- Vigilia di Natale a sorpresa
La campanella suonò e tutti tornarono nelle loro camere.
Nella sua camera Talia si lanciò sul suo letto e iniziò a parlare con Annabeth
-Sai Sapientona…..- disse Talia in tono interrogativo e curioso
-Non mi chiamare così!!!!!- rispose Annabeth infastidita
-Ah già…. Solo Percy ti può chiamare così!!!!- rispose Talia ridacchiando.
- E smettila!!!- rispose Annabeth ridendo e iniziarono a tirarsi i cuscini.
È già. Ad Annabeth piaceva Percy anche se lei non lo avrebbe mai ammesso. Era troppo orgogliosa per ammettere di essersi innamorata di lui.
Intanto nella camera di Percy e Grover regnava il caos più totale. Vestiti, CD, libri sparsi ovunque e due ragazzi senza scarpe che saltavano sul letto. Dopo qualche minuto erano sdraiati sul letto che parlavano
-Allora…- disse Grover con il tono di uno che la sa lunga - ….con Annabeth come va?-
-Beh…. Diciamo che…. – Percy era diventato paonazzo fino alla punta delle orecchie.
- Amico!!!! Tu sei cotto come un cotechino!!! – disse Grover con un sorriso stampato sulla faccia.
- Hai ragione Gro!!! Lei è così perfetta. Quegli occhioni grigi, quei capelli come i raggi di sole…- disse Percy in tono sognante.
Intanto Grover rideva come uno stupido per le parole poetiche del suo migliore amico. Voleva aiutarlo a conquistare Annabeth. Ma Grover la conosceva: era innamorata cotta anche lei ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a nessuno.
La vigilia di Natale arrivò in un batter d’occhio. La sera si ritrovarono tutti e quattro nella camera delle ragazze e iniziarono a giocare come bambini. Litigarono un po’ su cosa avrebbero fatto dopo aver giocato con le spade di gomma ma alla fine vinse il gioco della bottiglia. Anche se Annabeth non era d’accordo.
La bottiglia girò. Indicò Percy. Poi Grover.
- Allora Grover…. Obbligo o verità? – chiese Percy in tono malizioso
- Vediamo… sono un uomo coraggioso… Obbligo – rispose Grover fiero
- Vai da Tals, falle il bacia mano dille:” Mia principessa farei ogni cosa per lei”- disse Percy divertito dalla situazione
Intanto Talia, con la faccia tendente al viola iniziò a imprecare in greco contro Percy. Stava tirando giù tutte le divinità che le venivano in mente.
Grover si avvicinò a Talia, si inginocchiò davanti a lei e le prese la mano e gliela baciò e le disse la frase. Tutti scoppiarono a ridere, Talia compresa che si stava ripulendo la mano schifata e gridando contro Percy vendetta.
La bottiglia girò di nuovo. Indicò prima Talia e poi Percy. Lei iniziò a ridere e poi iniziò a pensare. Sapeva dell’amore di Percy verso Annabeth e viceversa perciò decise di dare una possibilità all’amica e di vendicarsi con Percy mettendolo in ridicolo.
- Bene Percy. Obbligo o verità? – chiese Talia con sguardo fulminante
- Obbligo. Sono curioso di sapere come me la farai pagare – disse Percy in tono non curante della situazione in cui si era appena cacciato.
- Ok… lo hai voluto tu Figlio di Poseidone. Dovrai infilarti nella felpa di Annabeth insieme a lei per cinque minuti – disse Talia divertita.
Annabeth sgranò gli occhi e diventò fuxia. Scoccò un’occhiata a Talia come per dirle: “a te ci penso dopo…”. Percy, anche lui un po’ scioccato, era tutto sommato contento dell’obbligo. Insomma, a quale ragazzo non piacerebbe?
Percy si tolse la maglietta. Annabeth non la smetteva di fissarlo; nei suoi pensieri oramai c’era solo Percy senza maglietta. Entrò a fatica nella felpa stretta di Annabeth mentre Grover e Talia ridacchiavano in silenzio.
Percy e Annabeth intanto si guadavano negli occhi a pochi centimetri di distanza. Lei si perdeva nei suoi occhi verdi e spumeggianti come il mare mentre lui nei suoi grigi come un temporale minaccioso che ti vuole investire lasciandoti bagnato come un pulcino. I cinque minuti più lunghi della loro vita. L’ obbligò finì e i ragazzi tornarono nelle loro camere in silenzio. Le porte sbatterono quasi contemporaneamente e iniziarono a chiacchierare di quello che era accaduto.
POSTILLA DELL'AUTRICE
Cosa si diranno i ragazzi? E Annabeth farà fuori Talia per l'obbligo? Chi lo sà.... leggete i prossimi capitoli e vedrete. Recensite per favore. Un abbraccio. Martina Sapientona