Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: moonsirens    01/11/2013    0 recensioni
"Passammo la serata a studiare e a ridere.
Con qualche bacio qua e la.
Anche se le apparenze suggerivano che fra noi c'era qalcosa,in realtà non eravamo che semplici amiche.
Eravamo ancora molto ancorate al passato,ma ci consolavamo a vicenda."
Alcune parti della vicenda sono ispirati a fatti veramente accaduti a me.
Detto questo spero che la storia vi piaccia.
-Moonsirens
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                            
 *"é vero ciò che dicono? che le parole sono armi?
 e se è vero,allora tutti farebbero meglio a fermarsi
perchè ne ho una decina nella mia tasca che rivolterebberò la tua medaglia"

Mi svegliai molto presto.
Probabilmente ero colta dall'ansia di vedermela spuntare in camera.
Presi i miei vestiti e me ne andai nel bagno per lavarmi e vestirmi e uscire il prima possibile da quella casa.
Mi guardai allo specchio.
I lunghi capelli rosso acceso ricadevano morbidi sulle spalle.
Ero alta nella media,molto esile.
Avevo gli occhi castano,colore normale banale.
Così li avrei definiti a 17 anni,ovviamente prima che lei li defini "un pozzo vuoto ma pieno di tutto"
Mi veniva da piangere senza un motivo.
Nonostante fosse passato così tanto le mie feirte non si erano ancora cicatrizzate bene.
Legai i capelli in una crocchia,misi un largo maglione Viola,pantaloni neri e converse,e a passo felpato raggiunsi la mia stanza.
Lascia un biglietto ad Ale prima di andarmene.

"Scusa Ale se ti sveglierai da sola,sto andando a   lavoro e poi a casa.
  Ci vediamo quando Fra se ne sarà andata.
  Ti voglio bene."

Presi la mia borsa e andai fuori.
Il vento colpì il mio viso.
Era una sensazione sgradevole,ma ormai ci avevo fatto l'abitudine,come ogni inverno.
Presi una Marlboro e,con mio grande disappunto notai che ne restava solo una.
Erano ancora le sette di mattina,e mentre portavo la sigaretta alle labbra mi avviavo verso la fermata dell'autobus che mi avrebbe portata vicino il luogo in cui lavoravo.
Da quando avevo lasciato la scuola ero riuscita miracolosamente a trovare un lavoro in una libreria vicino al centro.
Era un bel lavoro,amavo stare in libreria,e nelle ore di calma piatta riuscivo pure a studiare un po'.
Il fatto di aver lasciato la scuola non implicava anche il non voler prendere il diploma,semplicemente non mi ci trovavo più in mezzo a quei compagni,in quel luogo chiuso e opprimente,dove ti lasciano stupido e ignorante visti i professori.
Quindi studiavo per conto mio.
Vidi l'ora,era ancora presto,avevo ancora mezz'ora di tempo.
Decisi di andare al bar in cui solitamente facevo colazione quando avevo l'orario mattutino.
Ne approfittai per chiamare mia madre e dirle che avrei dormito a casa per un po'.
Ne rimase stupita,ma non fece domande.
Dopo aver sorseggiato lentamente il mio caffè e aver mangiato un cornetto alla nutella andai verso la mia amata libreria.
Le ore passarono tranquille,fra ragazzi che nargiavano,vecchiette che setacciavano scaffale per scaffale,e donne e uomini che chiedevano consigli o semplicemente se c'era un libro.
Ogni volta,andando alla ricerca di libri per conto dei clienti ne trovavo di davvero molto interessanti.
Era uno dei vantaggi di quel lavoro.
E mentre verso l'ora di pranzo i clienti diminuivano io studiavo letteratura inglese.
Con l'arrivo della pausa pranzo arrivava anche l'ora del cambio,così per qualche ora ero libera di scorrazzare lentamente per le vie del centro,che ormai conoscevo come le mie tasche.
Presi il telefono,mi erano arrivati due messaggi.
Lessi il primo.

"Ciao Amore,come stai? Tutto bene li al sud? Qualche volta chiamami che mi sento sola mentre quella mmalurata va ancora a scuola!"

