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Autore: The_Fortune_Teller    02/11/2013    1 recensioni
Una raccolta di trenta brevi shot su altrettante coppie – la maggior parte vere e proprie crack!pairing, altre solo impopolari, e un paio che invece nel fandom sono già ben conosciute.
Perché tutti hanno il diritto di innamorarsi, anche se non sempre le cose vanno come vorremmo...
[Da un'idea di Valerydell95.|I generi variano a seconda della shot; predominano l'angst, il comico e il fluff.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da un’idea di Valerydell95 e della sua divertentissima Miscellanea,
vi presento cosa succede quando affido a un sacchetto e a dei bigliettini la scelta su quale coppia debba scrivere.




1. Ucraina/Bielorussia - Attesa
«Verrà, vedrai» tenta di rassicurarla Yekaterina, le parole prive di qualsiasi significato e convinzione mentre le sfrega con forza le braccia indolenzite dal freddo nel tentativo di scaldarla «Sono sicura che è solo in ritardo...»
Natalya non risponde, ma getta a terra i girasoli ormai rovinati e rientra in casa sbattendo la porta - Yekaterina è quasi felice di vederla lasciare il gelo della tormenta a favore del caldo del focolare domestico, ma il suo sollievo dura solo il tempo di un sospiro; poi un urlo di rabbia squarcia l'aria e il vento, come spaventato, si placa. Tra quelle quattro piccole mura c'è una bestia tradita e infuriata di cui perfino Padre Inverno sembra avere paura.
E suo malgrado, neanche l'ucraina ha abbastanza coraggio da adempiere al suo compito di sorella maggiore e rientrare per tentare di calmare la ragazza. Raggomitolandosi sull'uscio di casa per non disperdere il poco calore corporeo rimastole, Yekaterina comincia a mugolare una vecchia litania che la intrattenga per le ore a seguire.
Ivan non verrà più, ovviamente, e qualsiasi augurio sarebbe in ritardo di un giorno, perché mezzanotte è già passata da un pezzo, ma per quel che vale... «Buon compleanno, Natalya.»



2. Romania/Veneziano - Appuntamento galante
Feliciano ama da morire il suo ragazzo, ma c'è un motivo se non lo va a trovare praticamente mai.
<<... E qui è dove Vlad III soleva cenare in mezzo ai condannati. Me lo ricordo ancora, diceva che le urla di dolore gli stimolavano l’appetito… Era un tipo strano, quello, pensa che una volta fece inchiodare alla testa di due musulmani il loro turbante perché gli avevano mancato di rispetto, e un’altra volta ancora…>>
L'italiano annuisce meccanicamente, tremando di terrore ma non osando interrompere le entusiastiche spiegazioni di Vladimir, il quale è così preso dagli orrori della sua stessa terra da non accorgersi minimamente della pietosa condizione del suo fidanzato.
Ma perché la Romania deve avere un folklore tanto macabro?!

Note
Vlad III fu uno dei principi di Valacchia (oggi territorio rumeno), celebre per il suo sadismo – fu lui ad ispirare Bram Stoker nella creazione del personaggio di Dracula. Maggiori informazioni qui.




3. Inghilterra/Ungheria – All’ora di cena
«Ordiniamo da asporto?»
«Ancora? Sono stufa di mangiare a casa! Perché non ceniamo fuori, invece? In un bel ristorantino sul Tamigi…»
«Di sabato sera? Quando sono tutti fuori a far casino? Sei impazzita? Telefona al tuo ex-marito e chiedigli se possiamo andare da lui, piuttosto.»
«Perché dobbiamo appellarci sempre ai miei amici?»
«Preferisci accettare l’invito di Francis?»
«No, ma… Mi rifiuto di chiedere ancora a Roderich di ospitarci, okay? Sarebbe la tredicesima volta questo mese!»
«… Da quant’è che non andiamo da Bella?»
«L’ultima volta è stata un paio di mesi fa, credo.»
«…»
«… La chiamo?»
«Chiamala.»
Nessuno dei due è esattamente il migliore dei cuochi.

