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Autore: Gakuen88    03/11/2013    3 recensioni
una coppia forte, solida. Una famiglia in procinto di allargarsi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jonghyun


Key- amore lo sento… sento che c’è qualcosa che non va…

Jh- ma no tesoro, vedrai che non è niente.

Come faccio a dirgli che anch’io mi sono accorto che c’è qualcosa che non quadra? Se confermassi i suoi sospetti Kibum uscirebbe fuori di testa, eppure anch’io mi sono reso conto che i ragazzi hanno qualche problema. È quasi una settimana che non sentiamo i loro urli e le loro risate. Passano le giornate a scuola e poi a fare i compiti, tra loro c’è un’atmosfera tesa e il piccolo è sempre più taciturno. L’altro giorno ho assistito a una scena che mi ha lasciato senza parole. Minho stava facendo i compiti in salone e Taemin gli ha chiesto come si risolveva un problema. Quando Minho ha fatto per alzarsi, Minnie si è scostato come se temesse di essere colpito… non posso credere che Minho abbia alzato le mani su di lui eppure tutta questa tensione è palpabile.

Accarezzo il braccio di mio marito, quel marito così sensibile che fin da subito si è accorto di quest’atmosfera. Li ha tenuti d’occhio ma tra loro parlano, anche se non come i primi giorni. Credo che dovrò indagare meglio, per il bene dei ragazzi e di Key.

Jh- ehi Key, magari ci stiamo preoccupando troppo. Forse è solo un problema di ambientazione no? Dopotutto Minnie è con noi solo da poco più di un mese….

Key si volta verso di me cercando le mie braccia e strusciando il viso contro il mio petto.

Key- prima però non erano così… e se il nostro bambino si trovasse male qui?

Accarezzando i capelli morbidi del mio tesoro, lo cullo continuando a sussurrargli parole tranquillizzanti nell’orecchio finché si addormenta. Quando lo sento respirare regolarmente, inizio a pensare a un modo per farmi raccontare che succede finché non scivolo anch’io nel sonno.



Jh- ragazzi oggi vi accompagno io a scuola.

Min- come mai? Possiamo andare da soli.

Provo a fare la faccia arrabbiata.

Jh- che c’è non vuoi che un vecchio come me ti accompagni?

Minho ride e s’infila un’altra cucchiaiata di cereali in bocca.

Min- no no, se vuoi… che c’è pà, vuoi sentire un po’ d’aria giovanile?

Mmm Minho mi sembra normale, strafottente e allegro come al solito. Quando guardo Minnie, invece, lo trovo chino sulla sua colazione, perso nei suoi pensieri e con le spalle basse. Faccio per accarezzargli i capelli ma improvvisamente si sposta.
La scena non è rimasta inosservata a nessuno e Key mi fissa allarmato. Faccio finta di nulla e riprendo a mangiare la mia colazione.

Jh- e tu piccolo? Va bene se vi accompagno?

Non alza gli occhi e finisce ciò che ha nel piatto, in due bocconi.

Tae- s-sì certo... io… ho finito, vado a prepararmi.

Schizza via mentre noi tre lo seguiamo con lo sguardo finché non scompare al piano di sopra.

Key- Minho… Min cosa succede?

Mio figlio si volta, sorride e scrolla le spalle.

Min- non lo so, avrà una giornata no.

Né io né Kibum ci beviamo la sua bugia e questo vuol dire che è qualcosa che non può essere ignorato. Decido però di lasciar perdere per il momento, parlerò con i ragazzi più tardi.
Quando anche Min va a prepararsi rimango con Key. Lo abbraccio, gli do un bacio e aspetto che i ragazzi scendano per andare via.



Jh- ragazzi cosa succede?

Min- tipo?

Jh- non fare il finto tonto Min, c’è qualche problema vero? Minnie a scuola ti trovi male?

Guardo dallo specchietto i miei due figli. Min prova a fare l’indifferente e Minnie è arrossito e tiene gli occhi bassi… che vuol dire?

Tae- no… ho degli amici ora. Io…. sto bene.

Improvvisamente lo vedo lanciare un’occhiata di sottecchi a Minho e forse capisco il problema. È tra loro due…

Jh- ok, beh sappiate che con me e Key potete parlare di qualsiasi cosa ok? Senza problemi. Siamo qui per ascoltarvi.

In coro mi rispondono che va bene ma poi rimangono in silenzio fino a che non arriviamo a scuola. Li guardo allontanarsi e poi li perdo di vista. Mentre vado al lavoro so
che dovrò affrontarli separatamente.


****
Minho


Mi dispiace papà, come faccio a dirti che non va bene affatto? Che sto passando un momento di confusione assoluta e che soprattutto Minnie non mi rivolge più la parola se non per lo stretto necessario?

