02/11/2013
8 recensioni10..9..8..
-10..9..8..-
-Castle, lo dirò per l’ultima volta: questa è un’assurdità, nonché una totale perdita di tempo!-
-Ma Kate! Come sapremo che abbiamo tutto l’occorrente pronto per l’ospedale se non facciamo almeno una prova?- Si sedette vicino a lei sul divano e, prendendole le mani, riprese- è semplice: allo scadere dei 10 secondi tu fingerai di avere le doglie e tutti noi ci comporteremo come stabilito. Voi siete pronte?- disse girandosi verso la cucina.
Alexis e Martha risposero affermativamente ma con poco entusiasmo. Erano solo le dieci del mattino e Castle le torturava da ore.
-Castle, vorrei farti notare che quando il bambino vorrà uscire non ci darà un preavviso di 10 secondi.- Aveva provato a dire Kate, ormai rassegnata.
Poi ad un tratto ebbe un’idea.
-E se vi dessi io il via? Se, in un qualsiasi momento della giornata dicessi che il bambino sta per nascere? Sarebbe molto più realistico e più utile.-
Ovviamente Beckett non pensava minimamente di farlo. Era solo un modo per prendere tempo, magari per distrarre il futuro papà e far passare l’emicrania alla futura mamma.
-Affare fatto!- disse Castle.
-Allora siamo d’accordo, darò io il via.-
E considerando chiusa la questione stava appunto per andare a stendersi sul letto, quando suo marito la fermò.
-Aspetta un attimo. Dobbiamo concordare un segnale!-
-Un segnale?- Ripeté lei confusa.
-Ci vuole una parola in codice per quando darai l’allarme.-
-Non posso semplicemente dire: “Ehi, John sta per nascere”?-
-Kate, non rovinarmi tutto il divertimento!- disse lagnandosi -Potresti dire: “Mela”!-
-Oh, Richard, perché non un frutto più esotico: “Guava” oppure “Maracuja”!- lo seguì a ruota Martha.
-A me piace “Cheeseburger”!- Castle tutto eccitato.
-“Salmone in crosta di pistacchi”…mmh, delizioso!- continuò Martha.
-Smettetela, o di questo passo mi verranno le voglie!-
-Allora ci vuole qualcosa che Kate non direbbe mai, come..”Nebula 9 è una serie penosa e scadente”!! Che ne dite?- Esclamò convintissimo Castle.
-Castle, il motivo per cui pensi che non direi mai una cosa del genere è che davvero non la dirò mai!!-
-Beh, un po’ ci speravo…-
-Ok, io ho un’idea!- fece Alexis- Papà dice sempre che voi siete i Caskett, giusto? E se tu dicessi semplicemente “Baby Caskett”?-
-Alexis sei un genio! Lo adoro! Dimmi che lo adori anche tu?- rivolto alla moglie.
Anche Beckett riteneva la ragazza veramente intelligente… per questo non capiva come potesse assecondare il padre in quel momento. Tuttavia la voglia di mettere fine a tutto quel trambusto le fece rispondere:
-Ok..sembra accettabile..-
-Eccellente! Da questo momento inizia lo stato di allerta: appena Beckett urlerà ”Baby Caskett” noi dovremo essere pronti ad agire. Tutto chiaro?-
-Chiaro!-
************ Molto più tardi in camera da letto.. ***************************
-Kate! Sono le 22:00 e ancora non hai dato il segnale.-
-Oh, che sbadata, me n’ero completamente dimenticata!- Fece lei con la faccia più innocente che poteva- perdonami ma sai, oggi sono stata così impegnata che.. e poi in questo periodo sono sempre stanchissima..-
Sperava solo che la sceneggiata convincesse il marito.
-Non fa niente, amore. Domani riprenderemo.- e dopo aver dato un leggero bacio sulla fronte della consorte uscì dalla stanza per gridare in direzione delle scale:
-ESERCITAZIONE SOSPESA! Si riprenderà domattina ore 8:00!-
Versi di esasperazione giunsero in risposta dal piano di sopra.
Appena rientrato in camera la detective gli disse:
-Ora facciamo così: io vado al bagno per la duecentesima volta oggi e poi torno qui e ti voglio trovare già a letto ad aspettarmi. Penso che il piccolo John voglia un po’ di coccole.- sorrise poi accarezzandosi la pancia parlando del figlio.
-E anche la bellissima mamma le vuole?- disse con il suo solito sorriso malizioso.
Ma in quanto a malizia, Beckett non era certo da meno.
- Può darsi..- rispose infatti.
A dispetto dei buoni propositi, quando lo scrittore si mise a letto si addormentò all’istante. Tutto il giorno era stato teso come una corda di violino e ora che gli capitava di potersi rilassare, non riusciva a tenere gli occhi aperti.
-Rick!..- la voce di Kate usciva ovattata dalla porta del bagno- Riiiiick!!-
Nessuna risposta.
Ad un tratto si sentì un urlo che svegliò lo scrittore:
-Baby Caskett!!!-
-Tesoro..abbiamo sospeso l’esercitazione, ricordi?- Disse strofinandosi un occhio, ancora mezzo intontito dal sonno.
Ma Beckett lo raggiunse nella loro camera dolorante.
-Castle, si sono rotte le acque! Baby Caskett. ORA!!- gridò la donna con tono perentorio.
A quelle parole Castle sbarrò gli occhi, prima semichiusi, e saltò giù dal letto come una molla.
-Oh mio Dio! A-Alexis, svegliati! Prendi il borsone!- poi rivolto a Kate con un tono che voleva essere calmo- stai tranquilla, ci siamo preparati e andrà tutto bene. ALEXIS, MI SENTI? Madre?! Appena scende resta con lei, io cerco le chiavi dell’auto.-
E intanto si aggirava disperato per casa. -Qui non ci sono..qui nemmeno..Ma dove sono finite? Chi le ha spostate? CHI?!-
Beckett guardava il suo Rick: quell’uomo amava moltissimo lei e il bambino tanto che aveva programmato quel momento nei dettagli da quando il medico aveva stabilito che il parto era imminente.
Ovviamente adesso lui era nel panico più assoluto ma lei invece era emozionata e felice: sapeva che tutto sarebbe andato bene, che entro qualche ora avrebbe visto suo figlio e che sarebbero arrivati in tempo in ospedale.
Certo, prima doveva ricordare a suo marito che proprio lui aveva proposto di tenere le chiavi dell’automobile sulla scrivania, vicino al suo amato portatile…
Ahia!
Contrazione.
(Forse doveva sbrigarsi)
-Castleeee!-
Fine
Note dell’autrice:
Altra piccola shot che avevo in mente da un po’.
Se non l’aveste ancora capito, amo scrivere ff leggere e con un pizzico di umorismo.
Spero possa piacervi ^^