Note
Headcanon: Elizaveta non ha mai imparato a cucinare perché non le è mai piaciuto farlo.




4. Svezia/Cuba – Temperature
Berwald, realizza con un pizzico di perplessità Juan, è più ingenuo di quanto la gente gli dia credito. La sua espressione è sempre incastrata in linee austere e minacciose, ma dietro vi sono l’entusiasmo e la bontà di un bambino – è praticamente il gigante buono delle favole.
Ed è forse per questo che non riesce a rifiutare il suo invito ad andare a vedere i fiordi svedesi insieme, malgrado sia fisicamente incapace di sostenere il freddo. Perché se Berwald è così ansioso di fargli vedere casa sua da non tenere in conto una cosa tanto ovvia e risaputa, allora Juan non ha il cuore abbastanza duro di farglielo notare da sé.
Vorrà dire che si coprirà bene.



5. Islanda/Ucraina – Primo amore
Lukas gli ha detto che passerà presto, che è solo una fase, un momento della crescita. Emil non ci ha creduto, perché ogni volta che vede Yekaterina sente il cuore battergli forte nel petto, cercare di sfondare la sua cassa toracica per uscirne e raggiungerla, e se questo non è amore allora l’amore non esiste.
Poi però Lukas ha aggiunto, con voce più minacciosa, con l’implicito ordine di starle lontano, che lei non potrebbe mai vederlo come un amante, perché la differenza d’età è troppa. Emil avrebbe voluto non credere neppure a questo, ma non ci è riuscito, perché ogni volta che Yekaterina lo vede gli fa le stesse moine che farebbe a un bambino, e quando cerca di dirle di essere un adulto lei sorride e non gli crede.
Lukas ha infine chiuso il discorso dicendogli di togliersela dalla testa. Emil ci ha provato, ma non ci è riuscito.



6. Spagna/Norvegia – Di fuoco e di ghiaccio
Gli altri pensavano che tra loro non avrebbe mai funzionato; perfino la sua famiglia gli aveva detto di lasciar perdere, ché erano troppo diversi. Lukas, testardo ed innamorato come pochi, si è rifiutato di seguire il consiglio, preferendo andare avanti per la sua strada e le sue scelte, e ha dimostrato a tutti che avevano torto, che lui ed Antonio sono davvero fatti l’uno per l’altro.
Perché Antonio ha pazienza ed empatia; perché si accontenta delle sue dichiarazioni d’amore fatte solo di sguardi e baci sulla bocca, perché non se la prende se i suoi modi sono scostanti e un po’ bruschi, perché non ha bisogno di vederlo piangere o sorridere per sapere se è triste o felice. Perché lo capisce meglio di chiunque altro, e Lukas non potrebbe chiedere di più.



7. Germania/Francia – Romanticismi
Tutte le mattine, Francis gli dà il buongiorno con una singola rosa rossa e un biglietto firmato – un cliché che farebbe breccia nel cuore di qualsiasi ragazzina del liceo. È incredibile quanto banale possa essere talvolta la nazione dell’amore.
Prendendo la rosa di oggi tra le dita, Ludwig nasconde un sorriso dietro i petali col cuore che batte un po’ più veloce. A quanto pare questo tipo di cliché sdolcinati funziona anche con l’austera nazione tedesca.



8. America/Seychelles – Momenti
La bocca di Michelle sotto l’ombrellone sa di granita e di sole, di sale e di gioia, e la sua pelle sotto i polpastrelli è bollente ed ancora bagnata. Alfred passa l’intero pomeriggio a stringerla, a baciarla e carezzarla e sentirla, e ogni tanto lei ride, melodiosa come le onde del mare, e si scosta i capelli sciolti dal viso dicendogli che lo ama, e poi lo bacia di nuovo senza dargli il tempo di rispondere.
Non esiste un tempo più felice di questo.



