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Autore: Nana_Hale    03/11/2013    1 recensioni
Dopo New York, tutto è cambiato; erano entrati l'uno nella vita dell'altro stravolgendola completamente. Ma i cambiamenti possono fare paura, spaventare al punto da desiderare di tornare indietro, come se nulla fosse successo...
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Stay the Night


Steve era ancora sveglio nel suo letto, fermo al buio, come accadeva da diverse notti a questa parte.
Aspettava.
Oramai ci era abituato; non come le prime volte, quando andava in agitazione come un bambino ogni volta che si infilava sotto le lenzuola e, cercando di calmarsi, pregava, nemmeno sapeva il perchè, che lui arrivasse.
Che entrasse dalla porta, sgattaiolando fino al letto e vi si infilasse dentro cercando di non far rumore per poi avvinghiarsi a lui ed iniziare a sfiorarlo e toccarlo in ogni punto del corpo.
All'inizio era rimasto sconvolto, disorientato al punto da mollargli quasi un pugno dritto sul naso ma poi... le sue parole, il suo tocco, i suoi respiri...
Lo aveva guardato negli occhi, steso sotto di lui, e per la prima volta da quando lo conosceva aveva visto qualcosa di diverso, qualcosa che era rimasto nascosto per tanto tempo sotto una facciata di insolenza ed egoismo.
Aveva visto Tony.
Una parte del vero Tony.
E da quella notte, volta dopo volta, aveva atteso in camera sua che arrivasse; non sapeva secondo quale logica, probabilmente era casuale il desiderio di Stark di fuggire nella sua stanza. Legato al momento, alla voglia, alla passione...
Anche se un'idea, Steve, sel'era fatta dato che le mattine in cui non si era presentato da lui la notte precedente, Tony aveva sempre disegnata sul volto un'espressione seria, preoccupata, quasi triste.
Quella notte secondo il suo ragionamento era una delle 'notti no' come aveva iniziato a chiamarle fra sè e sè, per quello Steve si era messo addosso solamente i 
pantaloni della tuta.
Dopo il suo risveglio, nonostante la sua indole di soldato, si era abituato a dormire con in dosso solamente i boxer ma col passare delle notti, da quando Tony si era 
presentato da lui la prima volta, aveva iniziato a coprirsi sempre di più.
Prima solo la maglietta, poi anche i pantaloni. Una volta, perfino le calze.
Non per pudore o altro, semplicemente perchè gli piaceva sentire Stark sfiorare il suo corpo, gli piaceva il suo profumo, il modo in cui lo guardava. Ma ogni cosa gli 
sembrava durare sempre troppo poco. L'ardore con cui Tony si stringeva a lui, la foga con cui si lasciava possedere, la violenza degli ansimi e dei gemiti che gli uscivano dalle labbra una volta che il piacere raggiungeva il suo apice, quando nascondeva il viso nell'incavo della sua possente spalla, tremando e sussurrando il suo nome.
Ogni volta desiderava che tutto questo durasse più a lungo ed escogitava qualsiasi modo per tenere Stark con se il più possibile.
Ma i suoi sforzi erano sempre stati vani. Al suo risveglio, Tony non era mai nel letto con lui. A volte lo vedeva perfino alzarsi poco dopo che tutto era finito e uscire dalla stanza, tornandosene nell'oscurità da cui era venuto.
Fu allora che Steve prese una decisione.
Un'altra notte, una sola e poi avrebbe detto a Stark che questa situazione non era più accettabile per lui.
Diventare il giocattolo sessuale personale di Tony Stark non era tra i suoi interessi e per questo avrebbero dovuto concludere i loro incontri notturni, con suo terribile rammarico. Questo non lo avrebbe aggiunto. Ma era esattamente ciò che stava pensando in quel momento.
Fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, voltandosi su un fianco, spalle alla porta e tentando di prendere sonno.
Dopo appena un minuto, si accorse immediatamente dei passi che, lenti e soffusi, si avvicinavano al letto. Per non parlare della potente e opaca luce azzurra che aveva invaso la camera non appena Tony vi aveva messo piede.
Il letto gracchiò leggermente quando Stark vi si sedette sopra, sdraiandosi pian piano e strisciando fino ad arrivare accanto al corpo di Steve.
Non appena sentì le sue dita poggiarsi sulla sua spalla, Rogers aprì gli occhi e delicatamente si voltò riportando la schiena contro il materasso.
Subito si ritrovò il viso di Tony sopra al suo, il gomito poggiato all'altezza del suo viso e l'altra mano adagiata all'altezza del cuore sul suo nudo petto.