Non so che fare se non cercare di comportarmi normalmente, proprio come mi ha chiesto Minnie da quel giorno. non abbiamo più parlato di ciò che è successo e lui si è chiuso a riccio. Quell’apertura che aveva avuto con me e i papà quando è arrivato, è andata in frantumi per colpa mia ed io non so come rimediare.
Cammino al fianco di Taemin e tra poco ci separeremo visto che le nostre classi sono a un piano di distanza. Quando arrivo al suo piano, mi giro per salutarlo ma lui mi anticipa.

Tae- io… scusa risolverò il casino che ho combinato. Tu… fai finta di niente ti prego!

Appena finito di parlare schizza attraverso il corridoio e sparisce nella sua classe. Sospiro e scuoto la testa, chissà a cosa pensa. Ok non è normale baciare un altro ragazzo eppure… beh papà Key e Jong fanno molto di peggio. Non ho problemi nell’omosessualità ma fino ad ora non avrei mai pesato che potessero piacermi i ragazzi e dopo quel bacio lui non mi ha lasciato tempo di riflettere, ha fatto tutto da solo. I miei ricordi sono troppo annebbiati dal sonno, non ricordo bene cosa è successo.

“Due occhi grandi mi fissano spaventati. C’è qualcosa di strano in questa visione. È troppo vicino. Il tempo di sbattere le ciglia e capisco. Le labbra di Taemin, di mio fratello sono sulle mie. Morbide e delicate e lui mi fissa con l’orrore negli occhi. Due secondi, quattro… otto… non si stacca.
Improvvisamente una lacrima scende giù dai suoi occhi e apre la bocca, lo sento. Sento un tocco umido e capisco che la sua lingua è sulle mie labbra. Un altro battito di ciglia e lui non c’è più. È letteralmente sparito. Non è più vicino a me ma per terra in ginocchio e piange.

Tae- perdonami… p-perdonami ti scongiuro io… n-non sapevo, n-non volevo. Fai finta che non sia successo!”

Anche quella volta scappò, in bagno, a piangere e quando ne uscì non era più il Taemin di prima. Da quel giorno non mi guarda più negli occhi, non sorride e non si fa toccare da nessuno.

Onew- giorno amore!

Mi salta praticamente addosso mettendomi il braccio intorno alla vita. Per una frazione di secondo m’immagino che Minnie ci guardi e così in modo brusco spingo via il mio amico.

Min- e spostati!

Lo vedo che è sorpreso dalla mia reazione e così scuoto la testa e gli faccio segno di seguirmi.

Min- forza andiamo in classe va!



Devo parlare con lui, ora o mai più.

Min- Minnie!

Si gira e quando mi vede s’immobilizza. Sono ancora lontano e lo vedo salutare gli amici mentre tutta la scuola si riversa nel cortile. Quando lo raggiungo mi saluta a mezza bocca e come sempre non mi guarda negli occhi. In un lampo di determinazione e sicurezza, lo afferro per il polso e lo trascino via tra gli sguardi indifferenti di alcuni ragazzi, sanno che siamo fratelli. Lo porto sulla scala antincendio. Non c’è nessuno in giro e posso parlare liberamente.

Tae- che c’è?

Min- Minnie… voglio parlare di ciò che è successo.

Guardo il suo viso imporporarsi mentre si sfrega le mani in imbarazzo.

Tae- io… ci penso io con papà Jong. Per favore hyung dimentica! Fai finta di non sapere nulla… ti prego hyung!

La sua voce ha un tono disperato e la sua faccia è triste. Si è seduto su un gradino prendendosi la testa tra le mani. Non voglio vederlo così e non riesco a immaginare cosa stia pensando in questo momento. Forse è presto, ci conosciamo ancora da poco ma fin dal primo giorno mi sono affezionato a lui e non voglio vederlo così.

M’inchino fino ad arrivare all’altezza dei suoi occhi.

Min- Minnie… Minnie guardami…

Gli sollevo il meno col dito e  suoi occhi incontrano i miei, sono umidi.

Min- ehi piccolo non piangere ok? Non sono arrabbiato con te. Senti se ti farà star meglio farò come vuoi, dimenticherò ciò che è successo ma non fare così ti prego. Non sentirti in imbarazzo con me ok?

I suoi occhi cercano di dire ciò che la sua voce non riesce a pronunciare eppure non capisco. Non coprendo tutte le emozioni che gli leggo nello sguardo.

Tae- lo farai sul serio? Dimenticherai?

Cosa vuole che dica? È triste? Deluso? Sollevato? Non lo so…

Min- farò ciò che vuoi tu.

