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Autore: pluviophilia    01/11/2013    7 recensioni
Ma non ti accorgi che due occhi, contornati da una leggera linea di eyeliner dorato,
sono stati fissi su di te per l’intera durata della lezione.
E a quegli occhi, sì, sei sembrata decisamente strana. Lunatica, irascibile.
Ma strana nella migliore connotazione che la parola possa esprimere.
-Cinna- sono passati due mesi dall’inizio degli studi quando scopri il nome del ragazzo rasta.
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[Cinna/Tigris; Dalla prima, e spero non ultima, shipper di questa meravigliosa ship.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Cinna, Tigris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti sei sempre chiesta fino a che punto la stranezza possa arrivare, Tigris.
Perché, lo sai bene, sei sempre stata un po’ strana
Tu e il tuo carattere schivo, tu e le tue manie, tu e le tue risposte brusche.
E’ stata una sorpresa per mamma e papà quando hai deciso di frequentare l’accademia per stilisti. Un lavoro troppo comune, per te, hanno pensato, a Capitol City. A loro andava benissimo, sia chiaro, ma non riuscivano a capire come tu avessi potuto scegliere una cosa del genere.
Una strana come te, un lavoro così… così… popolare.
Perché, e sai anche questo, hai sempre preferito startene per conto tuo che lavorare perle e tessuti all’interno di una stanza fucsia e dorata.
 
Ma la tua era una scelta premeditata.
Non ti sei mai accontentata di quello che avevi, e volevi portare le tue idee anche nel campo della moda. I tuoi concittadini, oltretutto, erano già abbastanza stravaganti, e un’altra ragazza con qualche sogno rivoluzionario per la testa non era di certo un problema.
Specialmente se sceglieva, che ne so, una perla nera a posto di una bianca.

 
Al massimo poteva essere espulsa dall’accademia.
 
 
 
 

L’aria è pesante, il cappotto ti rende ancora più nervosa di quanto tu non sia.
Ed è quando arrivi in ritardo già alla prima lezione, con i tuoi pantaloni lucidi, i capelli blu e la maglietta tagliata, che ti accorgi, forse per la prima volta, di quanto tu possa essere strana agli occhi degli altri.
Dodici facce si girano verso di te in un’espressione tra lo scherno e la compassione. Le ragazze indossano tacchi vertiginosi, i maschi più audaci hanno il torace scoperto e decorato da preziose squame azzurre e verdi.  Le squame che vanno di moda quest’anno a Capitol.
E tu? Tu hai la tua audacia, il tuo spirito, e i tuoi ankle boots neri, forse troppo bassi.
Non che te ne importi molto.
Dall’altra parte dell’aula, l’insegnante ti fa segno di accomodarti in ultima fila, a sinistra, vicino a un ragazzo con la pelle leggermente scura e i capelli raccolti in voluminosi dread. Un ragazzo che, noti ora, non s’è girato quando sei entrata.
E sbagli o quest’acconciatura è passata di moda da un paio di anni?
Non vorresti pensare male, ma hai notato nella faccia del professore qualcosa di scocciato e una nota di rimprovero. A Capitol la prima impressione è tutto, ma tu non sei mai stata brava a fare amicizia.
Il tuo carattere così schietto, semplice e chiaro. O ti adegui, o il danno è fatto.
Lasci il cappotto sul ripiano bianco, mentre la professoressa, facendo ondeggiare un’orrenda parrucca rosa, accende lo schermo posizionato dietro la cattedra.
Tigris, sai cosa sono: filmati delle parate d’inizio degli Hunger Games, sfilate cui ogni apprendista nel campo della moda deve ambire.
Arrivare a vestire uno dei tributi del distretto 1, magari alla prossima edizione della memoria, è ormai un obiettivo che tutti si pongono.
Tigris, tu ricordi che, se esci da lì – cosa che ormai, se dipendesse solo da questo momento, sarebbe impossibile – dovrai vestire una di quelle carni da macello?
Perché sì, alla ragazza con gli occhi felini gli Hunger Games non sono mai piaciuti. Qualche volta li ha trovati divertenti, ridendo rudemente davanti a una freccia scoccata in mezzo al petto di una ragazzina, ma non ne ha mai trovato un vero motivo. Esclusa la sete di sangue dei presidenti e degli strateghi, questo è ovvio.
Ed è strano fare le cose senza motivo.
Magari Capitol City è strana quanto te.

