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Autore: Cruel Heart    02/11/2013    4 recensioni
“Avril! Avril!”
Eccolo, lo sento.
“Sei qui…” mormoro appena.
“Sì, amore, sono qui, sono qui…”
“Ti amo…” ho solo la forza di dirgli.
Poi, finalmente, il buio cala su di me.
*********
Una ragazza con una corazza forte e menefreghista, ma con un'anima fragile e bisognosa d'amore, si trasferirà in una città che odia, con la madre di cui non ha notizie da dieci anni, e il nuovo patrigno.
Le sue giornate saranno una battaglia continua, sia a casa, ma soprattutto a scuola.
Cosa succederà, se incontrerà un antipatico testardo e strafottente?
Cosa succederà, se quel ragazzo capace di tenerle testa, sarà un biondino con uno skate?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon sabato a tutti!

Ringrazio chi ha messo questa ff tra:

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Allora, vi volevo parlare brevemente dei ringraziamenti di Avril nel booklet.

Ho sentito molte polemiche, specialmente sul fatto che non ha speso ringraziamenti per noi fans. Addirittura ci sono persone che non vogliono più comprare l’album per questo.

La mia opinione è che la musica di un cantante, se piace davvero, deve essere supportata sempre, indipendentemente dal comportamento che quest’ultimo ha.

Non volete comprare l’album? Bene, sappiate solo che così le vendite scenderanno e Avril non verrà di certo chiedervi scusa perché si è dimenticata di inserirci tra i ringraziamenti.

Well, mi sono sfogata.

Passando al capitolo… pronti per la “male version” di Slipped Away?

Io no D:

Ok, prima di lasciarvi, chiedo scusa a tutte le persone che ho fatto andare in analisi (?) con gli ultimi capitoli, me compresa.

Buona lettura.

 

Avril Lavigne – Slipped Away (Male Version)

 

 

 

Pov Evan

 

No... N... Non poteva essere... Non poteva essere vero!

Mi mancava l'aria, non riuscivo più a respirare...

Le gambe, le braccia, tutto mi tremava... ma dovevo fare qualcosa, dovevo sapere.

Mi fiondai come un forsennato nella piccola stanza da cui ero appena uscito, e osservai il suo corpo steso sul lettino.

I medici si muovevano frenetici, senza sosta. Le loro grida si accalcavano l'una sull'altra, si confondevano, si mischiavano...

Continuavo a sentire solo un unico, pressante e maledettissimo suono. Quel bip così lungo, così soffocante, che se l'era portata via.

Mi lasciai prendere dalla rabbia, dalla paura, dall' orrore di averlo persa per sempre.

Ebbi la strana sensazione di non percepire più niente e nessuno. Mi sembrava di essere uscito dal mio corpo e tutto intorno a me era ovattato.

Degli spasmi di pianto mi fecero tremare convulsamente.

Ti prego, Avril, ti prego. Non lasciarmi.

Dovevamo invecchiare insieme.

Dovevamo amarci fino alla fine.

Dovevo darti dei figli.

Non lasciarmi.

Mi misi ad urlare, senza avere la possibilità di fare altro. "Aiutatela, aiutatela!"

Sentii aprire la porta e qualcuno mi si avvicinò, prendendomi dal busto, ma io protestai, scalciando e tentando di liberarmi da quella presa ferrea. Non volevo allontanarmi da quel letto, non potevano portarmi via da lei.

"Evan." Una voce calda e comprensiva mi parlava. Sapevo che si trattasse di mio fratello Matt, ma la mia mente non riusciva ad elaborare nessun pensiero logico. La mia mente pensava solo ad Avril.

Mi sentii trascinare fino alla sedia, ma il mio corpo, che non controllavo più, cadde a terra. Vidi delle mani toccare il suo collo, e poi una mano si posò sul suo corpo. Sul suo cuore.

Le stavano controllando con lo stetoscopio se ci fosse un qualche segno di vita, ma sapevo che ormai mi aveva lasciato. Lei se n'era andata.

Il mio pianto si fece sempre più disperato, man mano che la mia mente rielaborava tutto quello che stava accadendo.

Sentii altri passi dietro le mie spalle. "Dottor Tennant?" Era una voce femminile.

"Rose, non serve il carrello delle emergenze. La signorina è deceduta" rispose la prima  voce.

Sapevo che era morta, ma quando quella voce diede la conferma a tutti i miei pensieri, mi sentii come se mi fossi rotto in milioni di piccoli pezzi. Un'unica parola, mi confermò che la mia vita era finita con quella del mio angelo.

Urlai disperato. "Avril, no!"

"Evan, alzati. Ti prego, fatti forza." mi disse mio fratello. Feci di no con la testa.

"Signor Taubenfeld... A mio parere, deve essere contento per lei."

Ma che cazzo stava dicendo quella voce? Come potevo essere felice... se Avril era morta!

Preso da una forte scarica di adrenalina, mi alzai di soprassalto, e cercai di andare verso quella feccia. "Io ti spacco la faccia, pezzo di merda!"

Anche questa volta, fui bloccato dalle braccia forti di Matt, che mi trattennero al mio posto. "Si calmi, Evan, so come ci si sente. La signorina Lavigne aveva un trauma cranico molto grave, e il coma sarebbe potuto durare molto di più di due semplici mesi. Lo so che adesso sta soffrendo, ma pensi anche a lei. Ora non soffre più. Dov'è andata starà bene."

Mi rifiutai categoricamente di dare ragione a quelle parole pazze e senza senso.

Ora lei non soffriva più, ma ero io quello che stava male. Ero egoista, la volevo ancora accanto a me, avrei voluto stringerla ancora, volevo baciarla, volevo vedere i suoi occhi che si aprivano, volevo che mi tenesse stretto tra le sue braccia e mi dicesse che sarebbe andato tutto bene.