Mentre si strofina gli occhi mi supplica di dimenticare. Mi alzo e gli tendo la mano, dopo qualche secondo me la stringe e lo aiuto ad alzarsi.

Min- ok. D’ora in poi tutto come prima ok? Quindi posso abbracciarti?

Senza aspettare lo stringo a me sentendolo irrigidirsi un po’ ma senza sottrarsi alle mie braccia. Non credo che questo risolverà le cose ma spero che ora possa essere un po’ più sereno. Quando lo lascio andare, gli sorrido e indico il cortile.

Min- andiamo a casa!


****
Kibum


Key- tesoro parla con me…

Min- papà davvero! Non è successo nulla!

Sbuffo. Odio non sapere cosa succede e ancora di più sapere che qualcuno mi sta mentendo. Osservo fisso Minho sapendo che, dopo tutti questi anni, lo conosco come le mie tasche. Lui sostiene il mio sguardo e sembra sicuro, eppure qualcosa mi dice che sta nascondendo un segreto e, dalla sua determinazione, deve essere un segreto bello grande.

Sospiro e cambio tattica.

Key- non hai picchiato Minnie vero?

Mi guarda scandalizzato e offeso. Ok almeno quest’opzione posso scartarla.

Min- PAPà! Non farei mai una cosa del genere!

Alzo le mani in segno di resa.

Key- scusa, scusa! Lo so che sei un bravo ragazzo è solo che hai visto anche tu la reazione di Minnie oggi no? Io… sono preoccupato che possa non trovarsi bene qui
con noi...

Il mio bambino mi guarda con pazienza come se i ruoli si fossero invertiti per un secondo. Poi si alza e mi si siede in braccio. È praticamente alto quanto me ma ancora
abbastanza gracilino da poterlo tenere sulle gambe senza sforzo.

Min- papà lo sai che sei super-iper-apprensivo? Secondo me ti preoccupi troppo.

Key- sei tale e quale a tuo padre. Jong ha detto la stessa cosa. uff

Minho scoppia a ridere e si alza sedendosi stavolta al mio fianco per poi sdraiarsi e posarmi la testa sulle gambe. Quando era piccolo si faceva sempre accarezzare i capelli in questo modo prima di dormire.

Min- papà… secondo te quanto ci metterà Minnie a capire che gli vogliamo bene?

Questa domanda mi spiazza. Continuo ad accarezzargli la testa guardandolo dall’alto in basso.

Key- mmm non lo so ma spero davvero che se ne renda conto presto…

Per qualche minuto rimaniamo entrambi in silenzio ma poi torno all’attacco sperando di trovarlo con le difese abbassate.

Key- ti ha detto qualcosa? Magari si sente a disagio con me e Jong e il nostro stile di vita?

Min- oh credo che quello non sia un problema per lui…

Il suo tono è casuale eppure c’è una strana sfumatura nella sua voce che mi fa accendere una lampadina. Minho non sembra essersi accorto che la sua frase può
essere un prezioso indizio per me e così, in tono indifferente, indago ancora.

Key- beh non è da tutti avere genitori delle stesso sesso, magari dovremmo evitare certi comportamenti… a te non da fastidio?

Parla fissando la televisione spenta. È sovrappensiero.

Min- io? No, non mi da fastidio… per lui… beh credo che lui potrebbe capirvi meglio di me.

Inizio a temere dove mi porterà questo discorso…

Key- beh ma è ancora giovane… magari è confuso sui rapporti uomo-donna no?

Min- papà non è confuso… ha già scelto dove stare…

Possibile che Minho non si renda conto che mi sta dicendo esattamente ciò che voglio sapere? E cioè che cosa nascondono loro due? Minho sa…

Key- te l’ha detto lui?

Min- beh no… ma secondo te un bacio vale come risposta?

Cazzo! No, no, NO!
Sono senza parole e sento mi sento crollare il mondo addosso. Il mio silenzio però risveglia Minho da quell’attimo di distrazione e alzandosi mi fissa arrabbiato.

Min- merda!

Prima che possa riprenderlo e chiedergli spiegazioni, scappa di sopra e sento la porta della sua camera sbattere violentemente. Ora dovrò anche vedermela con lui, uff, penserà che l’ho preso in giro… eppure è lui che ha parlato. Io non l’ho costretto, se voleva star zitto poteva tenere la bocca chiusa e invece…

Oddio devo parlare con Jonghyun!

Prima di chiamare Jong però mi prendo un paio di minuti per analizzare ciò che ho scoperto. Minnie ha baciato Minho quindi forse è gay e Min? non so come abbia risposto. Peggio di tutto questo, loro in teoria sono fratelli anche se non di sangue. Quanto lontano si sono spinti? Cosa farò adesso?
Decido di provare a parlare ancora con Minho, dopotutto siamo soli a casa e potrebbe essere l’unica occasione che ho. Salgo le scale e apro la porta.