9. Danimarca/Liechtenstein – Proposte
Sisia è una ragazza bellissima e dolcissima con un fratello parente di Satana, e Mathias è un idiota per aver sperato che un completo elegante e un mazzo di fiori bastassero a convincerlo delle sue buone intenzioni.
«La mano di mia sorella?!» lo sente urlare tra il rumore di spari, mentre fugge giù per la collina nel tentativo di tornare a casa integro «Dovrei dare la mano di mia sorella a un guerrafondaio ubriacone e ritardato come te?!»
Poi però sente anche la voce più acuta di Sisia, e quella da sola vale tutti i proiettili che sta evitando: «Sposiamoci a giugno, okay?»



10. Turchia/Romano – Eterno bambino
«Sei rimasto lo stesso moccioso saccente che eri al servizio di Spagna – continui a giocare col fuoco con la presunzione di non scottarti anche se hai le mani già ustionate. Credevo che l’indipendenza ti avesse reso un po’ più saggio, ma evidentemente avevo torto – com’è che si dice da voi? Chi nasce tondo non muore quadrato?»
Lovino a malapena ascolta e a malapena si offende, troppo infiacchito dalle ferite per prestare attenzione la dovuta attenzione alla ramanzina di Sadiq – ed è ironico, davvero, perché quest’uomo è lo stesso che secoli fa ha cercato di invadere le sue terre, lo stesso che lui e Antonio e Pietro e l’intera Europa hanno combattuto allo stremo delle forze. Ed ora eccolo qua, a portarlo sulle spalle come un figlio dopo averlo trovato all’angolo della strada ferito ed abbandonato come un cane, ad accettare il suo peso sulla schiena ormai stanca senza fare neppure una domanda.
Se stesse meglio forse l’orgoglio gli imporrebbe di rifiutare questo aiuto, di scappare a gambe levate prima di essere in debito con un uomo che non ha mai sopportato, ma la stanchezza gli toglie tutti gli insulti dalla bocca e gli lascia tra le mani solo gratitudine, e così tutto ciò che può fare è solo chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dai passi cadenzati del turco.
Al resto – tutto il resto – potrà pensare più tardi.

Note
Headcanon: Pietro è il (molto originale) nome che ho dato a Città del Vaticano.
L’idea di questa shot non è completamente mia, ma è ispirata a un prompt letto un po’ di tempo fa sul Kink Meme.



11. Germania/Belgio – Femme fatale
È che Bella ha l’enorme difetto di farsi piacere i ragazzi più giovani di lei, e di imbarazzare infinitamente suo fratello maggiore con i suoi tentativi di conquista.
«Potremmo uscire insieme, ogni tanto – andare a cena fuori, magari; mi piacerebbe conoscerti meglio, sai, sembri una persona così interessante...»
Lars sbatte la testa sul tavolo con un gemito di orrore alla vista di sua sorella che fa la civetta con Ludwig e del povero tedesco che tenta invano di declinare le sue offerte con il viso sempre più rosso d’imbarazzo. Sarà una serata interminabile…



12. Russia/Ungheria – Un’offerta d’amore
Ha pensato che le piacessero i fiori, perché è con quelli che adorna ogni mattina la lunga chioma castana.
Ha pensato che le sarebbe piaciuto anche lui se le avesse recato in dono qualche girasole, che l’avrebbe fatta sorridere.
Ma evidentemente ad Elizaveta piacciono solo i piccoli e delicati fiori delle sue terre, perché i girasoli che Ivan le ha portato li ha buttati sul pavimento e pestati coi piedi urlandogli contro che lo odia, che le ha tolto la libertà e che per questo deve bruciare all’Inferno.
Ed allora ha pensato che forse avrebbe dovuto portare qualcos’altro, qualcosa che le si addicesse di più rispetto a quei goffi e sgraziati fiori gialli. Allora forse non l’avrebbe odiato così tanto.



