Daenerys di Asgard

Il cinguettare degli uccelli e il debole fruscio delle foglie smosse dal vento dipingevano quel luogo come un spazio ospitale e pacifico, e l'architettura ordinata e leggermente pittoresca confermava la raffinatezza delle persone che vi risiedevano.
La via che conduceva all'entrata del palazzo più illustre della città era circondata da giardini delimitati da un'infinità di alberi e cespugli minuziosamente potati, il profumo di fresie e giacinti aleggiava nella fresca aria primaverile ed alcune navi mercantili con vele dai colori più vivaci erano attraccate al porto.
Sullo sfondo si stagliava immenso il Mare Stretto, l'orizzonte era una linea perfetta dello stesso colore del cielo, tanto che sembrava essere un tutt'uno con l'acqua che, brillante e cristallina, risplendeva ai raggi del sole, fungendo da sfondo alla magnificenza del suo passaggio.

I passi risuonavano fermi e sicuri nel silenzio dell'ampio corridoio. Il pavimento color ocra era illuminato dalla luce che penetrava attraverso grandi arcate di pietra ornate da delicati drappeggi dorati. Il lungo mantello color verde smeraldo tracciava nell'aria linee invisibili e sinuose.
Una domestica vestita di stracci e intenta a lucidare il pavimento, non appena lo vide, si inchinò riverente, timorosa delle conseguenze che ne sarebbero seguite se non l'avesse fatto.
Su quel viso così freddo e calcolatore, sempre attento a non rivelare le sue brame, comparve un sorriso orgoglioso.
A lui, più di chiunque altro, piaceva guardare tutti quegli esseri inutili e patetici che si prostravano al suo cospetto, inchinandosi davanti a quello che un giorno sarebbe stato il Re di Asgard.

Dopo aver attraversato altre due arcate completamente decorate da rampicanti e fiori bianchi, l'asgardiano si ritrovò davanti ad un enorme portone d'oro. Spinse le grandi maniglie ed entrò.

‹‹Spero che siate riuscito a trovare la strada senza problemi›› lo accolse una voce profonda.
Un ricco magistro decisamente corpulento gli si avvicinò con un'agilità impensabile per un uomo della sua stazza. Gli occhietti vispi lo scrutavano centimetro per centimetro, lasciando trasparire la loro curiosità.
‹‹Benvenuto a Pentos, Loki da Asgard.››

˜

‹‹Lasciate che Vi presenti i miei rispettabili ospiti: Viserys della Casa Targaryen, figlio di Aeris II e Rahella Targaryen, terzo del suo nome, legittimo Re degli Andali e dei Primi Uomini. E sua sorella, Daenerys Nata dalla tempesta.››

Subito dopo la breve presentazione Viserys si fece avanti, procedendo con decisa risolutezza verso Loki. Anche se le sue vesti non erano di un pregio così elevato, il suo portamento era pari a quello di un principe.
‹‹E' un vero onore ricevervi.››
La sua voce era cordiale e affabile, eppure nascondeva una certa impazienza fusa ad una ben celata agitazione.
Viserys si fermò davanti all'asgardiano, rivolgendogli un ossequioso cenno di saluto con il capo.
‹‹Spero che gli accordi siano ancora validi›› proseguì con un'espressione speranzosa.

‹‹Ovviamente. Voi avrete il vostro esercito, io la mia vendetta›› rispose Loki con semplicità, come se le morti e la distruzione che sarebbero sicuramente seguite a quell'alleanza sarebbero state solo un
piacevole momento di svago per lui.
Viserys sorrise sull'ultima parola, un sorriso spietato e veritiero che dimostrava quanto il suo animo fosse avido di vendetta e potere, esattamente come quello dell'uomo che gli stava davanti.
‹‹Alla fine entrambi siederemo su un trono, non importa se fatto di spade o d'oro›› concluse l'asgardiano con fare complice, indirizzando la sua attenzione alla bellissima figura sullo sfondo.

‹‹Oh... Sì›› sussurrò Viserys distratto, riemergendo da un qualche glorioso sogno ad occhi aperti. La sua immaginazione lo aveva condotto a fantasticare su quali illustri imprese avrebbe potuto compiere, una volta avuto alla sua mercè l'esercito dei Chitauri. Avrebbe condannato a morte tutti coloro che si erano schierati contro la sua casata, li avrebbe fatti impiccare pubblicamente ed avrebbe lasciato che i loro corpi marcissero al sole. Si sarebbe impadronito di tutto il continente Occidentale, spingendosi ben oltre la Barriera. Magari con il tempo sarebbe riuscito a conquistare tutto il mondo conosciuto.
Ma, cosa più importante, avrebbe ucciso l'Usurpatore con le sue stesse mani, trapassandogli il cuore con il ferro, per poi sedersi sul trono che gli spettava di diritto.
Avrebbe finalmente ottenuto la corona.

