Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: world_magic    02/11/2013    0 recensioni
Quando i fratelli Pevensie tornano a Narnia, scoprono di non essere soli: una sconosciuta si aggira per le rovine di Cair Paravel. Chi è? E soprattutto, perché fa battere così forte il cuore del Giusto?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NO NEED TO SAY GOODBYE
 
Tutto finì in pochi minuti.
I pochi telmarini che ebbero il coraggio di attaccare il Dio, finirono inghiottiti dalle acque del fiume.  Tutti gli altri gettarono le armi a terra e si arresero.
Edmund, Peter, Susan e Caspian attraversarono il fiume e raggiunsero Aslan, Lucy e Annabelle. Edmund aveva voglia di abbracciarla, ma doveva rispettare il protocollo. In fondo, era davanti al supremo re di Narnia.
i ragazzi si inginocchiarono davanti ad Aslan.
-Alzatevi, re e regine di Narnia. – disse con la sua voce profonda.
Edmund, Peter e Susan si alzarono, mentre Caspian restò inginocchiato.
-Tutti. –
Caspian alzò la testa: guardò prima i ragazzi, poi Aslan.
-Non credo di essere pronto. –
-Proprio perché lo dici, so che lo sei. –
Il principe, che stava per diventare re, si alzò e insieme agli altri si avviarono verso il castello di Miraz, che sarebbe diventato il nuovo castello di Narnia.
 
Annabelle e Edmund erano in una stanza del castello: dopo aver superato tutti i riti formali, avevano deciso di ritagliarsi un po’ di tempo per loro e raccontarsi cos’era successo nel poco tempo che erano stati separati.
-Come avete trovato Aslan? – le chiese il re.
- Io ero scesa da cavallo, o meglio, mi hanno fatto cadere da cavallo. Due soldati di Miraz mi stavano attaccando: uno di loro mi ha colpito in testa e ho perso i sensi. Quando mi sono risvegliata, c’erano Lucy e Aslan di fronte a me. –
-I soldati ti hanno fatto male? – le chiese apprensivo.
-No, ho solo un bernoccolo. Sparirà in pochi giorni. E invece tu che mi racconti? Com’è andato lo scontro contro Miraz? –
-Beh, è stato … più complicato del previsto. Peter ha avuto la meglio, però ha voluto che fosse Caspian ad ucciderlo. –
-Mio fratello l’ha ucciso? – Annabelle spalancò gli occhi.
-Alla fine no: è stato uno dei suoi soldati ad ucciderlo. Evidentemente non godeva di una grande fama. –
Suonarono il corno: era il momento di andare nel cortile del castello.
 
Annabelle era in piedi di fianco a Caspian e Aslan, mentre Peter, Edmund, Susan e Lucy stavano in silenzio dietro di loro.
-Narnia appartiene all’uomo come alle sue creature. – stava dicendo Caspian. – Qui è benvenuto chiunque di Telmar voglia vivere in pace, ma Aslan può rimandare chi lo desidera nella terra dei nostri avi. Nel mondo dei re e delle regine. –
Nessuno sembrò voler accettare la proposta, poi tre mani si alzarono: un soldato, un lord, e la moglie di Miraz con suo figlio accettarono, e passando attraverso un albero raggiunsero la loro nuova dimora.
Pochi secondi dopo, Peter si fece avanti.
-Tocca a noi, ora. –
-Tocca a noi? – chiese Edmund.
-Dobbiamo tornare a casa. Il nostro tempo qui è scaduto. – poi si avvicinò a Caspian e gli porse la sua spada. – Dopotutto, noi non serviamo più qui. –
Caspian la prese e rispose: - La custodirò fino al tuo ritorno. –
-Temo che questa sia la fine. Non torneremo più. – disse Susan.
A Edmund cascò il mondo addosso. Cosa voleva dire che non sarebbero più tornati.
-Come? – esclamò Lucy.
-Voi due tornerete prima o poi, ma io e Susan no. –
-Perché? –
-Siamo cresciuti, Lucy. È ora che viviamo nel nostro mondo. Forza, ora salutiamo i nostri amici. –
Ognuno andò a salutare: Peter parlò con il capo dei centauri, Susan andò da Caspian, Lucy da Briscola.
Edmund andò da Annabelle, che era già scoppiata in lacrime.
-Peter ha detto che tornerai. Ci rivedremo … -
Edmund stava cercando di trattenere le lacrime.
-Non so quando tornerò. Forse qua saranno passati altri 1300 anni prima che possa tornare. –
-Non voglio lasciarti. –
-Neach’io. Ma apparteniamo a due mondi diversi. –
Annabelle restò qualche secondo in silenzio, poi sembrò assumere il contegno degno della principessa che era e parlò: - Non c’è bisogno che ci diciamo addio. Riuscirò a trovarti anche nel tuo mondo. Tieni. – disse porgendogli il suo medaglione. –Era di mia madre. Voglio che lo tenga tu, così ti ricorderai di me. –
-Ragazzi, è ora di andare. – disse Aslan.
Dopo un ultimo bacio, Edmund lasciò la mano di Annabelle e si avvicinò ai fratelli tenendo stretto il gioiello di Annabelle.
Dopo un ultimo sguardo, i ragazzi passarono attraverso il portale.
Poco prima di passare, Edmund sentì Annabelle dire qualcosa.
-Ti aspetterò. –

 
  
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