13. Veneziano/Estonia – I primi segni dell’Apocalisse
Quando Feliciano comincia a fargli le moine è sempre un cattivo segno.
«Eduard» miagola l’italiano, stravaccandosi sul divano di modo che la sua testa si sostituisca sul suo grembo al libro che sta leggendo «Lo sai che ti amo un sacco?»
A queste parole, l’estone sente un brivido percorrergli la schiena e scuoterlo dal pacifico torpore in cui era caduto. Addio ai suoi progetti di un tranquillo weekend a casa del suo ragazzo…
«Quant’è grave?»
L’italiano, purtroppo, non ha neppure la decenza di essere sincero e dirgli cosa sia successo, perché simula un broncio offeso e gli pizzica una guancia: «Perché devi essere così sospettoso? Non ho fatto niente! Voglio solo un po’ di coccole dal mio fidanzato… Da quando sei venuto non hai fatto altro che leggere.»
Eduard socchiude le palpebre, ancora non convinto, ma concede comunque una carezza esitante ai capelli di Feliciano: «Il gatto è ancora vivo?»
«Vivo e vegeto!»
«Ti sei ricordato di fare la spesa?»
«Sì, e ho anche preso gli ingredienti per la tua zuppa preferita.»
«E non hai investito nessuno mentre andavi al supermercato?»
«Non sono andato in macchina, mi hanno ritirato la patente due mesi fa, ti ricordi?»
«Allora è esploso il computer.»
Feliciano sbatte le palpebre, quasi perplesso, ma bastano pochi secondi perché abbandoni la sua recita e volti la testa con aria colpevole: «Non proprio esploso… Ha solo fatto qualche scintilla…»
Come volevasi dimostrare.



14. Paesi Bassi/Spagna – Lavori domestici
Ogni tanto, quando non sta tentando di avvelenare la cena di Antonio, Lars cerca di dare una mano. Pulisce (ma non cucina), si prende cura di Lovino se gli altri non possono e, per quel poco che gli è concesso, aiuta con l’amministrazione delle finanze. Lo fa sentire meno come uno schiavo e più come un uomo libero, e a tratti gli dà anche l’illusione di essere ancora uno Stato indipendente, non asservito al potere spagnolo.
Che poi a sera Antonio lo ringrazi per il lavoro svolto con un sorriso troppo largo per la sua faccia e lo chiami “La sua fedele e devota mogliettina” è solo una sgradita controindicazione che non riesce mai a ignorare come dovrebbe.

Note
La NedSpa è una delle mie coppie preferite, e in qualche modo la sua drabble è una di quelle uscite peggio. Che Himaruya mi perdoni l’incompetenza.




15. Norvegia/Canada – Ti sei portato a letto chi?
Arthur sembra sull’orlo dell’esaurimento nervoso.
«Ti sei portato a letto Matthew?! Mio figlio?! Io ti ammazzo, lurido illusionista da fiere di paese, te e tutti i tuoi dannatissimi goblin!»
«Matthew non è più una tua colonia, Arthur, non ho bisogno del tuo permesso per uscire con lui.»
«Uscire con lui?! Tu quello lo chiami uscire con lui?! Al mio paese si chiama tro-»
Vladimir decide di smettere di ascoltare ora, prima di venire a conoscenza di dettagli di cui fa volentieri a meno, e prende ad armeggiare col suo cellulare per passare il tempo in attesa che la situazione si calmi – o che ad Arthur parta un embolo, probabilmente le due cose coincideranno. A quanto pare la riunione del Trio Magico è rimandata a data da destinarsi…
Da quand’è che Arthur ha un figlio che si chiama Matthew, comunque?



16. Russia/Germania – Favori
Quella di Ivan è stata una richiesta parecchio strana, specie considerato che loro due non sono mai stati in rapporti particolarmente buoni, e Ludwig non avrebbe neanche accettato se non fosse stato per le pressioni del suo capo.
«Potrebbe aiutarci a migliorare i rapporti con la Russia senza sforzi e sacrifici» ha detto «Dopotutto non ti ha chiesto nulla di impossibile, no?»
No, nulla di impossibile, ed è per questo che ora si ritrova le braccia piene del corpo massiccio del russo, tra le dita i suoi capelli un po’ crespi e sulla spalla il peso bollente della sua testa, e la situazione è così assurda che non è neppure imbarazzato, solo stranito. Se lo vedesse Gilbert probabilmente tenterebbe di ucciderlo.
Ludwig, ti dispiace se ti do un abbraccio?