Tanto erano profondi i suoi desideri, che in quel momento Viserys si era dimenticato di presentare al potente alleato il mezzo che avrebbe sancito l'accordo. Così, ritrovata la compostezza, si voltò e disse: ‹‹Daenerys, mia cara, vieni avanti››

˜

Loki riconobbe di non aver mai visto una tale bellezza prima di allora.
La sua carnagione era diafana e lucente, il viso dai tratti raffinati era incorniciato da lunghi capelli talmente biondi da sembrare quasi argentati. E gli occhi, simili a due pietre preziose e rarissime in una valle innevata, risplendevano illuminati dal sole.
Indossava un lungo vestito color bianco perla che le scendeva delicato lungo il corpo, delineandone le forme perfette dei fianchi e del seno.
Ogni cosa in lei sembrava gridare quanto si sentisse sola e triste, usata come merce di scambio per un obiettivo comune, ma nemmeno quei sentimenti riuscivano a guastare la perfezione del suo viso.

Con i tre draghi portatori di morte, riuscirai a sottomettere la Terra in tre giorni. Il Dio del Tuono morirà. Siederai sul trono di Asgard. Il potere sarà tuo.

Le parole della Veggente degli Eterni risuonavano ancora vivide nella mente di Loki.

Quando egli aveva chiesto tre draghi in cambio dell'esercito dei Chitauri, Viserys si era ben guardato dal dire che quelle creature erano estinte da tempo, credendo che l'asgardiano non ne fosse a conoscenza e sperando di ottenere comunque un esercito.
Ma si sbagliava.
Loki sapeva.
Lui sapeva sempre tutto. Lui, Dio dell’Inganno, non era mai stato colto di sorpresa né raggirato da nessuno in tutti i suoi millenni di vita.
‹‹La Veggente non sbaglia mai, umano, mi fido ciecamente delle sue parole. Se ha predetto che tre draghi nasceranno su queste terre, sarà sOlo questione di tempo››

Pertanto i due avevano stipulato l'accordo, a patto che il giovane Targaryen avesse dato in sposa sua sorella all'asgardiano.
Viserys era stato ben più che lieto di offrirgli Daenerys, così avrebbe non solo potuto contare sull'appoggio del suo alleato, ma avrebbe anche ricavato enormi vantaggi dall'unione della sua famiglia con una di origine divina.

‹‹Quando tuo fratello mi ha parlato della tua bellezza pensavo stesse esagerando per convincermi. Ma ora che sei qui davanti a me, Daenerys Targaryen, posso constatare con i miei stessi occhi quanto quelle parole siano troppo misere per descriverti. Posso darti la mia parola che verranno erette statue in tuo onore. La gente ti adorerà, sarai considerata la donna più bella dei Nove Regni una volta che siederai al mio fianco... come regina di Asgard.
E così dicendo, Loki sfiorò con le labbra il dorso della mano della ragazza; la sua pelle candida e delicata, simile a porcellana, profumava di pesca.
Gli occhi ghiaccio di lui fissi in quelli viola di lei. Uno sguardo pieno di consapevolezze e convinzioni.

Il potere sarà tuo.

 Dopo quelli che parvero secondi interminabili, Daenerys ritirò la mano, distogliendo lo sguardo dal suo promesso sposo.

Sposerai la donna dai capelli argentati.

Loki sorrise, ammirandola, immaginandola tra le sue braccia una volta tornati ad Asgard.
Daenerys non sarebbe stata solo la sua futura regina.
Era destinata ad altro, a qualcosa di più grande. E Loki lo sapeva.
Sapeva che le Norne avevano intrecciato i loro fili sull'antico Telaio della Vita.

Sposerai la Madre dei Draghi.

 Erano destinati a stare insieme, per sempre.

Anche se erano così dissimili, così dannatamente diversi.
Opposti.
Opposti come il tempo e lo spazio.
Come la creazione e la distruzione.
La vita e la morte.
Il sogno e la realtà.

Il ghiaccio e il fuoco.

_____________________
Angolo dell'autrice.
Innanzitutto un gigantesco grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere fino alla fine.
Era da tantissimo tempo che volevo scrive una fiction su Loki e Daenerys, che a mio parere sono perfetti insieme (sarà per la mia ferma convinzione che gli opposti si attraggono) ... e finalmente ci sono riuscita!!
Comunque tutto è partito dalla mitica frase di Loki detta ad Iron Man nel film Avengers... «I have an army»... dunque ho pensato:
•Loki ha un esercito (e che esercito! L'esercito di Thanos!!)
•Viserys ha bisogno di un esercito per rivendicare il Trono...
Perchè non unire le due cose!?
E perchè non fare in modo che il nostro amatissimo, nonchè bellissimo, unico, inimitabile, malvagio e carismatico "piccolo gigante" di Ghiaccio non avesse la Madre dei Draghi al suo fianco?

Allora, premetto che la parte in cui Illyrio presenta i due Targaryen a Loki l'ho ripresa tale e quale dalla serie televisiva, dunque mi sono ispirata anche all'ambientazione cinematografica di Pentos. Avrei voluto tantissimo inserire anche tutti i mille titoli che Dany ha (oltre al classico "Nata dalla Tempesta"), ma per ovvi motivi non ho potuto :(

Comunque mi basterà pensare che non sarà più la "Khaleesi del Grande Mare d'erba"... ma Daenery, la Regina di Asgard!

Detto ciò, sperando che anche voi siate per la coppia Loki/Daenerys, vi ringrazio nuovamente per aver letto e vi invito a farmi sentire il vostro parere a riguardo ^_^
Saluti,
La vostra xXCassandraXx