E la lezione passa così in fretta che, al calar del sole, la giovane stilista è quasi spaesata. Raccatta le sue cose, infilandole velocemente in borsa e dirigendosi verso la periferia di città.
Non ti degni di salutare i compagni, e loro ricambiano il favore.
Ma non ti accorgi che due occhi, contornati da una leggera linea di eyeliner dorato, sono stati fissi su di te per l’intera durata della lezione.
E a quegli occhi, sì, sei sembrata decisamente strana. Lunatica, irascibile.
Ma strana nella migliore connotazione che la parola possa esprimere.
  
 
 
 

-Cinna- sono passati due mesi dall’inizio degli studi quando scopri il nome del ragazzo rasta. Non ti tende la mano, semplicemente si presenta alla fine di una banale lezione sulle calzature di ultima tendenza.
Ti piace questo modo di fare.
-Tigris- rispondi con la stessa schiettezza. Gli altri sono usciti dalla classe, ma non te ne sei accorta.
-Lo so- sussurra, e ti accorgi che al polso porti il braccialetto di cuoio con inciso il tuo nome. Un regalo di mamma.
-E per caso sai anche cos’hanno gli insegnanti di… di sbagliato nei miei confronti?- magari una delucidazione non ti farebbe male.
-Penso che abbiano notato che non ti piace adeguarti. Temono che dalle tue idee possa nascere qualcosa di diverso- è sicuro di sé.
E allora ti accorgi che non sei mai stata strana.
Capitol City è strana.
Le ciglia dorate lunghe tre centimetri delle ragazze sono strane.
Tu sei diversa.

-Ma mi sembra giusto così, no? Se a tutti piacessero le parrucche verdi, penso che finirebbero presto. Ci vuole anche qualche testa arancione. O blu- le sue labbra si sollevano leggermente mentre guarda i tuoi capelli, e tu ci metti un attimo per capire che si sta riferendo a te.
-Anche a me sembra che se tutti usassero l’eyeliner verde non ce ne sarebbe più. Menomale che qualcuno preferisce quello dorato- usi la sua stessa tecnica, ed evidentemente non ti rendi completamente conto del suo significato.
-Oh, deve essere proprio strano, quello- una piccola risata esce dalle sue labbra, mentre passate dall’edificio moderno al buio della notte.
-Diverso. Non strano- giri leggermente la testa, e la frangia blu ti scivola via dagli occhi. Il cielo è stellato.
-Sai, penso che usciremo entrambi da questa scuola. E faremo qualcosa di diverso. Qualcosa che cambierà…-
-… tutto- completi la frase al posto suo –Oppure non farò proprio un bel niente, e finirò a vivere nei boschi. Ci penso, a volte. O a vendere vecchie pellicce impolverate, e ovviamente fuori moda-
-Non è detto che se non vestirai i tributi del distretto 1 allora non potrai fare qualcosa di grande- il suo tono di voce è calmo, quasi severo.
-Oh, lo so. Lo so bene- già, Tigris, lo sai molto bene –E tu, vestirai i tributi del distretto 1? E’ questo che vorresti?-
-No. Io voglio cambiare tutto- senti che nella sua mente c’è un disegno complicato, ma che non sta mentendo.
-E scommetto che per te è la stessa cosa- aggiunge, mentre l’oscurità della notte cela il vostro cammino.
E sorridi sotto i baffi, beh, si fa per dire. Perché sai che ha ragione.
Oh, eccome se ha ragione.
Tu combinerai proprio un gran casino, per quelli di Capitol.
 
 
 
 
Stai lavorando.
Rigirando le unghie intorno ai tuoi baffi, che un complesso mutamento plastico ha reso possibile.
Ti capita sotto tiro, per caso, una perla nera.
Senza accorgertene la cuci proprio a fianco della sfilza di perle bianche, sull’orlo della sottoveste.
E pensi che Cinna abbia fatto proprio un bel casino.
Decisamente nel vostro stile.

Un cigolio metallico sposta la tua attenzione sulla porta del negozio.
Non ti ci vuole molto, sai chi è.
Un sesto senso felino ti avvisa che Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, ha appena varcato quella porta.
E pensi sia ora di creare un po’ di casino a Capitol City.
Giusto per restare nel vostro stile.

 
E, se andrà male, porterete un po’ di caos pure all’inferno.
O in paradiso che sia.
Questa volta, però, insieme.



 





















Joanne's space.
Bene, cominciamo con il dire che sono completamente scioccata.
Io shippo questi due in una maniera ASSURDA.
Ho cercato su internet, fic, immagini, nulla di nulla, e quindi sì, mi sono proclamata prima shipper ufficiale.
Sono sbalordita dal fatto che nessun altro ci abbia mai pensato,
ma con questa piccola OS spero di avervi dato qualche idea per un'altra coppia da sostenere.


 



   
 
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