Ma non era così. Ero solo, sentivo freddo, e non c'era nessuno che avrebbe potuto consolarmi, e quel pensiero mi spaventava più di qualunque altra cosa.

"Evan, se le posso dare un consiglio... stia accanto a lei, le tenga la mano... almeno fin quando ne ha la possibilità." disse quella stessa voce di prima.

"Rose, mi  porti qualcosa per calmarlo ed avverta i signori Mitchell".

"Subito, dottor Tennant" rispose la voce femminile.

Avevo difficoltà a respirare, completamente attanagliato dal dolore. Tremavo, singhiozzavo, non avevo nessun controllo del mio corpo. Quella figura maschile si inginocchiò accanto a me, e mi mise le mani sulle spalle, ma l'unica cosa che sentivo era il freddo della morte che aleggiava in quella stanza. "Evan, lei si deve calmare."

Di nuovo?! Ma che cosa stava dicendo? Come facevo a calmarmi? Non era lui che aveva perso l'amore della propria vita.

Sentii ancora quei passi di donna. "Dottor Tennant, i signori Mitchell stanno arrivando. Erano già in viaggio quando li ho chiamati. Tenga."

"Grazie, Rose." disse alla donna, per poi rivolgersi a me. "Evan, le sto facendo una puntura, è solo per calmarla." disse quella voce.

Non reagii, non dissi niente nemmeno quando sentii l'ago entrarmi nel braccio.

Non avevo né la forza, né la volontà di protestare. L'unica cosa che i miei occhi riuscivano a vedere tra le lacrime che scendevano senza sosta, era la figura immobile e priva di vita di Avril, mentre sentivo un leggero dolore al braccio incominciare a diffondersi.

Mi accompagnarono da lei e io mi sedetti sulla mia sedia, quella in cui avevo passato ore ed ore negli ultimi mesi.

Strinsi per l'ultima volta la mano del mio angelo. Le accarezzai le guance e le baciai per l'ultima volta le labbra.

Due forti braccia mi presero e mi scostarono improvvisamente dal letto. Non riuscii a protestare, forse per l'effetto del calmante.

Mi appoggiai a Matt e gli circondai le spalle con le mie braccia, premendo il mento contro la sua scapola.

Lui mi abbracciò forte quasi da spezzarmi in due.

Stavo soffrendo, e avevo il cuore trafitto da un dolore infinito. Avril mi aveva lasciato. Mi aveva lasciato solo ad affrontare la mia vita. Lei, che era stata la mia stella, e che aveva illuminato le mie notti buie e solitarie, adesso si era spenta, ed ero circondato solo da oscurità.

Mi sentivo senza forze e le gambe non mi reggevano più. Se non fosse stato per le forti braccia di Matt, sarei caduto sicuramente a terra. All'improvviso, cominciò a girarmi tutto e vedevo delle strane luci davanti agli occhi, mentre sentivo un forte torpore penetrarmi fin dentro le ossa.

"Dottor Tennant. Evan sta male." disse Matt, mentre mi circondava la vita con un braccio e metteva il mio braccio sinistro sulle sue spalle.

"Stia tranquillo, è l'effetto del sedativo."

Adesso capivo perché mi sentissi così sereno. Poi non sentì più niente, e venni avvolto dal buio, ma...era una sensazione strana.

Non si trattava di un indebolimento, o di uno svenimento. Direi quasi... di un risveglio.

Sì, sentivo che il torpore che mi circondava le ossa stava sparendo, e veniva sostituito da un formicolio che, partendo dalla mano sinistra, si stava diffondendo in tutto il corpo, soprattutto nelle gambe e nel collo.

Sentivo che le forze che stavo perdendo, mi stavano pian piano ritornando, rendendomi più vivo.

Poi, una voce leggerissima e quasi inudibile mi chiamò. "Ev...n. E...an"

No... non poteva essere. Questa... questa era la sua voce! Ne ero sicuro, l'avrei riconosciuta tra mille.

L'ansia tornò a colpirmi, più forte di prima.

Cosa significava questo? Ero morto anch'io?

Anch'io, come Avril, avevo definitivamente abbandonato la mia vita?

Sperai di sì con tutto me stesso. Non potevo vivere in un mondo dove lei non esisteva.

Il formicolio alla mano si fece sempre più forte, sempre più pressante, come se qualcuno me la stesse toccando insistentemente.

Fu quella la spinta che aspettavo. Il mio cervello emise il primo impulso, quello di  farmi aprire gli occhi. Scoprii di trovarmi nella stessa posizione in cui mi ero addormentato, con il capo piegato, la testa poggiata sulla mano destra e la mia mano sinistra che racchiudeva protettiva quella di Avril.

Ecco spiegato il dolore al collo.

Poi, le mie orecchie riascoltarono il suono più dolce che potesse esistere.

Il mio nome detto dalle labbra di Avril, accompagnato dai bip regolari del suo cuore che la macchina registrava.

Alzai piano la testa, seguendo la provenienza del suono.

Se quest'ultimo mi era sembrato la cosa più dolce che avessi mai sentito, non poteva neanche essere paragonato alla visione che mi ritrovai di fronte.

Avril, sullo stesso lettino del sogno.

Con la sua mano ancora stretta nella mia che cercava di svegliarmi.

Ma soprattutto, viva! Viva e con quei fantastici occhi blu, che mi erano mancati tanto, e che pensavo di aver perso per sempre.

 

 

Non vi preoccupate, la situazione si chiarirà nel prossimo, nel caso non fosse chiara.

Cruel Heart.

 

P.S. Spam moment: ho scritto una nuova ff se Avril e Chad. Se volete, dateci un’occhiata. Remember me.  

   
 
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