Note
Anche questa drabble non è completamente frutto del mio sacco, ma è ispirata da un headcanon letto qui secondo cui Ivan adora abbracciare Ludwig perché è l’unico abbastanza alto da non costringerlo a chinarsi. All’inizio avevo inserito un riferimento molto più chiaro alla cosa, ma siccome sembrava parecchio forzato ho preferito toglierlo.



17. Cuba/Prussia – Incompatibilità
«Che schifo è questa roba?»
Gilbert è un imbecille e Juan dovrebbe fare all’umanità l’enorme favore di ammazzarlo una volta per tutte.
Da quando il suo aereo è sbarcato a Cuba ha fatto di tutto per dargli sui nervi: gli ha rifilato i bagagli da portare in albergo per poi svignarsela in spiaggia da solo, ha lanciato odiosi fischi d’apprezzamento ai culi delle bagnanti, si è lamentato tutto il tempo del sole battente che gli ustionava la pelle e ora sta anche guardando con aria schifata i suoi preziosi cocktail – perché lui è un uomo vero, e gli uomini veri non bevono strane robe colorate, solo birra. Questa è la sua penitenza per aver pensato che tra loro due potesse nascere qualcosa, grazie tante e arrivederci.
«Lascia perdere» ringhia infine il cubano, la già misera pazienza ridotta a un filo, strappandogli di mano il cocktail e finendolo in pochi sorsi furiosi. Questa è l’ultima volta che ci prova con uno degli amici dell’americano.



18. Italia/Canada – Per te e per noi
Da quando sta con lui Feliciano si arrabbia più spesso – abbastanza spesso da non sembrare più lui. Non urla e non offende, ma stringe i denti e con voce ferma riprende questa o quest’altra nazione perché non l’hanno visto o riconosciuto, ricordando loro ogni volta che il ragazzo nell’angolo è Matthew, il suo fidanzato, quindi ti spiacerebbe salutarlo come si conviene, per piacere?
Matthew non sa per certo come prendere la cosa, perché, per quanto sia felice di avere qualcuno che si batta così strenuamente per il suo riconoscimento, non può fare a meno di pensare anche a quanto stressante possa essere prendersi cura in modo così costante di lui – di pensare che il suo anonimato e la sua debolezza abbiano tolto la serenità all’italiano.
Talvolta si scusa per questo, sottovoce e sotto le coperte, dove le inibizioni non possono raggiungerlo, ma ogni volta Feliciano si limita a sorridere e a dirgli che sta solo facendo il suo dovere. E allora forse va davvero bene così.



19. Seychelles/Liechtenstein – Pegno d’amore
«Sisia? Che fine ha fatto il fiocco che ti ho regalato?»
La ragazza sobbalza ed arrossisce colpevole, portandosi istintivamente una mano al nastro scarlatto che porta tra i capelli in sostituzione di quello che tempo fa le ha comprato il fratello.
«Scusa, fratellone, l’ho perso e così ne ho comprato un altro da sola per… Per non farti spendere altri soldi» mente, meno disinvolta di quanto vorrebbe. Fortunatamente Vash si limita ad annuire con aria poco convinta e a tornare al suo giornale senza premere ulteriormente sulla questione, e Sisia può concedersi un sospiro di profondo sollievo. Chissà se avrà mai il coraggio di dirgli delle promesse d’amore un po’ infantili scambiate al chiaro di luna con Michelle, del piccolo scambio che hanno fatto per rimanere vicine anche quando non lo sono, e di quanto stesse bene nella chioma scura dell’africana il suo fiocco viola…



