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Autore: ss55    02/11/2013    2 recensioni
Questa non è una storia horror come tutte le altre, dove vampiri e sangue la danno da padrona.
In questa storia ľorrore è un olio su tela, è solo un' immagine, una suggestione dettata da uno strano quadro ...........................oppure no?
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole splende e ľaria frizzante di un autunno ancora giovane mi carezza le guance.
È una bellissima mattina di ottobre e, respirando a pieni polmoni, passeggio per il parco, dirigendomi a casa.
Ero appena stato al mercato domenicale del paese e, stranamente, oltre che girellare senza scopo per le bancarelle, avevo anche comprato qualcosa: un bel quadro dipinto alla maniera di Van Gogh, con pennellate grasse e figure turbinose molto suggestive.
Tutto contento per il mio nuovo acquisto, giro la chiave nella toppa ed ento in casa fischiettando accompagnato dal consueto cigolio della porta.
Appendo la giacca all'appendiabiti in ferro battuto ed entro nel salotto.
Poso il quadro, ancora avvolto nella carta da pacchi, sulla grossa poltrona di pelle bruna sistemata strategicamente proprio di fronte al grosso camino, ora spento, che domina la stanza.
Adesso non ho tempo di fissarlo al muro; è ormai mezzogiorno e devo occuparmi di un invitante polletto che non attende altro che essere infornato.

La giornata passa sonnacchiosa ma veloce ed è ormai sera quando mi ricordo di quel quadro.
Così lo scarto e lo appendo accanto alla cappa del grosso camino.
Finalmente ho il tempo di osservarlo per bene e mi accomodo sulla poltrona.
Dall'altro lato della cornice mi fissano gli occhi di una bambina che, tutta vestita di bainco come quella di un famoso quadro di Velasquez, pare posare all'interno di una spaziosa stanza dell'Ottocento.
È un bellissimo dipinto, non c'è che dire, e sono molto contento di non essermelo fatto sfuggire.

Ľaria é pungente, il cielo plumbeo ed io, reduce di un'intensa giornata di lavoro, sto tornando a casa.
La porta si apre con un cigolio ed io entro pregustando una serata tranquilla tutta per me.
Dopo cena mi siedo al solito posto ed accendo il camino. La luce calda e tremolante del fuoco conduce i miei occhi verso il quadro ed io comincio ad osservarlo pigramente, cullato dal confortante scoppiettio del fuoco.
Noto un particolare che prima mi era sfuggito: dietro alla piccola in bianco c'è una porta socchiusa.

La porta cigola quando la spalanco violentemente. Sto cercando di sfuggire dalle grinfie di una pioggerella fitta e persistente.
Questa volta accendo subito il fuoco per asciugarmi i vestiti e ritrovare un po' di buon umore.
Con la coda dell'occhio vedo qualcosa di strano, qualcosa che non dovrebbe essere così, qualcosa che probabilmente non è che immaginazione: la porta, dietro alla bambina, mi sembra un po' più aperta ed un piede sporge alľ interno della stanza.

Corro veloce sotto la pioggia, coprendomi il capo con la ventiquattr'ore.
Il cigolio della porta è subito seguito da un forte colpo, tanta è la forza con cui la apro.
Eccomi finalmente di fronte al mio caro fuocherello.
Mi siedo e comincio a crogiolarmi al calore del camino, sciogliendomi i muscoli intirizziti e godendomi la sensazione di asciutto sulla pelle.
È a questo punto che lo sguardo mi cade ancora una volta sul dipinto. E rimango sbalordito.
Quella maledetta porta è palesemente più aperta di quanto lo fosse prima, e da essa, alla luce rossa del fuoco, si possono scorgere della mani di un bianco malsano.
Che mi succede? Sto impazzendo?
Ho paura.

La mia corsa è accompagnata dai tuoni di un temporale di inaudita forza.
Tutto è buio e umido le uniche luci che riescano a penetrare la cortina di pioggia sono i lampi.
Entro in casa come un demone rincorso da un Santo e un tuono assordante copre lo sbattere della porta.
Accendo subito il fuoco, ma ora ho paura.
Ho paura di vedere confermata ľ ipotesi della mia pazzia, ho paura che il quadro smentisca ogni mio dubbio e mi riveli la raccapricciante verità.
Così esito a lungo, fissando caparbiamente il movimento ipnotico delle fiamme che danzano sul legno.
Ma come posso resistere? I miei occhi fremono, cupidi di dare anche solo uno sguardo fugace alla verità e il desiderio mi rode la mente in modo insopportabile.
Così, il cielo mi perdoni, spostai ľ attenzione su quell' opera immonda.
La porta è spalancata. 
Dietro ad essa c'è...... 

Un lento cigolio pervade la stanza.
   
 
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