Buon
sabato a tutti!
Ringrazio
chi ha messo questa ff tra:
- i
preferiti:- AliceKeepHoldingOn - avrilismylittleangel
- Beliectioner_FE_love_FE - Curly_Boy14 - Glaphyra - Look_at_the_sky - Mirianalol -nunueroby
- Solluxy
- i
ricordati:- Look_at_the_sky
- avrilismylittleangel-
nunueroby
- i
seguiti:- AliceKeepHoldingOn - avrilismylittleangel
- Brazza - Hakkj - icon of the darkness - itwasworthallthewhile
- Look_at_the_sky – Mary_Malik –Mirianalol–nunueroby– RamonaLBS – SaraHappenin
Allora,
vi volevo parlare brevemente
dei ringraziamenti di Avril nel booklet.
Ho
sentito molte polemiche,
specialmente sul fatto che non ha speso ringraziamenti per noi fans.
Addirittura
ci sono persone che non vogliono più comprare
l’album per questo.
La
mia opinione è che la musica di un
cantante, se piace davvero, deve essere supportata sempre,
indipendentemente
dal comportamento che quest’ultimo ha.
Non
volete comprare l’album? Bene,
sappiate solo che così le vendite scenderanno e Avril non
verrà di certo
chiedervi scusa perché si è dimenticata di
inserirci tra i ringraziamenti.
Well,
mi sono sfogata.
Passando
al capitolo… pronti per la “male
version” di Slipped Away?
Io
no D:
Ok,
prima di lasciarvi, chiedo scusa
a tutte le persone che ho fatto andare in analisi (?) con gli ultimi
capitoli,
me compresa.
Buona
lettura.
Avril Lavigne –
Slipped Away (Male
Version)
Pov
Evan
No...
N... Non poteva essere... Non
poteva essere vero!
Mi
mancava l'aria, non riuscivo
più a respirare...
Le
gambe, le braccia, tutto mi
tremava... ma dovevo fare qualcosa, dovevo sapere.
Mi
fiondai come un forsennato
nella piccola stanza da cui ero appena uscito, e osservai il suo corpo
steso
sul lettino.
I
medici si muovevano frenetici,
senza sosta. Le loro grida si accalcavano l'una sull'altra, si
confondevano, si
mischiavano...
Continuavo
a sentire solo un
unico, pressante e maledettissimo suono. Quel bip
così lungo, così soffocante, che se l'era portata
via.
Mi
lasciai prendere dalla rabbia,
dalla paura, dall' orrore di averlo persa per sempre.
Ebbi
la strana sensazione di non
percepire più niente e nessuno. Mi sembrava di essere uscito
dal mio corpo e
tutto intorno a me era ovattato.
Degli
spasmi di pianto mi fecero
tremare convulsamente.
Ti
prego, Avril, ti prego. Non lasciarmi.
Dovevamo
invecchiare insieme.
Dovevamo
amarci fino alla fine.
Dovevo
darti dei figli.
Non
lasciarmi.
Mi
misi ad urlare, senza avere la
possibilità di fare altro. "Aiutatela, aiutatela!"
Sentii
aprire la porta e qualcuno
mi si avvicinò, prendendomi dal busto, ma io protestai,
scalciando e tentando
di liberarmi da quella presa ferrea. Non volevo allontanarmi da quel
letto, non
potevano portarmi via da lei.
"Evan."
Una voce calda e
comprensiva mi parlava. Sapevo che si trattasse di mio fratello Matt,
ma la mia
mente non riusciva ad elaborare nessun pensiero logico. La mia mente
pensava
solo ad Avril.
Mi
sentii trascinare fino alla
sedia, ma il mio corpo, che non controllavo più, cadde a
terra. Vidi delle mani
toccare il suo collo, e poi una mano si posò sul suo corpo.
Sul suo cuore.
Le
stavano controllando con lo
stetoscopio se ci fosse un qualche segno di vita, ma sapevo che ormai
mi aveva
lasciato. Lei se n'era andata.