20. Prussia/Austria – Di fedi e sogni infranti
«Sposa me.»
Roderich sapeva che sarebbe venuto. Gilbert viene sempre.
Dal primo infelice connubio celebrato da altri per lui e Vash ancora bambini ai matrimoni della sua adolescenza con Antonio e Francis, l’albino è sempre stato qui, nel suo camerino, a implorarlo per l’impossibile.
«Lascia perdere Elizaveta e sposa me. Ti saprò difendere molto meglio di lei.»
Da bambino ad adolescente a uomo, Gilbert non ha mai smesso di inseguirlo. Gli ha strappato una ad una ogni cosa nel tentativo di ridurlo a spazzatura che nessuno volesse a raccogliere da terra – nel tentativo di costringerlo ad appoggiarsi a lui e lui soltanto. Non ha mai funzionato; Roderich è sempre riuscito a risorgere dalle sue ceneri.
E alla fine è sempre l’albino a cadere in ginocchio.
«Non dovrai preoccuparti più di nulla, mi occuperò personalmente delle rivolte nel tuo territorio e del-»
«Sai bene che non è possibile» lo interrompe, perché se continuasse ad ascoltare potrebbe finire per credere alle stesse follie in cui crede Gilbert, e il suo cuore è troppo martoriato per subire il peso di un’altra illusione.
Il prussiano lo fissa sconvolto per un istante, poi la sua espressione si indurisce e i suoi occhi cominciano a grondare furia e sangue: «Lo giuro, principessa, se non mi sposi stavolta ti faccio a pezzi – ti cancello da tutte le cartine esistenti sul globo, ammazzo uno ad uno tutti i tuoi preziosi reali e poi ti tengo a marcire come trofeo nelle prigioni del mio castello. Sai che ne sono capace.»
Sì, lo sa. Ma anche così Roderich si impedisce di scomporsi e indica con un cenno della mano la porta: «Mi stai facendo far tardi alla cerimonia.»
Gilbert ringhia come un animale affamato, per un attimo sembra anche sul punto di aggredirlo, ma all’ultimo si volta e lascia la stanza sbattendo la porta. Roderich lo fissa andarsene col cuore stretto in una morsa – la prossima volta, si ripromette. La prossima volta sarai sicuramente tu all’altare…

Note
All’inizio non volevo inserire la PruAus nella raccolta, perché volevo focalizzarmi perlopiù su coppie crack o comunque meno popolari, però continuava ad uscirmi. Alla fine mi sono arresa e ho scritto qualcosa anche per loro basandomi su un mio vecchio headcanon… Solo allora i maledetti si sono arresi: dopo aver scritto questa shot non solo non sono più usciti insieme, ma Prussia non è proprio uscito più. Se n’è rimasto nel sacchetto fino alla fine.



21. Cuba/Bielorussia – Promesse non dette e mai fatte
Natalya è insieme la ragazza più bella e terrificante che Juan abbia mai conosciuto, e quando si scambiano il loro primo bacio il cubano non è sicuro se questo sia il momento giusto per essere felice o per fuggire a gambe levate. È lei stessa a fugare tutti i suoi dubbi, costringendolo sul posto con un abbraccio un po’ troppo stretto e parole che suonano come una promessa: «Non intendo andare oltre prima del matrimonio.»
Juan sbatte le palpebre più volte, perplesso, e, incapace di assimilare completamente l’informazione, circonda a sua volta Natalya con le braccia rispondendo con un «Ok» meccanico ed incerto. Per qualche motivo non può fare a meno di pensare di aver appena segnato la sua condanna a morte.



22. Norvegia/Austria – Senza titolo
Col tempo, Roderich ha imparato che Lukas ha un modo tutto suo di prendersi cura di lui, fatto di piccoli gesti che sussurrano parole più dolci di qualsiasi dichiarazione – gesti che non vogliono dire nulla se fatti da chiunque altro, ma che vogliono dire tutto se a farli è lo stoico e freddo norvegese. Perché quando apre gli occhi al mattino alle sue meravigliose iridi violacee e al profumo di colazione portata a letto, quando viene accolto dal nuovo giorno con un bacio che sa di dentifricio e la promessa di rivedersi la sera stessa, l’austriaco sa per certo che qualsiasi mazzo di fiori e qualsiasi parola d’amore sarebbe superflua: quelle labbra premute sulle sue e quel caffè sul comodino sono più che sufficienti per farlo felice.



23. Finlandia/Romano – Fantasie erotiche
«No! Mi rifiuto!»
«Ma Lovi-»
«Non hai sentito?! Ho detto no!»
«Per favore?»
«Solo da morto!»
«Neanche se mi metto in ginocchio?»
«Neanche se mi paghi! Che razza di gioco erotico è “Babbo Natale e la sua renna”?!»



