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Autore: ElettraOfShadows    03/11/2013    2 recensioni
[Firelight]
Esiste un mondo sulle montagne, al di là di muri di nebbia e rami, che nemmeno noi con la più fervida delle immaginazioni possiamo riuscire a concepire. Quello dei Draki. Creature magnifiche, maestose e potenti: i discendenti diretti dei draghi. La loro società è segreta ma non certo diversa dalla nostra. Chi segue il sistema e le sue regole, sopravvive. Chi disobbedisce e non si attiene alle disposizioni paga.
Questa è la storia di una ragazza dall'animo forte e ribelle, giusto e sincero, coraggioso e pronto al sacrificio. Questa è la storia di Ariel l'Esiliata.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel salone delle riunioni c'era il clan al completo. Gli occhi di tutti sono carichi d'odio, confusione, sconcerto e delusione. Guardano verso di me.
Io che sono inginocchiata in catene davanti al ceppo dell'esecuzione del taglio delle ali. Io che fino a quel momento non mi ero mai piegata di fronte a niente e nessuno.
Tuttavia non riesco a vedere altro che quel pezzo di legno. Non riesco a sentire altro se non il rombo del sangue dentro le orecchie.
Mia sorella e mia madre gridano e piangono. Mio padre era stato portato via prima, trattenuto da suo fratello e portato fuori da altri cinque draki Onice con la forza, perché tentava di opporsi. Meglio così: non voglio che veda cosa stanno per farmi.
Gli anziani si avvicinano. Vedo che tengono in mano qualcosa: delle cesoie enormi. Subito non reagisco, ma quando sento che le guardie Onice mi afferrano e mi spingono verso il ceppo, comincio a dimenarmi.
Le narici si aprono e si chiudono a un ritmo folle. Sul dorso del naso cominciano a spuntarmi delle creste nere e la pelle di draki nera come la notte comincia a sostituire quella umana. Quella finta.
I due Onice che mi tengono ferma mi spingono con forza sulla piattaforma in legno, assicurando le catene a due ganci davanti al ceppo. Ora non riesco a muovermi, se mi agito i ferri mi tagliano i polsi.
- Ariel...accusata di....sei condannata alla pena del taglio delle ali e in seguito all'esilio...-
le parole degli anziani sembravano così lontane. Non le sentivo davvero.
Mi guardo intorno. Tutti stanno guardando. Tutti aspettano. Anche io, ma non lo farò senza far nulla. Faccio un cenno a mia madre che piangendo capisce. Prende mia sorella Sol e l'abbraccia per evitarle l'agonia di vedermi mutilata.
Poi li sento. Mani prepotenti mi afferrano. Mi provocano apposta, cercando di far emergere completamente il draki Onice che c'è in me.
Io tento di resistere, ma sento comunque le ossa che si allungano, i muscoli che pulsano sotto la pelle e le ali che spaccano la pelle della schiena e vengono fuori.
Grandi e coriacee. Una meraviglia a vedersi. Nere e Viola. Sono più grandi di quelle di un Onice normale, il che è tutto dire. Le spalanco fiera e le mostro a tutti.
Sorrido snudando le zanne mentre continuo a guardare la folla con i miei occhi viola tagliati in verticale da una sottile pupilla nera.
“Non ho paura di quello che mi farete, e io non mi pento di ciò che ho fatto”
Era questo che volevo dimostrare e per ribadire il concetto dischiusi la bocca ruggendo contro tutto e tutti. Mi dimeno e non la smetto nemmeno quando sento quattro draki schiacciarmi contro il blocco di legno. Qualcuno mi ficca un pezzo di panno in bocca per evitare che mi mozzi la lingua. Poi sento le cesoie tranciare ossa, carne e le mie ali cadere a terra con un tonfo raccapricciante in una pozza di sangue violaceo.



Ariel aprì gli occhi di scatto, urlando. Le cicatrici sulla schiena le bruciavano tantissimo e sentiva il sudore che le colava sulle tempie, andando a condensarsi in piccole goccioline sulla punta del mento. Intorno a lei era ancora tutto buio, ma non mancava molto all'alba, lo sapeva.
Sospirò rassegnata, passandosi una mano tra le ciocche di capelli corvini mentre con un gesto brusco si toglieva le coperte calde di dosso.
Era passato tantissimo tempo dall'ultima volta che aveva sognato di quel giorno. Il giorno in cui era diventata un'Esiliata. La reietta del clan. Umiliata e poi cacciata via.
Ariel si guardò intorno, nella caverna che aveva abitato per tre lunghi anni da quando il clan le aveva mozzato le sue bellissime ali, per poi gettarla nel bel mezzo della foresta come se fosse stata solo un sacco di carne.
Al di fuori del clan sei in costante pericolo e vulnerabile ad ogni tipo di creatura. Umani. Animali feroci. O peggio, Cacciatori.
Questi ultimi erano i più pericolosi. Braccavano la razza di Ariel da secoli. Per la pelle, dura e resistente. Per il sangue e per la carne.
Li facevano a pezzi, o nel migliore dei casi li usavano come cavie da laboratorio per condurre esperimenti, vendendoli agli Enkros. Ariel non sapeva chi fossero o cosa facessero con i draki gli Enkros. Nessuno lo sapeva. Forse nemmeno i Cacciatori.
Ma lei era riuscita a sopravvivere e aveva scampato sempre ogni sorta di pericolo. Questo grazie anche alle sue particolari doti di draki Onice. Una delle classi più potenti tra quelle presenti nella sua razza. Gli Onice erano conosciuti per la loro stazza e la potenza fisica, senza tralasciare il talento per il combattimento: erano i guerrieri di ogni clan. Poi c'erano i draki Verda, gli Eclissatori, i draki d'Acqua, gli Sputafuoco e tanti altri ancora.
Ariel aveva ereditato la classe del padre. Una dei pochi esemplari Onice femmina nella storia del suo clan. Tutti erano sempre stati orgogliosi di lei, fino a quel giorno.
La ragazza serrò gli occhi lilla e scosse la testa, respirando profondamente. Fece scivolare una mano lungo la spalla, fino a sfiorare l'inizio di una delle due lunghe cicatrici che le attraversavano la schiena. Erano tutto ciò che le rimaneva del clan, a parte i ricordi.

Subito scacciò il pensiero della sua gente con un gesto stizzito, fiondandosi fuori dalla grotta.
La luce del sole nascente già trapassava le cime degli alti pini, bucherellandoli in più punti.
Ariel si fermò a fissarli, ferma immezzo alla vegetazione. Allungò una mano verso l'alto e chiuse gli occhi.
Malinconia. Ogni mattina tornava guardare il cielo e quella si presentava per darle il buon giorno, ricordandole che non sarebbe mai più potuta tornare lassù.

ANGOLINO DELL'AUTRICE
Salve a tutti :)
Quindi siamo già alla mia seconda fan fiction?? non ci credo!! Sto scrivendo troppo ultimamente ahah
Bene questa volta ho deciso di ispirarmi a un libro che mi è piaciuto tantissimo: Firelight
Se non lo conoscete leggetelo perchè è davvero molto bello **
La mia nuova protagonista sarà Ariel la scontrosa draki Onice. Non ho intenzione di fare molti capitoli su di lei, ma prometto e spero di fare una storia molto intensa ^^ e anche un po' drammatica
Quindi spero che vi piaccia, e aspetto le vostre recensioni, di qualsiasi tipo :)
ByeBye * agita manina *
 

  
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