Sorrisi.
La mia migliore amica,che ormai da qualche mese risiedeva a roma con l'amore della sua vita,mi faceva sorridere.
Non ci sentivamo più tanto spesso,ma il bene che provavo per lei era immutato.
A volte mi mancava come l'aria.
Decisi che appena finito di pranzare l'avrei chiamata.
Lessi anche il secondo messaggio.

"buongiorno brutta stronza,mi raccomando lasciami di nuovo nuda a letto sa?"

Inizia a ridere come una matta nel locae in cui stavo mangiando.
Poco mi importava se mi guardavano male,ridevo quanto volevo.

"scusa ale,la prossima volta ti lascio nuda sul pavimento XD"

Misi il telefono in tasca appena la cameriera portò il mio piatto di lasagne davanti ai miei occhi.
Mangiai con gusto,erano buone le cose preparate in quel posto,ormai mangiavo,se mangiavo,solo li.
Messaggiai un po' con Ale,mi disse che stava in giro per la città con Fra,e io le chiesi cortesemente di non pararmela davanti.
Dopo aver finito di pranzare usci dal locale e chiamai la mia migliore amica.
-Pronto Cicci!!!-
Sorrisi.
-Buongiorno anche a te Sere.-
-AAAAAAAH AMORE MIO!-
la senti ridere dalla felicità come non la sentivo da tempo.
Mi misi a ridere anche io.
-Come stai amore mio? Tutto a posto li?-
Iniziammo a parlare del più e del meno.
Ci mancavamo a vicenda.
Parlammo per un'ora abbondante,forse pure un po' di più,e io dovevo tornare a lavoro.
Andai alla libreria e diedi il cambio ad un'altra mia collega che stava li dalla mattina.
Aver trovato un lavoro qui eri l'ideale,sapevo che Fra non sarebbe mai entrata in una libreria.
Infatti come immaginavo nessuno da me conosciuto entro a comprare libri.
Alle otto il mio turno finì definitivamente per quel giorno.
Mi diressi verso la fermata dell'autobus che mi avrebbe condotta a casa.
Una casa in cui non dormivo ormai da 3 mesi,più o meno.
Ci misi un'ora di pullman ad arrivare vicino casa,e mi aspettava mezz'ora di camminata.
Presi l'ultima sigaretta che mi era rimasta e l'accesi.
Misi le cuffie nelle orecchie e mi lasciai trasportare dalle note della musica.
senza rendermene conto mi trovai davanti la porta della mia casa.
Quando avevo salito le scale?
Feci spallucce e bussai.
Mamma aprì la porta e mi abbraccio.
Nonostante andassi a mangiare li ogni domenica le mancavo da morire.
E lei mancava a me.
Mi mancavano tante cose,tante persone,ormai.
-Ciao mamma.-
La strinsi forte a me e lei fece lo stesso.
Entrammo dentro casa e chiudemmo la porta.
-Ti ho preparato il letto,vai e mettiti comoda.-
Andai verso la mia camera,la mia piccola e confortevole camera.
Mi tolsi i vestiti e mi misi l'unico mio piagiama rimasto lì.
Mi stesi sul letto.
Profumava di casa,tutto profumava.
La mia camera era sostanzialmente rimasta immutata.
C'era solo meno polvere e meno disordine di quando ci abitavo.
Cenai con mamma,parlammo di come era andata a lavoro per entrambe.
Ci fumammo una o due sigarette e guardammo la TV,finche,entrambe sfinite,no andammo a letto.
Quando mi misi sotto le coperte dicisi di mandare un messaggio ad Ale.

"Ehy Baby,come va lì da te?"

La risposta non tardò ad arrivare.

"Amu,bene,ma dubito tu voglia sapere i particolari"

Sorrisi,no,non volevo saperli.
Parlammo di cazzate come sempre,fino a che non mi addormentai.
Non ero più abituata a dormire da sola nel letto,sia che si trattasse di Ale,sia che si trattasse di qualche ragazza che frequentavo.
Non ero più abituata a stare sola,perchè era in quei momenti che tutto riaffiorava.

*War Of Change -Thousand foot Krutch-
Ed ecco qui il secondo capitolo.
Finche posso,aggiornarò spesso,soprattutto quando non andrò a scuola XD
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Mi scuso per gli eventuali errori!
--Moonsirens
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: moonsirens