24. Austria/Nuova Zelanda – Problemi di memoria
Lo sguardo confuso che Benjamin rivolge alle posate sul tavolo ha la capacità di frustrare Roderich oltre ogni limite consentito.
«Quindi questo è il coltello per il pesce?» domanda il giovane pastore. Di nuovo.
«Esatto.»
«E questo quello per la carne?»
«Sì, e quell’altro ancora è quello per la frutta – non hanno cambiato disposizione mentre battevi le palpebre» normalmente l’austriaco si sentirebbe in colpa ad essere così acido durante il primo appuntamento, ma il neozelandese ha la testa troppo dura per far scaturire in lui qualsiasi forma di rimorso.
Dannazione, è da mezz’ora che ripetono le specifiche di ogni posata! Possibile che qualcuno capace di distinguere cento pecore l’una dall’altra non riesca a ricordare l’uso di una decina di stoviglie?
Poi, finalmente, Benjamin pronuncia le tanto attese parole: «Okay, ho capito.»
L’austriaco sarebbe pronto a piangere di commozione, se non fosse per la triste aggiunta che viene dopo: «Ma perché non usare un coltello solo? Finché taglia…»
Sbattendosi una mano sulla fronte, Roderich dichiara la resa: «Sai che ti dico, Benjamin? Lascia perdere. Usa il coltello che preferisci, solo, ti prego… Basta domande.»



25. Belgio/Polonia – Condivisione di beni
Essere la fidanzata di Feliks è una costante sfida ai suoi nervi.
«Feliks! Ti avevo detto di smettere di usare i miei trucchi!»
L’abitudine di vestirsi da donna del suo ragazzo non le dà fastidio, altrimenti non si sarebbe dichiarata a prescindere; quello che le dà fastidio è che il polacco usi le sue cose senza neppure preoccuparsi di non farsi scoprire e che poi abbia anche la faccia tosta di negarlo, sbattendo le palpebre con un’aria innocente che non convincerebbe un cieco. Proprio come sta facendo adesso.
«Lo so, e infatti non li ho usati.»
Bella risponde digrignando i denti e mettendo in bella mostra la macchia di rossetto arancione sul colletto della sua camicia: «Non sparare balle, Feliks, tu questo colore non ce l’hai



26. Australia/Bielorussia – Polvere di fata
Natalya profuma di terre lontane e inverni freddi, di laghi ghiacciati e sogni infranti. È lo stesso profumo che da piccolo Kyle associava alle fate delle storie che Arthur soleva raccontargli per farlo addormentare – lo stesso profumo delle creature magiche che si nascondono nelle foreste di conifere del Nord. È un odore così diverso da quello di mare e sabbia che l’australiano si porta addosso che può soltanto ammaliarlo, estraniarlo dal mondo, farlo suo. Costringerlo a un silenzio e a una contemplazione che non sente propri, ma che non può evitare.
Ha provato a parlarle, in passato, a dirle di quale effetto abbia su di lui, ma le parole non gli hanno mai lasciato la gola: è bastato lo sguardo di ghiaccio della sua bella fata per dirgli che anche se lei gli ha congelato il tempo e i pensieri, lui non sarà mai in grado di scioglierle il cuore.



27. Islanda/Liechtenstein – Un degno fine serata
In qualche modo, Sisia è riuscita a piacere a tutta la sua famiglia – forse è merito dei grandi occhi verdi e dell’aria da cucciolo spaurito, fatto sta che l’intera Scandinavia l’ha accolta a braccia aperte: a partire da Mathias, che ha avuto addirittura la decenza di non ubriacarsi durante la sua permanenza, fino a Berwald e Tino, che l’hanno coccolata e viziata come fosse stata una sorella minore. Perfino suo fratello Lukas, dopo cena, l’ha preso in disparte per dirgli di tenersela stretta, ché una ragazza così fine non la si incontra tutti i giorni.
Insomma, è stata una serata a dir poco perfetta e al di sopra di qualsiasi aspettativa… Se non fosse che, proprio quando Emil si stava preparando a riaccompagnare Sisia al suo albergo, Vash è irrotto in casa col fucile spianato sfondando la porta d’ingresso con un calcio. La porta blindata d’ingresso. «Sisia! Cosa diavolo ci fai nella casa di questi mentecatti?! Mi avevi detto saresti stata da Elizaveta!»