La luce del reattore illuminava i loro volti con un fascio opaco, facendoli apparire come rinchiusi in una grotta sottomarina dove l'acqua si riflette su ogni roccia con un soffice bagliore.
Strano, pensò Rogers, Tony non avrebbe dovuto essere lì. Erano 3 notti consecutive che Stark veniva nella sua camera. Di solito erano al massimo 2 di fila e sempre, 
fra una volta e l'altra, passavano almeno un paio di giorni.
Non importava. Quella sarebbe stata l'ultima notte e poi nulla avrebbe avuto più significato.
Steve sentì la mano di Stark accarezzarlo dolcemente; il collo, i morbidi pettorali, le costole, il ventre scolpito. Ma notò che per la prima volta, i suoi caldi occhi marroni, non abbandonarono mai i suoi. 
C'era qualcosa di indecifrabile nel suo sguardo; un velo di malinconia, di preoccupazione che Cap sentì il bisogno di far scomparire immediatamente.
Sollevò gli avanbracci afferrando Tony per la vita e infilando le mani sotto la sua maglietta accingendosi a sfilargliela di dosso.
"No..."
Ma con sua immensa sorpresa, Stark gli afferrò un polso chiudendo gli occhi e serrando la mandibola; aveva il respiro accelerato e la sua fronte sembrava già imperlata di sudore nonostante nulla fosse ancora accaduto.
"Cosa c'è...?"
Chiese Steve sussurrando, senza lasciare la presa sui fianchi di Tony.
Stark sospirò sforzandosi di riaprire gli occhi e subito Rogers si accorse di quanto fossero diventati lucidi.
"...sono venuto qui per...io..."
Disse Stark con voce debole non riuscendo a sostenere lo sguardo di Steve.
"Non è...una di quelle notti...io non voglio che tu..."
Cap aggrottò le sopracciglia, confuso. Tony Stark che non riusciva a parlare?
E non era venuto per del sesso, ma allora perchè? Perchè quel viso così spaventato? Quella voce così insicura e sola?
"Che ti succede...?"
Domandò Cap bisbigliando e aumentando impercettibilmente la presa sui fianchi di Tony che serrò di nuovo gli occhi con forza abbassando il volto espirando rumorosamente.
"Sono...tu non...non voglio... non... posso..."
Strak lasciò uscire l'ultima parola come un doloroso singhiozzo che fece scorrere un brivido lungo tutta la schiena di Steve.
"Hey...calmati, ti prego. Dimmi cosa posso fare. Chiedimi qualsiasi cosa..."
La voce di Rogers era sicura, decisa, piena di sincera preoccupazione. Doveva essere stato un incubo tremendo per ridurre un uomo adulto in quello stato.
Stark riaprì lentamente le palpebre e pian piano andò a ricercare quegli occhi blu, quel mare caldo che aveva il potere di farlo sentire vulnerabile come nessun'altra 
cosa al mondo e protetto come nemmeno la sua armatuta era in grado di fare.
"Resta con me, stanotte..."
Sussurrò stringendo il polso di Steve che per un secondo smise di respirare.
Lentamente portò le mani fino ad afferrare il viso di Tony con dolcezza e rimase a guardarlo negli occhi.
Quegli occhi scuri e profondi sempre così attenti a non mostrare alcun segno di debolezza eppure, in quel momento, così fragili, imploranti, bisognosi.
Con un delicato gesto, Cap tirò il volto di Stark verso il basso facendo toccare le loro labbra.
Ci volle quache istante perchè entrambi realizzassero cosa stava accadendo ma poi, la delicatezza a poco a poco si trasformò in decisione e i due presero a baciarsi 
intensamente lasciando che le loro lingue si accarezzassero con ardore.
La barba di Tony era la cosa che più sorprendeva Rogers ogni volta che sfiorava il suo viso. Sembrava così ruvida alla vista ma era piacevole sentirla contro la sua 
pelle e in quel momento, per qualche ragione, lo era ancora di più.
Stark era venuto da lui non per soddisfare un capriccio, nessuna pretesa, nessuna richiesta che non fosse quella di trascorrere quella notte con lui. Non un bisogno 
sessuale, ma un sofferto desiderio di strapparsi di dosso quella maschera di arroganza che oramai si era abituato a portare, e lasciare che qualcuno vedesse il suo 
lato più umano.
E quel qualcuno era Cap.
La bocca di Steve era calda e soffice come qualsiasi altra parte del suo splendido corpo e Tony per un attimo si stupì di come perfino i baci di quell'uomo fossero così gentili e attenti.
Le dita, che ancora stringevano il suo volto con tenerezza ritrovata; le labbra, dolci e affettuose, che continuavano avidamente a baciarlo e la lingua morbida che 
premurosamente accarezzava la sua.