Il
mio pianto si fece sempre più
disperato, man mano che la mia mente rielaborava tutto quello che stava
accadendo.
Sentii
altri passi dietro le mie
spalle. "Dottor Tennant?" Era una voce femminile.
"Rose,
non serve il carrello
delle emergenze. La signorina è deceduta" rispose la
prima voce.
Sapevo
che era morta, ma quando
quella voce diede la conferma a tutti i miei pensieri, mi sentii come
se mi
fossi rotto in milioni di piccoli pezzi. Un'unica parola, mi
confermò che la
mia vita era finita con quella del mio angelo.
Urlai
disperato. "Avril, no!"
"Evan,
alzati. Ti prego,
fatti forza." mi disse mio fratello. Feci di no con la testa.
"Signor
Taubenfeld... A mio
parere, deve essere contento per lei."
Ma
che cazzo stava dicendo quella
voce? Come potevo essere felice... se Avril era morta!
Preso
da una forte scarica di
adrenalina, mi alzai di soprassalto, e cercai di andare verso quella
feccia.
"Io ti spacco la faccia, pezzo di merda!"
Anche
questa volta, fui bloccato
dalle braccia forti di Matt, che mi trattennero al mio posto. "Si
calmi, Evan,
so come ci si sente. La signorina Lavigne aveva un trauma cranico molto
grave,
e il coma sarebbe potuto durare molto di più di due semplici
mesi. Lo so che adesso
sta soffrendo, ma pensi anche a lei. Ora non soffre più.
Dov'è andata starà
bene."
Mi
rifiutai categoricamente di
dare ragione a quelle parole pazze e senza senso.
Ora
lei non soffriva più, ma ero
io quello che stava male. Ero egoista, la volevo ancora accanto a me,
avrei
voluto stringerla ancora, volevo baciarla, volevo vedere i suoi occhi
che si
aprivano, volevo che mi tenesse stretto tra le sue braccia e mi dicesse
che
sarebbe andato tutto bene.
Ma
non era così. Ero solo, sentivo
freddo, e non c'era nessuno che avrebbe potuto consolarmi, e quel
pensiero mi
spaventava più di qualunque altra cosa.
"Evan,
se le posso dare un
consiglio... stia accanto a lei, le tenga la mano... almeno fin quando
ne ha la
possibilità." disse quella stessa voce di prima.
"Rose,
mi porti qualcosa
per calmarlo ed avverta i
signori Mitchell".
"Subito,
dottor Tennant"
rispose la voce femminile.
Avevo
difficoltà a respirare, completamente
attanagliato dal dolore. Tremavo, singhiozzavo, non avevo nessun
controllo del
mio corpo. Quella figura maschile si inginocchiò accanto a
me, e mi mise le
mani sulle spalle, ma l'unica cosa che sentivo era il freddo della
morte che
aleggiava in quella stanza. "Evan, lei si deve calmare."
Di
nuovo?! Ma che cosa stava
dicendo? Come facevo a calmarmi? Non era lui che aveva perso l'amore
della
propria vita.
Sentii
ancora quei passi di donna.
"Dottor Tennant, i signori Mitchell stanno arrivando. Erano
già in viaggio
quando li ho chiamati. Tenga."
"Grazie,
Rose." disse
alla donna, per poi rivolgersi a me. "Evan, le sto facendo una puntura,
è
solo per calmarla." disse quella voce.
Non
reagii, non dissi niente
nemmeno quando sentii l'ago entrarmi nel braccio.
Non
avevo né la forza, né la
volontà di protestare. L'unica cosa che i miei occhi
riuscivano a vedere tra le
lacrime che scendevano senza sosta, era la figura immobile e priva di
vita di Avril,
mentre sentivo un leggero dolore al braccio incominciare a diffondersi.
Mi
accompagnarono da lei e io mi
sedetti sulla mia sedia, quella in cui avevo passato ore ed ore negli
ultimi
mesi.
Strinsi
per l'ultima volta la mano
del mio angelo. Le accarezzai le guance e le baciai per l'ultima volta
le
labbra.
