Henry si appoggiò mollemente su un banco, osservando fuori dalla finestra i rami spostati dal vento.
- Non c'è niente da risolvere. Quel ragazzo ha detto solo una marea di idiozie. Io e te non siamo fratelli, quindi non c'è niente di cui io mi debba vergognare o per cui mi debba giustificare. Io ti amo e non c'è niente di sbagliato in questo. -
Per un attimo Kyuhyun ebbe l'impressione che il tempo si fosse fermato.
Non percepiva più i rumori esterni, non sentiva né freddo né caldo e il sapore di ferro che avvertiva in bocca era completamente scomparso.
Guardava Henry, che lo fissava di rimando, e si ritrovò a pensare che quel ragazzino, che tanto sembrava una creatura uscita da un mondo di pura fantasia, era nato appositamente per lui.