28. Germania/Romano – Il fratello del mio migliore amico
«Lo sai che hai sbagliato fratello, vero?»
Ludwig non sa cosa rispondere, cosa fare – se non le avesse già occupate dai fiori non saprebbe neppure dove mettere le mani per nasconderne il tremore convulso. Di tutte le possibili reazioni che Lovino potesse avere questa è la peggiore. E l’unica che non si aspettava.
«Cosa…? No, io-»
L’italiano lo interrompe sbattendogli la porta in faccia - «Mio fratello non c’è, ripassa dopo!» lo sente urlare dall’interno dell’appartamento, e la sua dichiarazione si perde, inutile ed inascoltata, nell’aria stantia del pianerottolo.
«… È te che amo.»



29. Svezia/Romania – Sotto gli occhi di tutti
La gente non ci fa caso, troppo distratta dalla propria quotidianità per prestare occhio ai dettagli, ma questo non lo rende un segreto. Basterebbe fermarsi un attimo a guardare per capire – basterebbe soffermarsi a studiare l’espressione di Berwald per scorgere l’ombra di un sorriso che ultimamente pare non lasciarlo mai, basterebbe fermarsi a parlare qualche minuto in più con Vladimir per sapere chi gli ha comprato quei vestiti nuovi. Non è un’addizione difficile da fare.
Eppure nessuno si ferma, nessuno guarda, nessuno capisce. Nessuno si è mai sporto oltre la spalla di Vladimir e sbirciato il suo cellulare per scoprire che il suo sfondo è una foto di Berwald, e nessuno si è mai preoccupato di chiedere a Berwald perché ad ogni riunione di lavoro si preoccupi di portare a Vladimir il suo milkshake preferito.
È così ovvio – eppure nessuno lo vede. E tutto sommato a loro va bene anche così.

Note
Dopo aver pescato i loro bigliettini ho cominciato a shipparli praticamente all’istante. Che Himaruya mi salvi.



30. Ungheria/Ucraina – Al buio
«Ivan si arrabbierà.»
Cavalcioni su di lei, Elizaveta le sorride rassicurante e le bacia con dolcezza le labbra – nella penombra sembra ancora più bella.
«Basta non lo venga a sapere, giusto?»
Yekaterina trattiene il fiato quando sente una mano dalle dita affusolate sfiorarle il fianco e stringe con forza le lenzuola tra le dita. Sta tremando, ma non sa dire di preciso il perché.
«Ho paura» confessa, sottovoce, ed Elizaveta la ringrazia della sincerità con un altro bacio.
«Vuoi che me ne vada?»
L’idea di un’altra notte passata da sola nel buio e nel freddo della sua camera da letto la terrorizza più della rabbia di suo fratello.
«No» scuote la testa, sollevando le braccia per cingerle intorno al collo sottile dell’altra «No, solo…»
«Shh… Lo so. Non ti preoccupare, andrà tutto bene – ci sono io qui.»
È tutto quello che aveva bisogno di sentirsi dire.

Note
Questa è l’unica shot di cui ho deciso personalmente la coppia – dite ciao alla mia OTP yuri, ragazzi!





Entro nel fandom così, col botto: trenta shot quasi tutte crack, e tutte in una volta. Per farmi notare, suppongo.
Le note più rilevanti le avete già lette, quindi non mi resta molto da dire, se non ringraziarvi per essere arrivati fino a qui e chiedervi di essere così gentili da lasciare un commento: non rientravo nel mondo delle FanFiction da un paio d’anni, e sono un po’ emozionata.
Sono abbastanza soddisfatta di questa raccolta, anche se mi dispiace per alcuni cliché che non ho saputo fare a meno di utilizzare, ma spero che abbia avuto almeno la capacità di intrattenervi per qualche minuto.
Spero di rivedervi presto!



… Mamma mia come sono formale.
  
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