura di sé, come se la notte precedente le avesse dato più coraggio.
Si aggirò per l’ingresso guardandosi intorno quando venne afferrata per i capelli da una mano gelida, urlò con tutta la voce che aveva in gola. La borsa cadde a terra rovesciando sul pavimento tutto il contenuto. Anamaria chiedeva aiuto e piangeva ma venne lo stesso trascinata per le scale fino al seminterrato dove venne legata ad una sedia. Con un colpo alla tempia svenne.
 

Dean ritornò nella stanza quasi un’ora dopo da quando la ragazza se n’era andata, sbattè la porta e distribuì gli hamburger, Sam gli diede la collana
“Anamaria te l’ha riportata, ha chiesto di te.” Disse Sam afferrando il panino
“E cosa ha detto?” chiese Dean cominciando a mangiare
“Niente, voleva parlarti. Non ha detto di cosa però ha detto che ti aspettava alla casa di un certo Josh, Joshua, boh.” Bevve un sorso di acqua
Dean scattò
“Come scusa? Dove andava?”
“A casa di Joshua.” Ripetè Sammy
“Figlio di puttana!” si alzò
“Dove vai?” chiese John
“Muovetevi! Maledizione, muovetevi!”
“Dean!” urlarono all’unisono John e Sam
“Joshua! Il fantasma che siamo venuti a cacciare. È andata nella sua casa, me ne ha parlato ieri sera. Mi ha raccontato la leggenda.” Andò verso l’Impala “Muovetevi! Prende solo le ragazze.”
Appena capirono, John e Sam si prepararono. John si mise alla guida e volarono fino alla vecchia casa del cacciatore.
Dean e Anamaria c’erano passati prima di tornare a casa ieri sera per vedere com’era il posto e il ragazzo si ricordava la strada. Premettero a tutta forza l’acceleratore per raggiungere in tempo la ragazza e poterla salvare.


“Aiuto! Aiutatemi vi prego!” urlava la ragazza legata con strette corde alla sedia “Aiuto!” urlò ancora quando vide l’ombra scendere dagli scalini per arrivare nel seminterrato
Il fantasma le si avvicinò e le ghiacciò il sangue nelle vene solo passandole accanto. Lei lo guardò paralizzata dalla paura, piangeva e singhiozzava. Sapeva benissimo che stava per morire. Il fantasma ricominciò a torturarla e lei urlava ancora chiedendo aiuto.



Anamaria continuò a urlare. Il fantasma la guardava severo e ripeteva che era quello che si meritava e lei urlava e piangeva, chiedeva perché e lui le disse che era la punizione per essere stata con un uomo.
Anamaria tremava e si dimenava sulla sedia a cui era legata, il fantasma di Joshua la picchiava e la graffiava con un coltello che le piantò nella coscia
“Stai zitta.” Urlò il fantasma estraendo il coltello
“Aiuto!” piangeva e singhiozzava la ragazza che ormai aveva perso le speranze
Si sentì uno schianto al piano di sopra e il fantasma sparì per poi ritornare e sorriderle, la accoltellò l’addome e sparì di nuovo. Anamaria deglutì per poi risputare sangue sulle ginocchia e sulla maglietta, sentì la voce dei Winchester al piano di sopra e vide Dean correre giù per le scale.
Aveva la vista offuscata e non capiva quasi niente, rivide il fantasma e tentò di urlare per avvertire Dean chinato verso di lei per slegarla, ma non ci riuscì. Prima che il fantasma potesse attaccare, John e Sam arrivarono e lo misero in fuga con dei proiettili di sale.
Dean prese la ragazza tra le braccia e uscirono velocemente dalla casa, lei si teneva la mano sulla ferita alla pancia che continuava a sgorgare sangue mentre lui le diceva che sarebbe andato tutto bene.
Arrivarono fino all’Impala, fecero stendere Anamaria sui sedili posteriori e Dean salì con lei, le tolse dei capelli sporchi di sangue dal volto e la guardò
“Non credo ci sia più tempo.” Disse John bisbigliando ai figli mentre Anamaria sputava altro sangue
John e Sam guardarono la ragazza malinconici e Dean li guardò supplicandoli di riuscire a fare qualcosa ma l’unica cosa possibile da fare era andare verso il cimitero.
Si fermarono in uno spiazzo tra le lapidi e mentre il padre e il figlio minore si occupavano della tomba, Dean rimase a tenere la mano della ragazza
“Non mi ha attaccato un essere umano vero?” chiese con la voce rauca
E Dean, mordendosi le labbra e trattenendo le lacrime, le spiegò ogni cosa.
   
 
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