Baci di quel genere non erano mai stati presenti durate tutte le notti trascorse insieme. Troppo personali, troppo intimi, come aveva detto Tony.
Ma a tutti gli effetti, un bacio come quello, non era mai stato presente durante tutta la loro vita.
Stark soffocò un gemito nella bocca di Steve quando egli lo tirò a sè, spostandosi su di un fianco, e facendo scivolare le mani avvolgendolo intorno alle spalle con 
le sue robuste braccia.
Aumentò la forza della presa fino a quando non fu completamente sicuro che Tony non fosse più in grado di liberarsi.
Qualunque cosa sarebbe successa, non lo avrebbe lasciato andare via questa volta. Lo avrebbe tenuto con se, stretto a se impedendogli di fuggire da lui, come faceva 
oramai quasi ogni notte.
Quando si separarono, nella mente di entrambi si era fatto largo un pensiero, chiaro e indelebile. Un pensiero formato da tre semplici parole che però nessuno dei dei 
due ebbe il coraggio di pronunciare.
Non era il momento. Non ancora.
"Stanotte..."
Mormorò Steve per primo contro il viso di Tony che, sospirando dolorosamente, sollevò le mani fino ad afferrare le sue spalle tiepide.
Cap lo sentì stringere la presa con quanta più forza poteva e non riuscì a trattenere un sussulto nel vedere Stark affondare il volto nella sua clavicola. 
Disperatamente, follemente.
Rimasero entrambi ad occhi chiusi sentendo ogni altra sensazione farsi più intensa, più profonda. I respiri di Tony erano irrequeiti, inconsolabili e Steve tentò in 
ogni modo di tenerlo abbracciato a se, di farlo sentire al sicuro.
Gli infilò le dita fra i capelli scuri dietro la nuca, sorreggendogli delicatamente la testa e poggiando le labbra contro il suo orecchio.
"...e tutte le notti che vorrai..."
Sospirò Rogers sentendosi infiammare il petto da un sentimento che forse era la cosa più sbagliata che potesse accadere. Solo allora realizzò nel suo cuore che tutto 
quello che aveva deciso di fare qualche minuto prima era una menzogna. Mentiva a se stesso. Non sarebbe mai riuscito a rinunciare a questo. I bisbiglii della sua voce, le carezze del suo corpo, il solletico del suo pizzetto.
Quello era il vero Tony. Quella parte vulnerabile e vera di se stesso che solo a lui, a Steve, era stato concesso di vedere. E con questo, Stark gli aveva 
involontariamente dimostrato quando tenesse a lui, quanto avesse bisogno di lui.
Non avrebbe mai potuto abbandonarlo e lasciarlo solo con i suoi incubi.
Ma Tony non aveva avuto un incubo.
Era rimasto sveglio tutta la notte, seduto nel suo laboratorio, a cercare le parole e il coraggio per dire a Rogers che non potevano più continuare in quel modo. Che 
con l'andare del tempo lui, Stark, avrebbe fatto quello che riusciva a fare meglio. Ferirlo, distruggere ogni cosa e farlo soffrire.
Quel pensiero aveva fatto aumentare in lui la voglia di nascondersi, di svanire e rimanere solo un ricordo nel cuore di Rogers. 
Aveva paura di fargli del male, una paura così folle da fargli desiderare addirittura di non essere mai entrato nella sua vita. Ma oramai era troppo tardi e il miliardario aveva tentato con ogni mezzo possibile di trovare un modo per rimediare.
Aveva cercato ogni modo per dirglielo, per spiegare le cose, per trovare una via d'uscita.
Aveva cercato ogni modo possibile per tagliare il filo spinato.
Tony si avvinghiò a Steve desiderando perdutamente di sparire nel suo petto.
Ma alla fine, non era riuscito a dirglielo.
Ed ora tremava, come un cucciolo fra le sue braccia. Terrorizzato all'idea di poter perdere l'unica persona che era riuscita a vedere quell'angolo così buio e solo 
del suo cuore che nessuno era mai stato in grado a raggiungere.
Grazie a dio, non era riuscito a dirglielo.

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Eccomi di nuovo con un'altra Superhusbands fic! Mi auguro che vi piaccia questa coppia (il mio amore per loro equivale a tutto il globo terracqueo)
Spero vi sia piaciuta anche questa piccola one shot ispirata a questa immagine QUI (la firma dell'autrice è in basso a destra)
Come al solito un bacione! Ringrazio tutti coloro che hanno commentato le mie precedenti fic!
-Nana
 
  
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