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Autore: holls    19/04/2008    6 recensioni
Piccola one-shot su una presunta storia yaoi tra due ragazzi della mia scuola...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo motorino bianco fece ingresso a scuola un normalissimo giorno come gli altri

Premessa: Ho scritto questa piccola storiella durante le 3 ore di italiano di mercoledì @__@ Non so quanto sia comprensibile a persone al di fuori della scuola, ma spero che vi piaccia lo stesso ^^ I fatti qui descritti partono da avvenimenti reali e poi ci ho romanzato un po' sopra xD Buona lettura!


Il suo motorino bianco fece ingresso a scuola un normalissimo giorno come gli altri. Parcheggiò dietro il muro come suo solito, poi alzò gli occhi: quelle due ragazze erano sempre lì a guardare fuori dalla finestra. O a guardarlo, non ne era certo. Si fermò davanti al vetro di una macchina dopo essersi tolto il casco, si diede un’arruffata ai capelli e guardò la finestra nel riflesso del vetro: stavano ancora guardando. Si avvicinò con passo elegante ad un gruppo di amiche arrivate prima di lui, cominciando a parlare con loro. All’improvviso sentì un rombo familiare. Edo era arrivato. Il suo amico si comportò nella stessa sua maniera, e dopo la solita arruffata ai capelli raggiunse Giulio. Decisero di appartarsi lontano da sguardi indiscreti, ma purtroppo ancora sotto la finestra delle due ragazze che continuavano a guardare divertite la scena. Si salutarono, poi Giu cominciò ad esprimere quali erano le sue preoccupazioni.

“Quelle due non fanno altro che guardarci…Sono un po’ preoccupato”. Edo fece una faccia interrogativa.

“Io non mi sono mai accorto di nulla”. Edo alzò gli occhi verso la finestra e, come le due ragazze lo videro, si ritrassero subito. “Ok… me ne sono accorto.”

“Dici che abbiamo dato troppo nell’occhio?” chiese Giu con quella sua voce definita profonda.

La campanella suonò denotando l’inizio delle lezioni. Edo non rispose e si incamminò a passo veloce verso l’entrata della scuola. Giu fece lo stesso ma non prima di aver lanciato un’altra occhiata a quella maledetta finestra. Giulia fece una corsetta per raggiungere Edo, che riuscì ad accostare solo al primo piano.

“Edo…” fece per chiamarlo, ma questi era già fermo con lo sguardo fisso verso qualcosa. Verso il bagno. Giulio lo raggiunse silenzioso, dopodichè passò lo sguardo nella stessa direzione del suo amico. Ciò che vide scritto sulla porta del bagno dei maschi gli gelò il sangue nelle vene.

Giulio fico (e non poco)!

By Edo

“Io vado in classe” disse seccato Edo. Giulio non poté far altro che guardarlo sconsolato, mentre lo vedeva allontanarsi. D’altronde le loro classi erano su due piani diversi e non poteva permettersi di far tardi anche quella mattina. Si sedette in classe confuso e preoccupato. Edo era sempre stato un tipo molto ‘espansivo’, per così dire, ma non aveva mai capito che per Giulio quei semplici gesti erano qualcosa di più. Passò un’ora, scandita dal suono della campanella. Giulio scese giù nel cortile. Aveva proprio bisogno di fumarsi una bella sigaretta.

Rimase sorpreso nel vedere ce qualcuno l’aveva preceduto, e che quel qualcuno era proprio Edo. Questo, quando lo vide, fece finta di niente.

“Perché ti sei arrabbiato?” domandò Giulio mentre tentava di disegnare assurde figure col fumo.

“Io credo che…dovremmo parlare”. Giulio non poté far altro che annuire. Decise di prendere in mano le redini del discorso.

“Lo hai scritto tu?”. Il suo tono era incerto, e speranzoso allo stesso tempo.

“No…certo che no!”

“E…” Giulio azzardò quella frase “non lo pensi, quindi?”. Arrossì terribilmente di fronte a quelle parole appena pronunciate.

“Giulio…che stai dicendo? Insomma noi…” non riusciva a trovare le parole “Sì, hai capito. Insomma, tu sei un ragazzo…”

“E allora? Io trovo che tu sia…cioè…insomma, non lo capisci?”. Edo era davvero in difficoltà. Giu gli stava dicendo che provava qualcosa per lui? Doveva evadere, assolutamente. E doveva fargli capire anche qual era il suo punto di vista.

“È meglio se torniamo in classe, sennò la profe mi mette una nota…” disse questo ma esitò un momento. Poi, all’improvviso diede un bacio sulla guancia a Giu. Questi avvampò vistosamente, pensando comunque che fosse un gesto di amicizia. Mentre Giu era immerso nei suoi pensieri, Edo era già fuggito via.

Tra un’occhiata al prof e una fuori dalla finestra ammirando i manifesti elettorali, arrivò la tanta sospirata ricreazione. Giulio doveva assolutamente chiarire con Edo. Le parole da lui dette erano in completo contrasto con quell’ultimo, piccolo bacio.

Uscì di corsa dalla classe, scese le scale impaziente e si diede un’occhiata intorno: nessun segno di quelle due ragazze. Meglio così, quella tra lui e Edo era una cosa molto privata. Scendendo l’ultimo piano sbirciò fuori dalla finestra: la sua vittima era già lì. Non doveva permettergli di scappare.

Uscì a passo deciso dalla porta che dava sul cortile e il suo sguardo incrociò quello di Edo. Quando gli passò vicino, lo prese per un braccio e lo trascinò più avanti. Adesso erano solo loro due, da soli.

“Io e te dobbiamo chiarire una volta per tutte questa faccenda!” inizio Giu con uno sguardo misto di sentimenti.

“Non vedo cosa c’è da…” non poté finire la frase che Giu lo sbatté forte al muro con una voglia matta di fare una cosa che non era permessa.

“Allora saresti capace di dirmi una volta per tutte che per me non provi nulla, se non amicizia…giuramelo! Giuramelo e non rimangiarti più la parola!”. Edo stava in silenzio.

“Giulio, per favore”

“Giuramelo! Se per me non provi altro che amicizia…”. Giulio sembrava sul punto di crollare.

“Io…” Edo si morse il labbro inferiore “…non…non posso…giurartelo”. Giulio spalancò gli occhi riprendendosi da una specie di trance. Edo aveva appena detto che…

Il viso di Giu si aprì in un sorriso.

“Scemo…non abbraccio mica tutti in quel modo sai…” lo rassicurò Edo, riferendosi ai non pochi abbracci rivolti al suo Giu.

“Edo…io ti…”

“Shhh!” Edo mise il dito indice sulle labbra di Giu. “Conserviamo queste parole per…stasera? Che ne dici?” All’occhiolino di Edo rispose un sorriso malizioso di Giu.

Finalmente si erano riuniti, avevano chiarito quel silenzio di sottofondo tra di loro ed erano tornati insieme, più forti di prima. Più innamorati di prima. Giu cerco di smorzare la tensione di quella felicità.

“Scommetto che quelle due ci stanno guardando…”

I due si girarono verso quella finestra.

Scoppiarono a ridere quando videro cosa avevano combinato quelle due. Dalla finestra era infatti ben visibile una cartellone scritto con l’Uniposca nero…

YUPPI! EVVIVA!

GIUxEDO

AUGURI *_*

   
 
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