Due
forti braccia mi presero e mi
scostarono improvvisamente dal letto. Non riuscii a protestare, forse
per l'effetto
del calmante.
Mi
appoggiai a Matt e gli
circondai le spalle con le mie braccia, premendo il mento contro la sua
scapola.
Lui
mi abbracciò forte quasi da
spezzarmi in due.
Stavo
soffrendo, e avevo il cuore trafitto
da un dolore infinito. Avril mi aveva lasciato. Mi aveva lasciato solo
ad
affrontare la mia vita. Lei, che era stata la mia stella, e che aveva
illuminato le mie notti buie e solitarie, adesso si era spenta, ed ero
circondato solo da oscurità.
Mi
sentivo senza forze e le gambe non
mi reggevano più. Se non fosse stato per le forti braccia di
Matt, sarei caduto
sicuramente a terra. All'improvviso, cominciò a girarmi
tutto e vedevo delle
strane luci davanti agli occhi, mentre sentivo un forte torpore
penetrarmi fin
dentro le ossa.
"Dottor
Tennant. Evan sta
male." disse Matt, mentre mi circondava la vita con un braccio e
metteva il
mio braccio sinistro sulle sue spalle.
"Stia
tranquillo, è l'effetto
del sedativo."
Adesso
capivo perché mi sentissi
così sereno. Poi non sentì più niente,
e venni avvolto dal buio, ma...era una
sensazione strana.
Non
si trattava di un indebolimento,
o di uno svenimento. Direi quasi... di un risveglio.
Sì,
sentivo che il torpore che mi
circondava le ossa stava sparendo, e veniva sostituito da un formicolio
che,
partendo dalla mano sinistra, si stava diffondendo in tutto il corpo,
soprattutto nelle gambe e nel collo.
Sentivo
che le forze che stavo perdendo,
mi stavano pian piano ritornando, rendendomi più vivo.
Poi,
una voce leggerissima e quasi
inudibile mi chiamò. "Ev...n. E...an"
No...
non poteva essere. Questa...
questa era la sua voce! Ne ero
sicuro,
l'avrei riconosciuta tra mille.
L'ansia
tornò a colpirmi, più forte
di prima.
Cosa
significava questo? Ero morto
anch'io?
Anch'io,
come Avril, avevo definitivamente
abbandonato la mia vita?
Sperai
di sì con tutto me stesso.
Non potevo vivere in un mondo dove lei non esisteva.
Il
formicolio alla mano si fece
sempre più forte, sempre più pressante, come se
qualcuno me la stesse toccando
insistentemente.
Fu
quella la spinta che aspettavo.
Il mio cervello emise il primo impulso, quello di
farmi aprire gli occhi. Scoprii di trovarmi
nella stessa posizione in cui mi ero addormentato, con il capo piegato,
la testa
poggiata sulla mano destra e la mia mano sinistra che racchiudeva
protettiva
quella di Avril.
Ecco
spiegato il dolore al collo.
Poi,
le mie orecchie riascoltarono
il suono più dolce che potesse esistere.
Il
mio nome detto dalle labbra di
Avril, accompagnato dai bip regolari del suo cuore che la macchina
registrava.
Alzai
piano la testa, seguendo la provenienza
del suono.
Se
quest'ultimo mi era sembrato la
cosa più dolce che avessi mai sentito, non poteva neanche
essere paragonato
alla visione che mi ritrovai di fronte.
Avril,
sullo stesso lettino del
sogno.
Con
la sua mano ancora stretta
nella mia che cercava di svegliarmi.
Ma soprattutto, viva! Viva e con quei fantastici occhi blu, che mi erano mancati tanto, e che pensavo di aver perso per sempre.
Non
vi preoccupate, la situazione si chiarirà nel prossimo, nel
caso non fosse chiara.
Cruel
Heart.
P.S.
Spam moment: ho scritto una nuova ff se Avril e Chad. Se
volete, dateci un’occhiata. Remember
me.