-Bene, ragazzi, come
è tradizione per la nostra scuola, una classe dell’ ultimo
anno potrà andare in viaggio a Roma, la città eterna!-
Esclamò con entusiasmo quella
mattina la professoressa Darbus.
Wow, non potevo crederci, Roma, la città
che avevo sempre desiderato visitare.
Spostai inevitabilmente il mio
sguardo al primo banco della fila centrare e il mio cuore perse un battito.
Lui, il mio unico vero grande amore.
Stava chiacchierando con Chad, il suo migliore amico.
Le lacrime iniziarono pungermi gli
occhi. Lo amavo ancora, punto.
Sospirai e sobbalzai
quando sentì una mano sulla mia spalla.
-Non devi vergognartene!-
Mi girai e vedi Taylor,
Gabriella e Kelsi che mi sorridono
apprensive.
-è più forte di me, lui
non deve sapere…-
Già, lui non doveva sapere, dovevo necessariamente mascherare i miei sentimenti.
-Sharpay Evans, allora tu sei proprio
masochista!-
Esclamò Taylor
facendomi ridere.
-Non è masochismo Taylor, è solo che non voglio più
soffrire…-
Già, stare con Troy nonostante tutto è stata una sofferenza per me.
Dovetti combattere contro uno dei suoi grandi amori, il Basket.
Ogni volta, ogni
sacrosanto pomeriggio doveva scegliere se giocare o stare con me e io,
sinceramente, mi ero stancata, e di molto anche, di questa storia.
Decidemmo di lasciarci di comune
accordo, ma io, nonostante tutto, ero ancora follemente e dannatamente
innamorata di lui.
-Ragazzi, per favore, ritornare al
vostro posto oppure finirete tutti in detenzione!-
Urlò quasi la Darbus e quando tutti furono in silenzio
riprese a parlare.
-Dal momento che a Roma non si parla
la nostra lingua io e il preside abbiamo deciso di
farvi affrontare un corso intensivo di Italiano. Se vi applicherete alla
perfezione potrete partire il mese prossimo!-
Dio mio, un mese intero solo per
studiare l’ Ialiano!
Mi spaventò molto quell’ annuncio,
anche perché io nelle lingue straniere non sono mai stata un asso.
Alzai subito la mano e la
professoressa mi diede la parola.
-Come faremo per le altre lezioni?-
Sentì subito lo sguardo di Troy su di me, ma fui forte, non lo incrociai.
-Saranno sospese, studierete mattina
e pomeriggio la lingua!-
-Quindi, niente compiti?!-
Chiese Chad
speranzoso, appoggiandosi alla sua inseparabile palla.
-Mi dispiace per lei Signor Danforth, ma fare degli esercizi è importante!-
Sorrisi senza farmi vedere, Chad era Chad e niente lo avrebbe cambiato.
Mi mancava, e molto anche, lasciandomi
con Troy decisi anche di troncare ogni rapporto con i
Wildcats, nonostante mio fratello fosse uno di loro.
Roma, Dio mio, ci avrei voluto portare Sharpay
quella estate, ma per colpa della mia cecità la
persi.
Mi odiai, mi odiai
perché la persi, mi odiai perché l’ amavo ancora.
Quando la megera ci disse che saremmo andati a Roma mi
sentii ancora più male.
Ebbi paura, una fottuta
paura, paura che qualcuno potesse portarmela via,
paura che potesse renderla felice più di quanto avrei voluto renderla
io!
-Non pensarci!-
Mi sussurrò Chad, mio fratello, il mio
migliore amico.
-è una parola… l’ amo troppo!-
-Allora va da lei e diglielo! Troy hai le palle per affrontare bestioni due volte
più grandi di te, vuoi non averle per dire alla tua ex che l’ ami
ancora?-
-Chad, è una parola! Fa di tutto per evitarmi!-
-E allora marcala! Bloccala, fermala, Dio
mio, fa qualcosa!-
Lui, in apparenza
così tonto, ma in realtà un dispensatore di consigli.
-Grazie amico, ma è tutto
inutile!-
Cavolo, pensai, ero
proprio un vigliacco. Non avevo il coraggio di avvicinarmi a Sharpay, di parlarle.
Quando andavo a casa di Ryan mi assicuravo prima che lei
non ci fosse.
Odiavo i suoi sguardi gelidi, che
riservava ovviamente solo a me.
Io, Troy Bolton, il playboy della East High intimidito da una ragazza, ma non da una
qualunque, ma da Sharpay Evans,
il mio primo, unico e grande amore!
-Signor Bolton
se fissa un altro po’ la Signorina Evans finirà per consumarla!-
Dio,quanto
la odiavo quella vecchia megera.
Non perdeva occasione per farmi fare figuracce uniche!
-Dicevo, il viaggio a Roma sarà molto istruttivo, conosceremo tutti i
segreti della città eterna!-
-Wow, freni un momento, vuol dire che ci accompagnerà lei?!-
Esclamai sorpreso e scandalizzato
allo stesso tempo.
-Si, problemi Bolton?-
-Ehm… no, professoressa…
lei è libera di fare ciò che vuole!-
Mamma mia, credo che quel giorno scampai da morte certa…
E così passammo tutta la
lezione a parlare di Roma, delle
lezione di Italiano e cose simili, anche se nella mia mente c’ era
sempre e solo un pensiero rivolto sempre e solo ad una persona.
“Sharpay,
ti amo!”
Nuova ff, nata sentendo
appunto la canzone “Roma nun
fa’ la stupida stasera”. Spero che vi piaccia, baci a presto!^^
Questa ff la voglio
dedicare a Vivy90 che mi ha, forse inconsapevolmente aiutata rispondendo alla
mia domanda su msn, grazie tesora
mia!^^