Min- va via! Mi hai fatto parlare con l’inganno.

Sospiro… lo sapevo che l’avrebbe presa così. Mi siedo sul letto di Minnie e lo osservo mentre fa i compiti.

Key- tesoro hai parlato tu e comunque non sono qui per questo. Minho ho bisogno di te e penso tu sappia perché.

Si gira e mi guarda tristemente.

Min- ho promesso che avrei dimenticato... che non avrei detto niente a nessuno.

Key- lo so amore ma sono cose importanti, io e tuo padre dobbiamo sapere, anche solo per potervi aiutare. Ti prometto che non gli diremo nulla.

Dopo qualche minuto sembra cedere, si alza e si siede sul suo letto davanti a me e mi racconta tutto. Ascolto sollevato di sapere che potrebbe essere una cosa da nulla. Rassicuro Minho che potrebbe essere stata una reazione all’incubo e che va tutto bene. Quando lo lascio studiare però, so che dovrò affrontare l’argomento con Jonghyun.



****
Taemin


Jh- e così l’hai baciato…

Tae- sì… io… non so’ cosa mi sia preso…

Siamo seduti al parco. Ero uscito per una passeggiata e mentre tornavo ho incontrato papà Jong che tornava dal lavoro. Mi ha offerto un gelato e ora siamo su questa panchina, in un piccolo parco a parlare di ciò che mi confonde. Papà è stato fantastico! Sapeva che qualcosa mi tormentava ma ha aspettato, non ha insistito e alla fine ho ceduto. Col cuore pieno di paura gli ho raccontato di quella sera, dell’incubo e di come la mattina ho sentito questo forte impulso di baciare Minho. Gli ho detto che lui era sorpreso e non ha ricambiato. Non voglio mettere Minho nei guai.

Jh- perché non ce lo hai detto prima?

Come perché! mi pare ovvio…

Tae- io… avevo paura

Mi sento accarezzare la schiena e mi giro. Papà mi sorride dolcemente e io scoppio a piangere… e pensare che ho resistito fino ad ora.

Jh- shhh piccolo, non c’è bisogno di piangere.

Mi abbraccia stretto e il suo calore mi calma quasi all’istante.

Tae- io non volevo… Avevo paura che scoprendo ciò che avevo fatto… beh… mi avreste rimandato in istituto…

Ecco l’ho detto!
Sento la risata ripercuoterglisi nel petto.

Jh- Hahah amore ma non è possibile. Te ne sarai accorto che la nostra famiglia non ha problemi di questo tipo no? Senti piccolo prima di tutto non potremmo mai rimandarti indietro e secondo se non ti capiamo noi chi potrebbe farlo! Min è un bel ragazzo e non c’è problema se ti piace… se lui ricam-

Tae- ma siamo fratelli!

Rispondo scandalizzato e lui mi fissa con aria pensierosa.

Jh- beh sì ma avete cognomi diversi no? Non avete legami di sangue e se vi piac-

Tae- non lo so se mi piace…

Stavolta è lui a sembrare sorpreso.

Jh- ma l’hai baciato no?

Tae- sì… no… cioè l’ho fatto ma non sono sicuro che mi piaccia in quel modo… io… sono confuso. Ammiro tanto hyung ma non so se in modo romantico e lui mi ha promesso di dimenticare…

Ora che ho detto tutto mi sento meglio. Pensavo che mi avrebbe sgridato e invece mi sta aiutando a far chiarezza nei miei stessi pensieri. Continuiamo a parlare per molto, analizziamo ogni mio pensiero e mi apro come un libro, lascio andare paure e pensieri profondi trovando in papà Jong un ottimo ascoltatore. Cerca di capirmi ma non è mai invadente, con leggerezza mi dice che la confusione è normale, che probabilmente è anche colpa sua e di papà Key e del fatto che le loro effusioni forse potrebbero essere la causa di questa mia confusione. Quando è ora di andare a casa un po’ mi dispiace, inoltre non so come affrontare papà Key.

Come se mi leggesse nel pensiero papà mi abbraccia davanti alla porta e all’orecchio mi sussurra.

Jh- non preoccuparti piccolo, ci parlo io con papà ok? Vedrai che non è nulla, non si arrabbierà per questo.

Mi sorride teneramente e un altro piccolo tassello della mia vita va al suo posto… anche affrontare le cose insieme fa parte di quello che è una famiglia… già, la mia famiglia!
 
 


 
 
 
 
  
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