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Autore: Camelia95    02/11/2013    1 recensioni
Seconda ff che scrivo e prima su katekyo ^^
Spero vi piaccia
Camelia95
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belphegor, Fran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  IL MOMENTO MIGLIORE PER. . .
 
 
 

Quella mattina Fran si era svegliato con l’intenzione, come sempre, di stuzzicare il suo solito compagno d’agguati.
Dopo essersi vestito e messo quello stupido cappello a rana, uscì dalla sua camera diretto alla sala principale allestita per la colazione.
Quando entrò tutti gli altri membri della famiglia erano già nella grande stanza, sparsi di qua e di là. Squalo stava stravaccato sul divano, dietro di lui Lussuria parlava a vanvera del suo bellissimo pavone; Levi, in piedi davanti alla finestra beveva caffè e per ultimo Belphegor stava seduto al tavolo apparecchiato. D’istinto Fran andò verso di lui sedendogli davanti.

“Buongiorno Bel-senpai. La vedo un po’ sciupata, cos’è, ha dormito male stanotte?”.

 
Una vena pulsò sulla tempia del compagno, ma prima che potesse tirare fuori uno dei suoi fidati coltelli, Xanxus fece la sua entrata nella sala.

Parlò sbrigativamente di un’imminente attacco al castello e diede ad ognuno il proprio compito: Lussuria doveva rimanere al castello e curare eventuali feriti; Levi si occupava dei nemici all’entrata del castello mentre Squalo ne proteggeva il perimentro. Infine Belphegor e Fran dovevano occuparsi, nel folto del bosco, degli attacchi frontali nemici. Impartiti gli ultimi ordini, Xanxus lasciò la stanza e tutti presero le posizioni affidategli.


 
Con passo felpato Bel e Fran si addentrarono nella boscaglia. Il primo stava un po’ più indietro al secondo, e lo fissava. Quando questo si girava non  poteva certo notare il suo sguardo, pensò Bel, nascosto com’era dalla folta frangia che portava davanti agli occhi.
In un certo senso Belphegor ammirava il suo compagno per la sfacciataggine e non curanza con cui lo prendeva in giro. Prendeva in giro lui, un principe! Pensieri strani affollarono la sua testa di principe. . .

 
Si acquattarono dietro dei cespugli aspettando un qualche segno di avanzata da parte del nemico, ma tutto taceva. Fù Fran a rompere il silenzio.

“Bel-senpaaai, com’è che mi fissi da quando siamo partiti?”.

Questa affermazione spiazzò il principe.

“ Che cavolo ne sai?” ribbattè.

“Bè, non è difficile. . .”.

Cominciò Fran, avvicinandosi pericolosamente al senpai, e quando gli fu abbastanza vicino, gli sollevò con una mano quella frangetta scompigliata, scoprendogli gli occhi.

“Finalmente li vedo bene. . .”.

E quegli occhi erano sbarrati per la sorpresa, ma un sirriso sadico apparve sulle sue labbra ed essi subito si assottigliarono. Vedendo quello sguardo Fran fece per indietreggiare, ma invano. Subito il più grande gli fu sopra. Lo teneva per i polsi e bloccava le sue gambe con le proprie.

“No, quello non è uno sguardo da pazzo. . .”.

Fece per parlare Fran, ma subito la sua bocca fu bloccata da quella dell’altro, che se ne impadronì. La situazione era decisamente strana, ma a Fran non dispiaceva, infatti non cercò di spostarsi e rimase immobile sotto il suo senpai che aveva allentato la presa per mettersi più comodo. Una mano scivolò dentro la maglietta di Fran che ebbe un brivido. Intanto la bocca di Belphegor si era spostata dalle bocca dell’altro al suo collo che iniziò a mordere.

“Certo che hai una mente più che perversa, Bel-senpai. . .”.

“Stà zitto, rospo!” gli rispose il senpai, mordendogli più forte il collo. “Ahi!”.


 
“VOOOOOOOIII!”.

Si sentì la voce di Squalo attraverso le auricolari che avevano i suoi sottoposti. Arrabbiato come sempre sbraitava contro di loro talmente forte che sembrava fosse lì con loro, infatti i due sussultarono.

“CHE CAVOLO FATE?! QUI CI STANNO ATTACCANDO, SIETE INUTILI! TORNATE AL CASTELLO, SUBITO!”.

Il momento era finito e Bel si scostò da sopra Fran. Tirò un sospiro ed entrambi si avviarono verso il castello. In effetti quello non era stato uno dei momenti più adatti per provarci, pensò il principe, ma ne avrebbe trovati mooolti altri al castello. . .

“Bel-senpaaai, c’è uno strano sorriso sadico e perverso sulla sua faccia. . .”.

Fece Fran senza molti giri di parole. Per la seconda volta una vena pulsò nella tempiadi Belphegor, che lanciò due affilati coltelli mirando alla schiena del kohai.

“Zitto e muoviti, rospo!”.

Ribbattè, allargando ancora di più il suo sorriso.

 

  
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